Bolivia
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: CULTURA E COMUNITÀ |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO: Il presente progetto “Cultura e comunità” intende realizzare un intervento a sostegno di bambini e giovani, donne, anziani e persone con disabilità residenti nelle aree periferiche e rurali del Dipartimento di La Paz, nello Stato Plurinazionale della Bolivia, in particolare nelle periferie della Città di La Paz e nel Comune di Huatajata, Provincia di Omasuyos. CONTESTO TERRITORIALE E AREA DI INTERVENTO Il presente progetto intende intervenire nel concreto in supporto a gruppi marginalizzati dell’area di La Paz, in particolare nelle zone periferiche di La Paz, San Pedro e Pampahasi, dove da anni è attiva la Fundacion Paulo Freire, partner di progetto, e nel Comune di Huatajata, avvalendosi della collaborazione dell’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia. Sebbene localizzati in contesti diversi tra loro, sono tutte aree caratterizzate dalla presenza di comunità indigene aymara e attualmente colpite da forti disagi a livello economico, sociale ed educativo, principalmente a causa della loro localizzazione in aree isolate e caratterizzate da forte spopolamento, bassa scolarizzazione, disuguaglianze di genere e forti limiti alla partecipazione sociale e culturale da parte dei soggetti più vulnerabili e svantaggiati, come bambini, donne, anziani e disabili. Dipartimento di La Paz La Paz è un dipartimento della Bolivia di 2.812.000 abitanti, che ha come capoluogo la città di La Paz. Secondo una stima del 2005 dell’INE conta di 2.630.381 abitanti (contro i 2.350.466 del censimento 2001). Sempre secondo l’ultimo censimento effettuato, risulta che circa il 60% degli abitanti sia di origine indigena (principalmente aymara e quechua), mentre il 40% di origine creola o afrodiscendenti. Nuestra Señora de La Paz Sede del governo della Bolivia, la città di La Paz è il centro politico, culturale e finanziario più importante del paese. Capitale dell’omonimo dipartimento, con una popolazione stimata di 789.514 abitanti (2015) è la terza città più popolata del paese, dopo Santa Cruz de la Sierra e El Alto. La sua area metropolitana, che include i vicini municipi, tra cui quello di El Alto, è la più popolata del paese, raggiungendo il milione e 880.000 abitanti secondo il censo ufficiale del 2012. Come capitale amministrativa e sede del Governo, La Paz ospita la sede del Potere Esecutivo boliviano, il Palazzo dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale, sede del potere legislativo, e numerosi enti governativi. Inoltre, a La Paz sono presenti tutte le ambasciate straniere del paese e la maggior parte delle missioni diplomatiche presenti in Bolivia. Con un’altitudine media di 3.650m s.l.m., La Paz è la metropoli più alta al mondo. Ha un clima subtropicale di altura, con estati piovose ed inverni secchi. Presenta la percentuale di popolazione indigena più alta del Sud America, costituita principalmente da migranti di origine aymara. Al suo interno mantiene e perpetua forti contrasti sociali, combinando la precarietà delle sue enormi aree periferiche con i suoi pretenziosi quartieri residenziali della zona Sur. A causa della costante pressione demografica e all’aumento dei prezzi dei terreni edificabili, la macchia urbana si è estesa considerevolmente negli ultimi anni, invadendo aree storicamente dedicate alla coltivazione e scavalcando fino ai confini della sua accidentata geografia. Huatajata, provincia Omasuyos Il Municipio di Huatajata è un piccolo comune della provincia di Omasuyos, nel dipartimento di La Paz, sulle rive del lago Titicaca, lago considerato sacro dalla cultura Tiwanaco e Inca e che porta con sé le più antiche tradizioni della cultura Aymara. Huatajata si trova ad 80 chilometri dalla città di La Paz, ed è facilmente raggiungibile in quanto si trova sulla strada che congiunge La Paz con la località turistica Copacabana e le isole del lago Titicaca, la Isla del Sol e della Luna. La cittadina si trova ad una altezza di 3.840 metri sul livello del mare e riunisce 10 comunità rurali abitate da un popolo prevalentemente indigeno con discendenze Aymara. Le 10 comunità di Huatajata raggiungono una popolazione totale di 5.792 abitanti di cui 2.753 uomini e 3.039 donne (dati fonte INE del 2012). Le principali attività produttive sono rappresentate dall’agricoltura e dalla pesca, di cui spesso le donne sono le protagoniste e principali attrici. Per la maggior parte degli abitanti della regione queste attività rappresentano il loro sostentamento principale. Criticità presenti nell’area d’intervento del progetto Da una ricerca realizzata dalla Asociación Mujeres en Acción tra il 2013 e il 2015 sono stati evidenziati bisogni e sfide di giovani e donne locali a cui, con il presente progetto, si vuole rispondere per fornire alternative e soluzioni. Le donne delle aree periferiche e marginali di La Paz, tutte di cultura indigena aymara, vivono e lavorano in attività di sussistenza, in ambito agricolo o nel commercio informale, ed hanno pochissime opportunità di sviluppare e mettere in pratica le proprie capacità e di arricchire la parte culturale e formativa. In generale emergono problemi legati alla mancanza di opportunità nel settore educazionale, professionale, culturale e sanitario nonché limitate possibilità di accedere al credito per avviare o sviluppare attività generatrici di reddito. Simultaneamente alla mancanza di opportunità per le donne adulte, dall’analisi emergono anche problematiche riguardante i bambini e i giovani. Nella periferia di La Paz, i minori vengono spesso lasciati soli al di fuori dell’orario scolastico con un rischio crescente di ritrovarsi coinvoliti in situazioni di ulteriore disagio, favorendo l’aggregazione in mini gang o pandillas in continua crescita nella zona: secondo dati ufficiali dell’Observatorio Boliviano de Seguridad Ciudadana y Lucha Contra las Drogas (OBSCD) nel 2018 a La Paz c’erano un totale di 255 pandillas giovanili diffuse in quasi tutte le zone della città. Nel comune di Huatajata, la mancanza di un asilo e di una scuola materna per esempio risulta un problema riguardante sia il diritto a ricevere un’educazione primaria per i bambini, quanto il diritto per le madri sole a poter lavorare o svolgere altre attività oltre alla cura dei figli. In maniera analoga, le poche opportunità professionali incidono anche sui giovani, che spesso, per far fronte alle gravi condizioni economiche si trovano obbligati a lasciare la propria terra. Un dato rilevante riguarda anche i livelli molto bassi di autostima sia tra i giovani che tra le donne che pongono l’attenzione sula necessità di fornire alla comunità dei servizi legati anche agli ambiti sociali, culturali e ricreativi. I disabili vengono spesso tenuti nascosti nelle case senza servizi e sostegno in grado di poter contribuire al loro inserimento sociale e al rispetto dei diritti loro riconosciuti dalla legislazione. I pochi centri di riabilitazione presenti a La Paz, non sempre riescono a coprire la domanda, e la mancanza di risorse economiche, mezzi di trasporto adeguati o di un supporto familiare, non permettono ai più svantaggiati di accedere alle cure adeguate. Nell’area di Huatajata è presente una sola associazione volontaria (Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia) che supporta un piccolo gruppo di disabili, purtroppo non è in grado di garantire loro i percorsi riabilitativi necessari né di raggiungere l’intera popolazione disabile del Comune. L’area su cui interviene il progetto presenta una domanda molto alta di servizi educativi e ricreativi, per bambini, di riabilitazione per disabili, di supporto alla professionalizzazione e al miglioramento della qualità di vita per l’intera popolazione, in particolare per le donne e i giovani, di supporto allo sviluppo di attività produttrici di reddito. In particolare, come già sottolineato, non esistono risposte efficienti alle domande di servizi per le donne, i bambini più piccoli non ancora scolarizzati e i disabili. Allo stesso modo non esistono o sono particolarmente carenti, servizi per il rafforzamento pedagogico e ludico e l’ampliamento culturale per giovani e minori. Gondwana collabora da anni con due associazioni molto attive sui territori interessati dal progetto, l’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia e la Fundacion Paulo Freire (vedi paragrafo 7.4) le quali offrono attività di supporto diretto alle persone più svantaggiate delle periferie paceñe sopratutto tramite la collaborazione con un Centro di Educazione Permanente a Huatajata e con due centri di assistenza a minori e disabili a La Paz, nei quartieri di San Pedro e Pampahasi. Queste associazioni coinvolgono un considerevole gruppo di utenti e riescono a fornire servizi di assistenza e supporto ai minori, ai gruppi di donne, forniscono spazi di incontro e formazione oltre che includere e supportare piccoli gruppi di persone con disabilità presenti nella zona. Sono punti focali per le intere comunità ma i loro interventi sono limitati a causa di carenze di fondi e personale; i forti limiti economici e sociali che affronta la Bolivia, come descritto in precedenza, non consentono una piena autonomia e risposta di questi enti ai bisogni della comunità coinvolte. |
DESTINATARI Le azioni progettuali vanno ad incidere su un’ampia fascia di popolazione, considerando come fondamentale un intervento in grado di coinvolgere e garantire una crescita nei livelli di sviluppo dell’intera comunità. Di conseguenza target del progetto saranno bambini ed adolescenti, donne, giovani, disabili ed anziani. La tabella seguente mostra nello specifico numero e tipologia di destinatari diretti, ma consideriamo come beneficiari i familiari, le istituzioni pubbliche e tutte le persone che si relazioneranno con le attività potenziate e realizzate dal presente progetto, ovvero le intere comunità di Huatajata e delle aree periferiche di San Pedro e Pamapahasi, più di 7.000 persone. I destinatari diretti del presente progetto saranno circa 150 tra bambini e adolescenti svantaggiati delle aree marginali di La Paz, nei distretti di San Antonio (Pamapahasi) e Cotahuma (San Pedro) e, indirettamente, i loro nuclei familiari, circa 250 persone. Nella sede di Gondwana San Pedro l’azione sarà rivolta alla riabilitazione psico-fisica di 35 bambini con disabilità e all’assistenza e supporto a 20 bambini figli di donne sole, lavoratrici nei mercati informali di La Paz, alcune delle quali saranno coinvolte attivamente nel progetto. Inoltre verranno assistiti circa 100 minori svantaggiati e a rischio e si darà supporto a 50 donne del Centro di Madri che collabora attivamente con il CEDIN II. Allo stesso tempo, attraverso le azioni di sensibilizzazione ed inclusione sociale, l’intera popolazione dell’area beneficerà del progetto, circa 5.000 persone. Nel comune di Huatajata le azioni di progetto verranno tutte rivolte a supportare un gruppo di donne attive nella comunità tramite la collaborazione con il CEP Taypi Warminaka e ad un’assistenza costante nel processo di crescita, inclusione e formazione di una coscienza civica e sociale nei bambini e giovani della comunità (circa 150), nonché a supportare un gruppo di anziani da anni supportato dall’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia, partner di progetto.
* intesi come quella fascia di popolazione 18-30 anni che ha terminato gli studi e tuttavia non ha avuto accesso al mondo del lavoro |
PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE Gondwana – Associazione di cooperazione e diplomazia popolare (da ora Gondwana) dal 2014 è presenta in Bolivia con progetti di cooperazione decentrata. L’Associazione si è avvalsa della conoscenza di precedenti progetti realizzati dall’Associazione Terre Madri Onlus ed ha realizzato una serie di missioni di interscambio e valutazione già dal 2010. Tra gli enti coinvolti presenti sul territorio è risultata particolarmente attiva l’Asociación Mujeres en Acción Bolivia, che aveva già portato a termine con buoni risultati due progetti con Terre Madri Onlus entrambi a sostegno delle donne rurali e indigene del paese: un primo progetto cofinanziato dalla Provincia di Roma nel 2009 e un secondo sostenuto dalla Tavola Valdese nel 2011. A partire da questa esperienza molto positiva sono così iniziati scambi di informazioni e documentazione con Gondwana con l’intenzione di avviare un progetto di Servizio Civile nel territorio di Huatajata e finalmente nel 2015 è stata accreditata la sede operativa di Huatajata. Nel 2016 è terminato l’iter di accreditamento e si è deciso di realizzare una missione di confronto per visitare direttamente i luoghi, parlare con l’equipe di lavoro e con i destinatari del possibile progetto di servizio civile. Queste premesse hanno portato all’approvazione e alla realizzazione del progetto, dal titolo “Con le donne aymara”, realizzato tra settembre 2017 e settembre 2018 che ha visto la presenza di quattro Operatori del Servizio Civile. L’esperienza è stata giudicata molto positivamente, è stato replicato un progetto sia nel 2019, “Sul cammino del Buen Vivir”, che ha riorientato di poco l’intervento, che nel 2020, “Storie di comunità”, che ha incluso azioni di supporto ai disabili e di agricoltura sociale; inoltre tutti gli elementi identificati nella fase pre-progettuale appaiono ad oggi sempre più solidi e di interesse per gli enti coinvolti e per questo si ritiene molto importante garantire la continuità di un supporto reciproco per il raggiungimento degli obiettivi attraverso il presente progetto. Inoltre, nel 2019 Gondwana ha avviato un progetto di ampliamento della panetteria del CEP di Huatajata e una serie di corsi di formazione per le donne locali finanziato dalla Tavola Valdese con il supporto dell’Asociación Mujeres en Acción. Sempre nel 2019, Gondwana ha iniziato una collaborazione con l’Instituto para el Desarrollo Rural de Sudamérica (IPDRS), attivo da anni in America Latina, e in Bolivia in particolar modo, in programmi di sviluppo rurale e accesso alla terra. PARTNER ESTERI Asociación Mujeres en Acción Bolivia (AMAB), nata nel 2008 e riconosciuta giuridicamente nel 2009 dal Governo Autonomo di La Paz, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle donne a livello integrale, coinvolgendo i nuclei familiari, in particolare i bambini. La Asociación interviene in particolare:
Dal 2013 l’AMAB supporta una struttura comunitaria, il Centro di Educazione Permanente (CEP) Huatajata – Taypi Warminaka, riconosciuto dal ministero come Unità Educativa Alternativa, rivolto anche ai disabili e in rete con altre realtà socio-educative del territorio. Il CEP Huatajata nasce come iniziativa dell’Asociación Mujeres en Acción e del Centro informale Taypi Warminaka, che dal 2009 dava supporto, principalmente tramite corsi di alfabetizzazione, ad un gruppo di donne anziane delle comunità di Huatajata e Chilaya Chico, nel comune di Huatajata. Dal 2014, riconosciuto dal Ministero dell’Educazione, possiede una struttura di due piani, finanziata dall’ambasciata di Corea e da quella del Giappone, con aule per la formazione, una cucina professionale ed un ala di ristorazione, ed un ampio terreno per attività agricole, ha ottenuto quattro “item”, incarichi professionali statali, uno per la direzione del Centro e tre per corsi professionali, in reposteria (pasticceria e panetteria), uno in computacion (informatica) ed uno in costura (sartoria). Inoltre ha attiva una collaborazione con una cooperativa di produttori di miele del territorio e con un centro orfani nella comunità di Sancajahuira. Da cinque anni il CEP Huatajata ha assunto un ruolo chiave all’interno della comunità di Huatajata per sopperire alle carenze educative e professionalizzanti dell’area, soprattutto per quanto riguarda donne e bambini. La creazione di un asilo nido, principalmente per permettere anche alle madri sole di poter partecipare ai corsi di formazione, ha permesso alla popolazione locale di poter usufruire di un servizio che garantisca altresì la crescita e l’educazione integrale dei bambini. L’appoggio della Commissione Episcopale, attraverso un progetto di Formazione tecnica professionale, con il finanziamento della Cooperazione Svizzera in Bolivia, ha permesso il consolidarsi del CEP di Huatajata – Taypi Warminaka come centro di educazione tecnica, tecnologica e produttiva. Esistono alcune scuole primarie (elementari e medie): “Antonio Chiriotto”, “Conchachi Chico”, “18 de Febrero”, “Huatajata”, “Sancajuira” e l’Istituto Tecnico Superiore Winay Marka. Il Municipio offre spazi ai consorzi di produttori per favorire la realizzazione di alcune attività organizzative. Niente altro. Le chiese locali non hanno attivato servizi simili a quelli del progetto. Le uniche entità che si attivano sono i Centri di Educazione Alternativa o Permanente (di Huatajata e Batallas) con cui l’Asociación Mujeres en Acción e Gondwana realizzano le attività. Fundación Paulo Freire (FPF) nasce nel 2000 con il fine di generare spazi alternativi di educazione integrale e tecnica per bambini, adolescenti, giovani e adulti attraverso un processo di formazione-produzione che li aiuti a vivere una vita degna e dignitosa. Tutto ciò con l’obiettivo di riuscire a soddisfare la domanda sul mercato del lavoro con persone competenti, umane e professionalmente in grado di incrementare la loro produttività e di conseguenza i loro guadagni, così da rendere possibile un miglioramento nei loro standard di vita. Gli obiettivi della Fundación sono i seguenti:
Le attività della Fundación si sono rivolte primariamente all’assistenza e al tutoraggio ad associazioni ed organizzazioni sociali che, mancando di personale tecnico in grado di rispondere ai requisiti e alle necessità delle istituzioni pubbliche e private, non riescono ad accedere a finanziamenti e opportunità per i loro beneficiari. In particolare: – appoggio tecnico ad organizzazioni sociali di base – ottenimento di docenti finanziati dal Ministero dell’Educazione nei centri di madri – creazione di una scuola per genitori di bambini con disabilità con differenti Istituzioni statali tra il 2015 e il 2019 – coordinamento con l’Assemblea Dipartimentale di La Paz per lo sviluppo dell’Estatuto Autonómico del Departamento de La Paz (2010-2013) – processi di inclusione in ambito municipale e scambi di esperienze tra El Alto e Bolivia. Attualmente la Fundación collabora con tre enti da anni attivi nelle zone rurali e periferiche di La Paz: 1) Asociación de Inclusión Social para Discapacidad (AS.I.S.DIS) – “Todos somos iguales”, attiva dal 2012 nella zona San Pedro, di La Paz, dove attualmente occupa un locale composto da due ampie stanze ed una cucina, promuove il pieno esercizio dei diritti delle persone con disabilità, a partire da progetti che generino inclusione sociale, attraverso attività in rete con altre associazioni, istituzioni pubbliche e private, col fine di migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte, eliminare ogni forma di discriminazione e di sensibilizzare e educare la società civile e le istituzioni pubbliche in un’ottica di responsabilità condivise. Attualmente, l’Associazione conta di 25 bambini (15 bambine e 10 bambini) tra i 6 e i 12 anni con differenti disabilità, sia intellettuali che fisiche, provenienti da famiglie, spesso madri sole, a basso reddito, disfunzionali o bambini vittime di maltrattamenti fisici e/o psicologici. Allo stesso tempo supporta un gruppo di donne lavoratrici informali dei mercati della zona fornendo spazi, attenzione e supporto scolastico ai loro figli e garantendone la sicurezza durante l’orario di lavoro dei genitori. Grazie al lavoro dei volontari, tra cui uno psicologo, un assistente sociale ed un fisioterapista, l’Associazione offre consulenza psicologica, terapia individuale e familiare, supporto e appoggio scolare, fisioterapia e promuove attività artistiche volte a favorire la riabilitazione psicofisica dei bambini coinvolti. Le attività si basano su principi di partecipazione, efficacia ed efficienza, dando priorità al grado di disabilità ed al livello socioeconomico delle famiglie. Purtroppo, la carenza di fondi ed attrezzature non consente un pieno sviluppo del processo riabilitativo ed in questo senso il progetto si propone di assistere nella strutturazione del centro di riabilitazione inclusiva e comunitaria, fornendo il supporto necessario all’Associazione per garantire un servizio di qualità, specifico per le varie terapie volte alla riabilitazione psico-fisica dei bambini. I volontari in servizio civile fornirebbero il supporto necessario a riabilitazione ed accompagnamento dei bambini, supporto scolastico e organizzazione di visite ed eventi. 2) Comunidad Autogestión Área Cedin II (Centro de Desarrollo Integral del Niño, Niña y Adolescente) nasce come diramazione della Fundación La Paz con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sociali basici della popolazione di aree urbane marginali che subiscono un alto livello di esclusione, promuovendo in maniera equa ed efficiente lo sviluppo umano sostenibile e il pieno esercizio dei diritti. Realizza attività in temi di ambiente, leadership, sessualità, autostima, genere e creatività attraverso la musica, il teatro, la manualità, tra le altre cose. Situato nella zona di Pampahasi/San Antonio a Nord-Est di La Paz. Il Centro dà sostegno scolastico, fornisce il pranzo e propone differenti attività ricreative a circa 40 bambini in età scolastica, divisi in due turni (mattina e pomeriggio). Oltre alle attività con i bambini, possiede tre forni semi professionali per la produzione di pane e dolci vari, che permettono una fonte di entrata. La diminuzione-mancanza del supporto economico della Fundación la Paz, ha costretto la direttrice, Carmen Huacuni, a ridurre il numero degli operatori e ad imporre una quota di partecipazione ai genitori, compromettendo l’accesso al centro proprio ai più svantaggiati e diminuendo notevolmente il numero di beneficiari. Ci sarebbe la possibilità di affittare la sala principale ed il cortile per feste di compleanno ed eventi, attrezzandoli e fornendo allo stesso tempo pasticceria e catering, al fine di garantire una maggiore entrata al centro e permettere l’accesso gratuito a chi non potesse permetterselo, ma la mancanza di personale non permette il pieno sviluppo delle possibilità del Centro. L’invio di due volontari di servizio civile potrebbe garantire un supporto costante agli operatori e permettere l’inserimento di ulteriori bambini e ragazzi; aiutare nel supporto scolastico, in cucina, nelle attività di pasticceria e panetteria, e nell’organizzare feste ed eventi. 3) Instituto para el Desarrollo Rural de Sudamérica (IPDRS) Un’iniziativa della società civile nata nel 2009 per promuovere sinergie ed azioni di sviluppo rurale su base contadina indigena nella regione sudamericana. Realizza progetti, consulenze, analisi e servizi di capacity building nelle aree rurali sudamericane attraverso tre linee di intervento: ricerca, comunicazione e apprendimento multidisciplinare (interaprendizaje). |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: L’obiettivo generale del presente progetto è quello di contribuire al miglioramento dei livelli di inclusione e partecipazione sociale di donne, bambini, giovani, disabili e anziani dei territori di La Paz e Huatajata attraverso l’ampliamento e il rafforzamento delle opportunità educative, formative, culturali, pedagogiche e ricreative presenti. |
ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Le attività previste per gli operatori di servizio civile saranno di supporto a quelle previste per il raggiungimento degli obiettivi del progetto, ne seguiranno quindi il cronogramma. Saranno precedute da un opportuno inserimento nell’ambiente in cui si opererà e in un graduale inserimento nelle attività già esistenti. Tale momento sarà importante per conoscere e confrontarsi con l’ambiente, le persone, le istituzioni, l’equipe di lavoro. Se necessario sarà realizzato un corso basico di lingua aymara. Prima del sesto mese di progetto verrà realizzata un’attività di valutazione intermedia in Italia. Alla fine dell’anno una valutazione finale. Gli operatori in servizio civile svolgeranno un ruolo di supporto, collaborazione e affiancamento delle operatrici e operatori locali in tutte le attività previste dal progetto. A tutti i volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locale. I destinatari o beneficiari con cui si entrerà in contatto saranno persone appartenenti al gruppo etnico aymara, i cui usi e costumi sono ben radicati e dove, per esempio, si parla con più frequenza la lingua aymara mentre lo spagnolo seppur praticato da tutti per la comunicazione di base, è considerato come una seconda lingua. I volontari avranno spazi di incontro, di scambio e di verifica periodici con lo staff locale del progetto. Come individuato nello studio di fattibilità e dalla valutazione del progetto terminato a gennaio 2020 il ruolo del servizio civile sarà soprattutto quello di incrementare l’offerta di servizi a favore dei destinatari, di migliore la qualità di quelli esistesti (corsi di lingue, informatica, panetteria, sartoria ecc.) e dando qualità all’operato degli enti coinvolti attraverso il supporto per variare e ampliare l’offerta di laboratori formativi e ricreativi e le attività culturali della zona. La tabella illustra le attività degli operatori volontari del SCU
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SEDI DI SVOLGIMENTO Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI: Il progetto prevede 9 posizioni con vitto e alloggio. In ogni sede l’alloggio è in una casa in possesso e uso di Gondwana ben arredata, progettata per essere destinata all’accoglienza dei volontari che possono usufruire, quindi, di una cucina autonoma. Tutte le case delle diverse sedi risultano essere sufficientemente confortevoli per i volontari, offrono diverse camere da letto e servizi, una sala da pranzo e/o una cucina. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Giorni di servizio settimanali ed orario Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto all’estero intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia fissa e mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
Particolari condizioni di disagio Non sono state riscontrate particolari situazioni di disagio per i volontari. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, è possibile che condividano la casa con dei referenti locali del progetto e che vengano alloggiati in stanze multiple; il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto alimentare o di altro genere. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Proprio in questa ottica ai volontari verranno proposte attività di manutenzione, riciclo e ristrutturazione dei beni comuni. Il collegamento internet è presente nella sede ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e può accadere che salti per ore. Una situazione di disagio potrebbe essere relazionata all’altitudine del luogo in cui si vivrà, in quanto i territori di La Paz e Huatajata si trovano ad una media di 3.840 metri sopra il livello del mare. A questa altitudine si potrebbero riscontrare alcune difficoltà di adattamento fisico e di affaticamento derivante dalla minore presenza di ossigeno nell’aria. In questo senso si chiede di fare attenzione se si avessero problemi di tipo digestivo e soprattutto di circolazione sanguigna. Eventuale assicurazione integrativa Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: I seguenti requisiti favoriranno un andamento efficace dell’esperienza di servizio:
Per poter svolgere le attività previste, in ragione dei requisiti richiesti per l’ingresso nel Paese, delle sedi di attuazione nonché delle caratteristiche dei destinatari, non si può escludere che, sia prima dell’avvio che durante il servizio civile, gli operatori volontari impegnati in questo progetto, si debbano sottoporre necessariamente a vaccinazione anti COVID-19. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto. Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio tramite attestato specifico. L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. |
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Metodologia: Le metodologie privilegiate sono riconducibili alle dinamiche non formali, alle lezioni frontali e alla formazione a distanza. La finalità è quella di favorire il coinvolgimento dei giovani e un loro attivo ed efficace apprendimento. Il giovane viene invitato a vivere una esperienza dove la dimensione formativa emerge dalla pratica quotidiana e pertanto anche la formazione generale, della durata di 30 ore, si configura come una formazione attiva e di carattere laboratoriale ed esperienziale, incentrata sul sapere, saper essere e saper fare degli operatori volontari. Sede di realizzazione Roma, Via Lungro 1 – Via Siderno 1 Moduli della formazione “Valori e identità del SCU”
“La cittadinanza attiva”
“Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
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FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Sede di realizzazione Roma: Via Lungro 1 – Via Siderno 1 – Via Amantea 51 e presso le sedi di attuazione del progetto Moduli della formazione Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale Durata: 72 ore. |
TITOLO DEL PROGRAMMA CUI FA CAPO IL PROGETTO: SEMINANDO CONNESSIONI: EDUCAZIONE E RESILIENZA IN SUDAMERICA |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Crescita della resilienza delle comunità |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.30
Martedì – Giovedì: 14.30 – 16.30
Tel: +39 3516881486