Portogallo
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2022 COMUNITA’ RESILIENTI NELLA PENISOLA IBERICA”
TITOLO DEL PROGETTO: CURA DELL’AMBIENTE E DELLA COMUNITA’ IN PORTOGALLO
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Il presente progetto intende sviluppare azioni di protezione ambientale e sviluppo locale per promuovere e valorizzare il patrimonio rurale, le tradizioni culturali locali e la partecipazione civica delle comunità che abitano le regioni portoghesi del nordest trasmontano e del sud dell’Alentejo.
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO
Il Portogallo è stato tradizionalmente, per vari motivi, terra d’emigrazione. La povertà di risorse naturali e la generale debolezza dell’economia hanno fatto sì che molti cittadini portoghesi abbandonassero il loro paese per raggiungere i possedimenti coloniali (soprattutto il Brasile) e, in tempi più recenti, i paesi più industrializzati dell’Europa. Nonostante l’emigrazione, il Portogallo si presenta relativamente popolato,anche se i suoi abitanti sono distribuiti in modo molto disomogeneo.
NORDEST TRASMONTANO
L’area del Nordest Trasmontano si caratterizza per un paesaggio molto vario, con zone di montagna e altopiano sfruttate per l’agricoltura. Con la meccanizzazione in agricoltura e contestualmente con il declino della pratica agricola anche la popolazione si è molto ridotta e invecchiata e questi fenomeni stanno deprimendo il contesto. Molti sono emigrati lasciando i campi incolti a trasformare il paesaggio. Ora ci sono piccoli appezzamenti coltivati a cereali, olivi, vigneti e orti in una logica di agricoltura di sussistenza. Questo abbandono ha prodotto un impoverimento a livello ecologico con la diminuzione della biodiversità della fauna della regione, nonostante quest’area del Paese sia attraversata dal Parco Naturale del Douro Internazionale.
Il distretto di Bragança è l’ultima frontiera del Portogallo prima di approdare in terra spagnola e il fiume Douro ne costituisce la caratteristica geografica più importante, marcando il confine del distretto lungo tutta la frontiera meridionale e la maggior parte di quella orientale. La città di Bragança, capoluogo del distretto, era l’antica capitale della regione di Trás-os-Montes.
Miranda do Douro
Questo comune sorge alla sorgente del fiume Douro e si trova esattamente sul confine spagnolo. Per questa particolare posizione la popolazione locale parla il mirandês, una lingua asturiano-leonese, seconda lingua ufficiale del Paese. Intorno a Miranda ci sono piccoli villaggi di contadini che vivono di pastorizia e di coltivazione dell’ulivo.
Il paesino di Atenor (sede dell’associazione partner AEPGA) è la frazione più a sud, abitata da poche decine di persone, la gran parte con età superiore ai 50 anni, che praticano una agricoltura di sussistenza di piccola scala. Atenor dista 25 km da Vimioso, 30 km da Miranda do Douro, e 22 Km da Cacarelhos.
Vimioso
Il comune di Vimioso è attraversato dalle profonde valli dei fiumi Angueira, Maçãs e Sabor. Nel secolo XX ha subito dei profondi flussi migratori verso il Brasile e la Francia, con un conseguente invecchiamento molto pronunciato della popolazione.
Il paesino di UVA (sede dell’associazione partner Palombar) ha due frazioni, Mora e Vila Chã da Ribeira, e conta poche decine di abitanti principalmente anziani. Ha un microclima molto particolare che, oltre alla buona produzione agricola, favorisce la permanenza di molti colombi accolti nelle storiche colombaie che nei secoli gli abitanti di questo territorio hanno costruito per la loro accoglienza.
ALENTEJO
Con una densità di abitanti tra le più basse d’Europa, è la regione del Portogallo con maggior superfície e quella di gran lunga meno abitata.
Questa regione si caratterizza per l’estensione e la varietà del suo paesaggio: dalla costa marittima all’entroterra di grandi latifondi, dai vigneti ai sughereti, dai monumenti megalitici alle testimonianze del passato romano. L’Alentejo vanta un ricco patrimonio storico ed è considerata una delle zone più autentiche del paese.
Il distretto di Évora, nel Portogallo continentale, appartiene alla provincia tradizionale dell’Alto Alentejo. Capoluogo del distretto omonimo, la città di Évora è la più grande della regione e sede di un’università, fondata nel 1559 e seconda per antichità in Portogallo solo a quella di Coimbra. Per la numerosa presenza di testimonianze architettoniche negli stili più vari è considerata una città-museo e dal 1986 è Patrimonio dell’umanità UNESCO.
Montemor-o-Novo
E’ il settimo concelho (comune) con la maggiore estensione del Portogallo. Il suo territorio si estende per monti e colline, fiumi e bacini ed estesi campi coltivati e con allevamento di bestiame. L’economia si basa infatti principalmente sulla produzione di carne, di cui Montemor-o-Novo è il principale produttore del Paese. Il municipio è noto per la diversità di paesaggi tra la parte settentrionale, dove predominano laghi e bacini artificiali, e quella meridionale, che presenta una straordinaria abbondanza di vegetazione possibile solo grazie ai corsi d’acqua e alle fonti sotterranee esistenti.
Il paesaggio è profondamente caratterizzato dai sughereti: l’importanza del sughereto nella socioeconomia è innegabile, come dimostra il settore sughericolo, con aziende di trasformazione, e i prodotti derivati da questo tipo di bosco, come la produzione di legna, il miele, la cacciagione o l’artigianato. Recentemente l’attività turistica, associata al patrimonio e ai prodotti dei sughereti, si è più sviluppata.
La biodiversità è elevata, data la presenza di varie specie di fauna e flora d’interesse comunitario.
Montemor-o-Novo possiede un patrimonio ricco e molto ampio, essendo da millenni un luogo d’incontro e testimonianza di culture.
ENTI DI ACCOGLIENZA e ENTI PARTNER:
– AEPGA (Associazione per lo studio e la protezione della razza asinina) nasce nel 2001 per la ricerca, difesa e valorizzazione di una razza d’asino locale, il burro de Miranda, non solo in quanto patrimonio genetico quanto piuttosto come patrimonio culturale che attraversa le tradizioni dell’altipiano trasmontano.
A partire da questa prima esperienza l’associazione ha in seguito allargato le sue attività alla protezione dell’ambiente e alla riscoperta delle tradizioni popolari locali intervenendo in tutto il Nordest Trasmontano, in particolare nel Planalto Mirandês (municipi di Miranda do Douro, Vimioso e Mogadouro), zona di diffusione della razza asinina di Miranda. Si organizzano pertanto iniziative di carattere ricreativo e comunitario (Festival, eventi turistici, campi di lavoro, visite didattiche nelle scuole, azioni di sensibilizzazione attraverso i media e i social media), dando però sempre più maggiore peso alla componente (in)formativa, attraverso incentivi alla ricerca e all’attivazione di corsi e seminari per la sensibilizzazione su vari temi ambientali.
L’associazione attualmente gestisce 3 centri di accoglienza per asini locali oltre a offrire appoggio e consulenza agli allevatori di tutto il Portogallo, con un lavoro dal forte impatto sociale e comunitario, visto che la popolazione è in rapido e forte invecchiamento.
-PALOMBAR (Associazione di Preservazione della natura e del patrimonio rurale) è un’associazione senza finalità di lucro nata nel 2000, che ha come principali obiettivi la conservazione dell’ecosistema agricolo e faunistico del nordest trasmontano, così come dell’edificazione e delle relative tecniche di costruzione tradizionali. In particolare la Palombar nacque quando il Parco nazionale PNDI avviò un programma di recupero delle colombaie, costruzioni tipiche del paesaggio rurale molto diffuse nella zona di Miranda do Douro, identificando oltre 3.450 edifici.
L’obiettivo dell’associazione è quello di ristabilire un equilibrio tra quanto creato dall’uomo e dalla natura: le colombe, riparate e protette, diventano cibo per i rapaci della zona (ve ne sono di unici, ad esempio l’aquila reale). A partire dall’ esperienza di catalogazione e manutenzione delle colombaie tradizionali, l’associazione ha in seguito allargato il suo campo d’azione operando per la protezione dei rapaci, la prevenzione di incendi, la riforestazione, la gestione di un vivaio, il recupero dei sistemi di costruzione dell’architettura tradizionale, e l’organizzazione di corsi di formazione e campi di lavoro.
-MARCA ADL (Associazione di Sviluppo Locale) è una organizzazione senza scopo di lucro a cui è riconosciuto lo status di ENGO-organizzazione non governativa nel campo dell’ambiente.
La sua mission è la promozione dello sviluppo socio-economico di regioni rurali in un’ottica di sostenibilità con particolare attenzione all’ambito sociale, culturale, di preservazione dell’ambiente e di promozione del patrimonio naturale e architettonico.
Gli obietti dell’azione dell’organizzazione, che opera nello specifico nel municipio di Montemor-o-Novo, sono:
- contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio e della comunità rinforzando le risorse locali, attraverso la cura del patrimonio culturale e naturale
- incoraggiare la partecipazione delle persone a differenti livelli del processo di sviluppo, con speciale attenzione ai più giovani e agli adulti con difficoltà di integrazione nel mercato del lavoro, rinforzando la partecipazione civica
- rivitalizzare le attività tradizionali per uno sviluppo della sfera socio-economica locale e dell’occupazione
Il target delle azioni svolte dall’organizzazioni è la comunità locale, i giovani e gli adulti in generale e in particolare i disoccupati e le associazioni locali. I progetti più rilevanti realizzati dall’associazione si sono realizzati nelle seguenti aree:
Giovani e volontariato (Progetti realizzati o in corso nell’ambito del programma europeo ERASMUS + Gioventù in azione), Inclusione sociale, Ambiente e conservazione della natura, Turismo e promozione di prodotti locali.
Criticità individuate e aspetti da innovare:
Il territorio rurale dei Comuni di Miranda do Douro, Vimioso e Montemor-o-Novo si caratterizza per i seguenti aspetti critici:
- invecchiamento della popolazione
- isolamento sociale
- mancanza di offerta socio-culturale
- difficoltà di accesso al mercato del lavoro in settori innovativi
- spopolamento e in particolare emigrazione della componente giovanile
Questi luoghi, tendenzialmente isolati e in abbandono ma ricchissimi in termini ambientali e culturali, necessitano di azioni in raccordo tra loro in grado di:
- incoraggiare le opportunità di permanenza, la partecipazione civica e l’occupabilità da parte dei giovani
- privilegiare la trasmissione dei saperi e dei mestieri facenti parte della cultura locale
- recuperare il patrimonio rurale
- preservare la biodiversità e favorire la gestione sostenibile del paesaggio
- implementare la partecipazione comunitaria
- promuovere il dialogo intergenerazionale
- rivitalizzare e dinamizzare il territorio
- incentivare l’offerta turistica
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
Favorire la valorizzazione del patrimonio ambientale e sociale delle comunità rurali, per rivitalizzare i territori spopolati e promuoverne lo sviluppo sostenibile.
Il progetto si realizzerà in particolare azioni sinergiche volte a:
- promuovere la conservazione delle risorse naturali in raccordo allo sviluppo socioeconomico, come strategia per uno sviluppo sostenibile delle aree rurali;
- recuperare e preservare le tradizioni culturali, salvaguardando e divulgando il patrimonio rurale e promuovendo l’incontro intergenerazionale per riscattare tradizioni, memoria e identità;
- incentivare la partecipazione civica e l’inclusione sociale, contribuendo al miglioramento della qualità della vita delle comunità in particolare a livello di fragilità sociali quali isolamento sociodemografico e disoccupazione.
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Attività del progetto | Sede | Attività previste per i giovani del SCU |
1.1 Preservazione dell’asino di Miranda | ATENOR |
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1.2 Preservazione delle colombaie tradizionali e dell’ambiente | UVA |
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1.3 Manutenzione del vivaio di piante autoctone | MONTEMOR-O-NOVO |
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2.1 Organizzazione eventi tradizionali | TUTTE LE SEDI |
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2.2 Proposta eventi di animazione territoriale | TUTTE LE SEDI |
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3.1 Campi di lavoro | UVA |
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3.2 Scambi di volontariato e sportello informativo e scuole | MONTEMOR-O-NOVO |
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3.3 Corsi di formazione | UVA |
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SEDI DI SVOLGIMENTO:
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA | INDIRIZZO SEDE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
CESC Project | Via Enrico Giglioli 54F, Roma | 214644 | 10 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO | INDIRIZZO ENTE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
CESC Project Portogallo Atenor | Largo da Igreja 48, Atenor – Miranda do Douro | 153524 | 4 |
CESC Project Portogallo Uva | Antiga Escola Primaria de Uva, Uva – Vimioso | 153525 | 4 |
CESC Project Portogallo Alentejo | Rua Luis Camões 16, Montemor-o-Novo – Evora | 194161 | 2 |
POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:
I volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in Portogallo intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite telefonia fissa e mobile, fax, e-mail e Skype. Nelle sedi dei partner è presente la connessione ad internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto. Non sono previsti giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
– Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
– Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
– Stile di vita essenziale
– Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
– Disponibilità a studiare individualmente la lingua portoghese qualora non la si conosca
– Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
– Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
– Predisposizione alle attività con l’utenza
– Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
– Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
– Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
– Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
– Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
– Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Dal presente progetto di servizio civile gli operatori volontari potranno imparare molto ma dovranno essere persone consapevoli di affiancare il lavoro di veterinari, biologi, agricoltori, allevatori e simili.
Dovranno anche saper sopportare l’isolamento dettato dalle particolari caratteristiche della regione e dalla scarsità dei mezzi pubblici per gli spostamenti nel tempo libero. Questa caratteristica del territorio risulta più evidente e marcata nel periodo autunnale e soprattutto invernale per il clima rigido, mentre durante l’estate ci sono più occasioni di uscite e eventi in diverse località del territorio.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni, per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile.
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:
I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Ogni ente attuatore del progetto provvederà ad erogare la formazione specifica nella propria sede.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (16h) | Aspetti storici, politici, culturali, economici, delle zone rurali in Portogallo. L’intervento di sviluppo ambientale e comunitario: metodologie ed esperienze. Presentazione delle caretteristiche dei territori, della comunità, degli enti, delle attività. |
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (24h) | -Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento; -La gestione delle relazioni con il personale del progetto; -Multifunzionalità dell’animatore di sviluppo locale e territoriale. |
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (12h) | – Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza; -Promozione dei processi di attivazione del potenziale culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo; – Comunicazione verbale e non verbale; – Gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione dei conflitti, emozioni e problematiche relazionali, l’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta. |
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (4h) | – Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo, laboratori; – Percorsi di Inclusione e coesione sociale. |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (8h) | – Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione del patrimonio ambientale territoriale; -Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; -Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del contesto. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | – La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi; – I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto; – I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione. |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO: 2022 Comunità resilienti nella penisola iberica
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Il programma attraverso l’articolazione dei due progetti (“Cura dell’ambiente e della comunità in Portogallo” e “Spagna 2022: Inclusione sociale e empowerment di comunità”) che lo compongono orienta la sua azione verso il raggiungimento dei seguenti OBIETTIVI dell’Agenda 2030:
Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (Obiettivo 4) |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Il programma si realizza nell’AMBITO E: Crescita della resilienza delle comunità
Il Programma mira infatti ad attivare una trasformazione in un’ottica resiliente degli ambiti di criticità individuati nella scarsità di prospettive di sviluppo in territori isolati e/o poco popolati, e nella mancanza di sinergie nel settore sociale che contrastino l’abbandono scolastico e la disoccupazione giovanile, in fattori di resilienza.
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486