Lidia Menapace è la Paladina della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Prende parte fin da giovane alla Resistenza Antifascista come “ staffetta” Partigiana. Si unisce al fianco dei partigiani, ma con l’impegno di non portare armi. Lidia Menapace ha sempre affermato durante le sue interviste che “non avrei mai saputo sparare a qualcuno”.
Nel primo dopoguerra si forma nei movimenti giovanili cattolici, impegnandosi in particolare nella FUCI. All’inizio degli anni sessanta è docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Simpatizza criticamente per il Partito Comunista Italiano.
Nel 1969 è tra i fondatori de “Il Manifesto”.
Nel 1973 è tra i promotori del movimento “Cristiani per il Socialismo”.
Nel 2006 viene eletta in Parlamento come indipendente nelle liste del Prc.
Dal 2011 ha scelto di dedicarsi al rilancio della “Nuova Resistenza” dell’ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Da decenni è ispiratrice e animatrice del Movimento Pacifista e Nonviolento, con particolare attenzione all’antimilitarismo, alla diplomazia popolare e alla solidarietà internazionale.
Dagli anni sessanta è una delle esponenti più importanti del femminismo italiano.
È autrice di molti articoli, saggi e libri tra cui:
• Il Futurismo / L’Ermetismo. Ideologia e Linguaggio (1968)
• Per un Movimento Politico di Liberazione della Donna (1973)
• Economia Politica della Differenza Sessuale (1987)
• Né Indifesa Nè In Divisa (1988)
• Resisté (2001)
• Nonviolenza (2004)
• Lettere dal Palazzo (2007)
• Donne Disarmanti. Testimonianze su Nonviolenza e Femminismo (con Lanfranco-Di Rienzo)
• A Furor di Popolo (2012)
• Io Partigiana. La mia Resistenza (2014)
In questa intervista, Lidia Menapace si trova a Cremona per un incontro sull’antifascismo nonviolento, organizzato a SpazioComune.
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