Il 23 settembre 2019, al Summit delle Nazioni Unite si sono riuniti a New York per discutere l’urgente problema del cambiamento climatico, non poteva mancare Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che in pochi mesi ha raccolto milioni di adesioni in tutto il mondo, coinvolgendo i giovani nell’opera di sensibilizzazione per il grave problema del collasso ambientale a cui il nostro pianeta è ogni giorno più vicino.
A scuotere le coscienze sono state parole di rimprovero molto dure che non hanno dispensato i governi internazionali da aspre critiche per le politiche fino ad ora condotte, insensibili nella tutela dell’ambiente e guidate solo da interessi economici.
Il carisma della giovane che in poco tempo ha travolto e scosso tutto il mondo, incontenibile anche durante il Summit all’ONU, non ha certo risparmiato il suo discorso da pungenti recriminazioni, nei confronti dell’operato delle politiche internazionali con dure parole come ‘tradimento’ e ‘fallimento’.
‘How dare you?’, tradotto ‘Come osate?’ è la domanda retorica con cui la giovanissima Greta si è coraggiosamente rivolta a tutti i governatori di tutti Paesi del mondo.
Le parole piene di rabbia di Greta Thunberg non tralasciano nessuna critica nei confronti dello sfruttamento e sperpero delle risorse del nostro pianeta perpetrati finora, mentre le nuove generazioni guardano al futuro con occhi pieni di preoccupazione e disperazione:
‘How dare you?’, tradotto ‘Come osate?’ è la domanda retorica con cui la giovanissima Greta si è coraggiosamente rivolta a tutti i governatori di tutti Paesi del mondo.
Le parole piene di rabbia di Greta Thunberg non tralasciano nessuna critica nei confronti dello sfruttamento e sperpero delle risorse del nostro pianeta perpetrati finora, mentre le nuove generazioni guardano al futuro con occhi pieni di preoccupazione e disperazione:
“Il mio messaggio è: vi teniamo d’occhio. Tutto ciò è sbagliato! Io non dovrei essere qui sopra, io dovrei essere a scuola, dall’altra parte dell’oceano. E invece voi avete chiesto a noi ragazzi di venire qui per la speranza. Come vi permettete? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, senza considerare che io sono tra i ragazzi fortunati. Le persone soffrono, le persone stanno morendo e i nostri ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui parlate sono i soldi e le favole su una crescita economica?!
Ma come osate? Per più di 30 anni la scienza è stata chiara: come fate a guardare altrove? E venire qui, a dire che voi state facendo abbastanza, quando in realtà la politica e i governi sembrano essere ancora lontani. Voi dite di ascoltarci e di capire l’urgenza, ma non importa quanto io sia triste e arrabbiata, io non vi credo, perché se voi aveste capito effettivamente la situazione, continuando a fallire nell’agire, allora sareste da considerare come dei malvagi. Tutto ciò è da considerare in riferimento al fatto che io e la generazione di quelli che saranno i miei figli saremo costretti ad assorbire milioni di tonnellate di CO2 dall’aria con tecnologie che neanche esistono. Quindi il 50 % di rischio non è accettabile per noi che vivremo le conseguenze.
Come osate pensare che questa situazione possa essere risolta con l’economia di sempre e le tecnologie utilizzate finora? Con i livelli delle emissioni di oggi, il bilancio di CO2 da consumare rimasto disposizione (per rimanere sotto 1,5 gradi di innalzamento delle temperature) sarà completamente terminato in meno di 8-10 anni. Non ci saranno né soluzioni, né piani basati su questi numeri oggi perché queste cifre sono troppo scomode e non si è troppo maturi per arrivare dire le cose come stanno.
Ci state deludendo.
Ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Lo sguardo delle future generazioni è sopra di voi. Se scegliete di deluderci, allora non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare così. Qui e in questo momento è dove noi segniamo la linea: il mondo si sta svegliando e, vi piaccia o no, il cambiamento sta arrivando”.
La negligenza dei Paesi di fronte ai disastri ambientali
Piena di delusione, di preoccupazione e di rabbia, Greta sul palco del Summit non ha certo lesinato i governi dalle proprie responsabilità e dagli impegni presi solo a parole per salvaguardare il pianeta. Insomma, non c’è un minuto da perdere per proteggere ciò che è ancora salvabile dal disastro ambientale, dato che a questo punto è molto difficile sanare del tutto la situazione. Lo dimostrano i dati allarmanti citati nel suo discorso sui livelli enormi di CO2 che si stanno accumulando nell’aria, ogni giorno diviene sempre più tossica, con evidenti conseguenze sia sull’impatto ambientale sia sulla salute stessa delle persone di ogni Paese ed età. Dopo le accese critiche nei confronti di tutte le Nazioni, accusate di sottovalutare pericolosamente la situazione irreversibile che hanno innescato attraverso le loro politiche, il discorso di Greta si chiude con la speranza che si traduce subito in promessa, che il mondo stia per assistere ad una vera e propria ribellione delle nuove generazioni di cui lei stessa è parte.
Le conclusioni del Summit delle Nazioni Unite
Anche se alcuni Paesi si hanno professato la volontà di ridurre le emissioni di carbonio entro il 2050, senza comunque specificare con quali mezzi e modalità attuare tale impegno, altri come la Cina, l’India e gli Stati Uniti, non hanno accettato il compromesso di ridurre consumi di combustibili fossili e di carbonio, rifiutandosi apertamente quindi di assoggettare le proprie politiche e responsabilità alle esigenze ambientali.
Inseriamo qui, l’impegno di Greta, proprio perché siamo convinti che nella vita di ciascuno, ad un certo punto, si debba fare una conversione, scegliendo in maniera congrua, coerente e giusta a cosa prestare la propria obbedienza. Ognuno è mosso da valori e principi che più sente vivi sulla propria pelle, ma su alcuni temi, come la giustizia climatica, per esempio, occorrerebbe farsi smuovere dalle azioni di quanti in questi anni si stanno muovendo e stanno compiendo una vera e propria militanza, pacifica e di interesse mondiale, per il bene di tutti.