Portogallo
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: CURA DEL PATRIMONIO RURALE E SOCIALE IN PORTOGALLO |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO: Il progetto si propone di sviluppare azioni di conservazione e rigenerazione ambientale, che valorizzino il patrimonio rurale, le tradizioni della cultura locale e la partecipazione civica in due aree portoghesi: la regione del nordest trasmontano e quella dell’Alentejo. Si intende rendere più dinamici i territori rurali in abbandono, privilegiando non solo gli interventi contingenti quanto piuttosto valorizzando la trasmissione dei saperi e la gestione sostenibile del paesaggio attuata dalle popolazioni nel corso dei secoli. Contesto territoriale NORDEST TRASMONTANO Il distretto di Bragança è l’ultima frontiera del Portogallo prima di approdare in terra spagnola e appartiene alla provincia del Trasmontano e Alto Douro. Il fiume Douro ne costituisce la caratteristica geografica più importante, marcando il confine del distretto lungo tutta la frontiera meridionale e la maggior parte di quella orientale. L’area del Nordest Trasmontano si caratterizza da un paesaggio molto vario con zone di montagna e altopiano sfruttate per l’agricoltura. Con la meccanizzazione in agricoltura e contestualmente con il declino della pratica agricola anche la popolazione si è molto ridotta ed è invecchiata: molti sono emigrati lasciando i campi incolti a trasformare il paesaggio, con piccoli appezzamenti coltivati a cereali, olivi, vigneti e orti in una logica di agricoltura di sussistenza. Questo abbandono ha prodotto un impoverimento a livello ecologico con la diminuzione della biodiversità della fauna della regione, nonostante quest’area del Paese sia attraversata dal Parco Naturale del Douro Internazionale. Miranda do Douro Questo comune sorge alla sorgente del fiume Douro e si trova esattamente sul confine spagnolo. Per questa particolare posizione la popolazione locale parla il mirandês, una lingua asturiano-leonese, seconda lingua ufficiale del Paese, che per la sua particolarità richiama studiosi e ricercatori da molte parti del mondo. Il paesino di Atenor (sede dell’associazione partner AEPGA) è la frazione più a sud, abitata da poche decine di persone, la gran parte anziane, che praticano una agricoltura di sussistenza di piccola scala. Atenor dista 25 km da Vimioso, 30 km da Miranda do Douro, e 22 Km da Cacarelhos. Vimioso Il comune di Vimioso è attraversato dalle profondi valli dei fiumi Angueira, Maçãs e Sabor. Nel secolo XX ha subito dei profondi flussi migratori verso il Brasile e la Francia, con un conseguente invecchiamento molto pronunciato della popolazione. Attualmente conta 6.580 abitanti (Cens. 2011). I prodotti agricoli principali sono il vino, l’olio, il grano e la patata ed è molto sviluppato l’allevamento di asini, bovini, ovini e caprini, favorito dai buoni pascoli. Il paesino di UVA (sede dell’associazione partner Palombar) ha due frazioni, Mora e Vila Chã da Ribeira, e conta poche decine di abitanti principalmente anziani. Dista 17 km dalla cittadina di Vimioso, 10 km da Atenor ed a 14 km da Caҫarelhos. Ha un microclima molto particolare che, oltre alla buona produzione agricola, favorisce la permanenza di molti colombi accolti nelle storiche colombaie che nei secoli gli abitanti di questo territorio hanno costruito per la loro accoglienza. ALENTEJO Con una densità di abitanti tra le più basse d’Europa, è la regione del Portogallo con maggior superficie e quella di gran lunga meno abitata. Alentejo significa letteralmente “Oltretago” ed effettivamente il fiume di Lisbona rappresenta in parte, a nord, uno dei confini di questa regione (gli altri sono la Spagna ad est, l’Algarve a sud e l’Oceano Atlantico ad ovest). Questa regione si caratterizza per l’estensione e la varietà del suo paesaggio: dalla costa marittima all’entroterra di grandi latifondi, dai vigneti ai sughereti, dai monumenti megalitici alle testimonianze del passato romano. L’Alentejo vanta un ricco patrimonio storico ed è considerata una delle zone più autentiche del paese. Il distretto di Évora, nel Portogallo continentale, appartiene alla provincia tradizionale dell’Alto Alentejo. Capoluogo del distretto omonimo, la città di Évora è la più grande della regione e sede di un’università fondata nel 1559. Per la numerosa presenza di testimonianze architettoniche negli stili più vari è considerata una città-museo e dal 1986 è Patrimonio dell’umanità UNESCO. ll suo territorio, abitato già dalla preistoria come testimoniano i diversi siti megalitici presenti nei dintorni, fu un nodo importante di strade che collegavano diverse regioni di Spagna e Portogallo nel periodo di dominazione romana, e oggi un importante centro agricolo-commerciale. Montemor-o-Novo E’ divisa in sette freguesias (frazioni) e registra una media di 12,9 abitanti per km², rappresentando il municipio con la maggior densità di popolazione dell’Alentejo Centrale. Riguardo alla distribuzione della popolazione per fascia etaria, la maggiorparte della popolazione si colloca nel gruppo tra i 15 ed i 64 anni (9.527 persone, 59,41%), seguito dal gruppo dai 65 anni in su (4.759 persone, 29,68%) e per ultimo il gruppo tra 0 e 14 anni (1.751 minori, 10,92%). L’economia si basa principalmente sull’allevamento di bestiame e la produzione di carne, di cui Montemor-o-Novo è il principale produttore del Paese. Il municipio è noto per la diversità di paesaggi tra la parte settentrionale, dove predominano laghi e bacini artificiali, e quella meridionale, che presenta una straordinaria abbondanza di vegetazione possibile solo grazie ai corsi d’acqua e alle fonti sotterranee esistenti. Il paesaggio è profondamente caratterizzato dai sughereti, formati solo da querce da sughero o con la presenza di querce d’altro tipo, tra cui esemplari adulti di diverse varietà di rovere, poco comuni nel territorio. L’importanza del sughereto nella socioeconomia è innegabile, come dimostra il settore sughericolo, con aziende di trasformazione. Non si devono però dimenticare i prodotti derivati da questo tipo di bosco, come la produzione di legna, il miele, la cacciagione o l’artigianato. La biodiversità è elevata, data la presenza di varie specie di fauna e flora d’interesse comunitario. Montemor-o-Novo possiede un patrimonio ricco e molto ampio, essendo da millenni un luogo d’incontro e testimonianza di culture. Recentemente l’attività turistica, associata al patrimonio e ai prodotti dei sughereti, è diventata più importante, grazie soprattutto al “Percorso del Sughereto” e a una rete di sentieri che comprende l’ “Ecopista del Sughereto”. Criticità e fabbisogni evidenziati I territorio rurali del contesto del progetto si caratterizzano, con alcune differenze in base alle sedi di progetto, per i seguenti aspetti critici:
Questi luoghi, tendenzialmente isolati e in abbandono ma ricchissimi in termini ambientali e culturali, necessitano di azioni in raccordo tra loro in grado di:
I fenomeni di spopolamento e invecchiamento della popolazione rendono difficoltosa una prospettiva di sviluppo di queste aree, ma l’operato delle associazioni locali tende a contrastare questa situazione in un’ottica resiliente. Sfide sociali Supportare l’azione delle associazioni portoghesi nell’ambito della conservazione e rigenerazione del patrimonio naturale, culturale e sociale significa da un lato valorizzarne ulteriormente l’operato, attraverso la collaborazione e lo scambio tra giovani di diverse provenienze che scelgono di abitare e adoperarsi in piccoli centri e in territori isolati e caratterizzati da una popolazione anziana, e dall’altro lato darvi massima diffusione attraverso la realizzazione di attività di sensibilizzazione e promozione per aumentare la partecipazione agli eventi realizzati nei territori, incentivare il turismo in queste aree desolate, rafforzare la partecipazione civica e attirare la curiosità e l’interesse di nuovi giovani. Non si tratta quindi di interventi contingenti quanto piuttosto di un’azione sinergica, che intende generare un clima di maggiore fiducia all’interno delle comunità e produrre maggiori vincoli e perciò maggiore capitale sociale, agendo su tre assi: 1. CONSERVAZIONE E RIGENERAZIONE AMBIENTALE Preservazione della razza dell’asino di Miranda salvata dall’estinzione, di specifiche specie di uccelli rapaci e delle piante autoctone come elementi del patrimonio naturale funzionali al mantenimento della biodiversità dell’ecosistema, e delle colombaie tradizionali come patrimonio rurale architettonico; 2. PROMOZIONE CULTURALE E ANIMAZIONE TERRITORIALE Organizzazione e divulgazione di eventi tradizionali, che valorizzino il patrimonio rurale, culturale e sociale, promuovano il dialogo intergenerazionale e la partecipazione sociale; 3. SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE Attività di educazione ambientale e di promozione del volontariato nelle scuole, workshop e corsi di formazione sulle tecniche tradizionali, scambi giovanili di volontariato e campi di lavoro internazionali. Destinatari del progetto Il totale dei destinatari diretti, focus dell’intervento, per le 3 sedi di intervento progettuali consta di:
Consideriamo beneficiari dell’intervento circa 30.000 tra abitanti e frequentatori dei comuni di Vimoso, Miranda do Douro e Montemor-o-novo e dei territori limitrofi. Precedente esperienza dell’ente presso cui si realizza il progetto nel Paese Gli enti associati al CESC Project storicamente si occupano di cooperazione e solidarietà internazionale principalmente in paesi africani e sudamericani, e solo più recentemente anche di progettazione a livello di Unione Europea. Le prime esperienze europee si sono realizzate proprio in Portogallo, a partire da alcuni cicli di formazione sulle attività assistite con gli animali, in particolare con l’asino, tenuti da un collaboratore dell’ente nella regione di Braganza a seguito dei quali ci è stata segnalata l’originalità progettuale delle associazioni AEPGA e Palombar, partner del presente progetto di Servizio Civile Universale. L’idea di realizzare un progetto di servizio civile insieme, mantenendo la caratteristica di rivolgerci a destinatari particolarmente vulnerabili ma a partire dalla realizzazione di attività in zone rurali e montane periferiche, nasce in occasione del Convegno “Verso un’agricoltura mondiale responsabile. Con l’asino nell’azienda agricola multifunzionale” tenutosi nel 2013 presso il Comune di Introdacqua (AQ), ente partner del CESC Project, alla cui realizzazione contribuiscono altri enti associati, oltre che alcuni co-promotori dei progetti di servizio civile. Al convegno partecipa Miguel Nóvoa, responsabile dell’AEPGA e il convegno diventa l’occasione per condividere le reti e costruire progettualità comuni. In seguito a due missioni in Portogallo del CESC Project di conoscenza delle associazioni e del contesto in cui operano, acquisiti tutti gli elementi progettuali necessari e comprovata l’ottima capacità operativa delle due associazioni portoghesi, abbiamo poi deciso di presentare anche un progetto nell’ambito del Bando del Progetto sperimentale Europeo “IVO4ALL”, finanziato dal programma Erasmus+ e mirato a sviluppare buone pratiche per rendere accessibile il servizio civile a tutti i giovani, e in particolare a quelli con minori opportunità. Il CESC Project ha quindi rappresentato uno dei 5 enti italiani della sperimentazione condotta simultaneamente in Francia, Italia e Regno Unito. Grazie al progetto IVO4ALL del CESC Project “Europa trasmontana”, 8 giovani hanno trascorso quattro mesi in Portogallo, 4 con AEPGA e 4 con Palombar. Il progetto si è rivelato per il CESC Project un’ottima opportunità e le valutazioni positive sono state condivise da tutti i soggetti coinvolti, portandoci alla partecipazione al Seminario conclusivo della sperimentazione europea “Removing barriers to international volunteering to improve youth social inclusion” svoltosi nel 2017 presso lo European Economic and social Committee di Bruxelles, con un intervento per illustrare le buone prassi oggetto della sperimentazione nelle quali il CESC Project si era distinto: il supporto offerto ai giovani volontari e il partenariato con gli enti all’estero. Abbiamo poi contribuito alla valutazione della sperimentazione con un nuovo intervento sul tema delle buone pratiche sperimentate per l’inclusione dei giovani con minori opportunità (Accessibilità, Reclutamento, Partenariato, Supporto, Monitoraggio) all’ Evento nazionale finale di IVO4ALL “Come possiamo rendere il servizio civile più inclusivo e accessibile ai giovani con minori opportunità?”, svoltosi a Roma nello stesso anno. Agli eventi hanno dato la loro positiva testimonianza due ex volontarie del progetto IVO4All del CESC Project e la OLP portoghese dei volontari. Infine, i 4 progetti di SCN realizzati in Portogallo nell’ambito del Bando ordinario che hanno coinvolto 4 + 4 + 8 +8 operatori volontari nelle due sedi portoghesi hanno ulteriormente confermato l’affidabilità dei partner e l’efficacia delle azioni che svolgono sul territorio dove operano, la significatività del supporto che i giovani in servizio civile possono dare al loro operato e dell’apprendimento che possono sperimentare in prima persona, nonché l’impatto che la loro presenza può avere nelle sparute comunità di un simile contesto. La rilevanza di questi partenariati è tale per il CESC Project da essersi tradotta più recentemente in una ulteriore collaborazione nell’ambito della formazione e degli scambi giovanili. Negli ultimi due anni infatti, gli enti partner portoghesi hanno ospitato per una breve ma significativa esperienza residenziale tre gruppi di giovani partecipanti alla progettualità del CESC Project realizzata grazie ai finanziamenti della Regione Lazio nell’ambito di progetti di presa in carico, orientamento e accompagnamento a percorsi di inclusione sociale attiva di giovani. Quest’anno le micro-esperienze all’estero per questi giovani avrebbero dovuto includere anche l’associazione portoghese MARCA ADL, terzo e più recente partner estero del progetto, ma purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID19 non è stato possibile realizzare i viaggi previsti. Grazie al nuovo partenariato con MARCA ADL, a partire dalle azioni del presente progetto, potremo implementare gli interventi di servizio civile che si realizzano in Europa, in particolare in Portogallo, e specificatamente nell’ambito dei settori della promozione ambientale, della cura del patrimonio e dello sviluppo comunitario. Partner esteri 1. AEPGA (Associazione per lo studio e la protezione della razza asinina) nasce nel 2001 per la ricerca, difesa e valorizzazione di una razza d’asino locale, il burro de Miranda, non solo in quanto patrimonio genetico quanto piuttosto come patrimonio culturale che attraversa le tradizione dell’altipiano trasmontano. Essendoci solo circa 950 animali in età riproduttiva (930 femmine e 20 maschi) la razza venne dichiarata in via di estinzione. Le attività quotidiane con gli asini consistono nella ricerca scientifica relativa ai diversi aspetti legati all’asino (biologica, veterinaria, zootecnica, socioeconomica, culturale) in un’ottica di interdisciplinarietà nel tentativo di recuperare questo patrimonio genetico, naturale e culturale unico. A partire da questa prima esperienza l’associazione ha in seguito allargato le sue attività alla protezione dell’ambiente e alla riscoperta delle tradizioni popolari locali intervenendo in tutto il Nordest Trasmontano, in particolare nel Planalto Mirandês (municipi di Miranda do Douro, Vimioso e Mogadouro), zona di diffusione della razza asinina di Miranda. Si organizzano pertanto iniziative di carattere ricreativo e comunitario (Festival, eventi turistici, campi di lavoro internazionali, visite didattiche nelle scuole, partecipazione alle Fiere locali, passeggiate con gli asini e trekking someggiato, azioni di sensibilizzazione attraverso i media e i social media), dando però sempre più maggiore peso alla componente (in)formativa, attraverso incentivi alla ricerca e all’attivazione di corsi e seminari per la sensibilizzazione su vari temi ambientali. L’associazione, attraverso l’equipe con un contributo particolare di veterinari e maniscalchi, attualmente gestisce 3 centri di accoglienza per asini locali:
Nei centri vengono svolte attività di sostegno agli asini: nutrirli, monitorare il loro stato di salute, supportare il veterinario negli interventi di medicamento, dare supporto nelle visite ai contadini per la cura degli asini e altri animali. Offre inoltre appoggio e consulenza agli allevatori di tutto il Portogallo, con un lavoro dal forte impatto sociale e comunitario, visto che la popolazione è in rapido e forte invecchiamento. 2. PALOMBAR (Associazione di Preservazione della natura e del patrimonio rurale) è un’associazione senza finalità di lucro nata nel 2000, che ha come principali obiettivi la conservazione dell’ecosistema agricolo e faunistico del nordest trasmontano, così come dell’edificazione e delle relative tecniche di costruzione tradizionali. In particolare Palombar nacque quando il Parco nazionale PNDI avviò un programma di recupero delle colombaie, costruzioni tipiche del paesaggio rurale molto diffuse nella zona di Miranda do Douro, identificando oltre 3.450 edifici. Per dare continuità a questo progetto il PNDI incentivò alcuni proprietari di colombaie a creare un’associazione che potesse gestire le oltre 60 colombaie recuperate. L’obiettivo è quello di ristabilire un equilibrio tra quanto creato dall’uomo e dalla natura: le colombe, riparate e protette, diventano cibo per i rapaci della zona (ve ne sono di unici, ad esempio l’aquila reale). Lo studio e la protezione dei rapaci è infatti un altro lavoro importante dell’associazione, unitamente alla prevenzione ed avvistamento di incendi nella zona e alla riforestazione. A partire dall’ esperienza di catalogazione e manutenzione delle colombaie tradizionali (rifornimento di alimentazione e acqua), l’associazione ha in seguito allargato il suo campo d’azione operando per:
3. MARCA ADL (Associazione di Sviluppo Locale) è una organizzazione senza scopo di lucro a cui è riconosciuto lo status di ENGO-organizzazione non governativa nel campo dell’ambiente. La sua mission è la promozione dello sviluppo socio-economico di regioni rurali in un’ottica di sostenibilità con particolare attenzione all’ambito sociale, culturale, di preservazione dell’ambiente e di promozione del patrimonio naturale e architettonico. Gli obietti dell’azione dell’organizzazione, che opera nello specifico nel municipio di Montemor-o-Novo, sono quindi:
Il target delle azioni svolte dall’organizzazioni è la comunità locale, i giovani e gli adulti in generale e in particolare i disoccupati e le associazioni locali. I progetti più rilevanti realizzati dall’associazione si sono realizzati nelle seguenti aree: Giovani e volontariato (Progetti realizzati o in corso nell’ambito del programma europeo ERASMUS + Gioventù in azione), Inclusione sociale, Ambiente e conservazione della natura, Turismo e promozione di prodotti locali. MARCA ADL in particolare contribuisce alla realizzazione delle attività del presente progetto mettendo a disposizione i seguenti spazi operativi: il vivaio, creato nel 2015 nell’ambito del progetto europeo LIFE-LINES con l’obiettivo di produrre specie native del Portogallo, produce circa 150 specie di piante native erbacee, arbusti e alberi, incluse specie produttrici di frutti e erbe aromatiche, utilizzabili in opere di conservazione habitat naturali; il Punto Eurodesk (che rientra in una rete europea di informazione per i giovani e per i professionisti dell’area della gioventù, appoggiata dalla Commissione europea attraverso il Programma Gioventù in azione) che si occupa di fornire informazioni e orientamento sulle opportunità e le iniziative europee di mobilità a organizzazioni e giovani interessati, oltre a realizzare sessioni informative nelle scuole e università. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Favorire la valorizzazione del patrimonio ambientale e sociale delle comunità rurali, per rivitalizzare i territori spopolati e promuoverne lo sviluppo sostenibile. In particolare si realizzeranno azioni sinergiche volte a:
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ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Attività del progetto | Sede | Attività previste per i giovani del SCN |
1.1 Preservazione dell’asino di Miranda | ATENOR |
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1.2 Preservazione delle colombaie tradizionali e dell’ambiente | UVA |
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1.3 Manutenzione del vivaio di piante autoctone | MONTEMOR-O-NOVO |
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2.1 Organizzazione eventi tradizionali | TUTTE LE SEDI |
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2.2 Proposta eventi di animazione territoriale | TUTTE LE SEDI |
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3.1 Campi di lavoro | UVA |
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3.2 Scambi di volontariato e sportello informativo e scuole | MONTEMOR-O-NOVO |
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3.3 Corsi di formazione | UVA |
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SEDI DI SVOLGIMENTO:
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA | INDIRIZZO SEDE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
CESC Project | Via Lungro 1, Roma | 153077 | 6 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO | INDIRIZZO ENTE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
CESC Project Portogallo Atenor | Largo da Igreja 48, Atenor – Miranda do Douro | 153524 | 2 |
CESC Project Portogallo Uva | Antiga Escola Primaria de Uva, Uva – Vimioso | 153525 | 2 |
CESC Project Portogallo Alentejo | Rua Luis Camões 16, Montemor-o-Novo – Evora | 194161 | 2 |
POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI: Il progetto prevede 6 posti con vitto e alloggio. I volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Giorni di servizio settimanali ed orario Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto in Portogallo intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia fissa e mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi Agli operatori volontari si chiede:
Particolari condizioni di disagio Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per gli operatori volontari. Dal presente progetto di servizio civile potranno imparare molto ma dovranno essere persone consapevoli di affiancare il lavoro di veterinari, biologi, agricoltori, allevatori e simili. Dovranno anche saper sopportare, soprattutto nel periodo di autunno e inverno, l’isolamento dettato dalle particolari caratteristiche della regione, anche se le persone che compongono le équipe degli enti attuatori sono giovani e durante l’estate ci sono molte occasioni di uscite, formazione e eventi in diverse località del territorio. Eventuale assicurazione integrativa Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: I requisiti in elenco sono quelli che favoriscono il buon successo dell’esperienza di servizio:
Per poter svolgere le attività previste, in ragione dei requisiti richiesti per l’ingresso nel Paese, delle sedi di attuazione nonché delle caratteristiche dei destinatari, non si può escludere che, sia prima dell’avvio che durante il servizio civile, gli operatori volontari impegnati in questo progetto, si debbano sottoporre necessariamente a vaccinazione anti COVID-19. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto. Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio tramite attestato specifico. L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. |
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Metodologia: Le metodologie privilegiate sono riconducibili alle dinamiche non formali, alle lezioni frontali e alla formazione a distanza. La finalità è quella di favorire il coinvolgimento dei giovani e un loro attivo ed efficace apprendimento. Il giovane viene invitato a vivere una esperienza dove la dimensione formativa emerge dalla pratica quotidiana e pertanto anche la formazione generale, della durata di 30 ore, si configura come una formazione attiva e di carattere laboratoriale ed esperienziale, incentrata sul sapere, saper essere e saper fare degli operatori volontari. Sede di realizzazione Roma, Via Lungro 1 – Via Siderno 1 Moduli della formazione “Valori e identità del SCU”
“La cittadinanza attiva”
“Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Sede di realizzazione Roma: Via Lungro 1 – Via Siderno 1 – Via Amantea 51, e presso la sede di attuazione del progetto Moduli della formazione Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale con i minori e disabili Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale Durata: 72 ore. |
TITOLO DEL PROGRAMMA CUI FA CAPO IL PROGETTO: COMUNITA’ RESILIENTI NELLA PENISOLA IBERICA |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti. |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Crescita della resilienza delle comunità. |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.30
Martedì – Giovedì: 14.30 – 16.30
Tel: +39 3516881486