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SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2024 COOPERAZIONE E SVILUPPO RURALE IN SUDAMERICA”
TITOLO DEL PROGETTO:
SEMINANDO COMUNITÀ 2024
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto si rivolge a piccoli produttori rurali, alle loro famiglie e alle comunità indigene o marginalizzate, supportando un intervento di sviluppo rurale e comunitario in 5 province: due province sulla cordigliera andina, Cotopaxi (sede di Latacunga) e Bolívar (sede di Guaranda); tre province amazzoniche, Napo (sede di Tena), Orellana (sede di El Coca) e Sucumbíos (sede di lago Agrio). Il progetto interviene attraverso il sostegno alla comunità di piccoli produttori agricoli, rafforzando le attività produttive e supportando la promozione e la progettazione di attività di conoscenza delle culture locali e di turismo comunitario, garantendo anche un’attività di sensibilizzazione e promozione dei modelli di produzione e consumo sostenibili.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA
COTOPAXI
La Provincia è caratterizzata dall’ecosistema del Páramo con una discontinuità del paesaggio e per altitudini che variano dai 2.900 ai 5.897 m.s.l.m. La popolazione rurale è pari al 70%. La popolazione femminile che abita nelle aree rurali è di 164.494 (2020), per lo più dedita alla produzione agricola per l’autoconsumo, ragione per cui i diritti delle donne sono considerati una priorità in questo territorio. La popolazione indigena della provincia di Cotopaxi rappresenta il 22% sul totale ed abita prevalentemente le aree rurali, è ufficialmente rappresentata da un solo popolo, i Panzaleo della Nazionalità Kichwa. La popolazione afro-ecuadoriana della provincia pari all’1,27% è situata in prevalenza nelle aree urbane. La percentuale di analfabetismo è del 13,6% per la popolazione di età superiore ai 15 anni. Infine, secondo i dati dell’ENEMDU – INEC 2012, la povertà per reddito nella provincia di Cotopaxi è del 44% e la povertà estrema del 23,2%.
BOLIVAR
La Provincia si estende per 3.953 Km2, è l’unica della sierra che ha zone adatte all’agricoltura e all’allevamento tipiche sia delle zone andine che della costa, grazie alla diversità climatica. Nel settore agricolo è rilevante la produzione di grano, patate, orzo, mais, canna da zucchero, caffè, banane, verdure, alberi da frutto. Esiste un’area forestale di pino ed eucalipto, sfruttata dall’industria del legno. Le attività di allevamento sono aumentate grazie alle grandi estensioni dei pascoli. In quest’area di particolare rilevanza è il settore estrattivo, poiché la provincia è ricca di materie prime. Metà della popolazione della regione vive nel Cantone di Guaranda, lo stesso in cui si concentrano le azioni del progetto, e il 74% della sua popolazione vive in zone rurali. La zona presenta indici di povertà molto elevati acutizzandosi nelle aree rurali. La scolarizzazione della popolazione del Cantone è di 6.9 anni per le donne e di 7.8 anni per gli uomini, evidenziando una differenza tra i generi che diventa ancora più accentuata se guardiamo ai tassi di analfabetismo che sono del 22% per le donne e del 13% per gli uomini.
NAPO
Il 65% della provincia di Napo è ricoperto da foreste autoctone, habitat di una grande diversità di specie di flora e fauna endemiche, molte delle quali attualmente minacciate. Queste foreste si trovano principalmente all’interno dei territori ancestrali indigeni, aree protette, zone di conservazione del programma nazionale “Sociobosque” o del patrimonio forestale demaniale. Il 20% è ricoperto da vegetazione arbustiva ed erbacea, che corrisponde principalmente all’ecosistema paramo, situato nella zona occidentale e dove si trovano le principali sorgenti d’acqua che riforniscono diversi settori urbani come Quito e Latacunga. Il 13% del suolo della provincia è dedicato ad attività produttive, principalmente pascoli, monocolture (cacao, mais, caffè, naranjilla, etc) e sistemi agroforestali. La deforestazione ha portato alla riduzione dei servizi ecosistemici tra i quali stoccaggio del carbonio, disponibilità di habitat, approvvigionamento idrico. Più di 50 specie di flora e fauna sono considerate vulnerabili o a rischio di estinzione a causa dello sfruttamento delle foreste e la mancanza di alternative di produzione sostenibile. Negli ultimi anni le foreste tropicali dell’Amazzonia ecuadoriana hanno subito una forte riduzione e frammentazione. L’intervento antropico ha trasformato il paesaggio per far spazio all’allevamento bovino estensivo, a coltivazioni commerciali molto spesso intensive, alle miniere e alla estrazione di idrocarburi. Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo svuotamento delle campagne a causa della bassa produttività del suolo e dei prezzi eccessivamente bassi dei prodotti agricoli. Coltivazioni commerciali hanno soppiantato quelli tradizionali, causando la perdita di varietà autoctone e minacciando la sovranità alimentare della popolazione locali.
ORELLANA
La provincia è caratterizzata da una composizione della popolazione prevalentemente rurale la quale si identifica per lo più come meticcia (57,5% nel 2010). Seguono gli indigeni con il 31,8% e gli afro-ecuadoriani con il 4,9%, mentre i bianchi rappresentano il 4,4%. La maggioranza della popolazione indigena appartiene a una delle tre etnie principali: Kichwa, Shuar e Waorani. Nella provincia di Orellana, l’85% della popolazione (al 2010) viene classificata come povera. La situazione diventa più allarmante quando si osserva la popolazione in condizioni di estrema povertà (38%). La produzione agricola è ritenuta di grande importanza commerciale a livello locale e nazionale, ed è una delle principali attività generatrici di reddito per le famiglie di piccoli e medi produttori della provincia, tuttavia è caratterizzata da una bassa resa dei terreni coltivati.
SUCUMBÍOS
Confinante con la Colombia, questa provincia amazzonica viene considerata una delle più povere del Paese, con l’87% di povertà per bisogni primari insoddisfatti. Nell’area d’interesse del progetto ci sono 6 nazionalità e popolazioni indigene – Kofan, Siona, Siekopai, Shuar, Kichwa, Waorani – la cui esistenza e stile di vita sono minacciati dalle politiche estrattive e dalla colonizzazione dell’Amazzonia. La principale risorsa mineraria della provincia è l’estrazione del petrolio. Il risultato di 26 anni di cattive pratiche estrattive è stato uno dei più gravi disastri ambientali della storia dell’umanità che ha causato e continua a causare effetti devastanti sulla vita, la salute, la cultura e l’ambiente delle oltre 30.000 persone che vivono nella zona.. La protezione della biodiversità e degli ecosistemi presenti nella provincia è priorità assoluta e tutti gli abitanti risentono dello sfruttamento massiccio e indiscriminato del territorio. L’estrazione petrolifera e mineraria è responsabile di alcuni dei più gravi disastri ambientali, che hanno avuto conseguenze profondamente negative sulla popolazione locale. L’intervento nella sede è focalizzato sulla tutela ambientale e l’appoggio ai popoli indigeni e comunità locali impattati con azioni di difesa e conservazione dell’ecosistema, generazione di mezzi di sussistenza sostenibili, sfruttamento di servizi ecosistemici e risposta a situazioni di emergenza e crisi.
Criticità rilevate e aspetti da innovare
I principali bisogni delle popolazioni che vivono nelle zone di intervento del progetto sono relazionati alla mancanza dei servizi di base, ad una bassa qualità della produzione agricola, un difficile accesso alle risorse finanziarie, fonti di lavoro e mezzi di produzione insufficienti e poca incidenza a livello politico; oltre alla scarsa capacità di organizzazione, protezione e valorizzazione della cultura e dell’ambiente naturale.
Il progetto intende quindi intervenire per innovare il contesto di riferimento attraverso:
- il sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli, con una particolare attenzione alle minoranze etniche (indigeni e afro-ecuadoriani), alle donne e ai giovani che vivono nelle comunità rurali e nelle periferie;
- il rafforzamento delle attività produttive delle famiglie di contadini e delle associazioni rurali su aspetti di progettazione, comunicazione e marketing, supportando le attività in ciascuna fase della catena di valore: produzione, trasformazione e commercializzazione;
- la promozione e la progettazione di attività di conoscenza delle culture locali e di turismo comunitario;
- attività di sensibilizzazione e promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili, e di buone pratiche di protezione dell’ambiente.
ENTI DI ACCOGLIENZA
GONDWANA ASSOCIAZIONE DI COOPERAZIONE E DIPLOMAZIA POPOLARE
L’Associazione Gondwana si occupa di Servizio Civile, Corpi civili di pace e cooperazione dal basso in Sudamerica e Africa. Gondwana è arricchita dalle esperienze e dai valori di tanti e tante giovani provenienti da tutta Italia, accomunati dalla scelta di servizio civile e Corpi civili di Pace o da un’esperienza di volontariato svolta nel sud del mondo, da esperienze di quella che è definita diplomazia popolare, un incontro tra popoli che si concretizza nella reciprocità dei rapporti e si manifesta come cambiamento dal basso possibile e necessario.
FEPP – Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio
Il FEPP è il principale partner locale del progetto, nato nel 1970, è una delle maggiori ONG ecuadoriane. Supporta gli sforzi di alcuni gruppi sociali, come cooperative e imprese, per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane.
Lavora da decenni nel credito per i piccoli produttori senza garanzie e per il riscatto delle loro terre ancestrali, ha sviluppato metodologie produttive diffuse, quali l’agroecologia, il biologico, o da lui stesso create, come il SIPAS -Sistema agropecuario produttivo integrale e sostenibile. Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone.
È inoltre partner di Gondwana in 5 progettualità di cooperazione internazionale finanziate da enti italiani.
INBAR – International Bamboo and Rattan Organization
È un’organizzazione intergovernativa che promuove lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale utilizzando bambù e rattan. Attualmente è composto da 46 Stati membri ed ha cinque uffici regionali in Camerun, Ecuador, Etiopia, Ghana e India.
Dal 2020 INBAR sta implementando un progetto conosciuto con il nome “Bambuzonía” e co-finanziato da IFAD (International Fund for Agricultural Development). In Ecuador il progetto si sviluppa nelle province amazzoniche di Napo, Pastaza e Morona Santiago ed ha come obiettivo generale aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici dei piccoli produttori rurali attraverso sistemi diversificati di produzione, utilizzo e vendita di bambù e prodotti derivati, come risorsa forestale alternativa, frutto di una gestione sostenibile del bosco invece che del disboscamento indiscriminato. Nel 2022 INBAR ha implementato il progetto “Restauración Biocéntrica en Territorios Indigena” finanziato da FAO Roma, che mira a fornire supporto alle popolazioni indigene di 4 comunità della provincia di Napo per ripristinare e conservare i loro territori applicando un mix di nuove tecnologie con conoscenze e pratiche ancestrali (restauro biocentrico), che permettono loro di utilizzare e conservare i loro territori in modo sostenibile.
INBAR ha esperienza nella formazione dei produttori sulla gestione sostenibile del bambù, l’incorporazione di pratiche climaticamente intelligenti, la propagazione del bambù per la creazione di frange di protezione lungo le rive dei fiumi, ripristino e conservazione di pendii erosi e recupero di terreni degradati con bambù sfruttando la sua rapida crescita, l’apporto di materia organica che ne migliora la fertilità, e lo sviluppo dei rizomi che rompono la compattazione del suolo e ne migliorano la porosità.
FUNDER – Escuela de Formación
Approvata dal Ministero dell’Educazione nel 2003 come centro occupazionale, nel 2009 viene riconosciuta come Fondazione Educativa. Promuove la formazione di oltre 3.000 giovani all’anno. Il 60% dei partecipanti ottiene un lavoro retribuito presso imprese familiari o comunitarie.
Le sue linee d’azione sono: agricoltura e allevamento, agroalimentare, artigianato, edilizia, amministrazione aziendale.
Si è specializzata in corsi a distanza sullo sviluppo locale e l’economia popolare e solidale. Vuole promuovere una scuola e un istituto a distanza per gli emigranti ecuadoriani. Ha uffici aperti in Spagna, Italia e Belgio.
CAMARI – Comercializadora solidaria
Organizzazione che cura la commercializzazione e l’esportazione dei prodotti per conto del Grupo Social FEPP. Nata all’inizio degli anni ’80, Camari ha aperto negozi in varie città dell’Ecuador e nel 1991 ha costituito un sistema centralizzato di gestione dei punti vendita e di sostegno ad altri negozi non soci. La vendita nei canali del commercio equo e solidale è iniziata nel 1986 con l’artigianato e si è poi estesa agli alimentari nel 1996. Camari sostiene i produttori in tutte le loro attività offrendo un collegamento diretto al mercato senza intermediari. Permette l’accesso al mercato internazionale e promuove pratiche etiche e sostenibili nella produzione e nella vendita. Fa parte della rete di altromercato, impresa sociale e principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO
Miglioramento della situazione di vita di famiglie e comunità contadine e di piccoli produttori delle comunità indigene di 5 Province dell’Ecuador.
Il progetto è centrato su una logica di supporto allo sviluppo delle comunità rurali, consapevoli che solo attraverso una piena acquisizione di modelli e pratiche sostenibili necessari ad incrementare non solo le entrate derivanti dalle loro attività, e di conseguenza la sicurezza alimentare, ma anche la qualità dei prodotti agricoli, la salvaguardia ambientale e la promozione di tradizioni e pratiche culturali locali, sarà possibile garantire un effettivo miglioramento della qualità di vita delle popolazioni coinvolte e il rispetto e la salvaguardia del contesto naturale.
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Di seguito sono riassunte le attività previste per gli operatori del servizio civile, in affiancamento al personale e ai volontari dell’ente.
Gli operatori volontari svolgeranno un ruolo di supporto e accompagnamento alle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi del progetto, affiancando gli operatori locali in tutte le azioni di sviluppo rurale e comunitario portate avanti dai vari partner (vedi cronogramma del precedente capitolo). A tutti gli operatori volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali.
Il lavoro di campo, da realizzarsi in tutto il territorio delle Province coinvolte, prevede uscite, visite e in alcuni casi pernottamenti presso le aree rurali sede delle attività di supporto alle comunità locali.
Le 5 sedi del progetto sono organizzate con uffici e lavoro sul campo; il servizio dei giovani è suddiviso con attività presso i piccoli produttori rurali e altre di scrittura ed elaborazione presso gli uffici suddivise a seconda della programmazione settimanale e secondo quanto indicato dall’elenco delle attività descritto. In tutte le attività sarà fondamentale il supporto dei volontari per incrementarle e realizzarle al meglio; i volontari saranno sempre coordinati da una persona dell’equipe dell’organizzazione ospitante esperta nel settore di intervento nel quale si opererà. In tutti i casi gli operatori volontari avranno il compito di integrare, supportare e arricchire le attività già collaudate e saranno necessari per incrementarle e far fronte alla grande mole di richieste di servizi e attività. Allo stesso tempo tale supporto al progetto sarà elemento fondamentale per raggiungere i risultati e l’obiettivo previsti dal progetto.
AZIONE 1 – Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli di produzione sostenibili
-Supportare i tecnici del FEPP e INBAR nelle attività di implementazione dei progetti in corso (workshop, riunioni, eventi, raccolta di dati).
-Accompagnare i beneficiari nelle attività di raccolta, immagazzinamento e conservazione dei prodotti.
-Accompagnare i tecnici del FEPP, INBAR e FUNDER nelle attività di supporto alle organizzazioni di contadini (modelli di gestione, analisi dei dati ecc.).
-Supportare i tecnici del FEPP e INBAR nelle fasi di identificazione e formulazione di nuove proposte progettuali (ricerca di bandi, stesura dei progetti, raccolta di dati).
AZIONE 2 – Supporto alle associazioni rurali su aspetti di comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo
-Supportare i tecnici del FEPP, INBAR e di CAMARI nella raccolta di contenuti, dati, elementi culturali, dettagli sui prodotti da diffondere o da commercializzare.
-Sopportare i tecnici del FEPP e INBAR nella realizzazione e gestione di siti web e social network (Facebook, Instagram, Twitter).
-Supportare i tecnici del FEPP, INBAR e di CAMARI nell’elaborazione di volantini, brochure, loghi, etichette.
-Supportare i tecnici del progetto nella realizzazione e organizzazione di riunioni, manifestazioni ed eventi.
AZIONE 3
Promozione della cultura locale, delle lingue ancestrali e del turismo su base comunitaria
-Aiutare i tecnici del progetto nell’organizzazione degli scambi di esperienze tra organizzazioni rurali che svolgono attività di turismo comunitario;
-Sostenere le attività di promozione, diffusione, e miglioramento delle realtà di turismo comunitario;
-Sostenere le organizzazioni coinvolte dal progetto nel disegno di nuovi sentieri naturalistici.
AZIONE 4
Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente
-Partecipare a riunioni comunitarie per diffondere colture biologiche e di qualità;
-Supportare i tecnici del FEPP e INBAR nella preparazione e gestione di eventi di sensibilizzazione su tematiche ambientali.
Prevalentemente nelle sedi di El Coca, Lago Agrio, Guaranda e Latacunga
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare |
Via Appia Nuova 985, 00178 Roma
|
214644 |
2 |
3 | |||
2 | |||
2 | |||
2 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
Tena INBAR | Via a Muyuna Tema | ECUADOR | 214638 | 2 |
Gondwana El Coca | Monseñor Alejandro Labacca Ecuador | 153348 | 3 | |
Gondwana Guaranda | Convencion de 1884 Ecuador | 153350 | 2 | |
Gondwana Latacunga | 5 de Junio Ecuador | 153353 | 2 | |
Gondwana Lago Agrio | 12 de febrero y 10 de agosto Ecuador | 153347 | 2 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 11 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, WhatsApp, Zoom. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet. Lo sviluppo capillare della telefonia mobile, con 4 operatori che operano sul tutto il territorio nazionale, garantisce ormai una copertura pressoché totale anche in zone lontane dai centri abitati e la possibilità di accedere agevolmente anche alla linea internet
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
- Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
- Abitare nelle strutture indicate dall’ente
- Partecipare alle situazioni di vita comunitaria
- Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali
- Stile di vita essenziale
- Rispetto degli spazi messi a disposizione e richiesta di autorizzazione per eventuale uso di persone terze non appartenenti al progetto
- Flessibilità negli orari di servizio
- Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (garantendo i riposi settimanali e recuperi previsti dal regolamento)
- Disponibilità a studiare individualmente la lingua spagnola qualora non la si conosca a fondo
- Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
- Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
- Predisposizione alle attività con l’utenza
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese e rispetto delle indicazioni impartite dai responsabili dei partner locali e dell’ente di attuazione, soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
- Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica, in modalità residenziale o FAD, anche in momenti non coincidenti (sia in termini di fasce orarie di impegno che di giorni di servizio) con quanto previsto dal piano di servizio ordinario. Dette modifiche rispetteranno comunque il numero di giorni e di ore di servizio totali e la fascia oraria massima consentita per lo svolgimento del servizio civile stesso cioè dalle ore 6.00 alle ore 23.00. Nelle giornate di formazione le ore eventualmente svolte in più rispetto alla media saranno recuperate nell’arco del servizio: questa fattispecie si applica anche nei casi in cui la formazione generale e specifica siano di tipo residenziale.
- Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio
- Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Elenchiamo alcuni possibili disagi: il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali; il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti per prevenire rischi legati alla sicurezza pubblica e sanitaria. È buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…).
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD indistintamente nella modalità sincrona e/o nella modalità asincrona.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder. – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento. – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari. – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie – Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona – Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
-Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione Organizzazione della prevenzione aziendale -Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali -Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: -La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi -I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto -La sicurezza come processo di miglioramento continuo -I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) -Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali -Percezione del rischio e propensione al rischio -Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio -La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “2024 Cooperazione e sviluppo rurale in Sudamerica”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 2 Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Obiettivo 12 Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Recupero e valorizzazione delle piccole comunità e sviluppo di quelle rurali anche attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’agricoltura sociale
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