SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
PROGETTO: INSIEME PER LA SALUTE
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Il progetto propone interventi di tutela e promozione del diritto alla salute, per incrementare l’accesso ai servizi sanitari e garantire il benessere delle persone, nella provincia di Rieti presso le sedi della Asl locale e nella Città Metropolitana di Roma presso le sedi della Lega Italiana Fibrosi Cistica e presso l’Area Sanitaria della Caritas Diocesana di Roma.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
Obiettivo generale è promuovere la salute e il benessere garantendo l’accesso ai servizi e l’autonomia delle persone. Tale progetto permetterà anche un rafforzamento della coesione sociale (ambito d’azione del programma in cui è inserito) sui territori d’intervento, attraverso l’interazione tra gruppi sociali diversi, istituzioni e associazioni attive nella protezione e nella tutela del diritto alla salute. Rafforzare la coesione sociale significa costruire relazioni di fiducia, solidarietà e corresponsabilità tra gli individui, e tra questi e le Istituzioni, per accrescere il senso di appartenenza ad un’unica comunità e operare per attenuare le disparità legate a situazioni sociali, economiche e culturali disomogenee.
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Nella logica della co-progettazione e del partenariato gli operatori volontari assegnati ad una determinata sede potranno essere impiegati, in maniera funzionale alla realizzazione del progetto, anche nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner nei limiti indicati dalle Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale – DPCM 14/01/19.
Detta previsione, così come descritto nella scheda del progetto, è finalizzata a dare attuazione alle attività specifiche connesse alla realizzazione del progetto quali: centri e soggiorni estivi, mostre itineranti, eventi culturali, momenti formativi, informativi e di promozione supplementari e specifici.
Può essere altresì adottata in caso di motivi di forza maggiore che impediscano lo svolgimento del servizio nella sede di attuazione prevista dal progetto, e in tal caso l’operatore volontario, previa autorizzazione da parte del Dipartimento, potrà svolgere servizio presso altra sede accreditata fino al termine dell’indisponibilità della sede o del proprio servizio.
Azione 1: Avvio e coordinamento generale progetto
Partecipazione alle riunioni di equipe per l’avvio e il monitoraggio del progetto; collaborazione nella preparazione dei materiali promozionali e degli strumenti necessarie; supporto nella mappatura, ricerca ed elaborazione delle informazioni relative all’offerta socio-assistenziale, sanitaria, formativa, culturale ed educativa presente nel territorio; documentazione delle attività con report, materiale multimediale e video fotografico; supporto nell’aggiornamento dati e verifica risultati.
Azione 2: Informazione e orientamento
Affiancamento degli operatori nella gestione degli archivi cartacei e informatici; supporto nella composizione, pubblicazione e distribuzione del materiale promozionale ed informativo; supporto logistico e organizzativo durante la realizzazione degli eventi e delle iniziative pubbliche; allestimento e gestione degli spazi informativi durante le attività di sensibilizzazione; gestione dei contatti utenti e destinatari programmi sanitari (raccolta dati degli utenti, programmazione appuntamenti individuali, screening medici, ecc.).
Accoglienza ingressi allo sportello, supporto nell’ascolto e rilevazione dei bisogni espressi dai cittadini.
Supporto nell’orientamento ai cittadini che accedono allo sportello; attività segretariali, di database analysis e raccolta dati sulle attività svolte; archiviazione e catalogazione materiali didattici e divulgativi, documenti, gestione prestiti, ecc.; affiancamento agli operatori nell’attività di segretariato sociale e “care” per cittadini interessati alle tematiche progettuali.
Azione 3: Relazione, sostegno e rete
Profilazione e supporto nello svolgimento delle pratiche amministrative degli utenti dei servizi territoriali (pronto soccorso, ambulatorio, consultori, ecc.); orientamento e supporto logistico degli utenti dei servizi sanitari; sostegno agli operatori nelle attività di assistenza; accompagnamento presso i familiari o gli accompagnatori al termine della degenza ; supporto agli operatori nell’elaborazione di attività e progetti educativi e riabilitativi; affiancamento agli operatori nelle attività di ascolto e mediazione dei conflitti; affiancamento agli operatori nelle attività di cura, assistenza e relazionali, individuali e di gruppo; distribuzione, aiuto alla compilazione e ritiro dei moduli di soddisfazione dell’utenza.
Azione 4: Sensibilizzazione
Gestione e analisi dati; supporto agli operatori nelle attività motorie, espressive e artistiche; supporto agli operatori nella realizzazione di eventi socioculturali nel territorio; affiancamento agli operatori nella gestione del lavoro di rete con servizi e opportunità territoriali pubbliche e private; supporto alla programmazione delle attività aggregative (contatti con partner, preparazione locandine, promozione sui social, allestimento evento, supporto alle attività…).
Azione 5: Chiusura Progetto
Partecipazione a incontri di chiusura progetto; raccolta e analisi dati; elaborazione proposte e migliorie progettazione; supporto nell’elaborazione dei materiali (report, documentazione, ecc.).
Tutte le attività degli operatori volontari si possono svolgere in presenza ma è possibile prevedere che una parte di esse siano realizzate, non nelle sedi di attuazione del progetto, ma “da remoto” attraverso adeguati strumenti in possesso dell’operatore volontario e/o forniti dall’ente. Questa modalità potrà essere attivata in situazioni di emergenza che non consentano l’operatività presso le sedi o per altre opportunità di servizio e il suo utilizzo non andrà mai oltre il 30% del totale delle ore di servizio corrispondenti a circa 340 ore annue.
PRESENTAZIONE DEGLI ENTI DI ACCOGLIENZA E DELLE SEDI PRINCIPALI DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO
CARITAS DIOCESANA DI ROMA- Ufficio pastorale del Vicariato di Roma
Servizio centrale dell’Area Sanitaria Caritas è il Poliambulatorio alla stazione Termini che è un riferimento sanitario a bassa soglia d’accesso per persone italiane e straniere senza dimora o in condizione di fragilità ed esclusione sociale. Fin da marzo 2020 ha rapidamente riorganizzato i propri servizi rimanendo di fatto uno dei pochi centri di cure primarie che hanno sempre garantito in presenza, anche durante il primo lockdown, triage, visite mediche indifferibili, dispensazione di farmaci da parte di personale medico ed interventi di medicheria. L’approccio utilizzato per la promozione della salute è quello della Sanità Pubblica di Prossimità, cioè la capacità (del sistema sanitario) di andare verso i territori e le popolazioni target in termini di presenza fisica, proiettandosi oltre le mura per riuscire a raggiungere i gruppi che altrimenti non riuscirebbero ad accedere.
Questa capacità di ripensarsi in termini di maggiore permeabilità e fruibilità si esplica nei servizi di:
LO SPORTELLO InformaSaluteSuStrada è stato presente dal 2012 fino a febbraio 2020 presso il Nuovo Mercato Esquilino (NME) per l’orientamento sanitario e attività di prevenzione e promozione della salute, portato avanti con il coinvolgimento sempre maggiore degli universitari, in particolare degli studenti di Medicina delle diverse Università di Roma e dei giovani in servizio civile, target ideale per azioni dirette e indirette di empowerment dell’individuo e di comunità e per un corretto orientamento alla prevenzione primaria.
IL BANCO DELLA SALUTE attivo dal 2014 per una più stretta collaborazione con questi servizi di prevenzione nel territorio della ASL RM 1, in una stanza del mercato allestita ad ambulatorio. Tale metodologia di orientamento sanitario e offerta attiva, ormai consolidata presso il NME verrà proposta anche in altri luoghi significativi della città dove è presente popolazione in situazione di fragilità sociale.
SEDE: Area sanitaria CARITAS DIOCESANA DI ROMA
INDIRIZZO: Via Marsala 103 Roma CODICE SEDE: 179871 N. VOLONTARI RICHIESTI: 4
ASL DI RIETI
Nella ASL di Rieti il Distretto è un’articolazione territoriale a cui è attribuita autonomia organizzativa e gestionale nei limiti previsti dall’Atto Aziendale che è organizzato a seconda della densità abitativa attiva differenti pianificazioni di obiettivi e strategie rispetto a luoghi e città di competenza.
Il Distretto sanitario è il luogo dell’incontro fra domanda degli utenti e offerta dei servizi che si esprime attraverso committenza e valutazione. E’ anche il luogo di coordinamento tra tutti i sistemi di offerta nonché strumento di coordinamento per il sistema delle cure primarie, di
promozione di stili di vita sani tra la popolazione attraverso i metodi della programmazione, della ricerca e del coinvolgimento della comunità. Nel Distretto si ricevono le prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ivi compresa la tutela della salute psicologica della persona, la prevenzione psicologica primaria e la prevenzione secondaria del disagio psicologico individuale e sociale. Il Distretto inoltre esercita il ruolo di garante dell’accesso ottimale alle prestazioni dell’appropriatezza delle risposte ai bisogni espressi dai cittadini, della qualità dei servizi, della presa in carico e dell’unitarietà dei percorsi clinico-assistenziali ed è chiamato a concorrere alla riduzione delle disuguaglianze di salute, monitorando i fattori di rischio, assicurando l’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione da parte delle Strutture di produzione.
Il Distretto n.1 presenta una situazione territoriale assai disomogenea che vede, accanto all’ampia pianura e alle zone collinari che circondano il capoluogo, estese zone montuose ove la popolazione è assai dispersa. Risulta più omogenea la situazione territoriale del Distretto n.2 ove la popolazione è meno dispersa.
Per quanto riguarda l’azione specifica della ASL di Rieti all’interno del presente progetto, questa si articola presso tre strutture:
-L’Ospedale San Camillo De Lellis: il Polo Ospedaliero Unificato Rieti-Amatrice favorisce l’unitarietà del sistema erogativo aziendale, l’integrazione funzionale, il raggiungimento di elevati livelli di omogeneità nell’accesso e nella qualità dei servizi sanitari erogati attraverso la rete aziendale. Il modello organizzativo di Polo Ospedaliero Unificato Rieti-Amatrice si basa su principi di: centralità del paziente; multidisciplinarietà clinica; appropriatezza dei regimi assistenziali in relazione alla gravità delle patologie; integrazione delle risorse. Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura operativa dell’Azienda che garantisce la tutela della salute collettiva negli ambienti di vita e di lavoro, perseguendo obiettivi di promozione della salute e prevenzione delle malattie e delle disabilità, attraverso azioni volte ad individuare e rimuovere le cause di nocività e di malattia di origine ambientale, umana ed animale. Esso è dotato di autonomia tecnico gestionale e organizzativa e a tal fine è organizzato in centri di costo e di responsabilità. Al Dipartimento di Prevenzione è affidata la titolarità della funzione di supporto tecnico per la definizione delle strategie aziendali di promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro. Il Dipartimento di Prevenzione coordina le attività di screening e i programmi di vaccinazione aziendale. Il Dipartimento Materno-Infantile: La tutela della salute materno-infantile è uno degli obblighi prioritari della programmazione sanitaria. Investire nella prevenzione, nella sinergia tra tutela e cura dell’insieme bambino-famiglia, dalle fasi prenatali fino ai servizi destinati ai giovani durante l’età adolescenziale.
SEDE: Ospedale San Camillo De Lellis – RIETI
INDIRIZZO: Via John Fitzgerald Kennedy, Snc CODICE SEDE: 202314 N. VOLONTARI RICHIESTI: 4
SEDE: Direzione (mat. Inf.) – ASL RIETI
INDIRIZZO: Via del Terminillo 42 CODICE SEDE: 202321 N. VOLONTARI RICHIESTI: 1
SEDE: Direzione (Dip. Pre.) – ASL RIETI
INDIRIZZO: Via del Terminillo 42 CODICE SEDE: 202320 N. VOLONTARI RICHIESTI: 1
LA LEGA ITALIANA FIBROSI CISTICA LAZIO ONLUS
La Lega Italiana Fibrosi Cistica Lazio Onlus è stata istituita nel 1974 per iniziativa di un gruppo di genitori e volontari e rappresenta 3.000 persone toccate da vicino dalla malattia (800 pazienti e i loro familiari). E’ un’associazione di soci che riunisce tutte le realtà associative regionali italiane, in totale 21, che si sono costituite tra il 1985 e il 2002, con l’obiettivo di sostenere in maniera partecipata i Centri Regionali Fibrosi Cistica.
L’Associazione opera perché il Centro Regionale di riferimento della Fibrosi Cistica che si trova presso il Policlinico “Umberto I” di Roma17, abbia strutture adeguate ad accogliere i malati sia bambini che adulti e pazienti in attesa di trapianto polmonare, intervenendo in sostegno della struttura quando si sono presentate delle carenze assistenziali a livello di presidi, e partecipando a programmi migliorativi dei reparti di DH, degenza e gli ambulatori di psicologia e fisioterapia. A supporto del programma, i pazienti trapiantati e/o trapiantandi provenienti da altre regioni, possono usufruire di un appartamento preso in affitto e di uno messo a disposizione dell’Azienda Policlinico “Umberto I” situato nelle immediate vicinanze dell’Ospedale. Nel corso degli anni sono stati numerosi gli interventi di cui hanno potuto usufruire le famiglie in difficoltà e gli interventi rivolti ad agevolare una migliore qualità della vita del paziente, passando dalla distribuzione di piccoli doni ai più piccoli all’assistenza domiciliare, dalla distribuzione di un “kit” ai ricoverati nel reparto degenza all’ospitalità nella casa dei trapiantati per le famiglie di fuori Regione. LIFC Lazio si occupa di tutti i problemi legati alla malattia, sostiene programmi di ricerca orientata al paziente e percorsi di cura innovativi, volti alla diagnosi, alla cura della malattia e alla riabilitazione in collaborazione con il Centro di Cura regionale e con il Comitato Territoriale Officium al fine di raggiungere ogni persona affetta da fibrosi cistica e garantire un miglioramento delle cure disponibili, delle opportunità sociali, dei diritti e della qualità della vita. Il paziente e i suoi familiari sono supportati a 360° nella gestione della malattia riducendo gli ostacoli medici, burocratici, culturali e sociali che la rendono più difficile.
SEDE: Lega Italiana Fibrosi Cistica Associazione Laziale
INDIRIZZO: Via Como 1, Roma CODICE SEDE:153154 N. VOLONTARI RICHIESTI: 1
L’ASSOCIAZIONE OFFICIUM
L’Associazione Officium opera dal 1993 all’interno dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma in aiuto delle famiglie dei bambini malati di Fibrosi Cistica (FC). Gli utenti ricevono servizi di assistenza e supporto in collaborazione con l’Ospedale: sportello di accoglienza per le famiglie; sostegno alle famiglie durante il ricovero in reparto; borse di studio per ricercatori e operatori sanitari; acquisto di vari presidi medici specifici per i bambini e ragazzi; informazione e aggiornamento del personale medico e paramedico, attraverso contributi economici per la partecipazione a corsi e convegni nazionali ed internazionali. I genitori di figli affetti da FC, vivendo quotidianamente i problemi che la malattia comporta, hanno voluto costituirsi in associazione, con l’obiettivo di condividere il gravoso impegno fisico e psicologico che i figli devono affrontare e per sostenersi in un continuo impegno per migliorare il rapporto con la società. L’Officium ha come vocazione la diffusione della conoscenza della FC, perché solo accrescendo la “familiarità” con la malattia, i figli affetti da FC potranno avere un ambiente maggiormente “accogliente” e solo attraverso una maggiore conoscenza della malattia nella società civile la si può prevenire anche attraverso l’identificazione delle coppie a rischio e dei portatori sani. E’ possibile per gli utenti ricevere supporti nella cura che possano migliorare le condizioni di vita sia durante i frequenti ricoveri, sia nei trattamenti terapeutici quotidiani ai quali si sottopongono a casa.
SEDE: OSPEDALE BAMBINO GESÙ
INDIRIZZO: Viale Ferdinando Baldelli 41,ROMA CODICE SEDE: 215292 N.VOLONTARI RICHIESTI:1
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 12 POSTI DISPONIBILI SENZA VITTO E ALLOGGIO
ENTE ACCOGLIENZA | CODICE SEDE | N. VOL | INDIRIZZO SEDE | COMUNE |
CARITAS – AREA SANITARIA | 179871 | 4 | Via Marsala 103 | ROMA |
ASL RIETI | 202314 | 4 | VIA JOHN FITZGERALD KENNEDY snc | RIETI |
ASL RIETI | 202320 | 1 | VIA DEL TERMINILLO 42 | RIETI |
ASL RIETI | 202321 | 1 | VIA DEL TERMINILLO 42 | RIETI |
LIFC LAZIO | 153154 | 1 | VIA COMO 1 | ROMA |
LIFC OFFICIUM | 215292 | 1 | VIALE FERDINANDO BALDELLI 41 | ROMA |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, di co-progettazione e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
Agli operatori volontari si richiede pertanto:
– Flessibilità oraria, disponibilità all’eventuale turnazione e comunicazione con congruo anticipo (almeno 48h) della richiesta dei giorni di permesso,
– Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (in quest’ultimo caso con i recuperi previsti dal regolamento);
– Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione; – Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connessi alla partecipazione al progetto
– Predisposizione alle attività con l’utenza
– Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
– Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
– Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
– Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
– Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
– Disponibilità, eventuale ma non vincolante, a mettere a disposizione dell’ente di assegnazione un automezzo di sua proprietà, e rilascio all’ente medesimo di una dichiarazione di porsi alla guida del proprio automezzo durante l’orario di svolgimento del servizio, con le modalità e nei limiti concordati con l’ente. In questo caso l’ente, stipulerà una polizza aggiuntiva per rischi non coperti dall’assicurazione stipulata dal Dipartimento (ad esempio una polizza Kasko).
Come previsto dal contratto di servizio civile la partecipazione alla formazione generale e specifica è obbligatoria e pertanto non sarà possibile prendere permessi durante quelle giornate.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto.
Gli enti attuatori e le sedi di accoglienza si rendono disponibili a fornire, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, tutte le informazioni necessarie per mettere in condizione il candidato di compiere una valutazione adeguata e consapevole su quali sono le caratteristiche del progetto per cui sta presentando la propria candidatura.
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da un ente soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo.
L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
I responsabili delle sedi di attuazione, lavorando in sinergia, hanno elaborato diverse strategie e sperimentazioni di intervento che si declinano nelle azioni di progetto comuni ad ogni sede e condivise che si realizzano anche attraverso il contributo degli Operatori di Servizio civile che saranno impegnati nelle sedi attuazione.
Per tale ragione si intende precisare che tutti gli operatori volontari impiegati nel presente progetto riceveranno la stessa formazione specifica in ordine ai moduli previsti dal processo formativo fatte salve per specifiche attività differenti evidenziate nella tabella che segue o insorgenti in sede di avvio o attuazione del progetto anche a seguito delle attività di monitoraggio previste.
Si prevede che alcuni moduli possano essere svolti anche in remoto (sempre con una percentuale al di sotto del 50% del totale delle ore previste) attraverso sistemi informatizzati di Didattica a distanza al fine di facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i volontari in simultanea e/o garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro qualora non fosse possibile realizzare le attività formative previste in presenza.
MODULO 1: Presentazione dell’Ente e del contesto operativo (4h)
MODULO 2: I cittadini e il disagio sociale e sanitario (16h)
MODULO 3: Comunicazione, ascolto e decentramento del punto di vista per un’operatività più consapevole (8h)
MODULO 4: Ruolo del volontario nelle relazioni di aiuto (20h)
MODULO 5: Informare e orientare il cittadino (8h)
MODULO 6: Il contributo dell’operatore volontario nel progetto di servizio civile (8h)
MODULO 7: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h)
PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
“2022 COESIONE SOCIALE E BENESSERE INTERGENERAZIONALE NELLA REGIONE LAZIO”
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
OBIETTIVO 3: Assicurare la salute ed il benessere per tutti e per tutte le età
OBIETTIVO 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Rafforzamento della coesione sociale, anche attraverso l’incontro tra diverse generazioni e l’avvicinamento dei cittadini alle istituzioni
TOTALE POSTI DISPONIBILI PER GIOVANI CON MINORI OPPORTUNITA’ DI NATURA ECONOMICA: 3 POSTI DISPONIBILI SENZA VITTO E ALLOGGIO
Giovani con minori opportunità
Documento che attesta l’appartenenza del giovane alla tipologia individuata
- Certificazione. Specificare la certificazione richiesta
Giovani con difficoltà economiche.
Le difficoltà economiche sono desumibili da certificazione che riporti un valore ISEE inferiore o pari alla soglia di 15.000 euro.
Non è ammessa l’autocertificazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000.
Il candidato dovrà presentare il documento che attesti il requisito richiesto valido alla data di presentazione della domanda.
Le posizioni di posti riservati verranno distribuiti come segue:
ENTE ACCOGLIENZA | CODICE | RISERVATI A GMO | INDIRIZZO | COMUNE |
CARITAS DIOCESANA DI ROMA-Ufficio pastorale del Vicariato di Roma | 179871 | 1 | Via Marsala 103 | ROMA |
ASL RIETI | 202314 | 2 | Via John Fitzgerald Kennedy Snc | RIETI |
PER INFORMAZIONI
E-mail: infobando@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00
Martedì – Giovedì: 14.00 – 17.00
Tel: +39 3516881486