Ecuador
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: ZOLLE DI COMUNITA’ |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Il progetto è rivolto a piccoli produttori rurali, alle loro famiglie e alle comunità indigene o marginalizzate dell’Ecuador, supportando interventi di sviluppo rurale e comunitario in 5 province: due sulla cordigliera andina, Cotopaxi e Bolívar; una sulla costa, Esmeraldas; due province amazzoniche, Sucumbíos e Orellana. Le 5 sedi di riferimento del progetto sono: Latacunga (Cotopaxi), Guaranda (Bolívar), Lago Agrio (Sucumbíos) e El Coca (Orellana). Inserito nel programma SCU “2022 Cooperazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia”, basa la sua azione per il conseguimento dei seguenti OSS: -Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile; -Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e che interviene a favore di popolazione povera rurale dei Paesi coinvolti. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO COTOPAXI La Provincia è caratterizzata dall’ecosistema del Páramo con una discontinuità del paesaggio e per altitudini che variano dai 2.900 ai 5.897 m.s.l.m. La popolazione rurale è pari al 70%. La popolazione femminile che abita nelle aree rurali è di 164.494 (2020), per lo più dedita alla produzione agricola per l’autoconsumo, ragione per cui i diritti delle donne sono considerati una priorità in questo territorio. La popolazione indigena della provincia di Cotopaxi rappresenta il 22% sul totale ed abita prevalentemente le aree rurali, essa è ufficialmente rappresentata da un solo popolo, i Panzaleo della Nazionalità Kichwa. La popolazione afro-ecuadoriana della provincia pari all’1,27% è situata in prevalenza nelle aree urbane. La percentuale di analfabetismo è del 13,6% per la popolazione di età superiore ai 15 anni. Infine, secondo i dati dell’ENEMDU – INEC 2012, la povertà per reddito nella provincia di Cotopaxi è del 44% e la povertà estrema del 23,2%. BOLIVAR La Provincia si estende per 3.953 Km2, è l’unica della sierra che ha zone adatte all’agricoltura e all’allevamento tipiche sia delle zone andine che della costa, grazie alla diversità climatica. Nel settore agricolo è rilevante la produzione di grano, patate, orzo, mais, canna da zucchero, caffè, banane, verdure, alberi da frutto. Esiste un’area forestale di pino ed eucalipto, sfruttata dall’industria del legno. Le attività di allevamento sono aumentate grazie alle grandi estensioni dei pascoli. In quest’area di particolare rilevanza è il settore estrattivo, poiché la provincia è ricca di materie prime. Metà della popolazione della regione vive nel Cantone di Guaranda, lo stesso in cui si concentrano le azioni del progetto, e il 74% della sua popolazione vive in zone rurali. La zona presenta indici di povertà molto elevati acutizzandosi nelle aree rurali. La scolarizzazione della popolazione del Cantone è di 6.9 anni per le donne e di 7.8 anni per gli uomini, evidenziando una differenza tra i generi che diventa ancora più accentuata se guardiamo ai tassi di analfabetismo che sono del 22% per le donne e del 13% per gli uomini. SUCUMBÍOS Il capoluogo della Provincia di Sucumbíos è la città di Nueva Loja (chiamata anche Lago Agrio). La maggior parte della popolazione della Provincia vive in area urbana ed è concentrata nel cantone di Lago Agrio. Questa Provincia viene considerata come una delle più povere del Paesei. Il 75% della popolazione si definisce meticcia, seguita dagli indigeni (13,42%) e bianchi (4,54%). Nell’area d’interesse del progetto, ci sono 6 nazionalità e popolazioni indigene – Kofan, Siona, Siekopai, Shuar, Kichwa, Waorani – la cui esistenza e il cui stile di vita sono seriamente minacciati dalle politiche estrattive e dalla colonizzazione dell’Amazzonia. Infatti, la principale risorsa mineraria della provincia è l’estrazione del petrolio: tra il 1964 e il 1990 la società petrolifera americana Texaco (acquisita dalla Chevron nel 2001) ha avuto la concessione di circa 500.000 ettari di terreno tra le province di Sucumbíos e Orellana. Il risultato di 26 anni di cattive pratiche estrattive è stato uno dei più gravi disastri ambientali della storia dell’umanità, che ha causato e continua a causare effetti devastanti sulla vita, la salute, la cultura e l’ambiente delle oltre 30.000 persone che vivono nella zona. ORELLANA La provincia è caratterizzata da una composizione della popolazione prevalentemente rurale la quale si identifica per lo più come meticcia (57,5% nel 2010). Seguono gli indigeni con il 31,8% e gli afro-ecuadoriani con il 4,9%, mentre i bianchi rappresentano il 4,4%. La maggioranza della popolazione indigena appartiene a una delle tre etnie principali: Kichwa, Shuar e Waorani. Nella provincia di Orellana, l’85% della popolazione (al 2010) viene classificata come povera. La situazione diventa più allarmante quando si osserva la popolazione in condizioni di estrema povertà (38%). La produzione agricola è ritenuta di grande importanza commerciale a livello locale e nazionale, ed è una delle principali attività generatrici di reddito per le famiglie di piccoli e medi produttori della provincia, tuttavia è caratterizzata da una bassa resa dei terreni coltivati. CRITICITÀ RILEVATE E ASPETTI DA INNOVARE: I principali bisogni delle popolazioni che vivono nelle zone di intervento del progetto sono relazionati alla mancanza dei servizi di base, ad una bassa qualità della produzione agricola, un difficile accesso alle risorse finanziarie, fonti di lavoro e mezzi di produzione insufficienti e poca incidenza a livello politico; oltre alla scarsa capacità di organizzazione, protezione e valorizzazione della cultura e dell’ambiente naturale. Il progetto intende quindi intervenire per innovare il contesto di riferimento attraverso:
GLI ENTI DI ACCOGLIENZA e ENTI PARTNER:
È una delle maggiori ONG ecuadoriane. Nata nel 1970, é una fondazione civica con finalità sociali, senza scopo di lucro. É nata dall’ispirazione suscitata dall’Enciclica PopulorumProgressio, con spirito ecumenico, che aveva l’obiettivo di creare un “fondo comune” per assistere i poveri e per promuovere uno “sviluppo solidale dell’umanità”. Il FEPP è stato riconosciuto dalle Istituzioni, iniziando dal ministero degli Interni dell’Ecuador, come ente di pubblica utilità, lavorando a fianco di uomini e donne contadini, indigeni, afro-ecuadoriani, montubios, meticci, popolazione urbana marginale e poveri. Supporta gli sforzi di questi gruppi sociali per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane. Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone. Lavora da decenni nel credito per i piccoli produttori senza garanzie, per il riscatto delle loro terre ancestrali, ha sviluppato metodologie produttive diffuse (quali l’agroecologia, il biologico) o da lui stesso create (come il SIPAS -Sistema agropecuario produttivo integrale e sostenibile -, che esclude le monocolture e che promuove già da un decennio). Supporta gli sforzi dei gruppi sociali per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane. Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone.
Approvata dal Ministero dell’Educazione nel 2003 come centro occupazionale, nel 2009 viene riconosciuta come Fondazione Educativa. Promuove la formazione di oltre 3.000 giovani all’anno. Il 60% dei partecipanti ottiene un lavoro retribuito presso imprese familiari o comunitarie. Le sue linee d’azione sono:
Si è specializzata in corsi a distanza sullo sviluppo locale e l’economia popolare e solidale. Vuole promuovere una scuola e un istituto a distanza per gli emigranti ecuadoriani. Ha uffici aperti in Spagna, Italia e Belgio.
Organizzazione che cura la commercializzazione e l’esportazione dei prodotti per conto del Grupo Social FEPP. Nata all’inizio degli anni ’80, Camari ha aperto negozi (tiendas) in varie città dell’Ecuador e nel 1991 ha costituito un sistema centralizzato di gestione dei punti vendita e di sostegno ad altre tiendas non socie. La vendita nei canali del commercio equo e solidale è iniziata nel 1986 con l’artigianato e si è poi estesa agli alimentari nel 1996. Camari sostiene i produttori in tutte le loro attività offrendo un collegamento diretto al mercato senza intermediari. Permette l’accesso al mercato internazionale e promuove pratiche etiche e sostenibili nella produzione e nella vendita. Fa parte della rete di altromercato, impresa sociale e principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Miglioramento della situazione di vita di famiglie e comunità contadine e di piccoli produttori delle comunità indigene di 5 province dell’Ecuador. Il progetto intende realizzare tale obiettivo attraverso azioni di:
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RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI: AZIONE 1: SOSTEGNO A COMUNITÀ DI PICCOLI PRODUTTORI AGRICOLI E PROMOZIONE DI MODELLI DI PRODUZIONE SOSTENIBILI Supportare i tecnici del FEPP nelle attività di implementazione dei progetti in corso (workshop, riunioni, eventi, raccolta di dati). Accompagnare i beneficiari nelle attività di raccolta, immagazzinamento e conservazione dei prodotti. Accompagnare i tecnici del FEPP e FUNDER nelle attività di supporto alle organizzazioni di contadini (modelli di gestione, analisi dei dati ecc.). Supportare i tecnici del FEPP nelle fasi di identificazione e formulazione di nuove proposte progettuali (ricerca di bandi, stesura dei progetti, raccolta di dati). TUTTE LE SEDI. AZIONE 2: SUPPORTO ALLE ASSOCIAZIONI RURALI SU ASPETTI DI COMUNICAZIONE E MARKETING E PROMOZIONE DI MODELLI SOSTENIBILI DI CONSUMO Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nella raccolta di contenuti, dati, elementi culturali, dettagli sui prodotti da diffondere o da commercializzare. Sopportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e gestione di siti web e social network (Facebook, Instagram, Twitter). Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nell’elaborazione di volantini, brochure, loghi, etichette. Supportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e organizzazione di riunioni, manifestazioni ed eventi. TUTTE LE SEDI. AZIONE 3: PROMOZIONE DELLA CULTURA LOCALE, DELLE LINGUE ANCESTRALI E DEL TURISMO SU BASE COMUNITARIA. Aiutare i tecnici del FEPP nell’organizzazione degli scambi di esperienze tra organizzazioni rurali che svolgono attività di turismo comunitario. Sostenere le attività di promozione, diffusione, e miglioramento delle realtà di turismo comunitario. Sostenere le organizzazioni coinvolte dal progetto nel disegno di nuovi sentieri naturalistici. SEDI DI: LAGO AGRIO, LATACUNGA. AZIONE 4: PROMOZIONE DI UNA AGRICOLTURA SOSTENIBILE E RISPETTOSA DELL’AMBIENTE PARTECIPARE A RIUNIONI COMUNITARIE PER DIFFONDERE COLTURE BIOLOGICHE E DI QUALITÀ. Supportare i tecnici del FEPP nella preparazione e gestione di eventi di sensibilizzazione su tematiche ambientali. TUTTE LE SEDI. |
SEDI DI SVOLGIMENTO Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’: Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana Tramite telefonia fissa e mobile, fax, e-mail e Skype. Sia nelle sedi dei partners che nella comunità di residenza è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto. L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari Benché le condizioni dei territori in cui presteranno servizio i volontari siano critiche rispetto alla povertà piuttosto diffusa e al disagio sociale che ne deriva, non si evidenziano particolari rischi data la connessione e assoluta integrazione dei partner sul territorio e il forte contatto con la comunità che ne conosce e supporta l’operato. È comunque buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…). La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale. Per quanto riguarda la situazione legata al Covid-19, è tenuta costantemente sotto osservazione: potrebbero continuare ad essere applicate in Ecuador regole restrittive riguardante i distanziamenti, le riunioni, l’igiene, gli spostamenti, l’uscita in orari serali o notturni. Tali regole potranno comportare disagi nell’operatività delle attività previste ma saranno date istruzioni affinché vengano seguite con costanza. EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/ |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili. In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Ogni ente attuatore del progetto provvederà ad erogare la formazione specifica nella propria sede.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo:
MODULI IN PRESENZA
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h) |
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Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h) |
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Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h) |
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Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h) | – Strumenti di animazione e educazione: attività di gruppo, laboratori; – Percorsi di Inclusione e coesione sociale. – Questioni tecniche relative alle attività di micro credito e inserimento socio-lavorativo – Gruppi, minoranze etniche e ambiente in Ecuador |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h) | – Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione dei servizi rivolti ai destinatari; – Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; – Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del della popolazione destinataria del progetto. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | – La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi; – I rischi generici comuni connessi alle attività di progetto – I rischi specifici connessi ai luoghi in cui svolge l’attività secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione. |
Moduli e Contenuti in e-learning:
Modulo | Contenuti formativi | ORE | ||
Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h) | INTRODUZIONE ALL’EDUCAZIONE ALLA PACE Come valorizzare la pace che è in noi | 3 | ||
PERCHÈ DIFENDERE LA PACE – Come un sistema globale può proteggere un diritto universale fondamentale | 4 | |||
L’ITALIA E LA PACE – Come la Pace è integrata nel sistema istituzionale italiano | 4 | |||
IL RUOLO DELLA SOCIETÁ CIVILE. Come si costruisce la Pace su fondamenta solide | 4 | |||
LE DECLINAZIONI DELLA PACE. Come si riconoscono i testimoni di Pace | 4 | |||
IL CONFLITTO TRA POPOLI E STATI. Come la violenza e le guerre non sono la risposta | 4 | |||
IL CONFLITTO INTERPERSONALE E SOCIALE. Come una risposta possa arrivare dal senso di Cittadinanza Globale | 4 | |||
ECONOMIA E SOCIETÁ. Come esperienze e modelli si possono mettere al servizio della Pace | 4 | |||
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. Come l’Italia intende la sua missione nello scenario globale Conclusioni: Ci sarà nel prossimo futuro la Pace nel mondo? | 4 |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: TITOLO: 2022 Cooperazione e sviluppo rurale in Ecuador e Bolivia |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE Obiettivo 2:. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e che interviene a favore di popolazione povera rurale dei Paesi coinvolti. |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Recupero e valorizzazione delle piccole comunità e sviluppo di quelle rurali anche attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’agricoltura sociale |
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PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486