CESC Project ha aderito alla lettera sottoscritta da 74 enti di servizio civile che è stata inviata alla Ministra Fabiana Dadone e al Capo del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. La lettera chiede una proroga dei tempi di apertura del bando per offrire maggiori opportunità ai giovani interessati. La lettera chiede anche una proroga dei tempi di invio delle graduatorie del bando volontari 2021. Anche questo ci sembra importante. Non è possibile offrire uno spazio di ascolto e di selezione ai giovani interessati in tempi così frenetici. In più in qualsiasi bando pubblico la tempistica di svolgimento dei 30 giorni mette alla prova un processo di qualità, in generale (visto che la tempistica minore di 90 giorni è inusuale) e nello specifico dell’emergenza pandemica, dove selezionare 55.000 operatori volontari in 30 giorni mette a rischio la credibilità del servizio civile. Secondo il presidente di CESC Project Fabrizio Ferraro “il Servizio Civile è stato sempre un grande punto di riferimento forte e consolidato per i tantissimi giovani che lo hanno svolto, che ha garantito all’Italia un successo riconosciuto dall’Europa. Cambiare troppo velocemente e confusamente il suo aspetto e la sua natura attraverso la via delle procedure rischia di mettere a repentaglio non solo la qualità di questa opportunità attesa da migliaia di giovani ogni anno ma anche la sua stessa finalità istituzionale stabilita per legge”.
La mancata risposta a tale sollecitazione da parte del Dipartimento preoccupa, poiché nasce anche dallo svilimento di forme partecipate. Si squalifica il ruolo della Consulta Nazionale del Servizio Civile, l’organismo di consultazione, riferimento e confronto per l’attuazione del Servizio Civile Universale. Infatti la decisione di contrarre i tempi di selezione è avvenuta nonostante il parere negativo della Consulta, che in data 13 dicembre 2021 aveva rappresentato l’incompatibilità dei vincoli imposti da una procedura concorsuale.
«In molti anni di attività come ente di Servizio Civile — continua Ferraro — dove proponiamo ai giovani un’esperienza di servizio, nonviolenza e solidarietà in piena linea con quanto prevede la legge che istituisce il Servizio Civile, ci siamo accorti che più i processi decisionali mirano al coinvolgimento, alla condivisione, al dialogo tra le esperienze sul campo, alla risoluzione partecipata delle problematiche e più il Servizio Civile ha un respiro di credibilità forte verso i giovani, che sono il nostro focus di azione. Basti ricordare solo alla tanta credibilità persa negli ultimi tempi, con la gestione contraddittoria e in molti casi incomprensibile del Dipartimento della misura del servizio civile in Garanzia Giovani, che prima ha escluso moltissimi giovani dalla partecipazione anche a seguito delle selezioni per presunti vizi di forma nella documentazione prodotta al momento della domanda e oggi addirittura lascia molti operatori volontari coinvolti in questi progetti senza paga da oltre 4 mesi».
Oggi non sono pochi gli episodi che confermano l’indebolimento del dialogo e del confronto, tra questi: il blocco delle partenze per i Paesi esteri per 300 volontari lo scorso agosto, l’abolizione dei piani annuali e l’istituzione di un Centro Nazionale per il SCU a L’Aquila senza un passaggio preventivo in Consulta.
«Quest’anno ricorre il 50° della legge 772 che istituisce l’Obiezione di Coscienza in Italia — conclude Ferraro — questo importante anniversario richiama tutti noi– Enti, Istituzioni, giovani –, protagonisti nella piena ed efficace attuazione del Servizio Civile, a un impegno comune: perché questa bellissima storia sia attualizzata, sia valorizzata, ma senza perdere i valori costituzionali di riferimento che l’hanno animata e l’hanno portata al pieno successo e riconoscimento in Europa.
Attendo dunque ed auspico un intervento immediato della Ministra Dadone sulla proroga dei tempi e su un altrettanto rapido recupero di rinnovato investimento nel confronto e nella collaborazione con gli Enti che sono risorse attive e partecipi per la prosecuzione di una storia valida per i giovani».