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SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “MAI SOLI. SOSTEGNO E INCLUSIONE DELLE PERSONE VULNERABILI IN ASIA”
TITOLO DEL PROGETTO:
COOPERAZIONE E SVILUPPO SOSTENIBILE IN NEPAL
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto mira a migliorare la qualità di vita e le condizioni sociali di donne, minori e comunità emarginate nepalesi in condizioni di fragilità, attraverso interventi basati sull’educazione, la formazione e la prevenzione nel territorio della città e della valle di Kathmandu e nella regione del Terai (Nepal meridionale), con particolare attenzione ai distretti di Rupandehi e a quelli circostanti, duramente colpiti da catastrofi naturali. L’intervento progettuale è finalizzato a sostenere e rafforzare i percorsi educativi e formativi offerti nelle strutture scolastiche e comunitarie di Kathmandu e dei distretti di Rupandehi, e le azioni volte alla sensibilizzazione della comunità, per promuovere il diritto all’educazione, all’inclusione sociale e all’empowerment delle categorie più vulnerabili, con particolare attenzione a minori e donne vittime o a rischio di violenza e di tratta.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA
Il Nepal deve affrontare una serie di sfide complesse e interconnesse che influiscono sul suo sviluppo sociale, politico ed economico. Con oltre 1,8 milioni di persone e 752.400 bambini bisognosi di assistenza umanitaria (dati UNICEF), la popolazione più vulnerabile del Nepal affronta una situazione apparentemente disperata dovuta ad anni consecutivi di disastri naturali, crisi economiche e sanitarie, lotte politiche, violazioni dei diritti umani.
La Città Metropolitana di Kathmandu è la capitale e la città più popolosa del Nepal con una popolazione multietnica a maggioranza induista e buddista, e ospita una miriade di feste religiose e culturali che costituiscono una parte importante della vita dei suoi abitanti. Nonostante la superficie apparentemente splendente, si nascondono gravi disparità economiche, crescente povertà urbana, scarsità d’acqua potabile, abusi sessuali e lavoro forzato, nonché un centro di transito per il traffico di orfani. I campi per sfollati interni, i bambini di strada e i danni causati da monsoni e terremoti consecutivi, che si vedono in tutta la città e la valle, riflettono la realtà della vita quotidiana di coloro che si trovano ai livelli socio-economici più bassi.
Il distretto di Rupandehi e il Terai rappresentano invece la regione più fertile del Nepal, il “paniere” del Paese. Tuttavia, la Regione sopporta di solito il peso maggiore della distruzione dei monsoni. L’emergenza alluvione causa un ulteriore rischio di deterioramento dello stato nutrizionale della popolazione (infantile) già molto vulnerabile: la malnutrizione acuta, misurata attraverso la prevalenza del deperimento tra i bambini (<5 anni) nei distretti del Terai colpiti dalle alluvioni, può raggiungere il 12,2%. La maggior parte dei distretti della regione del Terai ha un punteggio relativamente basso rispetto all’Indice di Sviluppo Umano (HDI), con il Nepal stesso che ha un punteggio di 0,49 e oltre il 20% della popolazione vive ben al di sotto della soglia di povertà, in condizioni abitative precarie e con un alto tasso di analfabetismo (>5 anni), che varia dal 30 al 50%.
Bisogni e aspetti da innovare
Nelle zone di intervento, i bisogni primari individuati riguardano primariamente la sfera dei diritti dei minori e quella della questione di genere. Inoltre, la situazione è ulteriormente aggravata dai disastri ambientali che periodicamente affliggono il Paese.
- Violazione dei diritti dei minori
Quasi ogni bambino in Nepal subisce una qualche forma di violenza da parte dei genitori, degli insegnanti o di chi si prende cura di lui, con statistiche allarmanti. Nonostante i progressi compiuti nell’aumentarne l’accesso, l’istruzione rimane scarsa e irraggiungibile per molti bambini, limitando così le opportunità per le generazioni future e minando le prospettive di sviluppo a lungo termine del Paese. Più di 25.000 bambini vivono in istituti di accoglienza: i genitori abbandonano, cedono volontariamente, vendono o affidano i propri figli a istituti per l’incapacità di fornire cure adeguate, per l’errata convinzione che l’assistenza in istituto fornisca migliori opportunità di istruzione o per la mancanza di consapevolezza dell’importanza di allevare i bambini in un contesto familiare. Si stima inoltre, che in Nepal vi siano 1,6 milioni di bambini lavoratori (prevalentemente di sesso femminile) di età compresa tra i 5 e i 17 anni (il 75% sotto i 14 anni), che lavorano, in condizioni pessime, in cambio di denaro per sostenere le famiglie in condizioni di povertà.
Infine, il Nepal ha uno dei tassi più alti di maternità tra le ragazze e di matrimonio infantile in Asia.
- Violenza di genere e tratta di esseri umani
La violenza sessuale e di genere in Nepal raggiunge oggi tassi allarmanti. Il 48% delle donne nepalesi riferisce di aver subito qualche forma di violenza in qualche momento della propria vita, e il 15% ha subito violenza sessuale. La discriminazione, le molestie e la violenza contro le donne (fisica, emotiva, simbolica, digitale) si manifestano in varie forme a tutti i livelli della società. Nel paese esistono diverse leggi per combattere e criminalizzare le violenze sessuali, ma nella pratica rimangono insufficienti, incoerenti e non vengono applicate a causa di problemi radicati, tra cui la sfiducia nelle forze dell’ordine, la corruzione nel settore giudiziario, una cultura anti-donna e l’impunità dei colpevoli.
Ogni anno, circa 5.000-10.000 donne e ragazze sono vittime della tratta verso India, Arabia Saudita, Malesia, Hong Kong, Russia, Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Stati del Golfo e Cina. Tra i motivi che spingono a subire la tratta sessuale vi sono la povertà, l’età, il livello di istruzione, l’analfabetismo e l’indebitamento; le vittime sono spesso vendute dai membri della famiglia ai trafficanti.
ENTI DI ACCOGLIENZA
Children of the Sea Humanitarian Aid Association (COTS)
Children of the Sea Onlus è un’organizzazione umanitaria no profit che opera a favore delle popolazioni in pericolo, vittime di calamità naturali e di conflitti armati. Fondata nel 2013, basa da sempre le sue attività sui valori della solidarietà, della giustizia e della dignità umana. Si batte per promuovere pari diritti e opportunità per bambini e adulti, focalizzandosi sui più indifesi, nel rispetto della diversità e della convivenza.
L’attività di Cots in Nepal inizia nel 2013 in collaborazione con il partner locale Nefum Ngo. Finanziati dalla Regione Trentino Alto Adige per progetti di aiuto umanitario dal 2014 ad oggi.
New Nepal Environment Protection Forum (NEFUM)
È stato fondato nel 2009 con l’obiettivo di lavorare sui temi della salute e dei servizi igienico-sanitari (HS), dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e dei cambiamenti climatici, della protezione dell’ambiente (EP), della gestione dei rifiuti, tra gli altri. Nel frattempo, si è concentrato sulla creazione di comunità eco-compatibili come villaggi liberi dall’inquinamento e dalla violenza, sull’agricoltura sostenibile attraverso l’agricoltura biologica, sulla fine della crisi alimentare e sulla riduzione dei rischi per la salute con l’aiuto di una serie di corsi di formazione per lo sviluppo delle capacità, campagne di sensibilizzazione, incontri, interazioni, workshop, orientamento e campagne di advocacy. NEFUM opera per l’uguaglianza di genere, costruendo la leadership delle donne e il processo decisionale nella loro famiglia e nella società attraverso programmi di sviluppo della salute, dell’istruzione e dell’imprenditorialità. Ma non solo, il NEFUM fornisce servizi di consulenza psicosociale e legale alle sopravvissute alla violenza di genere, alle LGBT e alle lavoratrici del sesso (FSW) dei distretti di Kathmandu, Lalitpur e Bhaktapur. A tal fine, il NEFUM ha svolto attività di advocacy, workshop di sensibilizzazione e programmi educativi con i suoi gruppi di donne, giovani ragazze, persone della comunità, stakeholder, insegnanti e studenti.
Il NEFUM collabora con COTS in un progetto di 4 anni (dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2024) intitolato “Cross-Border Anti-Human Trafficking Project” (Progetto transfrontaliero contro la tratta di esseri umani), finanziato dalla Good Shepherd International Foundation (GSIF) in tre municipalità del distretto di Rupandehi, in particolare la municipalità rurale di Rohini, la municipalità rurale di Marchawar e la municipalità di Siddhartha Nagar.
Creative Institute Nepal (CIN)
Il Creative Institute Nepal (CIN) è un’organizzazione femminista locale senza scopo di lucro fondata nel 1998 nel distretto di Rupandehi con l’obiettivo di promuovere l’emancipazione femminile, i diritti del mio corpo, l’educazione legale e l’emancipazione economica. All’inizio, le sue aree di lavoro principali erano l’alfabetizzazione, l’alfabetizzazione legale e l’empowerment economico e il progetto era finanziato da Pact International e dalla Fondazione Asia. In seguito CIN ha ampliato il suo lavoro con l’obiettivo di prevenire la violenza contro le donne, la tratta delle ragazze e il programma di sostentamento sostenibile per garantire il benessere economico, sociale e politico delle donne e di altri gruppi emarginati, promuovendo il loro accesso ai diritti e alla giustizia sociale nelle loro comunità. Inoltre, il CIN lavora per la migrazione sicura, per i diritti di salute sessuale e riproduttiva delle donne e per il programma di sostegno ai mezzi di sussistenza basati sull’agricoltura, che aiuta le donne a definire il loro rispetto per se stesse e a combattere tutte le discriminazioni.
Nel presente progetto il CIN supporterà tutte le attività di formazione e promozione del ruolo della donna e di supporto alle donne vittime di tratta nel distretto di Rupandehi ed è responsabile del Centro per minori di strada di Butwal e del Centro di Kathmandu.
OBIETTIVO DEL PROGETTO
L’obiettivo del progetto è di contribuire al miglioramento della qualità di vita di donne, minori, in particolare vittime di tratta, e comunità svantaggiate del territorio nepalese, attraverso l’attivazione di percorsi educativi e formativi sui temi del rispetto di genere, della salute, dell’educazione e della prevenzione e lotta alla tratta di esseri umani.
Obiettivi specifici:
– Fornire un’educazione di qualità, istruzione tecnica, servizi di psicoterapia, abilità di vita e formazione ai minori accolti
– Riabilitare le donne e i bambini vittime della tratta di esseri umani attraverso la creazione di spazi sicuri
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Data la delicatezza di un intervento in un contesto extra-italiano e extra-europeo e data l’importanza dell’esperienza di servizio civile in quanto esperienza formativa per il giovane o la giovane che vi aderiscono, il compito principale dei volontari in servizio civile sarà quello di supportare il personale che opera nelle strutture educative, nelle azioni di formazione adulta e di empowerment femminile, nelle attività di prevenzione, assistenza, sensibilizzazione.
Si prevede inizialmente una fase di inserimento dei volontari, in cui gli operatori, attraverso l’osservazione, impareranno a conoscere lo staff locale. Questo aiuterà loro a comprendere il contesto in cui vivranno e opereranno. Alla fine di questa prima fase gli operatori potranno prendere parte alle attività proposte dal personale. Una volta compreso a fondo il contesto in cui si opera, i volontari potranno supportando appieno lo staff locale e offrire un contributo personale.
A tutti i volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali.
I volontari avranno, pur nella suddivisione e articolazione dei compiti, spazi di confronto, di scambio e di verifica periodici.
Vista la dislocazione territoriale delle Azioni di progetto, ai volontari potrà essere richiesto di svolgere il loro servizio anche l di fuori della loro sede per brevi periodi di tempo in affiancamento del team locale di progetto con il fine di supportare le popolazioni del distretto del Rupandehi e le zone limitrofe.
Tutte le attività degli operatori volontari si possono svolgere in presenza ma è possibile prevedere che una parte di esse siano realizzate, non nelle sedi di attuazione del progetto, ma “da remoto” attraverso adeguati strumenti in possesso dell’operatore volontario e/o forniti dall’ente. Questa modalità potrà essere attivata in situazioni di emergenza o in alcuni periodi dell’anno, per particolari esigenze di servizio anche impreviste che non consentano l’operatività presso le sedi o per altre opportunità di servizio. Il suo utilizzo non potrà comunque riguardare oltre il 30% del totale delle ore di servizio che è pari a 340 ore annue.
Nei mesi di luglio e agosto, quando i monsoni colpiscono la zona d’intervento, gli operatori volontari non possono soggiornare in Nepal ed è quindi previsto un rientro anticipato in Italia dove svolgeranno attività da remoto.
Di seguite le attività previste nella sede di servizio:
Azione 1.1 Programmazione e gestione interventi
- Supporto nella raccolta e analisi dati;
- Affiancamento nella gestione e monitoraggio progetti;
- Supporto nella programmazione delle attività di formazione, sensibilizzazione e prevenzione
- Supporto nell’elaborazione, promozione e realizzazione di campagne di sensibilizzazione e advocacy
Azione 1.2 Formazione nelle scuole di Kathmandu e zone limitrofe e distretto di Rupandehi
- Supporto nell’elaborazione, promozione ed organizzazione di incontri di sensibilizzazione presso le scuole comunitarie
- Supporto nella realizzazione di campagne di sensibilizzazione con le comunità locali
- Attività di comunicazione e di promozione
Azione 1.3 Gestione casa famiglia Kathmandu e centro minori di Butwal
- Supporto nella cura quotidiana dei bambini ospitati
- Supporto nella cura degli spazi utilizzati dai bambini
- Sostegno doposcuola nello svolgimento dei compiti
- Promozione di attività ludico-ricreative in orario extrascolastico (insegnamento dell’inglese)
- Accompagnamento dei bambini durante le gite
- Supporto nella reintegrazione e follow-up
Azione 2.1 Laboratori e attività di counseling per le donne
- Collaborazione nella realizzazione di workshop di empowerment femminile
- Supporto nell’organizzazione dei servizi psicosociali e medico/sanitari di base
- Supporto nella formazione professionale e inserimento lavorativo
- Affiancamento nel sostegno all’avvio di attività imprenditoriali
- Supporto nella formazione per lo sviluppo delle capacità (abilità di vita, leadership, ecc.)
- Supporto nella coltivazione e commercializzazione prodotti
Azione 2.2 Formazione donne e minori e sensibilizzazione
- Supporto nell’ideazione e nella realizzazione di due campagne di sensibilizzazione della comunità
- Affiancamento nella distribuzione kit sanitari e di emergenza
- Affiancamento nelle attività interne e comunitarie
- Supporto nella formazione per lo sviluppo delle capacità (abilità di vita, leadership, ecc.)
- Supporto nella realizzazione di una campagna giovanile
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
COTS Calcinari Rovereto | VIA CALCINARI Rovereto | 152868 | 8 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
COTS Nefum Cots Headquarter Nepal | Putalisadak Aadityamarga | NEPAL | 153251 | 8 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 8 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 10 mesi di permanenza all’estero, suddivisi in due periodi di permanenza dei volontari, intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto e per la programmazione della seconda e per realizzare attività di sensibilizzazione. La prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e la durata del primo periodo di permanenza può variare dai 3 ai 6 mesi.
Nei mesi di luglio e agosto, quando i monsoni colpiscono la zona d’intervento, gli operatori volontari per motivi di sicurezza non potranno rimanere in Nepal ed è quindi previsto lo svolgimento del servizio nella sede di appoggio del progetto in Italia e/o attraverso attività da remoto. In base alla data di avvio del progetto e del conseguente collocamento del periodo monsonico nepalese nell’arco dell’anno di servizio, nel corrispondente periodo di servizio in Italia si potranno realizzare attività di monitoraggio del progetto, promozione e sensibilizzazione in modalità da remoto, ed eventuali altre attività presso la sede dell’ente di accoglienza COTS e sul territorio trentino.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, Skype, WhatsApp, telefonia fissa e mobile. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Agli operatori volontari vengono richiesti:
- Disponibilità ad un periodo di circa 10 mesi di permanenza all’estero;
- Obbligo a stare in Italia durante i mesi di luglio e agosto per condizioni organizzative del progetto
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
- Stile di vita essenziale
- Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
- Disponibilità a impegnarsi autonomamente a frequentare un corso di lingua prima dell’avvio del progetto, qualora non ne avesse un livello di conoscenza adeguato
- Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione;
- Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
- Predisposizione alle attività con l’utenza
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
- Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
E’ richiesta una buona forma fisica, Kathmandu é una valle a 1400 m e alcune attività di servizio prevedono di salire di quota per raggiungere alcune scuole per la consegna di materiali o per realizzare brevi workshop. Chi soffre d’asma o di problemi respiratori potrebbe avere difficoltà perché nel contesto dei territori d’intervento è presente molta polvere.
L’alloggio, arredato negli standard locali, potrebbe saltuariamente rimanere sprovvisto temporaneamente di corrente elettrica o avere scarso rifornimento di acqua corrente.
Persone che assumono medicinali quali ansiolitici o vitamine con ansiolitici devono avere certificati medici che ne comprovano la necessità, perché l’uso è illegale nel paese.
Malattie quali epatite, malaria, tifo, poliomelite, rabbia e negli ultimi anni anche dengue sono endemiche nel paese (malaria sotto i 1000m, dengue anche a Kathmandu). Sono raccomandate, previo parere medico, vaccinazioni per epatite A e B, antipolio (se non ricevuto da bambini), Covid 19 (anche quando il virus sembra avere scarsa diffusione, è sempre possibile un improvviso e rapido aumento dei casi), e si raccomanda di prendere tutte le misure preventive contro le punture di zanzara.
Durante la stagione monsonica gli operatori volontari a motivo di tutela della sicurezza dovranno adeguarsi alla rimodulazione del servizio in attività da remoto presso la sede di appoggio in Italia, per evitare di esporsi a disagi e pericoli causati dal rischio di smottamenti, frane e alluvioni.
In Nepal le droghe sono severamente vietate ma facilmente reperibili, in alcune aree si possono incontrare poliziotti in borghese che fanno proposte di vendita a stranieri e locali per poi arrestarli.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD indistintamente nella modalità sincrona e/o nella modalità asincrona.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e socio-culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di minori e donne vulnerabili – Le strutture e i servizi rivolti ai minori di strada e alle donne vittime di violenza – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nei percorsi di accoglienza e presa in carico del minore, percorsi di contrasto alle forme di violenza e nei percorsi di socializzazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento sociale, scolastico, professionale – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione sociale e lo sviluppo della persona – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con donne e minori marginalizzati del territorio di Kathmandu – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – Metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – Strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto – Fondamenti di psicologia della devianza e della marginalità – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
– Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione – Organizzazione della prevenzione aziendale – Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali – Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: – La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi – I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto – La sicurezza come processo di miglioramento continuo – I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) – Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali – Percezione del rischio e propensione al rischio – Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio – La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “Mai Soli – Sostegno e inclusione delle persone vulnerabili in Asia”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
Obiettivo 10 Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
Obiettivo 16 Pace, giustizia e istituzioni forti
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese
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