SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO
DMC – Donne madri cittadine 2022
TITOLO DEL PROGETTO:
DONNE VERSO L’AUTONOMIA
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Il presente progetto, in coerenza con le finalità del programma “DMC – Donne madri cittadine 2022”, intende contribuire al miglioramento dell’inclusione socio-lavorativa e dell’autonomia delle donne fragili, vittime di violenza o madri sole, ospiti presso le strutture di accoglienza degli enti proponenti il progetto. Il progetto prevede la messa in rete di interventi a favore delle donne accolte presso le case famiglia ubicate sul territorio di Roma (Municipi IX e XIV) e nella provincia di Siracusa, nel Comune di Floridia.
Questa rete di servizi, pur con le necessarie differenziazioni tra il contesto della Capitale e quello di un piccolo comune siciliano, sarà favorita dalla condivisione delle strategie di intervento indirizzate ad un target comune e circoscritto di donne in situazione di disagio socio economico, in gravidanza e/o con figli minori a carico.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
L’obiettivo principale di questo progetto è di favorire l’inclusione sociale ed il conseguimento dell’autonomia economica, lavorativa ed abitativa delle donne ospiti delle strutture di accoglienza sedi di progetto, attraverso il potenziamento delle attività di socializzazione, formazione e inserimento lavorativo. Con il presente progetto si intende quindi potenziare o implementare il complesso delle azioni realizzate presso le sedi e finalizzate alla promozione dell’inclusione sociale e all’autonomia economica e lavorativa delle destinatarie aumentando il numero di utenti inserite in percorsi formativi e lavorativi e le occasioni di socializzazione e partecipazione all’interno della struttura o nel territorio.
A partire dall’analisi del contesto e delle aree di criticità individuate si identificano le due aree di intervento su cui si vuole produrre un cambiamento nei destinatari:
– l’inclusione sociale, intesa come il grado di partecipazione ad attività di gruppo ed iniziative culturali/socializzanti interne ed esterne alle strutture
– l’inclusione lavorativa, intesa come il conseguimento di un’occupazione stabile che permetta alla donna/nucleo monogenitoriale di raggiungere l’indipendenza economica necessaria per l’autonomia abitativa.
Oltre a queste due aree relative al target dei destinatari, si intende rafforzare l’azione strategica di ciascun ente favorendo il coordinamento, la condivisione e la messa a sistema degli interventi con azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strategici di programma, ovvero il miglioramento complessivo dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi a favore delle donne fragili. Rispetto a quest’area, strettamente collegata alle finalità della co progettazione nell’ambito del servizio civile, si intende implementare una serie di azioni trasversali congiunte di condivisione e valutazione delle strategie di intervento con le donne fragili tra le sedi di progetto.
Si rende necessario proporre degli interventi che, oltre ad implementare e integrare nuove progettualità, riescano a ripristinare quel plesso di interventi consolidati sul piano educativo/assistenziale negli anni passati, che sono stati interrotti o sospesi negli ultimi 24 mesi a causa della pandemia. Le case famiglia assolvono, con accoglienza temporanea, al bisogno di residenzialità e sostegno alla situazione di difficoltà, e l’eventuale prosecuzione degli interventi di pronta accoglienza per il raggiungimento degli obiettivi fissati nei piani personalizzati di riabilitazione sociale. Tutte le attività e gli interventi hanno la finalità di aiutare gli ospiti in difficoltà a superare le emergenze e a vivere la vita nel pieno delle proprie potenzialità, con un programma di attività basato sul rafforzamento e sullo sviluppo delle capacità di autogestione, attraverso azioni di aiuto, sostegno, e di stimolo finalizzato alla responsabilizzazione, alla riattivazione delle relazioni personali, al recupero delle potenzialità individuali attraverso la formazione ed la guida verso l’autonomia.
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Il ruolo degli operatori volontari impegnati nel progetto è affiancare gli operatori nel lavoro di promozione dell’autonomia delle donne fragili e nella ricerca e sperimentazione di interventi attraverso cui apprendere un’ottica di genere, superare ed elaborare stereotipi, impegnarsi concretamente nel supportare le donne in progetti di sviluppo personale e familiare. Gli operatori volontari condivideranno tutti i momenti della quotidianità con i nuclei accolti nelle strutture comunitarie delle sedi, nell’ottica di garantire un clima e uno stile di familiarità che favorisca lo sviluppo di relazioni positive con i destinatari e l’equipe. Le attività potranno pertanto coinvolgere anche aspetti di gestione della vita quotidiana per affiancare le donne e i nuclei familiari al recupero e sviluppo dell’autonomia. Nell’ottica di favorire la partecipazione delle donne alle attività esterne e alle attività formative/lavorative previste dal progetto, si coinvolgeranno gli operatori volontari SCU anche nelle attività di gestione e manutenzione della casa e nelle attività ludico-ricreative con i bambini delle donne accolte. Gli operatori partecipano agli incontri periodici di equipe e a quelli di supervisione come spazio di confronto e monitoraggio con gli operatori e i responsabili.
PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE SOCIALE
∙ Eventi culturali e di aggregazione presso la sede
∙ Attività ricreative, laboratoriali, e per benessere psico-fisico
∙ Uscite di gruppo
∙ Accompagnamento ad iniziative culturali e di animazione promosse sul territorio
Le attività prevedono l’inserimento delle donne ed eventualmente dei loro figli in iniziative interne ed esterne alla sede volte a favorire l’inclusione e l’ampliamento della rete sociale delle destinatarie. Si faciliterà la partecipazione ad eventi culturali, visite e uscite di gruppo, eventi di animazione ed aggregazione sociale (feste di quartiere, teatro, cinema, manifestazioni pubbliche…) e la partecipazione a corsi e laboratori ricreativi, espressivi e per il benessere psico-fisico promossi dalla sede con la partecipazione di persone della comunità o offerti da altre realtà del territorio. Per la realizzazione delle attività interne sarà necessario un lavoro preliminare di progettazione e pianificazione, promozione delle iniziative sul territorio, predisposizione di materiali e allestimento degli spazi, acquisto di strumenti necessari per lo svolgimento delle attività. La proposta e calendarizzazione delle attività per ciascuna utente nell’ambito del piano educativo avverrà mediante colloquio con l’equipe e supporto nelle eventuali pratiche di iscrizione e partecipazione. Il supporto fornito sarà di tipo logistico (trasporti, acquisto biglietti, fornitura di materiali…) e in alcuni casi potrà prevedere incontri di monitoraggio sull’andamento dell’attività e del percorso individuale per definire criticità e opportunità.
PROMOZIONE DELL’AUTONOMIA E AVVIO AL LAVORO
∙ Percorsi di orientamento e bilancio delle competenze
∙ Corsi di alfabetizzazione digitale
∙ Corsi di formazione professionale
∙ Inserimento in percorsi di tirocinio/stage lavorativo
∙ Formazione all’autoimprenditorialità
∙ Formazione sulle competenze trasversali per l’occupabilità
∙ Percorsi di semi-autonomia (La Nuova Arca e L’Accoglienza)
Attraverso la pianificazione individualizzata si identificheranno le aree di competenza su cui è necessario acquisire formazione e aggiornamento. L’iter prevede colloqui individuali di orientamento e analisi del fabbisogno formativo, individuazione ed emersione delle competenze trasversali, delle motivazioni e delle competenze utili a migliorare il grado di occupabilità del soggetto e all’elaborazione degli strumenti necessari per la ricerca attiva del lavoro (curriculum vitae e lettera di presentazione). Saranno di conseguenza programmate le attività necessarie per ciascun utente: definizione del profilo professionale e dell’ambito di attività ricercato, implementazione delle attività di ricerca attiva del lavoro, preparazione colloqui di selezione, candidatura a bandi.
Attraverso l’analisi del fabbisogno formativo si individueranno le aree su cui focalizzare la formazione, in base al quadro europeo delle competenze chiave. In raccordo con altri enti territoriali saranno proposte alle utenti attività formative specifiche: corsi di italiano L2, alfabetizzazione digitale, corsi serali per il conseguimento del diploma di scuola secondaria, corsi professionalizzanti, formazione sulle competenze trasversali,… Particolare attenzione sarà data all’orientamento e formazione per lo sviluppo di micro-attività imprenditoriali anche a partire da eventuali laboratori promossi all’interno delle case (artigianato, sartoria, trasformazione prodotti, riciclo, pasticceria,…).
Attraverso l’attività artigianale, queste donne hanno la possibilità di sostenere la propria famiglia, ricevendo una equa retribuzione e un’adeguata formazione professionale. Rappresenta, inoltre, un’occasione di partecipazione sociale, una possibilità per valorizzare le capacità professionali ed artistiche di cui queste donne e madri sono portatrici. Le creazioni vendute nella bottega equosolidale sono di tipo sartoriale – arredo cucina, bagno, linea bimbi, borse e accessori -, e di oggettistica – dalle bomboniere solidali, alla ceramica cotta e dipinta in Laboratorio, dalle decorazioni natalizie alla realizzazione di gioielli. Il Laboratorio ha inoltre l’obiettivo di diffondere la cultura del commercio equo solidale nel quartiere, scegliendo, nell’uso di materie prime e semilavorati solidali, di sostenere progetti di solidarietà e giustizia nel Nord e Sud del mondo e di promuovere la crescita di una cultura ed economia responsabile. Il progetto individuale per l’area dell’autonomia lavorativa prevede la ricerca e l’inserimento dell’utente in tirocini formativi presso aziende del territorio, stage formativi, percorsi di apprendistato… e il supporto con attività di counselling e orientamento per aiutare la persona durante il percorso.
Presso la sede de L’Accoglienza e La Nuova Arca si realizzano specifici progetti di semi-autonomia per accompagnare i nuclei mamma bambino verso l’uscita dal percorso di assistenza. Il progetto di semiautonomia è una fase successiva al progetto di accoglienza in casa famiglia: la madre con il figlio/i, al termine di un tempo determinato di accoglienza, in cui si riappropria della propria vita su un piano personale, genitoriale e lavorativo, è in grado di reinserirsi sul territorio, ma necessita di un ulteriore tempo per organizzarsi autonomamente nel sostenere le spese della casa e dei generi di prima necessità. In questa fase la donna è ancora fragile perché si deve riabituare a contare sulle proprie forze. La semiautonomia consente di usufruire ancora di un livello di accompagnamento professionale attraverso un progetto tra la cooperativa e i servizi sociali di competenza territoriale: la cooperativa fornisce l’utilizzo di un appartamento in uso all’ente e sottoscrive un patto con la donna accolta, che si impegna a contribuire ad alcune spese. Inoltre viene garantito un aiuto pratico con i bambini nelle ore extrascolastiche qualora la donna fosse impegnata con il proprio lavoro.
Per quanto riguarda La Nuova Arca, la struttura per la semi autonomia si trova presso Via di Castel di Leva 416 – Il Cammino, indicata come sede secondaria accreditata. Per L’Accoglienza, le sedi sono 2 appartamenti limitrofi a Casa Betania, uno in via Audiffredi (zona Trionfale), uno in via delle Calasanziane (zona Battistini). La cooperativa opera accanto ai nuclei attraverso figure professionali (per curare la progettualità) e volontarie (per svolgere attività ludiche e sostegno scolastico con i bambini in assenza delle madri)
SVILUPPO DEGLI INTERVENTI DI RETE
∙ Studio ricerca e mappatura dei bisogni individuati nel target di riferimento
∙ Condivisione delle reciproche strategie di intervento
∙ Documentazione e monitoraggio delle attività e degli scostamenti di risultato
∙ Partecipazione ad incontri sul territorio e in remoto con gli stakeholders del progetto
∙ Partecipazione all’elaborazione di linee guida e pubblicazioni per la modellizzazione degli interventi a favore delle donne e dei nuclei monogenitoriali fragili
Quest’area di intervento racchiude tutte le iniziative pubbliche di incontro con il territorio e con la rete degli enti coprogettanti e partner del progetto per favorire la trasmissione e condivisione dei saperi e la contaminazione di competenze per il miglioramento delle prassi. Saranno realizzate attività di mappatura e ricerca dati, osservazione e monitoraggio dei bisogni individuali e del gruppo, riunioni con le istituzioni e le altre realtà del territorio per promuovere campagne di sensibilizzazione ed iniziative di incontro tra le comunità degli enti e il territorio.
Nella logica della co-progettazione e del partenariato gli operatori volontari assegnati ad una determinata sede potranno essere impiegati, in maniera funzionale alla realizzazione del progetto, anche nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner nei limiti indicati dalle Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale – DPCM 14/01/19. Detta previsione, così come descritto nella scheda del progetto, è finalizzata a dare attuazione alle attività specifiche connesse alla realizzazione del progetto. Per quanto riguarda la sede della Cooperativa La Nuova Arca le attività potranno svolgersi anche presso la sede secondaria di Via di Castel di Leva per accompagnare i nuclei mamma-bambino nell’inserimento nei programmi di semi-autonomia e nelle attività socio-occupazionali.
Tutte le attività degli operatori volontari si possono svolgere in presenza ma è possibile prevedere che una parte di esse siano realizzate, non nelle sedi di attuazione del progetto, ma “da remoto”, soprattutto in situazioni di emergenza o per altre opportunità di servizio, ma questa modalità non dovrà superare il 30% del totale delle ore.
PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA E SEDI DI SVOLGIMENTO:
LA NUOVA ARCA. L’ente nasce nel 2007, da un gruppo di famiglie solidali provenienti da esperienze comunitarie ed ecclesiali comuni, con il progetto la “Tenda di Abramo” una casa famiglia per gestanti e madri in difficoltà. Gli scopi della casa famiglia sono accogliere in un contesto familiare caldo e protettivo gestanti e mamme con bambino, accompagnare le donne accolte facendosi prossimi nello sviluppo di competenze genitoriali e supportarle verso l’autonomia sociale, economica, abitativa rendendo così possibile l’uscita dallo svantaggio sociale economico e personale e un futuro di equilibrata reciprocità e interdipendenza sociale. Il tempo di accoglienza del nucleo mamma/bambino in casa famiglia varia in base alla situazione soggettiva che le persone sperimentano all’atto dell’ingresso. Di norma il periodo massimo è di diciotto mesi. In ogni caso La Tenda di Abramo si offre come un luogo temporaneo, di “sosta”, oltre il quale riprendere un cammino di integrazione e inclusione comunitaria, per cui nel periodo di permanenza si iniziano a costruire i presupposti attraverso una progettazione personalizzata condivisa con la mamma e tutta l’equipe.
La Tenda di Abramo si caratterizza per la presenza di una coppia adulta residente, e di un gruppo di lavoro composto da operatrici ed educatrici qualificate a cui si aggiungono volontarie e volontari, che testimoniano l’integrazione della Casa Famiglia in una comunità territoriale più ampia e accogliente. L
a cooperativa è accreditata col Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale per la realizzazione di “Interventi alternativi all’accoglienza residenziale in favore di minori e/o madri con bambino”. Si tratta di quelle misure e di quei progetti individuali di “semi autonomia” che a Roma supportano la mamma e il bambino dall’accoglienza in casa famiglia verso il pieno reinserimento sociale, offrendo sostegno nella ricerca e acquisizione di un alloggio, nell’accompagnamento educativo verso l’acquisizione della piena capacità genitoriale, nell’ottenimento di un lavoro compatibile con la cura dei figli, nel raggiungimento di un’equilibrata interdipendenza e reciprocità sociale con una comunità di riferimento.
Si tratta, evidentemente, di un processo delicato e complesso. Tutta l’area di attività della semi autonomia sia avvale del supporto metodologico e organizzativo del programma Mam&Co, realizzato in rete con altre realtà istituzionali ed associative del territorio. Nell’ambito di queste azioni, nel 2016 è stato ristrutturato un secondo casale in Via di Castel di Leva, a pochi chilometri dalla “Tenda di Abramo” destinato all’accoglienza in regime di semi-autonomia dei nuclei in uscita dalla casa famiglia indicato come sede secondaria per le attività dei volontari per permettere lo sviluppo di attività sinergiche per tutti i nuclei mamma-bambino accompagnati dalla Cooperativa.
SEDE: LA TENDA DI ABRAMO – VIA DEI CASALI DI PORTA MEDAGLIA,41 – CODICE SEDE 153229–VOL. RICHIESTI: 1 POSIZIONE
“CASA VERDE” della cooperativa Sociale San Saturnino è, dal 2009, una Comunità residenziale di Pronta Accoglienza per Donne italiane e straniere, gestanti e madri con bambini (8 posti letto). La struttura accoglie nuclei di mamme con figli minori italiane e straniere residenti del Comune di Roma e apolidi.
Il progetto del Centro di Accoglienza mira al sostegno della maternità attraverso il mantenimento e il supporto della relazione madre-bambino, aiutando e accompagnando le donne che vivono in situazioni di fragilità sociale. L’intervento è finalizzato ad offrire risposte adeguate ai loro bisogni attraverso un percorso comunitario, che si articola in tre fasi: Accoglienza, Permanenza e Dimissione.
L’inserimento dei nuclei avviene a seguito di segnalazione e progettazione dei Servizi Sociali Territoriali al Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute
SEDE: VIALE GIOACCHINO VENTURA, 60 ROMA CODICE SEDE 153276 – VOL. RICHIESTI: 1 POSIZIONE
“COOPERATIVA SOCIALE L’ACCOGLIENZA”, l’ente nasce nel 1990 da un gruppo di famiglie volontarie che scelsero di vivere fraternamente con le mamme e i loro bimbi fondando così la prima sede “Casa Betania” nel 1993. L’ obiettivo della Cooperativa è diffondere la cultura dell’accoglienza e della famiglia solidale, nei confronti di persone che, per carenze familiari e/o sociali, possono trovarsi in condizioni di bisogno ed avere necessità di affiancamento e sostegno. “Casa Betania” è un’unica sede in cui si trovano due appartamenti: la casa famiglia “Casa Betania” che accoglie minori in affido temporaneo ed è gestita da una famiglia residente fin dalla creazione del progetto e la “Casa Marta e Maria” fondata nel 2009 per ottemperare alle indicazioni della nuova legislazione regionale che diversifica il regime d’accoglienza delle case famiglia minori dalle comunità di accoglienza dei nuclei mamma-bambino e che può ospitare fino a 5 gestanti o nuclei mamma-bambino che si trovino in situazioni di fragilità e difficoltà. In questa struttura il tempo di permanenza del nucleo è determinato e limitato, finalizzato alla comprensione della situazione problematica, alla conoscenza della persona, alla predisposizione di un progetto idoneo ed alla sua attuazione offrendo loro l’opportunità di vivere in un clima familiare sereno un momento importante della loro vita, e di orientarsi in modo autonomo nelle scelte future. Gli operatori e i volontari presenti nella casa condividono con gli ospiti la casa, la tavola, la quotidianità e ciò fonda il processo educativo sulla fiducia personale.
SEDE: CASA BETANIA– VIA DELLE CALASANZIANE 12 – CODICE SEDE 153054-VOL. RICHIESTI: 3 POSIZIONI
L’ASSOCIAZIONE LUIGI MONTI ONLUS è promossa dalla congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione che attuano le loro iniziative, in diverse parti del mondo, anche con la collaborazione di laici qualificati. La Casa Famiglia “L’Isola Felice”, nata per offrire aiuto ed accoglienza ai bambini e alle mamme che si trovano in un momento di grave difficoltà nella loro vita, si configura come una Casa d’Accoglienza per Gestanti, Ragazze madri e donne in difficoltà per un numero massimo di sei/otto utenti anche in regime di “pronto soccorso educativo”.
Il valore fondamentale del progetto “Isola Felice” è il recupero del nucleo famigliare nella sua integrità, attraverso l’accoglienza data non solo ai bambini ma anche alle loro mamme, dove imparano nella quotidianità il senso ed significato dell’essere famiglia e sentirsi così sempre meno incapaci e soli. Qui le mamme apprendono nuove modalità relazionali, grazie ad un intreccio di relazioni complesse con operatori, volontari e gli altri ospiti della Casa, caratterizzate da un clima familiare, basate su programmi educativi personalizzati che mirano all’acquisizione di comportamenti genitoriali responsabili e competenti. Oltre all’accoglienza residenziale, “Isola Felice” offre loro assistenza nella ricerca di un lavoro, nel disbrigo di pratiche burocratiche, nell’intrattenere rapporti con le agenzie sanitarie e educative presenti nel territorio.
SEDE: L’ISOLA FELICE–CORSO VITTORIO EMANUELE 747 FLORIDIA– CODICE SEDE 153048 -VOL. RICHIESTI: 2 POSIZIONI
POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI: 7 POSTI DISPONIBILI SENZA VITTO E ALLOGGIO
ENTE ACCOGLIENZA | SEDE | INDIRIZZO | COMUNE | CODICE | VOL RICHIESTI |
COOP. SOCIALE SAN SATURNINO | CASA VERDE | VIA GIOACCHINO VENTURA 60 | ROMA | 153276 | 1 |
COOP SOCIALE L’ACCOGLIENZA | CASA BETANIA | VIA DELLE CALASANZIANE 12 | ROMA | 153054 | 3 |
COOP SOCIALE LA NUOVA ARCA | LA TENDA DI ABRAMO | VIA DEI CASALI DI PORTA MEDAGLIA, 41 | ROMA | 153229 | 1 |
ASSOCIAZIONE LUIGI MONTI | CASA FAMIGLIA L’ISOLA FELICE | CORSO VITTORIO EMANUELE,747 | FLORIDIA | 153048 | 2 |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, di co-progettazione e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto. Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute. Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio. Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale. Agli operatori volontari si richiede pertanto: – Flessibilità oraria, disponibilità all’eventuale turnazione e comunicazione con congruo anticipo (almeno 48h) della richiesta dei giorni di permesso, – Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (in quest’ultimo caso con i recuperi previsti dal regolamento); – Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione; – Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connessi alla partecipazione al progetto – Predisposizione alle attività con l’utenza – Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio – Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente – particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio – disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti – disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile. Gli enti attuatori e le sedi di accoglienza si rendono disponibili a fornire, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, tutte le informazioni necessarie per mettere in condizione il candidato di compiere una valutazione adeguata e consapevole su quali sono le caratteristiche del progetto per cui sta presentando la propria candidatura.
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: i criteri di selezione sono indicati in un apposita sezione sul sito www.cescprject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da un ente soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Gli enti co-progettanti lavorando in sinergia, hanno elaborato diverse strategie e sperimentazioni di intervento che si declinano nelle azioni di progetto comuni ad ogni sede e condivise da tutti gli enti co-progettanti e che si realizzano anche attraverso il contributo degli Operatori di Servizio civile che saranno impegnati nelle sedi attuazione. Per tale ragione si intende precisare che tutti gli operatori volontari impiegati nel presente progetto riceveranno la stessa formazione specifica in ordine ai moduli previsti dal processo formativo fatte salve per specifiche attività differenti evidenziate nella tabella che segue o insorgenti in sede di avvio o attuazione del progetto anche a seguito delle attività di monitoraggio previste. In tal caso si potranno prevedere alcuni moduli di formazione differenziati e i contenuti della formazione specifica riguarderanno comunque l’apprendimento di nozioni e competenze necessarie allo svolgimento del servizio nel campo d’azione previsto dal progetto. Le ore di formazione specifica saranno erogate dagli enti di attuazione del progetto, presso ciascuna sede e con i formatori individuati. Si prevede che alcuni moduli possano essere svolti anche in remoto (sempre con una percentuale al di sotto del 50% del totale delle ore previste) attraverso sistemi informatizzati di Didattica a distanza al fine di facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i volontari in simultanea e/o garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro qualora non fosse possibile realizzare le attività formative previste in presenza.
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento
Modulo 2: Metodologia e organizzazione del servizio
Modulo 3: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto
Modulo 4: Caratteristiche evolutive e dinamiche di cambiamento di individui e gruppi
Modulo 5: Tecniche di comunicazione e relazione con l’utente La comunicazione non verbale
Modulo 6: Organizzazione dei servizi socio-assistenziali e delle reti informali di cura
Modulo 7: Tipologie di laboratorio educativi, sociooccupazionali ed espressivi
Modulo 8: Principali riferimenti legislativi e normativi in materia di servizi socio-sanitari ed assistenziali
Modulo 9: La normativa in Italia sulla sicurezza (D.lgs. 81/2008): ruoli, funzioni, prassi
TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
DMC – Donne madri cittadine 2022
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE
Il Progetto “Donne verso l’autonomia” concorre al raggiungimento dell’obiettivo del programma “DMC – Donne Madri Cittadine 2022” promosso da CNCA e CESC Project in cui realizzano interventi di assistenza ed educazione rivolti a donne, nell’ambito C) Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del paese per il perseguimento dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030: Raggiungere l’uguaglianza di genere, per l’empowerment di tutte le donne e le ragazze .
∙ Sostenere le donne in condizioni di vulnerabilità destinatarie dell’intervento progettuale in un percorso di fuoriuscita dall’isolamento e precarietà dovuta alla Pandemia, attraverso azioni di sostegno volte a recuperare resilienza, rafforzare competenze (digitali e di relazione) e mantenere legami con la comunità
∙ Favorire percorsi verso l’autonomia e l’inclusione sociale e lavorativa delle donne accolte nelle strutture di Roma e Floridia proponenti il progetto.
Coerentemente con le finalità del programma, si propone di favorire l’inclusione sociale ed il conseguimento dell’autonomia economica, lavorativa ed abitativa delle 26 donne ospiti di 4 case famiglia mamma-bambino per ridurre nel breve e medio periodo gli effetti della crisi sociale ed economica generata dall’attuale pandemia. In particolare, prevedendo lo scambio e la messa in rete di buone prassi tra enti del CESC Project inseriti in contesti territoriali differenti, il progetto contribuisce al raggiungimento degli obiettivi specifici del programma che mirano a costruire specifici modelli di analisi e intervento, che possano dare organicità alle diverse iniziative, metodologie e sinergie, oltre al creare connessioni. Il progetto in questo modo contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo del programma rafforzando le capacità individuali dei destinatari in termini di competenze sociali, autostima, formazione e partecipazione sociale, e sviluppando una cultura di solidarietà e inclusione nel territorio di riferimento.
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del paese
PARTECIPAZIONE DI GIOVANI CON MINORI OPPORTUNITA’ DI TIPO ECONOMICO
2 POSIZIONI RISERVATE A GIOVANI CON DIFFICOLTA’ ECONOMICHE
SEDE | CITTA’ | INDIRIZZO | GMO |
L’ACCOGLIENZA – 153054 | ROMA | VIA DELLE CALASANZIANE 12 | 1 |
LUIGI MONTI FLORIDIA – 153048 | FLORIDIA | CORSO VITTORIO EMANUELE 747 | 1 |
Documento che attesta l’appartenenza del giovane alla tipologia individuata
Il candidato dovrà presentare il documento che attesti il requisito richiesto valido alla data di presentazione della domanda.
Le difficoltà economiche sono desumibili da certificazione che riporti un valore ISEE inferiore o pari alla soglia di 15.000 euro.
Non è ammessa l’autocertificazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000.
Le difficoltà economiche sono desumibili da documentazione che riporti un valore ISEE inferiore o pari alla soglia di 15.000 euro. Non è ammessa l’autocertificazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000. Il candidato dovrà presentare il documento che attesti il requisito richiesto valido alla data di presentazione della domanda.
PER INFORMAZIONI
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Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
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