Ecuador
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: COLTIVANDO COMUNITA’ |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO
Il progetto “Coltivando Comunità” verrà realizzato in Ecuador, ed è rivolto a piccoli produttori, famiglie di contadini e comunità indigene o marginalizzate in difficoltà. Supporterà interventi di sviluppo negli ambiti del: · Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli sostenibili di produzione. · Supporto alle associazioni rurali su aspetti di progettazione, comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo. · Promozione e progettazione riguardanti la cultura locale, le lingue ancestrali e il turismo su base comunitaria. · Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Verrà realizzato in 5 Province del paese: Sucumbios, Orellana, Bolivar, Cotopaxi, Esmeraldas.
Il progetto interviene su criticità di tipo sociale ed economiche di taglio nazionale, quali la forte differenza di accesso alle risorse e la conseguente scarsa qualità della vita da parte delle popolazioni originarie e loro discendenti e in più in generale delle popolazioni che vivono in area rurale; il partner in loco è una ONG che lavora su tutto il territorio in maniera specifica nei settori toccati dal presente progetto. Gli stessi miglioramenti previsti e le innovazioni, riguardanti la produzione, la progettazione, gli sbocchi commerciali, il rispetto dell’ambiente e la difesa della diversità culturale devono rapportarsi ai fenomeni nazionali o macroregionali. Pertanto l’analisi del contesto non può esimersi dal riportare dati di più ampio respiro rispetto alle zone di intervento. Le attività previste in 5 regioni non si limitano ad una specifica area ma intervengono su tutto il territorio delle stesse regioni. Il progetto è inserito all’interno del programma SCU “2021 Cooperazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia” che basa la sua azione rispetto al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili (ODS) 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile e 12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e che interviene a favore di popolazione povera rurale dei Paesi coinvolti.
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO
Entrando nel merito dei contesti in cui si realizza il progetto, verranno di seguito descritte le peculiarità territoriali di ciascuna delle sedi.
1. SUCUMBÍOS Il capoluogo della Provincia di Sucumbíos è la città di NuevaLoja (chiamata anche Lago Agrio). Conta con una popolazione di 176.472 abitanti. La maggior parte della popolazione (59,18%) vive in area urbana ed è concentrata nel cantone di Lago Agrio, mentre il 40,82% in area rurale. Nelle città vi è un’alta densità di popolazione, superiore ai 160 abitanti/km². Mentre le vaste aree rurali e le zone protette registrano rispettivamente tra i 3-81 abitanti/km² e meno di 2 abitanti/km². Questa Provincia viene considerata come una delle più povere del Paese con l’87% di povertà per bisogni primari insoddisfatti, nelle zone rurali infatti è particolarmente significativa la carenza di accesso ai servizi basici come fognature e acqua potabile, soprattutto nelle zone difficilmente accessibili della foresta amazzonica. Il 75% della popolazione si definisce meticcia, seguita dagli indigeni (13,42%) e bianchi (4,54%). Dati economici La provincia è considerata una delle più povere dell’Ecuador. Le attività economiche per settore mostrano che l’84% della popolazione è occupata nel settore primario (Agricoltura, Pesca e Miniere); seguito del settore terziario o dei servizi con il 13% (commercio, pubblica amministrazione, professionisti autonomi, ecc.), e in misura minore il settore secondario o industriale (micro imprese, industria manifatturiera, ecc.). La principale risorsa mineraria della provincia è indubbiamente il petrolio; l’estrazione, iniziata nei primi anni ’70, ha fatto sì che la provincia di Sucumbíos diventasse una delle aree economicamente più rilevanti del Paese. Nell’area d’interesse del progetto, ci sono 6 nazionalità e popolazioni indigene – Kofan, Siona, Siekopai, Shuar, Kichwa, Waorani – la cui esistenza e il cui stile di vita sono seriamente minacciati dalle politiche estrattive e dalla colonizzazione dell’Amazzonia. Tra il 1964 e il 1990 la società petrolifera americana Texaco (acquisita dalla Chevron nel 2001) ha avuto la concessione di circa 500.000 ettari di terreno tra le province di Sucumbíos e Orellana. Il risultato di 26 anni di cattive pratiche estrattive è stato uno dei più gravi disastri ambientali della storia dell’umanità, che ha causato e continua a causare effetti devastanti sulla vita, la salute, la cultura e l’ambiente delle oltre 30.000 persone che vivono nella zona. Più di 80.000 analisi riflettono l’esistenza di prodotti tossici nel suolo e nell’acqua, che sono stati sistematicamente contaminati. L’attività agricola riguarda soprattutto prodotti tropicali come palme da olio, banane, caffè, cacao, ananas e anche il mais. L’allevamento è praticamente inesistente mentre, nei numerosi fiumi, viene praticata la pesca. In crescita l’ecoturismo, diretto soprattutto al parco nazionale di Cuyabeno. 2. ORELLANA Il capoluogo è la città di Puerto Francisco de Orellana. Ha una superficie di 21.730,05 km² ed è suddivisa in 4 cantoni e 33 parrocchie (28 rurali e 5 urbane). Secondo i dati del Censimento della popolazione dell’INEC, nel 2010 la provincia di Orellana contava 139.336 abitanti. Secondo le proiezioni, al 2020 dovrebbe contare con una popolazione di 121.338 abitanti. In generale, la provincia è caratterizzata da una composizione della popolazione prevalentemente rurale (59%); tuttavia, se si tiene conto della vastità dell’area rurale provinciale rispetto alle aree urbane, si può evincere che la popolazione urbana (41%) ha un alto livello di concentrazione. Ciò si spiega con la crescita demografica che le città della regione hanno avuto, soprattutto i capoluoghi cantonali, come poli di sviluppo dell’industria petrolifera. La popolazione della provincia di Orellana si identifica per lo più come meticcia (57,5% nel 2010). Seguono gli indigeni con il 31,8%, quelli che si auto-identificano come afro-ecuadoriani con il 4,9%, mentre i bianchi rappresentano il 4,4%. La maggioranza della popolazione indigena appartiene a una delle tre etnie principali: Kichwa, Shuar e Waorani. Particolare attenzione meritano i popoli tagaeri-taromenane, che sono una minoranza e vivono una condizione di particolare vulnerabilità (auto-isolamento) e addirittura il pericolo di estinzione. Nella provincia di Orellana per quanto riguardi i bisogni primari non soddisfatti, l’85% della sua popolazione (al 2010) viene classificata come povera, un valore estremamente elevato rispetto al 60% registrato a livello nazionale. La situazione diventa più allarmante quando si osserva la popolazione in condizioni di estrema povertà. Così, il 38% della popolazione della provincia di Orellana si trova in condizioni di estrema povertà per bisogni primari insoddisfatti, un valore che è ben al di sopra del valore nazionale (26,8%). Dati economici Secondo il Programma di Sviluppo Territoriale 2015-2025 della Provincia di Orellana, i settori primario e terziario sono quelli in cui è occupata la maggior parte della popolazione economicamente attiva. Il settore primario impiega complessivamente il 40,26% della popolazione economicamente attiva, il settore secondario il 4,12%, e il settore terziario rappresenta il 42,82%. La produzione agricola è ritenuta di grande importanza commerciale a livello locale e nazionale, ed è una delle principali attività generatrici di reddito per le famiglie di piccoli e medi produttori della provincia. Una delle carenze più sentite nel settore agricolo è la bassa resa dei terreni coltivati; viene prodotto principalmente cacao, caffè, palma da olio, mais, banana, yucca, riso e canna da zucchero. L’allevamento principale è quello di bovini a duplice destinazione, seguito da suini e polli. Secondo i dati INEC – ESPAC 2012 per quanto riguarda la distribuzione della terra la provincia di Orellana ha un coefficiente GINI pari a 1, che mostra l’iniquità nella distribuzione della terra, cioè la proprietà ricade su pochissimi individui. L’Amazzonia ecuadoriana, fortemente colpita dallo sfruttamento petrolifero, impone la proposta di un modello di sviluppo turistico completamente integrato con i principi della sostenibilità: conservazione dell’ambiente, consolidamento dell’identità culturale e sviluppo economico a lungo termine. 3. BOLIVAR La Provincia di Bolivar si estende per 3.953 Km2 tra la cordigliera occidentale delle Ande e quella del Chimbo, è l’unica provincia della sierra che ha zone adatte all’agricoltura e all’allevamento tipiche sia delle zone andine che della costa, grazie alla sua diversità climatica. Nel settore agricolo è rilevante la produzione di grano, patate, orzo, mais, canna da zucchero, caffè, banane, verdure, alberi da frutto. Esiste inoltre un’area forestale di pino ed eucalipto, sfruttate dall’industria del legno. Le attività di allevamento sono aumentate grazie alle grandi estensioni dei pascoli. Di particolare rilevanza è il settore estrattivo, poiché la provincia è ricca di materie prime come argilla, caolino, giacimenti di sale, zinco, rame e oro. L’attività produttiva agricola, che rappresenta il settore di impiego di quasi il 58% della popolazione, è seguita dal commercio all’ingrosso o al dettaglio. Dati economici e sociali Secondo il Programma di Sviluppo Territoriale 2015-2030 della Provincia di Bolivar, la metà della popolazione della regione, circa 198.512 persone vivono nel cantone di Guaranda che rappresenta il 48% del territorio totale, lo stesso in cui si concentrano le azioni di una delle sedi del progetto. Il 74% della popolazione di questo cantone vive in zone rurali mentre l’area urbana è popolata dal 26% della popolazione totale. Con riferimento agli indicatori sociali, presenta indici di povertà molto elevati e superiori alla media nazionale. Nonostante la tendenza a decrescere, raggiunge ancora percentuali del 77%, acutizzandosi nelle aree rurali. La scolarizzazione della popolazione del cantone è di 6.9 anni per le donne e di 7.8 anni per gli uomini, evidenziando una differenza tra i generi che diventa ancora più accentuata se guardiamo di tassi di analfabetizzazione che sono del 22% per le donne e del 13% per gli uomini, anche in questo caso di gran lunga superiori a quelli nazionali (7%).
3. COTOPAXI La provincia è situata a sud della città di Quito. L’ambiente è caratterizzato dall’ecosistema del páramo che si contraddistingue per la discontinuità del paesaggio e per altitudini che variano dai 2.900 ai 5.897 m.s.l.m. de vulcano Cotopaxi. Secondo il Programma di Sviluppo Territoriale 2015-2025 la provincia di Cotopaxi con 409.205 abitanti rappresenta il 2,8% della popolazione nazionale con una densità media di 67 abitanti per chilometro quadrato. La popolazione rurale rappresenta il 70% della popolazione provinciale corrispondente a 288.235 abitanti. Secondo le stime INEC la popolazione femminile nelle aree rurali è di 153.739 unità, e si prevede che entro il 2020 ci saranno 164.494 donne, per lo più dedite alla produzione agricola per l’autoconsumo. In questo senso, i diritti economici delle donne sono considerati come una priorità per quanto riguarda le attività del presente progetto in questa sede. Dati economici e sociali Nella provincia di Cotopaxi c’è un solo popolo indigeno ufficialmente riconosciuto dallo Stato ecuadoriano, il Popolo Panzaleo della Nazionalità Kichwa dell’Ecuador. In questo contesto, la popolazione indigena totale della provincia di Cotopaxi rappresenta il 22% sul totale degli abitanti e abita prevalentemente le aree rurali (93,14%). La popolazione afro-ecuadoriana della provincia è di 5.208 abitanti (1,27%) ed è situata in prevalenza nelle aree urbane. Il livello di povertà è alto nei distretti di Sigchos, Pangua, Pujilí – Saquisili, seguiti da La Maná, Salcedo e Latacunga. Il presente progetto andrà ad intervenire proprio in questi distretti. La percentuale di analfabetismo nei Distretti Educativi della Provincia di Cotopaxi è del 13,6% per la popolazione di età superiore ai 15 anni. Infine, secondo i dati dell’ENEMDU – INEC 2012, la povertà per reddito nella provincia di Cotopaxi è del 44% e la povertà estrema del 23,2%. 3. ESMERALDAS Esmeraldas è una provincia costiera dell’Ecuador, che ha come capoluogo la città di Esmeraldas. Si affaccia sul Pacifico, con 230 km. di costa, e confiba con la Colombia. E’ rigogliosa e caratterizzata dalla forte presenza di afroecuadoriani, discendenti da schiavi. Secondo la proiezione INEC del 2020 la Provincia conta con una popolazione di 643.654 abitanti, dei quali circa il 56% vive in area urbana, mentre il 44% in area rurale. Si estende su un’area di 14.893 km² con una densità di 43 abitanti per km². Sono circa 70.000 le persone della Provincia che non sanno né leggere né scrivere, quasi l’11% della popolazione con un’età superiore a 15 anni. Il tasso di analfabetismo a livello nazionale è del 6,70% il che evidenzia come la Provincia sia fortemente al di sopra. La maggior concentrazione di analfabeti si trova nelle zone rurali che registrano il 65,40% sul totale della popolazione analfabeta della Provincia. In quanto agli indici di povertà della Provincia restano sicuramente preoccupanti nelle aree rurali. Secondo il Programma di Sviluppo Territoriale 2015-2025 registra il 78.81% delle persone che vivono in campagna sotto il livello di povertà e ben il 60,76% sotto il livello di estrema povertà. L’alto indice di povertà è dovuto alla scarsa copertura territoriale dei servizi di basici. Nelle stesse zone la domanda l’accesso al al sistema fognario e all’accesso all’acqua potabile e scarsissimo. Dati economici e criticità presenti Riguardo alle catene produttive, la Provincia di Esmeraldas ha una vocazione agricola e d’allevamento, concentrandosi sulle banane, i gamberetti e a seguire cacao, tabacco e caffè. Il settore petrolchimico e il turismo rappresentano settori in ascesa. L’insieme di tale settori economici determina una massiccia presenza di agricoltura intensiva e di allevamento massiccio che snatura l’ambiente. In particolare l’allevamento di gamberetti, i bananeti e le piantagioni di palma sconvolgono e distruggono il territorio creando un altissimo inquinamento e il taglio indiscriminato dei boschi. Questo avviene lungo i corsi dei fiumi e nelle zone rurali, dove interviene il presente progetto (es. San Mateo, San Lorenzo). Da non sottovalutare anche i continui sversamenti di petrolio dagli oleodotti che portano alla città di Esmeraldas e la presenza di commercio illegale e narcotraffico dovuto alla vicinanza del confine con la Colombia. La protezione dell’ambiente naturale e il miglioramentio dei livelli di qualità di vita della popolazione rurale sono due dei bisogni prioritari della Provincia. Bisogni evidenziati L’agricoltura e il suo indotto è il settore che impiega il maggior numero di persone, fornendo mezzi di sostentamento per circa il 40% della popolazione. È la principale fonte di reddito e di lavoro per le famiglie rurali più povere. Il dato, con lievi differenze, vale per tutte le Province di intervento del presente progetto. Le criticità riscontrate, dai dati riportati e sintetizzate dai dati dei Report annuali del FEPP (Informe anual FEPP, 2019, 2018 e precedenti, ed. GSFEPP, Quito) evidenziano quindi: 1. l’importanza di intervenire nel settore rurale per rimuovere fenomeni endemici come la povertà, la sottoccupazione, lo scarso accesso all’educazione e alla salute, la disparità tra gruppi umani di diversa origine; 2. La necessità di migliorare la qualità di vita della popolazione più povera ed emarginata attraverso il miglioramento della loro capacità produttiva, commerciale, di accesso al credito, di cooperativismo o difesa comunitaria degli interessi, di conoscenze dei processi della filiera agricola; 3. La promozione delle culture e ambienti locali, e il rafforzamento del turismo comunitario; 4. Il miglioramento della buona gestione del territorio, garantita solo dall’agricoltura familiare o comunitaria, ha una positiva ricaduta verso la protezione della natura e la difesa della ricca diversità culturale del Paese, promuovendo un utilizzo del territorio sostenibile, e dando protagonismo agli attori sociali produttori e conoscitori dell’ambiente e quindi capaci di incidere nelle scelte di utilizzo e preservazione dei territori. Come indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite “investire nei piccoli agricoltori, sia donne sia uomini, è la strada migliore per aumentare la sicurezza alimentare e la nutrizione dei più poveri, e per aumentare la produzione alimentare per i mercati locali e globali”. Questo è anche il principale aspetto posto alla base del presente progetto per incidere, migliorare ed innovare il contesto analizzato ed essere così di supporto ai piccoli agricoltori. Il Fondo EcuatorianoPopulorumProgressio (da qui in avanti FEPP) – principale partner locale della presente proposta progettuale – è una fondazione privata senza scopo di lucro nata negli anni ’70 sotto la spinta dell’Enciclica PopulorumProgressio, che richiamava alla creazione di un fondo comune per assistere i più poveri nella prospettiva di uno sviluppo solidale dell’umanità. Il FEPP dal 2000 si è costituito come ‘Gruppo Sociale’ e coordina le attività di diverse imprese sociali e cooperative che condividono principi, valori, metodologie e destinatari e interviene a fianco di donne e uomini delle zone rurali, degli indigeni, degli afro-ecuadoriani, dei montubios, dei meticci, delle persone che vivono nelle periferie delle città, promovendo la costituzione di associazioni e cooperative. Lavora da decenni nel credito per i piccoli produttori senza garanzie, per il riscatto delle loro terre ancestrali, ha sviluppato metodologie produttive diffuse (quali l’agroecologia, il biologico) o da lui stesso create (come il SIPAS -Sistema agropecuario produttivo integrale e sostenibile -, che esclude le monocolture e che promuove già da un decennio). I principali bisogni delle popolazioni che vivono nelle zone di intervento del progetto sono relazionati alla mancanza dei servizi di base, una bassa qualità della produzione agricola, un difficile accesso alle risorse finanziarie, fonti di lavoro e mezzi di produzione insufficienti e poca incidenza a livello politico, scarsa organizzazione, protezione e valorizzazione della cultura e dell’ambiente naturale. Invertire queste criticità permetterà di rispondere ai bisogni della popolazione povera rurale, di migliorarne la qualità di vita e, allo stesso tempo, di migliorare l’equilibrio generale di tutto il contesto preso in considerazione. Le ricerche sul terreno effettuato dal Dipartimento “Studi e Progetti” del FEPP riportano i bisogni indicati come “chiave” di volta per invertire le criticità evidenziate nelle famiglie e comunità contadine marginali nelle Province di intervento. Inoltre, l’abbandono dei territori comunitari indigeni e afroecuadoriani e il riassorbimento dei piccoli appezzamenti di terra nelle mani dei grandi proprietari terrieri, oltre a provocare una perdita delle caratteristiche culturali ancestrali e difficolta a promuovere attività agro-turistiche nella zona comporta gravi conseguenze sulla qualità e sui diritti dei lavoratori. Altro settore sul quale risulta importante intervenire è quello del rafforzamento delle misure di protezione dell’ambiente naturale, essendo i terreni a rischio di sfruttamento intensivo, a scapito dei sistemi di produzione e gestione sostenibile. Infatti, un’opportunità per promuovere pratiche di sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale e sociale deriva altresì dal turismo, il quale, oltre a generare lavoro ed essere fonte di valuta estera, ha un grande impatto sul benessere ambientale, economico e sociale di molti paesi, specialmente per quelli in via di sviluppo. L’importanza di un turismo sostenibile è sottolineata dall’SDG 12.b che mira a “sviluppare ed implementare meccanismi per valutare l’impatto del turismo come attività in grado di creare lavoro e allo stesso tempo promuovere cultura e prodotti locali”. In quest’ottica è importante dare una spinta ed un supporto ad attività di turismo sostenibile che promuovano la consapevolezza ambientale, la conservazione e la protezione dell’ambiente, e il rispetto per la diversità ecologica e culturale, così da migliorare il benessere e la qualità di vita delle comunità locali, supportando le loro economie e l’ambiente umano e naturale nel suo insieme. Il progetto intende quindi intervenire per innovare il contesto di riferimento attraverso: – Il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie di contadini in difficoltà, con una particolare attenzione alle minoranze etniche (indigeni e afro-ecuadoriani), alle donne e ai giovani che vivono nelle comunità rurali e nelle periferie; – Il rafforzamento delle attività produttive delle famiglie di contadini, supportando le loro attività in ciascuna fase della catena di valore: dalla produzione, alla trasformazione e commercializzazione; – Promuovere e rafforzare attività di conoscenza delle culture locali e di turismo comunitario; – Contribuire con attività di sensibilizzazione a promozione di modelli di agricoltura sostenibili e di protezione dell’ambiente naturale.
Soluzioni proposte L’azione verrà svolta a partire da 5 diverse città, capoluoghi regionali, e avvalendosi del radicamento della ONG ecuadoriana FEPP. Alla luce di quanto evinto dall’analisi del contesto e in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e grazie al lavoro già avviato dal partner locale, risulta importante supportare l’azione diretta a favore dei contadini e delle minoranze etniche delle province coinvolte, in particolare realizzando azioni di:
DESTINATARI DEL PROGETTO Il lavoro svolto dal FEPP e da Gondwana sul territorio d’intervento ha permesso l’identificazione di gruppi specifici di contadini o piccoli produttori i quali senza un’attività di supporto diretto alla programmazione e alla gestione della loro produzione agricola non sarebbero in grado di sviluppare a pieno le potenzialità del territorio e rischierebbero di limitarsi ad una produzione di sussistenza troppe volte non sufficiente a garantire la sicurezza alimentare per loro e le loro famiglie. Nello specifico, sono destinatari del progetto:
Il totale dei destinatari è di 1070
PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare ha una decennale esperienza di interscambio e di supporto ai progetti in Ecuador e, dal 2001, contribuisce – sia direttamente che attraverso i suoi partner – a selezionare i volontari inviati nel Paese, ad ospitare in Italia giovani e rappresentanti dei partner locali e a sviluppare progetti di cooperazione decentrata. L’esperienza di Gondwana nel paese inizia già negli anni ’90, quando, con la denominazione Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo, è associata alla ONG CICa – Comunità Internazionale di Capodarco -, curandone la parte riguardante i giovani e il volontariato, e quando alcuni suoi soci partecipano attivamente al sostegno delle progettualità, allo scambio e alla promozione di attività a favore di minori. In particolare tra il 1998 e il 2001 si intensifica la cooperazione attraverso un progetto plurisettoriale finanziato dall’Unione Europea e portato avanti insieme alla CICa, che ha come Vicepresidente Rossano Salvatore, socio fondatore di Gondwana, e come coordinatore, prima volontario poi cooperante in loco, Gianni Tarquini, attuale Presidente di Gondwana, selettore e formatore del CESC Project, esperto in cooperazione internazionale. Gondwana ha inoltre una esperienza consolidata nel campo della cooperazione decentrata, avendo realizzato molti progetti a sostegno delle fasce più deboli della popolazione e diversi programmi di sviluppo, sia in Africa che in sud America, soprattutto in Ecuador. I progetti di cooperazione decentrata sono stati attivati principalmente con le Province Autonome di Trento e Bolzano, con la Provincia di Roma e con la Regione Lazio. In Ecuador sono state supportate progettazioni per la costruzione e l’implementazione di alcune case famiglia adIbarra (negli anni 2004 – 2008), per l’ottenimento del comodato da parte del Consiglio Provinciale di Imbabura del Parco turistico di Yuyucocha (dal 2002) e per la presenza di volontari internazionali nello stesso. Dal 2009 è stato sostenuto un progetto all’interno del FIE – Fondo Italo Ecuadoriano – a cui ha aderito la Fundaciòn Cristo de la Calle e che ha permesso l’inizio della produzione presso la Fattoria che finanzia le case famiglia di Ibarra, situata in Lita. Lo stesso FEPP, nostro partner locale ha già dato un suo contributo attraverso consulenze gratuite della sua equipe. L’acquisto della Fattoria da parte di Cristo de la Calle – la controparte che ha anche permesso di usufruire dei fondi per la start up del progetto FIE – è stato realizzato grazie a una raccolta fondi in Italia, alla quale hanno aderito diversi volontari che avevano conosciuto le attività in Ecuador. Dal 2012 si è deciso di rafforzare la cooperazione e dal 2015 di elaborare nuovi progetti per inviare degli operatori in Servizio Civile proprio ad Ibarra, viste le richieste dei nostri partner locali e le necessità riscontrate, dovute principalmente all’aumento dei minori colombiani richiedenti lo status di rifugiati, sprovvisti di protezione e senza servizi basici. Dalla lunga esperienza pregressa era così nata l’idea di elaborare un progetto multisettoriale in altre aree. Nel 2015 è stata realizzata una missione, da parte del Presidenete del C.E.S.C. Michelangelo Chiurchiù e da Gianni Tarquini per monitorare al meglio le necessità e le eventuali attività da destinare ai volontari in Servizio Civile. Nello stesso anno sono stati elaborati anche i progetti di Servizio Civile “Bambini Liberi ai Piedi delle Ande” e “Gente Sentipensante”, entrambi approvati dall’UNSC, che hanno permesso la partenza di 8 giovani in totale tra Settembre e Ottobre del 2016. Nello stesso anno è stato poi elaborato un progetto per i Corpi Civili di Pace, in consorzio con FOCSIV, a favore dei rifugiati in fuga dal conflitto colombiano: così a giugno 2017 sono partiti per l’Ecuador due operatori. Da settembre 2017 sono poi partiti altri 2 progetti: a. “Dalle Ande all’Amazzonia”, in collaborazione con il FEPP– Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio (partner del presente progetto) e con 10 giovani; b. “Una casa alla metà del mondo” con 6 giovani a supporto della Fundaciòn Cristo de la Calle; sempre a supporto della Fundación è partito un terzo contingente, con 2 giovani, a gennaio 2018 con il progetto “Comunità Resilienti”. A gennaio 2019 sono stati avviati i progetti: “Un granito de arena”, con 8 giovani, “Educazione e sviluppo rurale tra le Ande all’Amazzonia” (con il FEPP), con 12 giovani. All’inizio del 2020 (avvii di gennaio e febbraio) sono partiti altri 22 giovani operatori, che interverranno nelle sedi del FEPP attraverso i progetti “Con lo spies en la tierra” (16 volontari) e “Practicando solidaridad” (8 volontari) e altri 10 che supporteranno altri partner nel paese (progetto “Mano a mano”), purtroppo rientrati a metà marzo a causa del COVID. A fine 2015 è iniziato poi un progetto di Cooperazione Decentrata triennale (2016-2019) di supporto alla Finca (fattoria agricola ed eco-turistica) di Lita/Cachaco, grazie all’iniziativa di Gondwana. Il progetto approvato e cofinanziato dalla Provincia di Trento (PAT) vede il coinvolgimento e il supporto di diverse altre realtà – come Comunità Solidali nel Mondo, il Convento di Sant’Ubaldo di Gubbio e altre realtà eugubine –attraverso una metodologia d’intervento basata sull’animazione del territorio, sulla produzione agro-ecologica e l’allevamento di qualità, a supporto dei giovani in uscita dalle case famiglia. Attualmente sono già attive: la produzione di cacao e caffè biologici, le piante da frutta, l’allevamento di mucche, vitelli e polli, l’avvio di un polo eco-turistico, per l’inserimento socio-lavorativo dei giovani in difficoltà. Nel 2017 l’8Xmille della Chiesa Valdese ha approvato un cofinanziamento per un progetto di cooperazione di Gondwana per supportare le attività di sviluppo rurale del FEPP, realizzato tra fine 2017 e il 2018. A metà del 2018 è iniziato un ulteriore progetto di sviluppo rurale triennale (2018-2021), tuttora attivo, “Tierra, trabajo y pan”, cofinanziato dalla Provincia Autonoma di Trento che interviene in 3 delle Province del presente progetto (Imbabura, Carchi, Chimborazo). Nel 2020 sono stati approvati altri 2 progetti: da parte della Regione Trentino Alto Adige “Una casa per tutti” per costruire una nuova casa famiglia per i bambini della Fundaciòn Cristo de la Calle di Ibarra e un intervento per realizzare un sistema idrico a nord della provincia di Imbabaura; progetto in consorzio con Terre Madri onlus, finanziato dall’8xmille valdese e che sarà cogestito dal FEPP Ibarra. I due progetti saranno attivi e realizzati nel 2021. I giovani del presente progetto andranno ad incrociare, ed in parte a supportare, alcune delle attività e dei progetti di cooperazione decentrata: sia in quelli già avviati che in quelli ancora da attivare. Per le attività di cooperazione allo sviluppo comunitario sono già state messe a disposizione del progetto le consulenze di Gianni Tarquini, in missione due volte ogni anno e di Raffaella Nucci – nel 2016. La stessa Nucci è stata poi impegnata nel progetto da novembre 2016 a marzo 2017 grazie alla sinergia del programma Torno Subito. Lo stesso programma ha permesso la presenza di altri due ricercatori, Valerio Pignanelli e Alessandro Rossi, da febbraio a maggio 2017, che hanno realizzato studi nella Finca per programmare uno sviluppo sostenibile ed efficace delle attività produttive, provenienti dall’esperienza di collaborazione del CESC con l’Università Roma 2 di Roma, Tor Vergata, cattedra del prof. Luigi Corvo -Ricercatore e Professore in Social Entrepreneurship and Innovation e di Public Management – e nel MasterLAB “Lavorare nel non profit” 2016-2017. Altri 4 ricercatori: Lorenzo Artibani, Marco Biazzo, Arianna Arienzo, Giorgia Mangani, sempre provenienti dal gruppo del prof. Corvo e supportati dalla borsa di studio Torno Subito, hanno trascorso 6 mesi a testa tra ottobre 2016 e luglio 2017 per studiare i progetti di sviluppo rurale del FEPP, analizzando l’approccio proprio dell’Economia Solidale, valutando e progettando interventi possibili di formazione, promozione e cooperazione con il territorio. Gli studi, il lavoro e il materiale prodotto dalle controparti locali, dagli interscambi e consulenze degli ultimi 4 anni danno solidità alle attività di cooperazione decentrata e al supporto delle attività dei giovani in Servizio Civile del presente progetto. Gondwana, oltre all’esperienza consolidata in Ecuador e nelle Province d’intervento, collabora fin dalla sua fondazione con il CESC, e dal 2008 direttamente progetti di Servizio Civile in Brasile, dal 2009 in Argentina, dal 2012 in Tanzania, dal 2016 in Uruguay e in Ecuador, dal 2017 in Bolivia. In America Latina ha inoltre ulteriore esperienza decennale in progetti di volontariato e cooperazione internazionale nei settori dell’educazione, promozione culturale e sviluppo rurale. Nel continente africano Gondwana ha realizzato un progetto di riabilitazione comunitaria, tra il 2012 e il 2015 in Tanzania nella Regione di Njombe.
PARTNER ESTERI FEPP – Fondo EcuatorianoPopulorumProgressio È una delle maggiori ONG ecuadoriane. Nata nel 1970, é una fondazione civica con finalità sociali, senza scopo di lucro. É nata dall’ispirazione suscitata dall’Enciclica PopulorumProgressio, con spirito ecumenico, che aveva l’obiettivo di creare un “fondo comune” per assistere i poveri e per promuovere uno “sviluppo solidale dell’umanità”. Il FEPP è stato riconosciuto dalle Istituzioni come ente di pubblica utilità, lavorando a fianco di uomini e donne contadini, indigeni, afro-ecuadoriani, montubios, meticci, popolazione urbana marginale e poveri. Supporta gli sforzi di questi gruppi sociali per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane. Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone. Da settembre 2017, per due anni, il FEPP ha ospitato in totale 42 giovani in Servizio Civile (progetto “Dalle Ande all’Amazzonia” nel 2018 ed “Educazione e Sviluppo Rurale tra le Ande e l’Amazzonia” “Con losPies en la Tierra” e “Practicando Solidaridad”). E’ inoltre partner di Gondwana in 5 progettualità di cooperazione internazionale finanziati da enti italiani. FUNDER – Escuela de Formación Approvata dal Ministero dell’Educazione nel 2003 come centro occupazionale, nel 2009 viene riconosciuta come Fondazione Educativa. Promuove la formazione di oltre 3.000 giovani all’anno. Il 60% dei partecipanti ottiene un lavoro retribuito presso imprese familiari o comunitarie. Le sue linee d’azione sono: – Agricoltura e allevamento. – Agroalimentare. – Artigianato. – Edilizia. – Amministrazione aziendale. Si è specializzata in corsi a distanza sullo sviluppo locale e l’economia popolare e solidale. Vuole promuovere una scuola e un istituto a distanza per gli emigranti ecuadoriani. Ha uffici aperti in Spagna, Italia e Belgio. Durante gli ultimi anni ha già incontrato le attività degli operatori in Servizio Civile di Gondwana, che hanno avuto modo di partecipare ai programmi di formazione mettendo a disposizione le proprie conoscenze e la propria esperienza. CAMARI – Comercializadora solidaria Organizzazione che cura la commercializzazione e l’esportazione dei prodotti per conto del Grupo Social FEPP. Nata all’inizio degli anni ’80, Camari ha aperto negozi (tiendas) in varie città dell’Ecuador e nel 1991 ha costituito un sistema centralizzato di gestione dei punti vendita e di sostegno ad altre tiendas non socie. La vendita nei canali del commercio equo e solidale è iniziata nel 1986 con l’artigianato e si è poi estesa agli alimentari nel 1996. Camari sostiene i produttori in tutte le loro attività offrendo un collegamento diretto al mercato senza intermediari. Permette l’accesso al mercato internazionale e promuove pratiche etiche e sostenibili nella produzione e nella vendita. Fa parte della rete di altromercato, impresa sociale e principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Miglioramento della situazione di vita di famiglie e comunità contadine e di piccoli produttori delle comunità indigene di 5 Province dell’Ecuador. Quest’obiettivo è in linea con gli obiettivi del programma (2021 Cooperazione e sviluppo Rurale in Ecuador e Bolivia) di cui il presente progetto è parte integrante, grazie agli interventi messi in atto col fine di migliorare le condizioni di vita dei 1.070 destinatari e dei 10.000 beneficiari coinvolti nel progetto, attraverso obiettivi specifici/azioni di:
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RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI: |
AZIONE |
ATTIVITÀ DEL PROGETTO |
ATTIVITÀ PREVISTA PER GLI OPERATORI SCU |
SEDE |
AZIONE 1 Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli di produzione sostenibili. (ODS 2-12) |
Implementazione e gestione dei progetti in corso |
Supportare i tecnici del FEPP nelle attività di implementazione dei progetti in corso (workshop, riunioni, eventi, raccolta di dati). |
– Gondwana Lago Agrio – Gondwana El Coca – Gondwana Guaranda – Gondwana Latacunga -Gondwana Esmeraldas |
Supporto alle attività produttive |
Accompagnare i beneficiari nelle attività di raccolta, immagazzinamento e conservazione dei prodotti. |
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Rafforzamento delle strutture organizzative |
Accompagnare i tecnici del FEPPe FUNDER nelle attività di supporto alle organizzazioni di contadini (modelli di gestione, analisi dei dati ecc.). |
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Elaborazione di nuove proposte progettuali |
Supportare i tecnici del FEPP nelle fasi di identificazione e formulazione di nuove proposte progettuali (ricerca di bandi, stesura dei progetti, raccolta di dati). |
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AZIONE 2 Supporto alle associazioni rurali su aspetti di comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo. (ODS 12) |
Raccolta dati e materiale promozionale |
Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nella raccolta di contenuti, dati, elementi culturali, dettagli sui prodotti da diffondere o da commercializzare. |
– Gondwana Lago Agrio – Gondwana El Coca – Gondwana Guaranda – Gondwana Latacunga -Gondwana Esmeraldas |
Miglioramento dei canali di comunicazione |
Sopportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e gestione di siti web e social network (Facebook, Instagram, Twitter). |
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Produzione di materiale di comunicazione |
Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nell’elaborazione di volantini, brochure, loghi, etichette. |
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Organizzazione eventi |
Supportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e organizzazione di riunioni, manifestazioni ed eventi. |
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AZIONE 3 Promozione della cultura locale, delle lingue ancestrali e del turismo su base comunitaria. (ODS12) |
Scambio di esperienze |
Aiutare i tecnici del FEPP nell’organizzazione degli scambi di esperienze tra organizzazioni rurali che svolgono attività di turismo comunitario. |
– Gondwana Lago Agrio – Gondwana Latacunga -Gondwana Esmeraldas |
Attività turistiche |
Sostenere le attività di promozione, diffusione, e miglioramento delle realtà di turismo comunitario. |
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Attività naturalistiche |
Sostenere le organizzazioni coinvolte dal progetto nel disegno di nuovi sentieri naturalistici. |
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AZIONE 4 Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. (ODS 2) |
Colture rispettose dell’ambiente |
Partecipare a riunioni comunitarie per diffondere colture biologiche e di qualità. |
– Gondwana Lago Agrio – Gondwana El Coca – Gondwana Guaranda – Gondwana Latacunga -Gondwana Esmeraldas |
Eventi di sensibilizzazione |
Supportare i tecnici del FEPP nella preparazione e gestione di eventi di sensibilizzazione su tematiche ambientali. |
SEDI DI SVOLGIMENTO Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’: Gli 11 volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, non lontane dalle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Giorni di servizio settimanali ed orario Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio. Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi Sono previsti orari flessibili, trasferimenti e a volte pernottamenti in sedi decentrate, spesso rurali, del progetto o presso i destinatari. I giorni di attività sono 5 a settimana, dal lunedì al venerdì, con riposo il sabato e la domenica, ma non si esclude che sarà richiesta una disponibilità in giorni festivi per attività previste (es. fiere contadine, lavoro comunitario). Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per un’organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità: • Flessibilità oraria dei turni di servizio; • Guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per chi è in possesso di patente, corredata di patente internazionale; • Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti; • Disponibilità ad effettuare servizi e/o trasferimenti e/o periodi di soggiorno fuori sede, in accordo e debitamente autorizzati dal DPGSCU, in occasione di eventi e laboratori sul campo; • Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali; • Stile di vita essenziale; • Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali) anche con i locali. Disponibilità a frequentare un corso di spagnolo, qualora non si conosca a fondo la lingua e lingue locali Particolari condizioni di disagio Benché le condizioni dei territori in cui presteranno servizio i volontari siano critiche rispetto alla povertà piuttosto diffusa e al disagio sociale che ne deriva, non si evidenziano particolari rischi data la connessione e assoluta integrazione dei partner sul territorio e il forte contatto con la comunità che ne conosce e supporta l’operato. È comunque buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…). La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale. Per quanto riguarda la situazione legata al Covid la teniamo costantemente sotto osservazione: potrebbero continuare ad essere applicate in Ecuador regole restrittive riguardante i distanziamenti, le riunioni, l’igiene, gli spostamenti, l’uscita in orari serali o notturni. Tali regole potranno comportare disagi nell’operatività delle attività previste ma saranno date istruzioni affinchè vengano seguite con costanza. Eventuale assicurazione integrativa Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto. Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato. |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Attestazione specifica che indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
MODULI IN PRESENZA
Sede di realizzazione
Roma: Via Lungro 1, e presso le sedi di attuazione del progetto all’estero.
Moduli della formazione
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h)
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h)
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h)
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h)
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale (8h)
MODULI E CONTENUTI IN E-LEARNING
Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h)
Durata: 72 ore.
TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: 2021 Cooperazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Obiettivo 2:. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e che interviene a favore di popolazione povera rurale dei Paesi coinvolti. |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Recupero e valorizzazione delle piccole comunità e sviluppo di quelle rurali anche attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’agricoltura sociale |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486