Bolivia
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: EDUCAZIONE ED INCLUSIONE IN BOLIVIA |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
Il progetto “Educazione ed inclusione in Bolivia” intende realizzare un intervento a sostegno delle fasce più fragili della popolazione (minori e giovani, donne, anziani e persone con disabilità) residente nelle aree periferiche e rurali del Dipartimento di La Paz, nello Stato Plurinazionale della Bolivia, in particolare nelle periferie della Città di La Paz e nel Comune di Huatajata, Provincia di Omasuyos. In linea con gli obiettivi perseguiti dal programma in cui è inserito, “Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia”, l’obiettivo generale del progetto è quello promuovere e favorire l’istaurarsi di processi educativi, riabilitativi, formativi e professionalizzanti di sviluppo delle comunità coinvolte, in grado di garantire l’inclusione sociale, economica e culturale dei destinatari, attraverso un’azione volta a garantire loro il diritto allo studio, al gioco, al tempo libero, al lavoro e alla partecipazione alla vita culturale e artistica della società e per migliorare le attività produttive, l’organizzazione e la partecipazione associativa e comunitaria.
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO il presente progetto intende intervenire nel concreto in supporto a gruppi marginalizzati dell’area di La Paz, in particolare nelle zone periferiche di La Paz, San Pedro e Pampahasi, dove da anni è attiva la Fundacion Paulo Freire, partner di progetto, e nel Comune di Huatajata, avvalendosi della collaborazione dell’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia. Sebbene localizzati in contesti diversi tra loro, sono tutte aree caratterizzate dalla presenza di comunità indigene aymara e attualmente colpite da forti disagi a livello economico, sociale ed educativo, principalmente a causa della loro localizzazione in aree isolate e caratterizzate da forte spopolamento, bassa scolarizzazione, disuguaglianze di genere e forti limiti alla partecipazione sociale e culturale da parte dei soggetti più vulnerabili e svantaggiati, come bambini, donne, anziani e disabili. Dipartimento di La Paz La Paz è un dipartimento della Bolivia di 2.812.000 abitanti, che ha come capoluogo la città di La Paz. Secondo una stima del 2005 dell’INE conta di 2.630.381 abitanti (contro i 2.350.466 del censimento 2001). Sempre secondo l’ultimo censimento effettuato, risulta che circa il 60% degli abitanti sia di origine indigena (principalmente aymara e quechua), mentre il 40% di origine creola o afrodiscendenti. Il Dipartimento fu creato a partire dalla Intendencia de La Paz de la Real Audiencia de Charcas, mediante Decreto Supremo del 23 gennaio 1826. Dopo aver subito molte variazioni a causa di modifiche nella divisione amministrativa della Bolivia, ha ora un’estensione di 133.985 km² ed è suddiviso in 20 province e 87 municipi. Confina a nord con il Dipartimento del Pando, a sud con il Dipartimento di Oruro, a est con i Dipartimenti del Beni e di Cochabamba e a ovest con le Repubbliche di Perù e Cile. Il dipartimento comprende una parte dell’altopiano boliviano, una parte della Cordigliera (la Cordillera Real) e una parte amazzonica. La parte altipianica, caratterizzata da un clima freddo, e comprende la regione del Lago Titicaca, Isla del Sol, Isla de la Luna e varie isole minori. È la zona più umida e piovosa dell’altopiano andino (650 mm di precipitazioni pluviali medie annuali) nonché la più popolosa del dipartimento, infatti nella Provincia di Pedro Domingo Murillo, sono incluse La Paz (capitale amministrativa della Bolivia e capoluogo del dipartimento) e El Alto (città satellite di La Paz, quasi altrettanto popolosa). Le due città contano insieme circa 1.500.000 di abitanti. Sede del governo della Bolivia, la città di La Paz è il centro politico, culturale e finanziario più importante del paese. Capitale dell’omonimo dipartimento, con una popolazione stimata di 789.514 abitanti (2015) è la terza città più popolata del paese, dopo Santa Cruz de la Sierra e El Alto. La sua area metropolitana, che include i vicini municipi, tra cui quello di El Alto, è la più popolata del paese, raggiungendo il milione e 880.000 abitanti secondo il censo ufficiale del 2012. Come capitale amministrativa e sede del Governo, La Paz ospita la sede del Potere Esecutivo boliviano, il Palazzo dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale, sede del potere legislativo, e numerosi enti governativi. Inoltre, a La Paz sono presenti tutte le ambasciate straniere del paese e la maggior parte delle missioni diplomatiche presenti in Bolivia. La città è sede di numerose università, tra le quali l’Universidad Mayor de San Andrés, aperta nel 1830, è la più antica della Bolivia dopo l’Universidad de San Francisco Xavier, a Sucre. Situata nella Provincia Murillo, a circa 70km a sud-est dal lago Titicaca, all’interno di una valle creata dal fiume Choqueyapu, è circondata dalle alte montagne dell’altopiano boliviano, tra le quali l’Illimani, che con i suoi 6.402m s.l.m. domina la città. Con un’altitudine media di 3.650m s.l.m., La Paz è la metropoli più alta al mondo. Ha un clima subtropicale di altura, con estati piovose ed inverni secchi. Con il passare degli anni la città di La Paz si è convertita in un importante centro politico, amministrativo ed economico-finanziario dell’America Latina ed è responsabile del 27% del PIL del paese, oltre ad essere la sede centrale della maggior parte delle banche ed industrie boliviane. La Paz ha un PIL nominale di 6.543 milioni di dollari e un PIL pro capite di USD 3.506. Presenta la percentuale di popolazione indigena più alta del Sud America, costituita principalmente da migranti di origine aymara. Al suo interno mantiene e perpetua forti contrasti sociali, combinando la precarietà delle sue enormi aree periferiche con i suoi pretenziosi quartieri residenziali della zona Sur. A causa della costante pressione demografica e all’aumento dei prezzi dei terreni edificabili, la macchia urbana si è estesa considerevolmente negli ultimi anni, invadendo aree storicamente dedicate alla coltivazione e scavalcando fino ai confini della sua accidentata geografia. Breve descrizione del contesto locale Huatajata, provincia Omasuyos Il Municipio di Huatajata è un piccolo comune della provincia di Omasuyos, nel dipartimento di La Paz, sulle rive del lago Titicaca, lago considerato sacro dalla cultura Tiwanaco e Inca e che porta con sé le più antiche tradizioni della cultura Aymara. Huatajata si trova ad 80 chilometri dalla città di La Paz, ed è facilmente raggiungibile in quanto si trova sulla strada che congiunge La Paz con la località turistica Copacabana e le isole del lago Titicaca, la Isla del Sol e della Luna. La cittadina si trova ad una altezza di 3.840 metri sul livello del mare e riunisce 10 comunità rurali abitate da un popolo prevalentemente indigeno con discendenze Aymara. Le 10 comunità di Huatajata raggiungono una popolazione totale di 5.792 abitanti di cui 2.753 uomini e 3.039 donne (dati fonte INE del 2012). Le principali attività produttive sono rappresentate dall’agricoltura e dalla pesca, di cui spesso le donne sono le protagoniste e principali attrici. Per la maggior parte degli abitanti della regione queste attività rappresentano il loro sostentamento principale. Non sono presenti fabbriche e fatti salvo piccoli progetti di turismo comunitario anche il settore dei servizi non risulta molto sviluppato. Le persone della regione esprimono una forte carica umana legata alle origini culturali millenarie. La relazioni con popolazioni straniere sono frequenti e la prima scuola della comunità è stata fondata proprio da un cittadino italiano, Antonio Chiriotto. Nel 1911 quest’ultimo si trasferì a Huatajata e formò la Missione Peniel Hall la quale contribuì all’organizzazione delle varie comunità intorno a tale progetto di educazione ed evangelizzazione. Dopo la sua morte i contadini soffrirono umiliazioni e sfruttamento: i coloni, forti delle concessioni ottenute dal signore locale, sottoponevano gli indigeni a continue umiliazioni e a una condizione lavorativa di semi schiavitù costringendoli a turni che andavano dall’alba al tramonto, lasciandoli vivere in condizioni disumane. La proprietà era composta da circa 250 coloni e da circa 800 contadini indigeni aymara. Parallelamente allo sfruttamento economico si insediarono delle missionarie battiste per rafforzare l’opera di evangelizzazione e di educazione tra gli abitanti autoctoni. Negli anni a seguire le terre vennero in grande parte redistribuite in piccoli lotti familiari e gradualmente si ristabilì un’organizzazione comunitaria fondata sui principi della tradizione indigena aymara. Con l’affermazione nel Paese di un Presidente della repubblica indigeno di etnia aymara, le rivendicazioni culturali della popolazione di Huatajata sono state in parte soddisfatte grazie al recupero di molte tradizioni popolari locali, ma permangono ancora molte problematiche di tipo sociale ed economico. Criticità presenti nell’area d’intervento del progetto Le donne e i giovani delle aree periferiche e marginali di La Paz, di cultura indigena aymara, vivono e lavorano in attività di sussistenza, in ambito agricolo o nel commercio informale, ed hanno pochissime opportunità di sviluppare e mettere in pratica le proprie capacità e di arricchire la parte culturale e formativa. In generale emergono problemi legati alla mancanza di opportunità nel settore educazionale, professionale, culturale e sanitario nonché limitate possibilità di accedere al credito per avviare o sviluppare attività generatrici di reddito. Simultaneamente alla mancanza di opportunità per le donne adulte, dall’analisi emergono anche problematiche riguardante i bambini e i giovani. Nella periferia di La Paz, i minori vengono spesso lasciati soli al di fuori dell’orario scolastico con un rischio crescente di ritrovarsi coinvolti in situazioni di ulteriore disagio, favorendo l’aggregazione in mini gang o pandillas in continua crescita nella zona: secondo dati ufficiali dell’Observatorio Boliviano de Seguridad Ciudadana y Lucha Contra las Drogas (OBSCD) nel 2018 a La Paz c’erano un totale di 255 pandillas giovanili diffuse in quasi tutte le zone della città. Nel comune di Huatajata, la mancanza di un asilo e di una scuola materna per esempio risulta un problema riguardante sia il diritto a ricevere un’educazione primaria per i bambini, quanto il diritto per le madri sole a poter lavorare o svolgere altre attività oltre alla cura dei figli. In maniera analoga, le poche opportunità professionali incidono anche sui giovani, che spesso, per far fronte alle gravi condizioni economiche si trovano obbligati a lasciare la propria terra. Un dato rilevante riguarda anche i livelli molto bassi di autostima sia tra i giovani che tra le donne che pongono l’attenzione sula necessità di fornire alla comunità dei servizi legati anche agli ambiti sociali, culturali e ricreativi. I disabili vengono spesso tenuti nascosti nelle case senza servizi e sostegno in grado di poter contribuire al loro inserimento sociale e al rispetto dei diritti loro riconosciuti dalla legislazione. I pochi centri di riabilitazione presenti a La Paz, non sempre riescono a coprire la domanda, e la mancanza di risorse economiche, mezzi di trasporto adeguati o di un supporto familiare, non permettono ai più svantaggiati di accedere alle cure adeguate. Nell’area di Huatajata è presente una sola associazione volontaria (Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia) che supporta un piccolo gruppo di disabili, purtroppo non è in grado di garantire loro i percorsi riabilitativi necessari né di raggiungere l’intera popolazione disabile del Comune. L’area su cui interviene il progetto presenta una domanda molto alta di servizi educativi e ricreativi, per bambini, di riabilitazione per disabili, di supporto alla professionalizzazione e al miglioramento della qualità di vita per l’intera popolazione, in particolare per le donne e i giovani, di supporto allo sviluppo di attività produttrici di reddito. In particolare, come già sottolineato, non esistono risposte efficienti alle domande di servizi per le donne, i bambini più piccoli non ancora scolarizzati e i disabili. Allo stesso modo non esistono o sono particolarmente carenti, servizi per il rafforzamento pedagogico e ludico e l’ampliamento culturale per giovani e minori. Gondwana collabora da anni con due associazioni molto attive sui territori interessati dal progetto, l’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia e la Fundacion Paulo Freire (vedi paragrafo 7.4) le quali offrono attività di supporto diretto alle persone più svantaggiate delle periferie paceñe soprattutto tramite la collaborazione con un Centro di Educazione Permanente a Huatajata e con due centri di assistenza a minori, donne e disabili a La Paz, nei quartieri di San Pedro e Pampahasi. Queste associazioni coinvolgono un considerevole gruppo di utenti e riescono a fornire servizi di assistenza e supporto ai minori, ai gruppi di donne, forniscono spazi di incontro e formazione oltre che includere e supportare piccoli gruppi di persone con disabilità presenti nella zona. Sono punti focali per le intere comunità ma i loro interventi sono limitati a causa di carenze di fondi e personale; i forti limiti economici e sociali che affronta la Bolivia, come descritto in precedenza, non consentono una piena autonomia e risposta di questi enti ai bisogni della comunità coinvolte.
DESTINATARI DEL PROGETTO Le azioni progettuali vanno ad incidere su un’ampia fascia di popolazione, considerando come fondamentale un intervento in grado di coinvolgere e garantire una crescita nei livelli di sviluppo delle intere comunità. Di conseguenza target del progetto saranno bambini ed adolescenti, donne, giovani, disabili ed anziani. La tabella seguente mostra nello specifico numero e tipologia di destinatari diretti, ma consideriamo come beneficiari i familiari, le istituzioni pubbliche e tutte le persone che si relazioneranno con le attività potenziate e realizzate dal presente progetto, ovvero le intere comunità di Huatajata e delle aree periferiche di San Pedro e Pamapahasi, più di 7.000 persone. I destinatari diretti del presente progetto saranno circa 150 tra bambini e adolescenti svantaggiati delle aree marginali di La Paz, nei distretti di San Antonio (Pamapahasi) dove opera il CEDIN II e Cotahuma (San Pedro) presso e, indirettamente, i loro nuclei familiari, circa 250 persone. Nella sede di Gondwana San Pedro l’azione sarà rivolta alla riabilitazione psico-fisica di 35 bambini con disabilità e all’assistenza e supporto a 20 bambini figli di donne sole, lavoratrici nei mercati informali di La Paz, alcune delle quali saranno coinvolte attivamente nel progetto. Nella sede di Gondwana Area CEDIN verranno assistiti circa 100 minori svantaggiati e a rischio, 30 giovani della comunità e si darà supporto a 50 donne del Centro di Madri che collabora attivamente con il CEDIN II. Allo stesso tempo, attraverso le azioni di sensibilizzazione ed inclusione sociale, l’intera popolazione dell’area beneficerà del progetto, circa 5.000 persone. Nel comune di Huatajata le azioni di progetto verranno tutte rivolte a supportare l’Associazione di donne attive nella comunità tramite la collaborazione con il CEP Taypi Warminaka e ad un’assistenza costante nel processo di crescita, inclusione e formazione di una coscienza civica e sociale nei bambini e giovani della comunità (circa 130), nonché a supportare un gruppo di anziani da anni supportato dall’Asociacion Mujeres en Accion de Bolivia, partner di progetto. Destinatari diretti:
PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE Gondwana – Associazione di cooperazione e diplomazia popolare (da ora Gondwana) dal 2014 è presenta in Bolivia con progetti di cooperazione decentata e di servizio civile. L’Associazione si è avvalsa della conoscenza di precedenti progetti realizzati dall’Associazione Terre Madri Onlus ed ha realizzato una serie di missioni di interscambio e valutazione già dal 2010. Tra gli enti coinvolti presenti sul territorio è risultata particolarmente attiva l’Asociación Mujeres en Acción Bolivia, che aveva già portato a termine con buoni risultati due progetti con Terre Madri Onlus entrambi a sostegno delle donne rurali e indigene del paese: un primo progetto cofinanziato dalla Provincia di Roma nel 2009 e un secondo sostenuto dalla Tavola Valdese nel 2011. A partire da questa esperienza molto positiva sono così iniziati scambi di informazioni e documentazione con Gondwana con l’intenzione di avviare un progetto di Servizio Civile nel territorio di Huatajata e finalmente nel 2015 è stata accreditata la sede operativa di Huatajata. Nel 2016 è terminato l’iter di accreditamento e si è deciso di realizzare una missione di confronto per visitare direttamente i luoghi, parlare con l’equipe di lavoro e con i destinatari del possibile progetto di servizio civile. Tra agosto e settembre 2016 è stata realizzata la missione da parte di Gianni Tarquini (presidente dell’Associazione Gondwana). La valutazione è stata molto positiva ed è cresciuto l’auspicio per la concretizzazione di un progetto di servizio civile. Queste premesse hanno portato all’approvazione e alla realizzazione del progetto, dal titolo “Con le donne aymara”, realizzato tra settembre 2017 e settembre 2018 che ha visto la presenza di quattro Operatori del Servizio Civile. L’esperienza è stata giudicata molto positivamente, è stato replicato un progetto sia nel 2019, “Sul cammino del Buen Vivir”, che ha riorientato di poco l’intervento, che nel 2020, “Storie di comunità”, che ha incluso azioni di supporto ai disabili e di agricoltura sociale; inoltre tutti gli elementi identificati nella fase pre-progettuale appaiono ad oggi sempre più solidi e di interesse per gli enti coinvolti e per questo si ritiene molto importante garantire la continuità di un supporto reciproco per il raggiungimento degli obiettivi attraverso il presente progetto. Durante il corso del 2018, tramite il supporto dell’AMAB, Gondwana ha ampliato la loro rete di contatti e conosciuto nuove realtà sul territorio boliviano, in particolare nella città di La Paz e nel comune di Alcoche, nella provincia di Caranavi. Gondwana ha inoltre supportato l’avvio del programma sperimentale “Torno Subito”, della Regione Lazio, di appoggio alle attività di Huatajata e per incrementare la presenza di Gondwana nel Paese. Nel 2018 è partito per il paese il primo giovane che ha realizzato una work-experience di sei mesi. Inoltre, nel 2019-2020 Gondwana ha realizzato un progetto di ampliamento della panetteria del CEP di Huatajata e una serie di corsi di formazione per le donne locali finanziato dalla Tavola Valdese con il supporto dell’Asociación Mujeres en Acción de Bolivia.
PARTNER ESTERI L’Asociación Mujeres en Acción Bolivia (AMAB), nata nel 2008 e riconosciuta giuridicamente nel 2009 dal Governo Autonomo di La Paz, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle donne a livello integrale, coinvolgendo i nuclei familiari, in particolare i bambini. La Asociación interviene in particolare: Ø nelle aree della formazione professionale con corsi di panetteria, taglio e cucito, pasticceria, informatica, meccanica, orticoltura, turismo comunitario; Ø supporto ad un gruppo di donne e uomini della terza età, ad un gruppo di bambini e adolescenti in età scolare; Ø sviluppo e gestione di progetti produttivi; Ø attività culturali e il sostegno alle attività di valorizzazione delle tradizioni culinarie e festività locali; Ø supporto organizzativo, amministrativo e comunitario. Dal 2013 l’AMAB supporta una struttura comunitaria, il Centro di Educazione Permanente (CEP) Huatajata – Taypi Warminaka, riconosciuto dal ministero come Unità Educativa Alternativa, rivolto anche ai disabili e in rete con altre realtà socio-educative del territorio. Il CEP Huatajata nasce come iniziativa dell’Asociación Mujeres en Acción e del Centro informale Taypi Warminaka, che dal 2009 dava supporto, principalmente tramite corsi di alfabetizzazione, ad un gruppo di donne anziane delle comunità di Huatajata e Chilaya Chico, nel comune di Huatajata. Dal 2014, riconosciuto dal Ministero dell’Educazione, possiede una struttura di due piani, finanziata dall’ambasciata di Corea e da quella del Giappone, con aule per la formazione, una cucina professionale ed un ala di ristorazione, ed un ampio terreno per attività agricole, ha ottenuto quattro “item”, incarichi professionali statali, uno per la direzione del Centro e tre per corsi professionali, in reposteria (pasticceria e panetteria), uno in computacion (informatica) ed uno in costura (sartoria). Inoltre ha attiva una collaborazione con una cooperativa di produttori di miele del territorio e con un centro orfani nella comunità di Sancajahuira. Da cinque anni il CEP Huatajata ha assunto un ruolo chiave all’interno della comunità di Huatajata per sopperire alle carenze educative e professionalizzanti dell’area, soprattutto per quanto riguarda donne e bambini. La creazione di un asilo nido, principalmente per permettere anche alle madri sole di poter partecipare ai corsi di formazione, ha permesso alla popolazione locale di poter usufruire di un servizio che garantisca altresì la crescita e l’educazione integrale dei bambini. L’appoggio della Commissione Episcopale, attraverso un progetto di Formazione tecnica professionale, con il finanziamento della Cooperazione Svizzera in Bolivia, ha permesso il consolidarsi del CEP di Huatajata – Taypi Warminaka come centro di educazione tecnica, tecnologica e produttiva. Esistono alcune scuole primarie (elementari e medie): “Antonio Chiriotto”, “Conchachi Chico”, “18 de Febrero”, “Huatajata”, “Sancajuira” e l’Istituto Tecnico Superiore Winay Marka. Il Municipio offre spazi ai consorzi di produttori per favorire la realizzazione di alcune attività organizzative. Niente altro. Le chiese locali non hanno attivato servizi simili a quelli del progetto. Le uniche entità che si attivano sono i Centri di Educazione Alternativa o Permanente (di Huatajata e Batallas) con cui l’Asociación Mujeres en Acción e Gondwana realizzano le attività. L’AMAB sarà responsibabile della gestione delle attività svolte dal presente progetto sul territorio del Comune di Huatajata. La Fundación Paulo Freire (FPF) nasce nel 2000 con il fine di generare spazi alternativi di educazione integrale e tecnica per bambini, adolescenti, giovani e adulti attraverso un processo di formazione-produzione che li aiuti a vivere una vita degna e dignitosa. Tutto ciò con l’obiettivo di riuscire a soddisfare la domanda sul mercato del lavoro con persone competenti, umane e professionalmente in grado di incrementare la loro produttività e di conseguenza i loro guadagni, così da rendere possibile un miglioramento nei loro standard di vita. Gli obiettivi della Fundación sono i seguenti: Ø creare spazi di educazione attraverso processi di formazione e condivisione per garantire una vita degna a bambini, adolescenti e giovani Ø formare figure professionali qualificate con capacità, efficienza ed efficacia Ø promuovere processi di formazione che incrementino le potenzialità e la capacità critica e creativa Ø creare spazi di incontro per i giovani, offrendo alternative ricreative e formative Ø offrire ai bambini e alle bambine processi di partecipazione attiva e creativa perché possano svilupparsi secondo le loro potenzialità e capacità specifiche Ø promuovere spazi di organizzazione ed aggregazione sociale, soprattutto per le fasce di popolazione a basso reddito e marginalizzate. Le attività della Fundación si sono rivolte primariamente all’assistenza e al tutoraggio ad associazioni ed organizzazioni sociali che, mancando di personale tecnico in grado di rispondere ai requisiti e alle necessità delle istituzioni pubbliche e private, non riescono ad accedere a finanziamenti e opportunità per i loro beneficiari. In particolare: – appoggio tecnico ad organizzazioni sociali di base – ottenimento di docenti finanziati dal Ministero dell’Educazione nei centri di madri – creazione di una scuola per genitori di bambini con disabilità con differenti Istituzioni statali tra il 2015 e il 2019 – coordinamento con l’Assemblea Dipartimentale di La Paz per lo sviluppo dell’Estatuto Autonómico del Departamento de La Paz (2010-2013) – processi di inclusione in ambito municipale e scambi di esperienze tra El Alto e Bolivia. Attualmente la Fundación collabora con due enti da anni attivi nelle periferie di La Paz: 1) L’Asociación de Inclusión Social para Discapacidad (AS.I.S.DIS) – “Todos somos iguales”, attiva dal 2012 nella zona San Pedro, di La Paz, dove attualmente occupa un locale composto da due ampie stanze ed una cucina, promuove il pieno esercizio dei diritti delle persone con disabilità, a partire da progetti che generino inclusione sociale, attraverso attività in rete con altre associazioni, istituzioni pubbliche e private, col fine di migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte, eliminare ogni forma di discriminazione e di sensibilizzare e educare la società civile e le istituzioni pubbliche in un’ottica di responsabilità condivise. Attualmente, l’Associazione conta di 25 bambini (15 bambine e 10 bambini) tra i 6 e i 12 anni con differenti disabilità, sia intellettuali che fisiche, provenienti da famiglie, spesso madri sole, a basso reddito, disfunzionali o bambini vittime di maltrattamenti fisici e/o psicologici. Allo stesso tempo supporta un gruppo di donne lavoratrici informali dei mercati della zona fornendo spazi, attenzione e supporto scolastico ai loro figli e garantendone la sicurezza durante l’orario di lavoro dei genitori. Grazie al lavoro dei volontari, tra cui uno psicologo, un assistente sociale ed un fisioterapista, l’Associazione offre consulenza psicologica, terapia individuale e familiare, supporto e appoggio scolare, fisioterapia e promuove attività artistiche volte a favorire la riabilitazione psicofisica dei bambini coinvolti. Le attività si basano su principi di partecipazione, efficacia ed efficienza, dando priorità al grado di disabilità ed al livello socioeconomico delle famiglie. Purtroppo, la carenza di fondi ed attrezzature non consente un pieno sviluppo del processo riabilitativo ed in questo senso il progetto si propone di assistere nella strutturazione del centro di riabilitazione inclusiva e comunitaria, fornendo il supporto necessario all’Associazione per garantire un servizio di qualità, specifico per le varie terapie volte alla riabilitazione psico-fisica dei bambini. I volontari in servizio civile fornirebbero il supporto necessario a riabilitazione ed accompagnamento dei bambini, supporto scolastico e organizzazione di visite ed eventi. 2) La Comunidad Autogestión Área Cedin II (Centro de Desarrollo Integral del Niño, Niña y Adolescente) nasce come diramazione della Fundación La Paz con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sociali basici della popolazione di aree urbane marginali che subiscono un alto livello di esclusione, promuovendo in maniera equa ed efficiente lo sviluppo umano sostenibile e il pieno esercizio dei diritti. Realizza attività in temi di ambiente, leadership, sessualità, autostima, genere e creatività attraverso la musica, il teatro, la manualità, tra le altre cose. Situato nella zona di Pampahasi/San Antonio a Nord-Est di La Paz. Il Centro dà sostegno scolastico, fornisce il pranzo e propone differenti attività ricreative a circa 40 bambini in età scolastica, divisi in due turni (mattina e pomeriggio). Oltre alle attività con i bambini, possiede tre forni semi professionali per la produzione di pane e dolci vari, che permettono una fonte di entrata. La diminuzione-mancanza del supporto economico della Fundación la Paz, ha costretto la direttrice, Carmen Huacuni, a ridurre il numero degli operatori e ad imporre una quota di partecipazione ai genitori, compromettendo l’accesso al centro proprio ai più svantaggiati e diminuendo notevolmente il numero di beneficiari. Ci sarebbe la possibilità di affittare la sala principale ed il cortile per feste di compleanno ed eventi, attrezzandoli e fornendo allo stesso tempo pasticceria e catering, al fine di garantire una maggiore entrata al centro e permettere l’accesso gratuito a chi non potesse permetterselo, ma la mancanza di personale non permette il pieno sviluppo delle possibilità del Centro. L’invio di due volontari di servizio civile potrebbe garantire un supporto costante agli operatori e permettere l’inserimento di ulteriori bambini e ragazzi; aiutare nel supporto scolastico, in cucina, nelle attività di pasticceria e panetteria, e nell’organizzare feste ed eventi. Questi tre enti saranno responsabili di supportare e coordinare le attività di progetto portate avanti sul territorio di La Paz, nelle zone di San Pedro e Pampahasi (San Antonio). In particolare la FPF avrà il compito di monitorare ed organizzare la totalità degli interventi sulla città di La Paz, mentre l’ASISDIS gestirà le attività di riabilitazione ed inclusione delle persone e dei minori con disabiltià, e dei loro nuclei famigliari, e il CEDIN II le attività formative ed educative rivolte a minori, giovani e donne. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: L’obiettivo generale del presente progetto è quello di contribuire al miglioramento dei livelli di inclusione e partecipazione sociale delle fasce più svantaggiate (minori, giovani, donne, disabili e anziani) della popolazione dei territori di La Paz e Huatajata, attraverso l’ampliamento e il rafforzamento delle opportunità educative, formative, culturali, pedagogiche e ricreative presenti. Tale obiettivo è in linea con l’ambito del programma all’interno del quale il presente progetto è inserito, ovvero il sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese. Infatti solo un’azione volta all’educazione e all’inclusione delle persone più fragile può garantire alle comunità coinvolte di sfruttare a pieno il potenziale sociale, economico ed umano di cui sono composte, e solo attraverso l’educazione è possibile formare società forti e consapevoli. L’obiettivo del progetto, articolato nelle azioni che verrano poi descritte al punto 9, contribuirà alla realizzazione di tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dal programma in cui è inserito: tramite il supporto alle attività piccolo-produttive, all’agricoltura e all’artigianato locale, in particolare per quanto riguarda la popolazione femminile delle aree rurali della Bolivia, il progetto garantirà l’implementazione di pratiche di sviluppo e di agricoltura sostenibile, garantendo in ultimo un miglioramento dei livelli di sicurezza alimentare presenti nell’area (Obiettivo 2). Allo stesso tempo, l’intervento educativo e formativo, permetterà di favorire l’istaurarsi di un sistema educativo che sia efficace ed inclusivo (Obiettivo 4) e permetta, in ultimo di ridurre le disuguaglianze così fortemente radicate nel contesto politico, economico e sociale boliviano (Obiettivo 10) In base alle criticità individuate dall’analisi del contesto, e in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, risulta importante intraprendere azioni dirette a supporto delle popolazioni coinvolte, in particolare realizzando azioni di:
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RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI: |
Interventi del progetto |
Attività previste per i giovani del SCU |
Tutoraggio e affiancamento dei formatori locali nei corsi di formazione professionale |
Raccolta iscrizioni dei partecipanti Tutoraggio delle attività di aula Accompagnamento dei destinatari Pianificazione e realizzazione di attività di supporto ai corsi già attivi. |
Pianificazione e realizzazione di laboratori pedagogici di arte, lingue, rinforzo scolastico per bambini/e, adolescenti di |
Affiancare gli educatori locali nella realizzazione di un laboratorio di educazione artistica Affiancare e supportare gli educatori locali nella realizzazione di un corso di lingue straniere (inglese, francese, italiano) Aiuto nella realizzazione di un laboratorio pomeridiano di sostegno scolastico per bambini |
Pianificazione e realizzazione di laboratori ludico-ricreativi, sportivi e di animazione culturale per bambini/e, adolescenti |
Affiancare gli educatori locali nella realizzazione di laboratori di sport, danza ed educazione fisica Affiancare gli educatori locali nella realizzazione di un laboratorio di attività ricreative usando il gioco come strumento pedagogico |
Affiancamento delle educatrici locali e ampliamento dell’offerta educativa dell’asilo comunitario presente all’interno del Centro Taipy Warminaka |
Supportare le educatrici locali nella gestione dell’asilo comunitario Pianificare attività ludiche e educativi per i bambini dell’asilo Partecipare alla promozione dell’asilo comunitario per facilitare l’aggregazione e la partecipazione dei bambini della comunità |
Supporto nelle attività di inclusione, riabilitazione e fisioterapia delle persone con disabilità |
Affiancare operatori locali nell’assistenza ai disabili Partecipare ed organizzare la raccolta dati Supportare l’organizzazione di eventi di promozione |
Assistenza alla realizzazione di attività produttive a conduzione familiare con riferimento ad attività di artigianato, agricoltura e turismo comunitario |
Accompagnare l’equipe locale nelle visite presso le comunità, nelle case e nei terreni delle beneficiarie Affiancare attività di progettazione, realizzazione e gestione delle attività produttive. Supportare i beneficiari del progetto nelle attività agricole e di artigianato Supportare la pianificazione di micro azioni di turismo comunitario con riferimento ad attività di ristorazione e alloggio |
Supporto all’organizzazione di incontri e eventi comunitari di gruppi comunitari con riferimento alla promozione e comunicazione |
Partecipazione a riunioni periodiche per ricevere indicazioni e orientare l’intervento; Supportare gli operatori locale nella raccolta di proposte e valutazioni dalle beneficiarie Realizzare volantini e brochure informative relative alla promozione delle attività sociali delle organizzazioni comunitarie di donne partecipanti al progetto Aggiornare il sito web e i social network delle organizzazioni comunitarie di donne partecipanti al progetto |
Supporto nelle attività gestionali, amministrative ed organizzative dei gruppi comunitari del territorio |
Supporto nell’organizzazione dei dati dei partecipanti Supporto nella gestione amministrativa delle attività realizzate dalle organizzazioni comunitarie partecipanti al progetto. Aiuto nella scrittura di articoli, report e proposte progettuali; Produzione di foto, video per siti e social network; scrittura di testi e grafica per volantini, brochure, manifesti. |
Affiancamento degli operatori locali nel lavoro di recupero delle tradizioni popolari locali e di sensibilizzazione dei giovani e delle donne su temi legate alla cultura indigena locale |
Studiare la storia e la cultura locale Partecipare all’elaborazione di proposte per il recupero e la valorizzazione della cultura locale Supportare l’organizzazione di incontri ed eventi per giovani e donne sulla cultura aymara |
Supporto logistico e organizzativo nella pianificazione e realizzazione di eventi in collaborazione con le istituzioni locali per la promozione della cultura locale e del turismo comunitario |
Partecipazione alle riunioni organizzative delle manifestazioni culturali della comunità Aiuto in tutte le tappe per la realizzazione delle manifestazioni culturali della comunità Aiutare l’equipe del progetto nella realizzazione di uno studio di fattibilità e una sperimentazione di un pacchetto di turismo comunitario utilizzando le risorse del lago Titicaca e le capacità delle donne e dei giovani del posto. |
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’: I 9 volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, non lontane dalle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Giorni di servizio settimanali ed orario Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio. Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi Sono previsti orari flessibili, trasferimenti e a volte pernottamenti in sedi decentrate, spesso rurali, del progetto o presso i destinatari. I giorni di attività sono 5 a settimana, dal lunedì al venerdì, con riposo il sabato e la domenica, ma non si esclude che sarà richiesta una disponibilità in giorni festivi per attività previste (es. fiere contadine, lavoro comunitario). Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per un’organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità: • Flessibilità oraria dei turni di servizio; • Guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per chi è in possesso di patente, corredata di patente internazionale; • Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti; • Disponibilità ad effettuare servizi e/o trasferimenti e/o periodi di soggiorno fuori sede, in accordo e debitamente autorizzati dal DPGSCU, in occasione di eventi e laboratori sul campo; • Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali; • Stile di vita essenziale; • Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali) anche con i locali. Disponibilità a frequentare un corso di spagnolo, qualora non si conosca a fondo la lingua e lingue locali Particolari condizioni di disagio Non sono state riscontrate particolari situazioni di disagio per i volontari. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, è possibile che condividano la casa con dei referenti locali del progetto e che vengano alloggiati in stanze multiple; il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto alimentare o di altro genere. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Proprio in questa ottica ai volontari verranno proposte attività di manutenzione, riciclo e ristrutturazione dei beni comuni. Il collegamento internet è presente nella sede ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e può accadere che salti per ore. Una situazione di disagio potrebbe essere relazionata all’altitudine del luogo in cui si vivrà, in quanto i territori di La Paz e Huatajata si trovano ad una media di 3.840 metri sopra il livello del mare. A questa altitudine si potrebbero riscontrare alcune difficoltà di adattamento fisico e di affaticamento derivante dalla minore presenza di ossigeno nell’aria. In questo senso si chiede di fare attenzione se si avessero problemi di tipo digestivo e soprattutto di circolazione sanguigna. Eventuale assicurazione integrativa Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto. Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato. |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Attestazione specifica che indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
MODULI IN PRESENZA
Sede di realizzazione
Roma: Via Lungro 1, e presso le sedi di attuazione del progetto all’estero.
Moduli della formazione
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h)
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h)
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h)
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h)
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale (8h)
MODULI E CONTENUTI IN E-LEARNING
Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h)
Durata: 72 ore.
TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: 2021 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Obiettivo 2:. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile Obiettivo 4: Favorire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti Obiettivo 10: Ridurre le diseguaglianze all’interno di e fra le Nazioni |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486