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SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2024 INCLUSIONE, EDUCAZIONE E SVILUPPO RURALE IN SUDAMERICA”
TITOLO DEL PROGETTO:
INCLUSIONE ED EDUCAZIONE COMUNITARIA IN BOLIVIA
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto intende fornire un supporto ai minori, anche con disabilità, alle donne e alle comunità locali della città di La Paz, in Bolivia.
In linea con gli obiettivi perseguiti dal programma in cui è inserito, “2024 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Sudamerica”, l’obiettivo generale del progetto è di supportare l’inclusione sociale ed educativa dei minori, anche con disabilità, e delle donne delle periferie boliviane promuovendo la creazione di percorsi formativi ed educativi in grado di valorizzare la persona e di garantirne lo sviluppo completo all’interno dei contesti sociali in cui vive ed opera.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA
Il progetto interviene a supporto di gruppi marginali dell’area del Dipartimento di La Paz, nelle zone di San Pedro, El Alto, Pampahasi e Villa Copacabana, dove da anni è attiva la Fundación Paulo Freire, partner di progetto. Si tratta di aree caratterizzate dalla presenza di comunità indigene, principalmente Aymara, e colpite da forti disagi a livello economico, sociale ed educativo, a causa della loro localizzazione in aree periferiche, con bassa scolarizzazione, disuguaglianze e forti limiti alla partecipazione sociale e culturale da parte dei soggetti più vulnerabili e svantaggiati, come minori, donne e persone con disabilità.
Nuestra Señora de La Paz
Con un’altitudine media di 3.650m, La Paz è la metropoli più alta al mondo. Ha un clima subtropicale di altura, e una popolazione di 816.044 abitanti (2020).
Con il passare degli anni la città di La Paz si è convertita in un importante centro politico, amministrativo ed economico-finanziario dell’America Latina ed è responsabile del 27% del PIL del paese, oltre ad essere la sede centrale della maggior parte delle banche ed industrie boliviane. Presenta la percentuale di popolazione indigena più alta del Sud America, costituita da aymara. Al suo interno si perpetuano forti contrasti sociali, combinando la precarietà delle sue enormi aree periferiche con i suoi pretenziosi quartieri residenziali della zona Sur. La sua economia si basa principalmente sul commercio informale e sulle attività manifatturiere, con il mercato di El Alto che è uno dei più grandi dell’America Latina.
Bisogni rilevati e aspetti da innovare:
L’area su cui interviene il progetto presenta una domanda molto alta di servizi educativi e ricreativi, per bambini, di riabilitazione per disabili, di supporto alla professionalizzazione e al miglioramento della qualità di vita per l’intera popolazione, in particolare per le donne e i giovani, di supporto allo sviluppo di attività produttrici di reddito. In particolare, non esistono risposte sufficienti alle domande di servizi per le donne, i bambini più piccoli non ancora scolarizzati e i disabili. Di conseguenza, la presente iniziativa intende indirizzare l’azione verso tre aspetti ritenuti chiave nel contesto d’intervento:
Problemi di genere
Le donne ricoprono ruoli tradizionali, come la cura e i lavori domestici, e meno della metà completa la scuola secondaria o ha un’educazione superiore; di conseguenza hanno scarse opportunità lavorative, mantenendo così la dipendenza dagli uomini. In generale emergono problemi legati alla mancanza di opportunità nel settore educazionale, professionale, culturale e sanitario, e limitate possibilità di accedere al credito per avviare attività generatrici di reddito.
Questione dei minori
Secondo l’ultimo Censo del 2012, in Bolivia ci sono più di 4 milioni di minori e, nonostante ciò rappresentano la fascia della popolazione più vulnerabile a causa di molti fattori, tra i quali la povertà, che compromette la qualità di vita, l’accesso all’acqua potabile, all’educazione e ai servizi. Le poche opportunità professionali incidono anche sui giovani, che spesso si trovano obbligati a lasciare la propria terra. Nella periferia di La Paz, i minori vengono spesso coinvolti in situazioni di ulteriore disagio, favorendo l’aggregazione in mini gang.
Inclusione delle persone con disabilità
Le persone con disabilità sono tra le persone più vulnerabili nel sistema sociale boliviano e difficilmente riescono ad accedere ad istruzione, salute e lavoro. I pochi centri di riabilitazione presenti a La Paz, non riescono a coprire la domanda, e la mancanza di risorse economiche, mezzi di trasporto adeguati o di un supporto familiare, non permettono ai più svantaggiati di accedere alle cure adeguate.
ENTI DI ACCOGLIENZA
GONDWANA ASSOCIAZIONE DI COOPERAZIONE E DIPLOMAZIA POPOLARE
L’Associazione Gondwana si occupa di Servizio Civile, Corpi civili di pace e cooperazione dal basso in Sudamerica e Africa. Gondwana è arricchita dalle esperienze e dai valori di tanti e tante giovani provenienti da tutta Italia, accomunati dalla scelta di servizio civile e Corpi civili di Pace o da un’esperienza di volontariato svolta nel sud del mondo, da esperienze di quella che è definita diplomazia popolare, un incontro tra popoli che si concretizza nella reciprocità dei rapporti e si manifesta come cambiamento dal basso possibile e necessario.
Fundación Paulo Freire (FPF)
Nasce nel 2000 con il fine di generare spazi alternativi di educazione integrale e tecnica per bambini, adolescenti, giovani e adulti attraverso un processo di formazione-produzione che li aiuti a vivere una vita degna e dignitosa. Tutto ciò con l’obiettivo di riuscire a soddisfare la domanda sul mercato del lavoro con persone competenti, umane e professionalmente in grado di incrementare la loro produttività e di conseguenza i loro guadagni, così da rendere possibile un miglioramento nei loro standard di vita. Gli obiettivi della Fundación sono i seguenti:
- creare spazi di educazione attraverso processi di formazione e condivisione per garantire una vita degna a bambini, adolescenti e giovani
- formare figure professionali qualificate con capacità, efficienza ed efficacia
- promuovere processi di formazione che incrementino le potenzialità e la capacità critica e creativa
- creare spazi di incontro per i giovani, offrendo alternative ricreative e formative
- offrire ai bambini e alle bambine processi di partecipazione attiva e creativa perché possano svilupparsi secondo le loro potenzialità e capacità specifiche
- promuovere spazi di organizzazione ed aggregazione sociale, soprattutto per le fasce di popolazione a basso reddito e marginalizzate.
Le attività della Fundación si sono rivolte primariamente all’assistenza e al tutoraggio ad associazioni ed organizzazioni sociali che, mancando di personale tecnico in grado di rispondere ai requisiti e alle necessità delle istituzioni pubbliche e private, non riescono ad accedere a finanziamenti e opportunità per i loro beneficiari. In particolare: – appoggio tecnico ad organizzazioni sociali di base – ottenimento di docenti finanziati dal Ministero dell’Educazione nei centri di madri – creazione di una scuola per genitori di bambini con disabilità con differenti Istituzioni statali tra il 2015 e il 2019 – coordinamento con l’Assemblea Dipartimentale di La Paz per lo sviluppo dell’Estatuto Autonómico del Departamento de La Paz (2010-2013) – processi di inclusione in ambito municipale e scambi di esperienze tra El Alto e Bolivia.
Attualmente la Fundación collabora con due enti da anni attivi nelle periferie di La Paz:
- Asociación de Inclusión Social para Discapacidad (AS.I.S.DIS) – “Todos somos iguales”, attiva dal 2012 nella zona San Pedro, di La Paz, promuove il pieno esercizio dei diritti delle persone con disabilità, a partire da progetti che generino inclusione sociale, attraverso attività in rete con altre associazioni, istituzioni pubbliche e private, col fine di migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte, eliminare ogni forma di discriminazione e di sensibilizzare e educare la società civile e le istituzioni pubbliche in un’ottica di responsabilità condivise. Attualmente, l’Associazione assiste bambine/i tra i 6 e i 12 anni con differenti disabilità, sia intellettuali che fisiche, provenienti da famiglie, spesso madri sole, a basso reddito, disfunzionali o bambini vittime di maltrattamenti fisici e/o psicologici. Allo stesso tempo supporta un gruppo di donne lavoratrici informali dei mercati della zona fornendo spazi, attenzione e supporto scolastico ai loro figli e garantendone la sicurezza durante l’orario di lavoro dei genitori. Grazie al lavoro dei volontari, tra cui uno psicologo, un assistente sociale ed un fisioterapista, l’Associazione offre consulenza psicologica, terapia individuale e familiare, supporto e appoggio scolare, fisioterapia e promuove attività artistiche volte a favorire la riabilitazione psicofisica dei bambini coinvolti.
- Comunidad Autogestión Área Cedin II (Centro de Desarrollo Integral del Niño, Niña y Adolescente) nasce come diramazione della Fundación La Paz con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sociali basici della popolazione di aree urbane marginali che subiscono un alto livello di esclusione, promuovendo in maniera equa ed efficiente lo sviluppo umano sostenibile e il pieno esercizio dei diritti. Realizza attività in temi di ambiente, leadership, sessualità, autostima, genere e creatività attraverso la musica, il teatro, la manualità, tra le altre cose. Situato nella zona di Pampahasi/San Antonio a Nord-Est di La Paz. Il Centro dà sostegno scolastico, fornisce il pranzo e propone differenti attività ricreative a circa 40 bambini in età scolastica, divisi in due turni (mattina e pomeriggio). Oltre alle attività con i bambini, possiede tre forni semi professionali per la produzione di pane e dolci vari, che permettono una fonte di entrata.
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
L’obiettivo generale del presente progetto è quello di supportare l’inclusione sociale ed educativa dei minori, anche con disabilità, e delle donne delle periferie boliviane promuovendo la creazione di percorsi formativi ed educativi in grado di valorizzare la persona e di garantirne lo sviluppo completo all’interno dei contesti sociali in cui vive ed opera.
Obiettivi specifici:
- Potenziare l’offerta socio-educativa per i minori del territorio di La Paz attraverso la realizzazione di laboratori pedagogici, formativi e ricreativi
- Fornire assistenza alla riabilitazione psico-fisica e all’inclusione sociale ed educativa di gruppi di bambini con disabilità
- Supportare e valorizzare la cultura locale del territorio attraverso la realizzazione e la promozione di attività culturali e ricreative comunitarie
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Di seguito sono riassunte le attività previste per gli operatori del servizio civile, in affiancamento al personale e ai volontari dell’ente. Quando non specificato diversamente, si intendono attività da realizzarsi in entrambe le sedi.
Il lavoro di campo, da realizzarsi in tutto il territorio delle Province coinvolte, prevede uscite, visite e in alcuni casi pernottamenti presso le aree rurali sede delle attività di supporto alle comunità locali.
Azione 1 – Pianificazione e realizzazione di laboratori pedagogici di arte, lingue, rinforzo scolastico per bambini/e e adolescenti del territorio
- Realizzazione di un laboratorio diurno e pomeridiano di sostegno scolastico per bambini
- Realizzazione di laboratori di educazione artistica e musicale
- Realizzazione di corsi di lingue straniere (inglese, francese, italiano)
Azione 2 – Pianificazione e realizzazione di laboratori ludico-ricreativi, sportivi e di animazione culturale per bambini/e, adolescenti del territorio
- Realizzazione di laboratori di sport, danza ed educazione fisica
- Realizzazione di un laboratorio di attività ricreative usando il gioco come strumento pedagogico
Azione 3 – Affiancamento agli operatori locali nelle attività di inclusione, riabilitazione e fisioterapia rivolte ai minori con disabilità
ATTIVITA’ NELLA SEDE DI SAN PEDRO
- Affiancare operatori locali nell’assistenza alle persone con disabilità
- Collaborare nell’organizzazione e nella gestione dei gruppi di persone con disabilità
- Supportare l’organizzazione di eventi di promozione ed inclusione sociale
Azione 4 – Supporto all’organizzazione di incontri e eventi comunitari di gruppi comunitari di donne e piccoli produttori con riferimento alla promozione e comunicazione
- Partecipazione continua alle riunioni periodiche per ricevere indicazioni e orientare l’intervento;
- Incrementare le ore dedicate alla raccolta di proposte e valutazioni dalle beneficiarie
- Realizzare volantini e brochure informative relative alla promozione delle attività sociali delle organizzazioni comunitarie partecipanti al progetto
- Aggiornare costantemente il sito web e i social network delle organizzazioni comunitarie partecipanti al progetto
Azione 5 – Supporto nelle attività gestionali, amministrative ed organizzative dei gruppi comunitari
- Organizzare i dati dei partecipanti
- Organizzare in maniera più efficace la gestione amministrativa delle attività realizzate dalle organizzazioni comunitarie partecipanti al progetto.
- Aiuto nella scrittura di articoli, report e proposte progettuali;
- Produzione di foto, video per siti e social network; scrittura di testi e grafica per volantini, brochure, manifesti.
Azione 6 – Supporto logistico e organizzativo nella pianificazione e realizzazione di eventi in collaborazione con le istituzioni locali per la promozione della cultura locale e del turismo comunitario
- Partecipazione alle riunioni organizzative delle manifestazioni culturali della comunità
- Dare un supporto in tutte le tappe per la realizzazione delle manifestazioni culturali della comunità
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
Gondwana Coordinamento SCU Italia | VIA APPIA NUOVA 985 – 00178 ROMA | 214644 | 6 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
Gondwana San Pedro Bolivia | Plaza Israel/Avenida Otero de la Vega 694, La Paz | BOLIVIA | 153361 | 3 |
Gondwana Area Cedin II La Paz Bolivia | Pampajasi b, calle 9 esquina calle 4 100, La Paz | 153362 | 3 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 6 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, WhatsApp, Zoom. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Agli operatori volontari vengono richiesti:
- Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
- Abitare nelle strutture indicate dall’ente
- Partecipare alle situazioni di vita comunitaria
- Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali
- Stile di vita essenziale e spirito di adattamento
- Flessibilità negli orari di servizio
- Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (garantendo i riposi settimanali e recuperi previsti dal regolamento)
- Disponibilità a studiare individualmente la lingua spagnola qualora non la si conosca a fondo
- Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
- Predisposizione alle attività con l’utenza
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
- Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica, in modalità residenziale o FAD, anche in momenti non coincidenti (sia in termini di fasce orarie di impegno che di giorni di servizio) con quanto previsto dal piano di servizio ordinario. Dette modifiche rispetteranno comunque il numero di giorni e di ore di servizio totali e la fascia oraria massima consentita per lo svolgimento del servizio civile stesso cioè dalle ore 6.00 alle ore 23.00. Nelle giornate di formazione le ore eventualmente svolte in più rispetto alla media saranno recuperate nell’arco del servizio: questa fattispecie si applica anche nei casi in cui la formazione generale e specifica siano di tipo residenziale.
- Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
- Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto.
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Elenchiamo alcuni possibili disagi: il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti per prevenire rischi legati alla sicurezza pubblica e sanitaria. Una ulteriore situazione di disagio potrebbe essere relazionata all’altitudine di La Paz: a questa altitudine si potrebbero riscontrare alcune difficoltà di adattamento fisico e di affaticamento derivante dalla minore presenza di ossigeno nell’aria. In questo senso si chiede di fare attenzione se si avessero problemi di tipo digestivo e soprattutto di circolazione sanguigna.
È buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…).
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder. – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento. – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari. – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie – Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona – Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
-Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione Organizzazione della prevenzione aziendale -Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali -Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: -La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi -I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto -La sicurezza come processo di miglioramento continuo -I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) -Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali -Percezione del rischio e propensione al rischio -Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio -La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “2024 INCLUSIONE, EDUCAZIONE E SVILUPPO RURALE IN SUDAMERICA”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 2 Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
Obiettivo 10 Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese
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