Rwanda
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: KARAMÈ, EDUCAZIONE E SOLIDARIETÀ IN RWANDA |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Il presente progetto prevede un intervento rivolto a minori, con disabilità e non, che vivono in condizioni di vulnerabilità nella provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe, in Rwanda. Le azioni progettuali sono volte a implementare le attività di assistenza, animazione e cura a favore dei minori, anche con disabilità, integrando i servizi routinari delle strutture di accoglienza. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO DISTRETTO DI GASABO La località di Ndera, dove si trova la sede operativa di Anymore Onlus, è il capoluogo del distretto di Gasabo, si trova a circa 15 km dal centro della capitale, nelle vicinanze dell’aeroporto. Si tratta di un villaggio piuttosto popolato e mediamente urbanizzato. Non sempre le strade sono asfaltate, ma non è comunque difficile da raggiungere. La popolazione locale vive soprattutto di agricoltura, praticata nei campi circostanti, e piccoli commerci. Qui è presente un centro diurno per bambini e ragazzi con deficit intellettuali che al momento offre assistenza a più di 80 minori della zona. Masaka si trova nel distretto di Gasabo, è un villaggio rurale scarsamente popolato e la sua economia, fondamentalmente di sussistenza, si basa su piccole attività di agricoltura, pastorizia e artigianato. Qui è presente la Casa Fattoria realizzata da Holy Family che offre un’opportunità di autonomia lavorativa ai giovani in uscita dalla Casa Famiglia. DISTRETTO DI KICUKIRO Il distretto di Kicukiro nell’area urbana della capitale Kigali è una località urbanizzata e densamente popolata, non lontana dal centro della capitale in cui sono presenti scuole, uffici, attività commerciali e abitazioni di tipo residenziale. Situato nel distretto di Kicukiro, Gatenga è uno dei quartieri più popolati e tra i più poveri ed è uno snodo importante di passaggio per raggiungere varie zone importanti della città. Attualmente tutto il sobborgo sta subendo una forte trasformazione dal momento che la vecchia zona industriale situata a Gatenga sta per essere spostata verso Nyamata. Adiacente si trova la dogana, l’ambulatorio che fa i vaccini per tutto il paese e l’area expo dove si svolgono numerose fiere ed eventi. Il principale collettore aggregativo di questa parte della città è l’oratorio Don Bosco dei Padri Salesiani che operano in Rwanda. La struttura è parecchio grande e offre al suo interno la possibilità di praticare diversi sport e discipline, ospitando migliaia di ragazzi del quartiere, principalmente con situazioni economico-sociali disagiate, alcuni vengono da contesti poverissimi e vivono soli senza genitori. KARENGE Karenge è un villaggio rurale situato nel distretto di Rwamagana a circa 40 km dal centro di Kigali, nella Provincia Orientale. La maggior parte della popolazione è formata da giovani, orfani, vedove che rappresentano sia i gruppi più vulnerabili, sia i gruppi più in difficoltà a fronteggiare le problematiche legate all’accesso sanitario, alla disoccupazione, alla disgregazione familiare e all’accesso scolastico. Proprio per quanto concerne la scuola, nelle zone rurali il tasso di abbandono è molto elevato. Gran parte degli studenti devono farsi carico dei fratelli più piccoli perché orfani e svolgere mansioni pesanti e coltivare la terra per mangiare. Nel villaggio è presente un grande centro pastorale delle Suore Oblate Di Cristo che si prendono cura delle ragazze madri e dei loro figli. Il centro prepara e distribuisce giornalmente pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli di ragazze madri, oltre ad avere attivato alcuni progetti: una sartoria, un panificio ed un laboratorio artigianale di manufatti tipici del luogo per ridare dignità alle famiglie del villaggio. CRITICITÀ RILEVATE E ASPETTI DA INNOVARE:
I pochi centri per minori disabili del Rwanda sono semplici e strutturati con un corpo centrale con aule, sale polivalenti e servizi sanitari/riabilitativi, mentre all’esterno ci sono spazi per attività sportive e ricreative, anche se resta la grande questione dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Molto del personale in servizio è locale dotato di grande abnegazione ma di carente formazione specifica.
L’educazione nelle strutture scolastiche del paese si basa su una metodologia di apprendimento conformistica e ripetitiva con assenza di metodologie adatte a rispondere ai bisogni dei bambini con necessità speciali.
Il tasso di iscrizione alle scuole dei minori con disabilità è basso e sono numerose le barriere per una loro effettiva inclusione nel sistema scolastico ruandese. Date tali criticità sono stati individuati i seguenti aspetti da innovare:
GLI ENTI DI ACCOGLIENZA e GLI ENTI PARTNER: Anymore Onlus è da anni presente nel territorio e collabora con le istituzioni e gli enti locali che offrono servizi di supporto ed assistenza. Purtroppo, la carenza di strutture e personale, sia in termini quantitativi che qualitativi, non permette a tutti gli enti attivi sul territorio di soddisfare le richieste di una popolazione costantemente minacciata dalla povertà e dalla negazione dei propri diritti. Attualmente nelle aree di intervento del progetto sono presenti: A Kigali
A Ndera
A Kicukiro/Gatenga
A Masaka
A Karenge
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OBIETTIVO DEL PROGETTO: L’obiettivo del progetto è quello di favorire l’integrazione sociale ed educativa di 980 minori, anche con disabilità, accolti nelle scuole e nelle strutture residenziali nella Provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe, potenziando e qualificando i servizi già presenti nelle sedi. Le azioni progettuali sono volte a:
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RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI: AZIONE 1: SOSTEGNO E ASSISTENZA A MINORI CON DISABILITÀ
AZIONE 2: INTERVENTI EDUCATIVI, LUDICO RICREATIVI E SOCIALIZZANTI
AZIONE 3: RINFORZO E INSERIMENTO SCOLASTICO
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SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’: Il vitto e l’alloggio per i 6 volontari sono assicurati da Anymore Onlus_ Amahoro House – Rwanda (codice sede 153031). Gli operatori volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dal partner locale in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari Circa 11 mesi di permanenza all’estero. È prevista la partenza per il Paese estero dopo circa due settimane dall’avvio del progetto. Entro il sesto mese di servizio è previsto un rientro intermedio in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto per un periodo (tra i 10 e 15 giorni); nei restanti mesi è prevista la continuazione delle attività all’estero. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana Tramite telefono, skype e/o piattaforme similari, e-mail. Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto. L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per i volontari se non quelle determinate dalla differenza linguistica, climatica e culturale. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere. Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale. EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/ |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili. In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Ogni ente attuatore del progetto provvederà ad erogare la formazione specifica nella propria sede.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo:
MODULI IN PRESENZA
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h) | – Esperienza, storia e attualità degli enti attuatori – Elementi essenziali della Storia, dell’antropologia e sociologia del Paese di realizzazione del progetto; -Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi) -cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo. -La situazione delle famiglie, dei minori in stato di vulnerabilità nel Paese -La riabilitazione nei Paesi a Sud del Mondo; |
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h) | -Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento -La gestione delle relazioni con il personale del progetto e con gli utenti -Multifunzionalità dell’animatore di sviluppo locale e territoriale |
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h) | -Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza -Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo; -comunicazione verbale e non verbale gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione conflitti, emozioni e problematiche relazionali – l’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta. – gli aspetti psicologici e sociali dei minori in stato di fragilità (a livello di individuo, famiglia e società); |
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h) | – Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo, laboratori; – I linguaggi artistico-espressivi nelle pratiche pedagogiche -Percorsi di Inclusione e coesione sociale |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h) | – Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione del patrimonio territoriale -Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; -Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del contesto. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | – La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi – I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto – I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione |
Moduli e Contenuti in e-learning
Modulo | Contenuti formativi | ORE |
Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h) | INTRODUZIONE ALL’EDUCAZIONE ALLA PACE Come valorizzare la pace che è in noi | 3 |
PERCHÈ DIFENDERE LA PACE – Come un sistema globale può proteggere un diritto universale fondamentale | 4 | |
L’ITALIA E LA PACE – Come la Pace è integrata nel sistema istituzionale italiano | 4 | |
IL RUOLO DELLA SOCIETÁ CIVILE. Come si costruisce la Pace su fondamenta solide | 4 | |
LE DECLINAZIONI DELLA PACE. Come si riconoscono i testimoni di Pace | 4 | |
IL CONFLITTO TRA POPOLI E STATI. Come la violenza e le guerre non sono la risposta | 4 | |
IL CONFLITTO INTERPERSONALE E SOCIALE. Come una risposta possa arrivare dal senso di Cittadinanza Globale | 4 | |
ECONOMIA E SOCIETÁ. Come esperienze e modelli si possono mettere al servizio della Pace | 4 | |
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. Come l’Italia intende la sua missione nello scenario globale Conclusioni: Ci sarà nel prossimo futuro la Pace nel mondo? | 4 |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO: Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2023
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
OBIETTIVO 2: Sconfiggere la fame
OBIETTIVO 3: Salute e benessere
OBIETTIVO 4: Istruzione di qualità
OBIETTIVO 10: Ridurre le disuguaglianze
OBIETTIVO 16: Pace, giustizia e istituzioni solide
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00
Tel: +39 3516881486