Un pensiero per Pietro Pinna primo obiettore di coscienza della storia repubblicana la cui storia ebbe risonanza nazionale, in un’intervista del 2013 disse:
“A quel tempo son stato in prigione, cosa potevo fare? A quei tempi non c’era la radio, non entravano i giornali. Corrispondenza… potevo corrispondere con una lettera al mese. Stavo in uno spazio ristretto. È stata colpa degli altri, che hanno cominciato a parlarne”.