Il progetto Erasmus + “Made in Europe +”, finanziato dalla Commissione europea e rivolto ai giovani con disabilità, ha coinvolto dei ragazzi di Parma per partecipare ad un’esperienza unica, raccoglie storie di diritti, inclusione e barriere superate.
Valentina, Giovanni, Luca e Andrea raccontano la loro esperienza di due settimane di tirocinio all’estero, affermando che è stata un’esperienza formativa e di vita perché li ha arricchiti tantissimo poiché per questi giovani ragazzi di Parma era la prima volta che si allontanavano da casa e che dovevano affrontare questa grande sfida. I giovani quattro ragazzi sono iscritti all’anmic di Parma grazie all’associazione cooperativa sociale Kara Bobowski di Modigliana.
Giovanni in passato non partecipava alle gite scolastiche per la paura della lontananza da casa, ma questa esperienza gli ha fatto scoprire nuove passioni come l’equitazione.
Giovanni ha iniziato a cucinare da solo, ha partecipato a tutte le attività previste dall’esperienza. Giampiero il loro accompagnatore, ha confidato invece che i ragazzi hanno avuto bisogno di qualche giorno in più per prendere confidenza con le persone, il lavoro e l’ambiente così diverso che hanno riscontrato in Lituania.
I ragazzi si trovavano in uno studentato, avevano a disposizione delle camere private, ma una cucina condivisa, dove dovevano prepararsi soli i pasti, in modo da incoraggiare la loro indipendenza.
Anche i genitori dei ragazzi hanno confermato che inizialmente erano molti titubanti su questo tipo di esperienza poiché i figli non erano mai stati da soli. Ma essendosi accorti che per i loro ragazzi è importante iniziare ad avere una loro libertà, si sono dati forza a vicenda ed hanno deciso di appoggiare i loro figli nella loro nuova esperienza. Il padre di Giovanni ha notato il cambiamento del figlio che è diventato più autonomo, responsabile ed ha iniziato a credere sul suo futuro e sulle sue capacità.
Giampiero, il loro accompagnatore ha notato il cambiamento dei ragazzi, che dopo un periodo di ambientazione, hanno iniziato ad integrarsi senza difficoltà e con molto entusiasmo.
L’Anmic crede fortemente in questi progetti poiché aumentano l’integrazione e l’inclusione dei ragazzi con disabilità, permettendogli di partecipare ad esperienze uniche e sfide che non dimenticheranno mai.
Valentina ci racconta invece, che li ha incontrato un ragazzo che anche lui sta facendo questo tipo di scambio, e si sono innamorati. Lei durante la sua permanenza in Lituania ha migliorato le sue grandi abilità nella cucina.
Il padre di Valentina afferma che non è stato molto facile decidere di mandare la figlia in Lituania, ma ha creduto in lei, nel progetto e lo rifarebbe altre volte. I ragazzi, insieme ai loro accompagnatori hanno svolto numerose attività, dalla cura del maneggio dei cavalli, ai laboratori di découpage, teatro e danza. Ed hanno sperimentato l’autonomia, i contatti con le famiglie limitati a qualche telefonata e qualche foto via WhatsApp, legandosi in nuove relazioni nonostante il tempo per l’adattamento, le varie difficoltà, preoccupazioni e gioie.