L’edizione del 2024 dell’Eirenefest, il festival del libro per la pace e per la nonviolenza, ha accolto il CESC Project nel comitato promotore e nella presentazione di due tavole rotonde sul tema dell’obiezione di coscienza e sull’illustrazione di alcuni progetti che vedono coinvolti gli operatori nei Corpi Civili di Pace. Durante le tavole rotonde sono stati proposti dei libri sugli argomenti esposti, introdotti dagli stessi autori, che sono intervenuti durante l’evento.
Il festival si è tenuto dal 31 maggio al 2 giugno 2024 nel quartiere San Lorenzo a Roma, mentre le due tavole rotonde del CESC Project si sono svolte la mattina di sabato 1° giugno, ospitate nella sede ENGIM in Via degli Etruschi, 7.
Prima tavola rotonda
La prima tavola rotonda, dal titolo “L’obiezione di coscienza alla guerra come valore fondativo della cittadinanza globale”, ha visto come moderatore Fabrizio Ferraro, Presidente del CESC Project. Dopo una breve presentazione di Olivier Turquet del comitato promotore, siamo entrati nel vivo dell’incontro, iniziando con una breve introduzione sulla rivista web “appuntidipace.it”.
Successivamente, è intervenuto Claudio Pozzi raccontando la sua esperienza come obiettore di coscienza al servizio militare. Nel tempo, Pozzi ha raccolto e conservato le lettere di solidarietà che ha ricevuto in carcere, i volantini, i manifesti e le circolari, tutti documenti che, nel cinquantesimo anniversario dall’approvazione della legge, nel 2022, ha deciso di condividere sul sito “obiezionedicoscienza.org”, per l’importante valenza storica che essi hanno.
Dopo di lui, si siede al tavolo Mario Pizzola, che, intervistato da Elisabetta Di Cicco di “appuntidipace.it”, presenta il suo libro “La sporca pace – la mia obiezione di coscienza”, un libro che racconta la sua posizione e la sua storia. Il titolo di questo libro, racconta, deriva dalla risposta di una giornalista a una lettera inviata da Pizzola al giornale Il Borghese, in cui il concetto di pace espresso da Pizzola come una “sporca pace, di
imbecilli, di vigliacchi e di vermi”. Il titolo è stato scelto, però, per indicare che la concezione che si ha del pacifista non è cambiata e che il potere costituito continua a “demonizzare” il pacifismo.
L’ultimo autore ospite della prima tavola rotonda è stato Guido Montani, che ha presentato quattro tesi prendendo spunto dal suo libro “Antropocene, nazionalismo e cosmopolitismo – prospettive per i cittadini del mondo”:
- Obiezione di coscienza, ecopacifismo e federalismo sono aspetti diversi di un unico impegno culturale e politico;
- Oggi, i movimenti ecopacifisti dovrebbero battersi per affermare il diritto di non uccidere come via maestra verso la pacificazione internazionale;
- Includere il diritto di non uccidere nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è il primo passo verso il disarmo mondiale;
- Per realizzare il disarmo universale è necessaria una legislazione mondiale che regoli le controversie tra stati sulla base di una Corte di Giustizia mondiale e di una forza di polizia sovranazionale che faccia rispettare le sentenze della Corte.
Seconda tavola rotonda
La seconda tavola rotonda, dal titolo “Cittadini del mondo nonviolento. Dall’obiezione di coscienza al servizio militare ai Corpi Civili di Pace”, ha visto come moderatore Rossano Salvatore, Vicepresidente del CESC Project. I primi ospiti sono stati Alessandro Ricci e Andrea Pantarelli, autori, insieme a Giovanni Esperti, di “Il coraggio della pace – 50 anni di nonviolenza e di diritti civili”. Alessandro Ricci inizia il dialogo elencando alcune interviste che hanno eseguito per portare a termine una parte del lavoro per la stesura del libro, come Mao Valpiana e Antonio Riva, per esempio; mentre, Andrea Pantarelli racconta l’esperienza personale del servizio civile svolto ad Archivio Disarmo e sottolinea quanto il ruolo dei giovani che partecipano al servizio civile sia “un valore aggiunto perché”, spiega, “è come se gli enti che ospitano i giovani del servizio civile avessero un collegamento costante con la società”.
Infine, Rossano Salvatore ha tenuto un dialogo in collegamento con l’Argentina per il progetto Nunca Màs con gli operatori nei Corpi Civili di Pace Ylenia De Ricciardis, Marco Sarti, Eleonora Vita, Giulia Caratozzolo e in collegamento con l’Ecuador per il progetto Difendiamo la Madre Terra con gli operatori nei Corpi Civili di Pace Sara Palumbo e Alison Zago. Entrambi i gruppi hanno tenuto una breve presentazione sul proprio percorso e hanno successivamente illustrato in che cosa consiste il progetto a cui stanno attualmente partecipando.
Grazie a tutt* coloro che sono intervenut*, appuntamento alla prossima edizione di Eirenefest!