A fronte della crescente militarizzazione della società brasiliana, quali prospettive possono contrastare la normalizzazione e l’istituzionalizzazione della violenza? 

L’inclusione obbligatoria di giovani brasiliani – la maggior parte dei quali sono neri ed emarginati – nei ranghi delle Forze armate ha implicazioni preoccupanti dal punto di vista educativo, sociale e dei diritti umani. 

Sebbene la Costituzione brasiliana stabilisca che il servizio militare è obbligatorio, il primo paragrafo dell’articolo 143 afferma che “le Forze Armate sono responsabili, nella forma della legge, di assegnare un servizio alternativo a coloro che, in tempo di pace, dopo essersi arruolati, adducono un imperativo di coscienza”.

Nel mese in cui ricorre il 50° anniversario della legge sull’obiezione di coscienza (772), che pose fine al monopolio del servizio militare nella difesa della Patria in Italia e introdusse progressivamente il servizio civile alternativo non armato e nonviolento, l’esperienza italiana ci invita a ripensare la Patria e il patriottismo dal punto di vista dei cittadini.

Questi sono i punti che verranno discussi nel panel “Verso una società non violenta”, che avrà come ospiti la professoressa 

Catarina de Almeida Santos, dell’UnB; 

il professor José Ferdinando Ramos Ferreira del Dipartimento di Salute Collettiva della Facoltà di Scienze Mediche dell’Unicamp; 

– il sociologo Fábio Porta; 

la coordinatrice del PROGETTO CESC Project/Brasile, Valeria Piovesan. 

L’evento si terrà mercoledì 23 novembre, presso l’auditorium dell’ADunicamp, a partire dalle ore 10.00 ora Brasilia.


https://www.nepp.unicamp.br/evento/145/semana-da-consciencia-negra-mesa-por-uma-sociedade-nao-violenta