Ghana
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “INCLUSIONE PERSONE FRAGILI IN AFRICA – 2023”
TITOLO DEL PROGETTO: INSIEME A BAMBINI E DISABILI IN REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, GHANA E NIGERIA |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Il presente progetto si realizzerà in Repubblica Democratica del Congo, Ghana e Nigeria dove i minori – anche con disabilità – hanno difficoltà di integrazione sociale, scolastica e lavorativa e in alcuni contesti vivono in strada abbandonati dalle famiglie ed esposti ad abuso ed emarginazione. Il progetto intende realizzare azioni di educazione, inclusione sostegno e assistenza a minori che risiedono nelle strutture residenziali e formative dell’ente Opera Don Guanella e che vivono in condizioni di particolare fragilità a causa di condizioni socio-economiche o psico-fisiche invalidanti, così da favorirne l’inclusione sociale e lo sviluppo di una vita degna. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO La città di Kinshasa è la terza area metropolitana più grande dell’Africa e la prima città francofona del mondo per popolazione. La situazione socioeconomica allarmante e la guerra, hanno favorito un incremento del numero di minori che vivono per strada, abbandonati dalle famiglie o alla ricerca di una vita migliore. I principali bisogni rilevati su questo territorio sono il legame molto debole con la famiglia, la bassa o nulla istruzione, la presenza tra i ragazzi di strada di minori con disabilità e che, proprio per questo, sono rifiutati dalle famiglie e vivono, ancora più degli altri compagni di strada, in situazioni di emarginazione e di sofferenza. In questo quadro di bisogni, la Congregazione guanelliana ha promosso diversi servizi e strutture di accoglienza:
GHANA La Congregazione guanelliana opera in due località, Abor e Adidome, attraverso le sue comunità residenziali che accolgono minori con disabilità e giovani provenienti dai villaggi limitrofi con scarse risorse economiche per poter accedere ad una scuola professionale. Dall’analisi del contesto emerge che le rare iniziative per le persone con disabilità non riescono a coprire gli enormi bisogni che sono rilevati e che, soprattutto in ambito rurale, sono aggravati da un approccio culturale che emargina i soggetti colpiti da handicap e di fatto li esclude qualsiasi tipo di integrazione sociale e lavorativa. In questo quadro di bisogni, la Congregazione guanelliana ha promosso due comunità di accoglienza, una ad Abor e una ad Adidome
Il St. Theresa Center accoglie 12 adolescenti disabili fisici e 180 ragazze e ragazzi che partecipano a corsi di formazione di sartoria, elettronica, elettrotecnica, tipografia, allevamento, attività agricole, manifattura del cuoio per la costruzione di scarpe anche ortopediche, fabbricazione di stampelle e arti in legno e metallo.
Nella Good Samaritan House risiedono 30 fra ragazze e ragazzi anche minori, con disabilità cognitiva medio grave.
REPUBBLICA FEDERALE DELLA NIGERIA Sono due le strutture dell’Opera don Guanella che operano con giovani disabili nell’area dello stato di Oyo:
Ibadan è la seconda città della Nigeria per popolazione (3.600.000 abitanti), e la capitale dello stato di Oyo. Nelle due località sono attive strutture dell’Opera don Guanella ciascuna composta da un centro diurno e una parte residenziale dovuta in parte alla lontananza geografica delle famiglie dei giovani accolti. Nelle strutture la mancanza di competenze educative specifiche degli operatori penalizza i ragazzi disabili accolti che devono recuperare l’enorme gap di conoscenze. CRITICITÀ RILEVATE:
Gli operatori dei centri non riescono a garantire una presenza qualificata, a causa dell’alto numero di ospiti presi in carico e dalla mancanza di formazione professionalizzata presso gli istituti universitari.
L’educazione si basa su una metodologia di apprendimento conformistica e ripetitiva, non creativa, con assenza di metodologie adatte a rispondere ai bisogni dei bambini anche con necessità speciali.
Nei centri residenziali, risulta molto problematico l’alto numero di minori accolti che presentano significative carenze scolastiche tali da compromettere gli stessi apprendimenti della formazione professionale. I gravi pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità arrivano persino a individuare in questi soggetti potenziali pericoli per la società.
I bambini con disabilità sono limitati nell’accesso all’educazione primaria; sono vittime di stigma sociale e non hanno nessuna occasione di partecipazione alla vita sociale e comunitaria
GLI ENTI DI ACCOGLIENZA E GLI ENTI PARTNER: IN REP. DEM. CONGO La Congregazione religiosa dei Serviteurs de la Charité è da anni inserita nel contesto di Kinshasa e da sempre opera per il reinserimento dei bambini di strada tanto da far nascere con altri Enti locali e stranieri un tavolo di coordinamento con focus particolare su questo fenomeno tanto che nel 2007 portò all’inserimento nella Costituzione della Repubblica congolese di articoli per la difesa dei minori. Con circa 20 confratelli e circa 30 operatori regolarmente a contratto attua i propri interventi in collaborazione con i servizi sociali della Commune di Limete e della Commune di Lemba (Municipi della città di Kinshasa). La Maison St. Joseph La Comunità religiosa guanelliana che risiede in questa struttura ospita da anni i minori che seguono il percorso residenziale e segue con religiosi e operatori a contratto locali, i due centri di primo intervento, maschile e femminile, ubicati in due quartieri con alta densità di presenza di minori di strada. Oltre a questo gestisce il Centro guanelliano di formazione professionale e due laboratori, panetteria e falegnameria, rivolti all’inserimento lavorativo dei giovani, per accompagnarli con l’apprendimento di un lavoro, inizialmente alla semi-autonomia dopo i 18 anni e poi all’autonomia dopo i 19. O.S.E.P.E.R. Acronimo di “Oeuvre de Suivi, et de Protection des Enfants de la Rue” organismo creato dall’Opera don Guanella per poter entrare direttamente in coordinamento con le realtà per bambini di strada della capitale congolese. L’Ente si occupa della parte progettuale insieme alle Case guanelliane che poi la realizzano, unitamente a fondi che vengono ottenuti attraverso il partenariato di vari Enti internazionali. IN NIGERIA “House of providence” di Ibadan La comunità religiosa guanelliana di Ibadan è composta da 6 religiosi incaricati del Centro e 12 religiosi in cammino formativo che seguono anche una formazione all’assistenza alla disabilità e 3 operatori locali a contratto. Situata nella capitale dell’Oyo State, Ibadan, è la seconda città per importanza della Nigeria. La struttura situata nei pressi dell’ospedale universitario della città. Il più importante del Paese, ha scambi continui con questa realtà. Offre oltre che il servizio di scuola speciale in regime diurno, anche residenzialità per tre minori diversamente abili orfani. La struttura comprende anche una realtà agricola con diversamente abili maggiorenni con lieve disabilità cognitiva situata a venti minuti di strada dalla città. La Comunità agricola di Moniya La Comunità religiosa di Moniya si compone di 3 religiosi incaricati del Centro con 2 operatori a contratto e offre percorsi ludico ricreativi anche ai gruppi di famiglie del circondario che vengono considerati quali villaggi. Vi è anche una posta sanitaria e all’interno della struttura vi risiedono in forma stabile circa 20 disabili. IN GHANA St. Theresa Center di Abor Ghana Scuola professionale integrata situata nel Volta Region nell’est del Paese vicino alla frontiera con il Togo, è retta da una comunità guanelliana composta da 3 religiosi e 9 giovani religiosi in formazione ed il corpo decente che conta 14 persone fra professori e personale non docente. La struttura offre la possibilità al termine del ciclo formativo di accedere al politecnico. Accreditata presso il Ministero del Welfare ghanese, nacque come realtà per diversamente abili con una piccola quota di giovani senza risorse economiche per procedere con gli studi. Con gli anni e l’avvento della vaccinazione antipolio, il numero dei diversamente abili è passato dal 80% al 6% circa. Attualmente ospita in forma residenziale circa 80 giovani fra ragazze e ragazzi su di un totale di più di 200 studenti. Vi sono corsi di sartoria, tipografia, informatica, riparazione radio TV, riparazione apparecchiature informatiche, calzoleria per diversamente abili e non e protesica. Good Samaritan Home di Adidome Ghana Comunità guanelliana composta da 3 religiosi e da 5 operatori a contratto. La struttura si occupa in forma residenziale fra i 20 e i 30 diversamente abili cognitivi e fisici lievi e medio gravi di ambo i generi. Offre loro un percorso di scuola speciale, riabilitazione ed inserimento per color che ne hanno possibilità, in piccole attività agricole. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Favorire l’inclusione sociale di minori e giovani in stato di abbandono e con disabilità presenti in alcune aree depresse di 3 Paesi dell’Africa Subsahariana (R.D. Congo, Ghana, Nigeria), attraverso l’educazione, la socializzazione e la formazione professionale. Le azioni progettuali sono volte a:
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RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI: LE ATTIVITÀ DEGLI OPERATORI VOLONTARI SONO LE STESSE IN TUTTE LE SEDI. SOSTEGNO E ASSISTENZA A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ
INTERVENTI EDUCATIVI, LUDICO RICREATIVI, E SOCIALIZZANTI A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ
INCREMENTO DELL’OCCUPABILITÀ DEI RAGAZZI, ANCHE CON DISABILITÀ
RINFORZO SCOLASTICO A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ
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SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
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POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’: Il vitto e l’alloggio per i 16 operatori volontari sono assicurati dalle strutture dell’Opera Don Guanella come segue:
I volontari saranno ospitati in un strutture gestite e organizzate dal partner locale in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari Sono previsti almeno 11 mesi di permanenza all’estero, suddivisi in due periodi di permanenza dei volontari, intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto e per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica del rilascio dei visti di permanenza nel paese la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e la durata del primo periodo di permanenza può variare dai 3 ai 6 mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana Tramite telefono mobile, e-mail, skype, whatsapp e simili. Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto. L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere. Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale. EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/ |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili. In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Ogni ente attuatore del progetto provvederà ad erogare la formazione specifica nella propria sede.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo:
MODULI IN PRESENZA
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h) | – Esperienza, storia e attualità della realtà guanelliana – Elementi essenziali della Storia della Repubblica Democratica del Congo, del Ghana e della Nigeria; – Elementi essenziali di antropologia e sociologia del Paese; -Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi) -cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo. -elementi di conoscenza dell’AIDS: modalità di approccio al problema, i trattamenti antiretrovirali, le conseguenze psicologiche nei malati e nelle famiglie di origine ecc. – Le questioni sanitarie dei ragazzi che vivono sulla strada -Il ruolo dei servizi presenti nel Paese, la normativa di riferimento – la convezione ONU sui diritti delle minori e dei disabili |
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h) | – Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento – La gestione delle relazioni con il personale del progetto e con gli utenti – Multifunzionalità dell’animatore di sviluppo locale e territoriale – comunicazione verbale e non verbale – gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione conflitti, emozioni e problematiche relazionali – l’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta. – gli aspetti psicologici e sociali dei minori in stato di abbandono (a livello di individuo, famiglia e società); -La situazione delle famiglie e dei disabili nel Paese: elementi di conoscenza delle patologie più comuni nelle zone rurali del Paese. -La riabilitazione nei Paesi del Sud; la Riabilitazione su base comunitaria: i principi, le procedure, le esperienze. |
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h) | -Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza -Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo; – il ruolo della scuola africana nella integrazione sociale dei ragazzi disabili. – L’arte come elemento che facilita e incoraggia le interazioni umane. |
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h) | -Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo, laboratori; – I linguaggi artistico-espressivi nelle pratiche pedagogiche -Percorsi di Inclusione e coesione social |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h) | -Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione del patrimonio territoriale -Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; -Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del contesto. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione |
Moduli e Contenuti in e-learning
Modulo | Contenuti formativi | ORE |
Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h) | INTRODUZIONE ALL’EDUCAZIONE ALLA PACE Come valorizzare la pace che è in noi | 3 |
PERCHÈ DIFENDERE LA PACE – Come un sistema globale può proteggere un diritto universale fondamentale | 4 | |
L’ITALIA E LA PACE – Come la Pace è integrata nel sistema istituzionale italiano | 4 | |
IL RUOLO DELLA SOCIETÁ CIVILE. Come si costruisce la Pace su fondamenta solide | 4 | |
LE DECLINAZIONI DELLA PACE. Come si riconoscono i testimoni di Pace | 4 | |
IL CONFLITTO TRA POPOLI E STATI. Come la violenza e le guerre non sono la risposta | 4 | |
IL CONFLITTO INTERPERSONALE E SOCIALE. Come una risposta possa arrivare dal senso di Cittadinanza Globale | 4 | |
ECONOMIA E SOCIETÁ. Come esperienze e modelli si possono mettere al servizio della Pace | 4 | |
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. Come l’Italia intende la sua missione nello scenario globale Conclusioni: Ci sarà nel prossimo futuro la Pace nel mondo? | 4 |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: TITOLO: Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2023 |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE
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AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.00 – 12.30
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