Sicurezza

La sicurezza (dal latino “sine cura“: senza preoccupazione) è l’essere consapevoli che una certa azione non provocherà dei danni futuri. Nel termine italiano “sicurezza” insistono due distinti concetti che in altre lingue sono espressi da parole differenti:

  • il termine inglese security (spesso tradotta in protezione come nel caso della sicurezza informatica o in quella del controllo dell’accesso fisico delle persone presso edifici/vani/aree) corrisponde alla sicurezza intesa come salvaguardia da atti intenzionali che potrebbero ledere cose o persone; 
  • il termine safety riguarda la sicurezza delle persone, intesa come loro incolumità psico-fisica (ad esempio questo è il termine usato per il tema della sicurezza sul posto di lavoro). Per gli animali vale lo stesso significato, a volte reso in “benessere”. Per i beni materiali il concetto riguarda, chiaramente, solo la sicurezza fisica (preservazione da danni).

I campi in cui la sicurezza è un obiettivo primario sono numerosi. Si passa dalla sicurezza dei luoghi, delle abitazione e delle strade, alla sicurezza delle informazioni, la sicurezza nazionale, quella alimentare e quella della salute.

Nel mondo del lavoro organizzato, il compito di garantire la sicurezza dei lavoratori è del datore di lavoro che, per le leggi della Unione europea, deve adoperarsi per rendere “sicura” l’attività dei propri sottoposti.

La sicurezza alimentare è l’insieme delle metodiche applicate nel settore alimentare, specifiche dato il tipo di prodotto.

La Sicurezza delle informazioni, di cui la Sicurezza informatica è tuttalpiù solo una parte, ha assunto una dimensione talmente rilevante che, in taluni contesti, è sinonimo di sicurezza. La sicurezza stradale riguarda le regole e le procedure da osservare per gli utenti delle strade. Se ci riferiamo alla sicurezza urbana, ad esempio, affrontiamo il tema della qualità dell’ambiente in cui viviamo.

Ma all’interno del concetto di ambiente non esiste solo la cura di quello naturale.

Gli anglosassoni esprimono con il termine “welfare”  il tema della sicurezza. Il benessere è un polo della sicurezza, perché chi soffre, chi non ha di che vivere sarà sempre un vulnus per la comunità in cui è inserito, anche se si trova ai margini. Insomma, la sicurezza non va limitata alle azioni di repressione dei reati, né va confusa con le azioni razziste volte ad istigare le folle alla cacciata dell’immigrato.

Quando parliamo di sicurezza, ovviamente ci lasciamo interrogare anche da altre questioni presenti che ancora non si riescono a contrastare per garantire una vita dignitosa e buona per tutti. Si pensi, per esempio, al tema della violenza sulle donne, che per alcuni ancora è una colpa relativa alla vittima oppure un argomento ripetitivo e banale, quasi inutile da trattare, o al discorso della immigrazione, vissuto da alcuni come un dramma o percepito come una minaccia ai propri interessi da parte di altri.

In riferimento a questo tema si aprono numerose domande che lasciamo aperte in modo da poterne riflettere.

Cosa si può definire sicuro e cosa no? Mi sento sicuro o in cosa non sento di esserlo?Solo la politica può dettare le condizioni affinché si possa costruire un mondo all’interno del quale il concetto di sicurezza possa raggiungere il significato più elevato o la sicurezza è un passo della comunità?

 

 

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