Per maggior informazioni clicca qui
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2024 INCLUSIONE, EDUCAZIONE E SVILUPPO RURALE IN SUDAMERICA”
TITOLO DEL PROGETTO:
SENTIRSI A CASA: ACCOGLIENZA PER MINORI E MIGRANTI
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto interviene a favore di minori, migranti e richiedenti asilo per sostenerli e includerli nella realtà sociale delle Province di Imbabura e Pichincha, nel nord dell’Ecuador. Il presente progetto interviene per ridurre il gap che esiste tra il bisogno di aiuto e la capacità degli enti pubblici e altri attori di soddisfare i bisogni della fascia di popolazione più vulnerabile.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:
La Costituzione dell’Ecuador, 2009, stabilisce che lo Stato deve fornire misure di protezione e favorire il “processo di crescita” per i minori, nell’art 41 riconosce il principio di mobilità umana e cittadinanza universale, “il diritto di asilo e rifugio”. Dal 2003 il Codice dell’infanzia prevede la protezione completa che lo Stato deve garantire a tutti i minori che vivono in Ecuador (anche stranieri). Lo Stato non riesce però a rispondere ad ogni necessità: l’inefficienza, il contesto e la condizione di vulnerabilità a cui sono sottoposte queste popolazioni hanno generato l’intervento non statale, che però non riesce a coprire le criticità e i bisogni.
IBARRA
Ibarra è una città eterogenea, vi abitano meticci, indigeni e afro-ecuadoriani. A questi si aggiunge la massiccia presenza di migranti e richiedenti asilo colombiani e venezuelani, 50.000 ufficiali. Le minoranze soffrono di disuguaglianze, violazione dei diritti umani, difficoltà di accesso ai servizi, criminalità. Tali difficoltà rendono più fragili le condizioni della popolazione più vulnerabile, esponendo a maggiori rischi proprio coloro che avrebbero bisogno di protezione: minori e migranti. La Regione Imbabura conta 398.224 abitanti. Gli indicatori INEC 2020 mettono in evidenza alti indici di povertà (54,2%) e di analfabetismo (10,6%, 13,4% per le donne). Le zone rurali raggiungono indici di povertà ancora peggiori.
QUITO
Il progetto si colloca nei quartieri marginali della città, capitale dell’Ecuador. A causa dell’impatto della violenza nella zona di confine con la Colombia, a Nord dell’Ecuador e della crisi politica, negli ultimi 5 anni, la città è stata popolata da una grande quantità di migranti che fuggono da questi paesi in cerca di sicurezza e migliori condizioni di vita.
I report realizzati da Gondwana e dal SJR Servicio Jesuita a Refugiados, nell’ultimo decennio, hanno confermato come una delle criticità più rilevanti della zona periferica di Quito – e tutta l’area che va da Quito ad Ibarra – è data dalla presenza di migranti.
Bisogni rilevati e aspetti da innovare:
Le criticità rilevate sul territorio sono: l’abbandono, la povertà, la marginalità e discriminazione, la violazione di diritti, la violenza subita da minori e migranti. Da queste sono stati selezionati alcuni bisogni chiave:
- Accompagnamento di bambine/i e adolescenti nell’inserimento e frequenza scolastica.
- Necessità di integrare l’offerta educativa con un adeguato accompagnamento nello studio, nella realizzazione di attività integrative e corsi.
- Accompagnamento e inserimento socio educativo dei minori migranti o rifugiati.
- Salvaguardia della salute psico-affettiva e fisica dei bambine/i e adolescenti accolti (accompagnamento e integrazione sociale).
- Bisogno di professionalizzazione e accompagnamento per la ricerca di lavoro adeguato o la creazione di attività produttrici di reddito autogestite
- L’intervento mira a supportare processi educativi e di apprendimento, la professionalizzazione e l’inclusione per settori vulnerabili.
Sintetizzando, l’intervento mira a “Supportare processi educativi e di apprendimento, la professionalizzazione e l’inclusione per settori vulnerabili”.
ENTI DI ACCOGLIENZA
GONDWANA ASSOCIAZIONE DI COOPERAZIONE E DIPLOMAZIA POPOLARE
L’Associazione Gondwana si occupa di Servizio Civile, Corpi civili di pace e cooperazione dal basso in Sudamerica e Africa. Gondwana è arricchita dalle esperienze e dai valori di tanti e tante giovani provenienti da tutta Italia, accomunati dalla scelta di servizio civile e Corpi civili di Pace o da un’esperienza di volontariato svolta nel sud del mondo, da esperienze di quella che è definita diplomazia popolare, un incontro tra popoli che si concretizza nella reciprocità dei rapporti e si manifesta come cambiamento dal basso possibile e necessario.
Fundación Cristo De La Calle
È un’associazione riconosciuta dai Ministeri per la Politiche sociali e Giustizia dell’Ecuador è attiva nella provincia di Imbabura dal 1993 con priorità di intervento verso i minori a rischio e le loro famiglie. Ha realizzato accordi con lo Stato ecuadoriano aderendo a programmi pubblici, a cui ha fatto seguito il riconoscimento di alcune metodologie da essa stessa applicate.
L’associazione cogestirà tutte le attività del presente progetto ad Ibarra, fornendo strutture, sedi, supporto tecnico-professionale.
Fonda il proprio intervento sulle seguenti azioni:
- Intervenire a favore di bambini, bambine e adolescenti e le loro famiglie a rischio, attraverso la fornitura di supporto, servizi, infrastrutture, risorse umane, tecniche e finanziarie.
- Incoraggiare le Istituzioni, sia del settore pubblico che privato, a includere nei loro programmi e attività una maggiore attenzione ai bambini e alle loro famiglie a rischio.
- Sensibilizzare, coinvolgere e collegare il lavoro delle istituzioni di settore con i soggetti privati.
- Cercare finanziamenti in ambito nazionale e internazionale al fine di garantire la sostenibilità dell’organizzazione e dei suoi progetti e programmi.
Servicio Jesuita A Los Refugiados – Sjr
È una ONG internazionale specializzata nell’accoglienza di migranti e rifugiati. Cogestisce tutte le attività del presente progetto a Quito, fornendo strutture, sedi, supporto tecnico-professionale; fornendo report e individuando minori e migranti da accogliere tra gli stranieri che arrivano nella Provincia; fornendo consulenze ad hoc per i minori stranieri accolti.
ALTRI PARTNER:
FEPP – Grupo Social Fondo Ecuatoriano Populorum Progressi
Il FEPP opera da cinquant’anni nelle realtà comunitarie, contadine, indigene e afrodiscendenti locali e nello specifico nella sede regionali di Ibarra. Si occupa di: individuare e fornire report su alcune famiglie fragili e minori da accogliere e di supportare l’inserimento dei destinatari in procinto di avvicinarsi alla professionalizzazione e ricerca di lavoro nel settore rurale.
UNHCR (Ufficio di Ibarra responsabile per tutto il nord dell’Ecuador)
Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, offre orientamento e supporto nell’assistenza legale a richiedenti asilo per il riconoscimento dello status migratorio e nei casi più estremi la possibilità di viaggiare a un paese terzo per ricevere protezione nel caso in cui non sia possibile riceverla in Ecuador; coordina alcune aree di intervento della Fondazione Cristo de la Calle e di Gondwana Ecuador. Segnala tutti i casi nei quali i minori, non accompagnati o figli di richiedenti asilo e/o rifugiati, richiedano un’attenzione specifica per ciò che attiene alla vulnerabilità dei loro diritti o nel caso in cui arrivino nel paese non accompagnati o vengano abbandonati e supporta le pratiche degli stessi per rintracciare i genitori e per eventuali possibili ricongiungimenti.
MIES – Ministerio de Inclusion Economica y Social
È l’entità pubblica che coordina le politiche sociali a favore dei minori, collabora con gli enti attuatori sul territorio contribuendo alle spese di una parte del personale dipendente della Fondazione Cristo de la Calle e ai costi di gestione delle case famiglia.
Municipalidad De Ibarra
Partner storico di Gondwana e di Cristo de la Calle per l’intervento a favore dei minori realizza supporto legale e laboratori formativi.
COSDHI – Corporación de Solidaridad y Derechos Humanos de Imbabura
Organizza su tutto il territorio nazionale laboratori formativi per gli operatori degli enti attuatori sul territorio sul tema della protezione dei diritti umani fondamentali sia per minori che per persone migranti, anche in collaborazione con la RADH (Rete Americana per i Diritti Umani).
OBIETTIVO DEL PROGETTO
Promuovere lo sviluppo educativo e sociale, la formazione professionale e il rispetto dei diritti di bambine/i, adolescenti e l’inserimento socio-lavorativo e il rispetto dei diritti dei migranti vulnerabili delle Province di Imbabura (Ibarra) e Pichincha (Quito).
Obiettivi specifici:
- Supportare l’inserimento nelle scuole primarie e secondarie esterne dei minori e dei ragazzi accolti nelle Case Famiglia e nei servizi;
- Incrementare le attività di laboratorio, di doposcuola e corsi per tutti i bambini inseriti nei programmi delle 3 sedi e aperte a minori del territorio;
- Sostenere l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti inseriti nei programmi delle 3 sedi;
- Supportare le attività di prevenzione e cura della salute psicoaffettiva e fisica e di integrazione sociale dei bambini, adolescenti e adulti migranti accolti;
- Supportare il programma di professionalizzazione, inclusione lavorativa e micro imprenditorialità
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
Di seguito sono riassunte le attività previste per gli operatori del servizio civile, in affiancamento al personale e ai volontari dell’ente.
Azione 1. Supporto per l’inserimento nelle scuole primarie e secondarie esterne dei minori e dei ragazzi accolti
Attività presso la sede di Gondwana Ibarra:
- Accompagnamento nelle scuole per l’entrata e l’uscita dei bambini.
- Incontri di verifica con maestri, professori, psicologi delle scuole frequentate.
- Riunioni con l’equipe del progetto.
- Incontri con genitori e attività sociali legate ad aventi specifici o alla frequenza scolastica.
Azione 2. Incremento delle attività di laboratorio, di doposcuola e corsi per tutti i bambini inseriti nei programmi e aperte a minori del territorio (per la sede di Quito, tale azione sarà rivolta esclusivamente a minori migranti)
Attività in comune per le due sedi
- Sostegno per compiti scolastici e recupero delle materie.
- Realizzazione di n. 6 corsi pomeridiani a scelta tra quelli di: lingua straniera (italiana o inglese), supporto informatico, attività ludico-artistiche; foto-video; chitarra; danza; interculturalità.
Attività presso la sede di Gondwana Ibarra:
- Accompagnamento nei soggiorni con pernottamento fuori dalle strutture ospitanti, come da programmazione delle attività, durante le vacanze o le escursioni nei fine settimana
Azione 3. Incremento delle attività di supporto educativo, inserimento sociale a favore di minori e stranieri migranti
Attività in comune per le due sedi
- Sostegno nell’inserimento e accompagnamento scolastico.
- Incontro con equipe di sostegno e funzionari UNHCR.
- Organizzazione e accompagnamento ad incontri per il sostegno psicologico e medico.
- Supporto nel recupero dei legami familiari (ove esistenti e compatibili)
Attività presso le sedi di Gondwana Quito:
- Accompagnamento nella professionalizzazione e ricerca di corsi e lavoro per persone in mobilità umana
Azione 4. Supporto alle attività di prevenzione e cura della salute psicoaffettiva e fisica e di integrazione sociale dei bambini e degli adolescenti e migranti accolti
Attività presso la sede di Gondwana Ibarra:
- Accompagnamento alle visite mediche e di controllo e fisioterapie per minori con disabilità
- Supporto attività quotidiane di cura e igiene di minori
- Aiuto nella realizzazione degli esercizi riabilitativi e dei corretti comportamenti assegnati ai ragazzi nella vita comune
- Supporto all’organizzazione di iniziative di integrazione sociale: escursioni, visite culturali per la conoscenza del territorio
Attività presso la sede di Gondwana Quito:
- Colloqui psicologici per i migranti accolti (adulti e minori)
- Orientamento per le visite mediche
Azione 5. Supporto al programma di professionalizzazione, inclusione lavorativa e microimprenditorialità
Attività presso la sede di Gondwana Ibarra:
- Supporto all’organizzazione corsi di orientamento e/o laboratori e stesura CV e realizzazione di 2 corsi ad hoc
- Supporto all’organizzazione e ricerca di corsi professionali e/o di aggiornamento
- Accompagnamento nelle pratiche per l’avvio di attività microimprenditoriali e gruppi di risparmio e credito.
Attività presso la sede di Gondwana Quito:
- Supporto per le pratiche di richiesta asilo o di domiciliazione, ottenimento servizi, documentazione e certificazioni,
- Supporto all’organizzazione corsi di orientamento e/o laboratori e stesura CV, documentazione per il Visto e realizzazione di 6 corsi ad hoc,
- Supporto all’organizzazione e ricerca di corsi professionali e/o di aggiornamento
- Accompagnamento nelle pratiche per l’avvio di attività microimprenditoriali e gruppi di risparmio e credito.
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
Gondwana Coordinamento SCU Italia | VIA APPIA NUOVA 985 – 00178 ROMA | 214644 | 11 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
Gondwana Ibarra FCC Ecuador | Maldonado y Guillermina Garcia | ECUADOR | 193915 | 7 |
Gondwana Quito JRS-EC Ecuador | Avenida Eustorgio Salgado y Avenida Universitaria | 193916 | 4 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 11 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, WhatsApp, Zoom. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet. Lo sviluppo capillare della telefonia mobile, con 4 operatori che operano sul tutto il territorio nazionale, garantisce ormai una copertura pressoché totale anche in zone lontane dai centri abitati e la possibilità di accedere agevolmente anche alla linea internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Agli operatori volontari vengono richiesti:
- Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
- Abitare nelle strutture indicate dall’ente
- Partecipare alle situazioni di vita comunitaria
- Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali
- Stile di vita essenziale e spirito di adattamento
- Rispetto degli spazi messi a disposizione e richiesta di autorizzazione per eventuale uso di persone terze non appartenenti al progetto
- Flessibilità negli orari di servizio
- Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (garantendo i riposi settimanali e recuperi previsti dal regolamento)
- Disponibilità a studiare individualmente la lingua spagnola qualora non la si conosca a fondo
- Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
- Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
- Predisposizione alle attività con l’utenza
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese e rispetto delle indicazioni impartite dai responsabili dei partner locali e dell’ente di attuazione, soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
- Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica, in modalità residenziale o FAD, anche in momenti non coincidenti (sia in termini di fasce orarie di impegno che di giorni di servizio) con quanto previsto dal piano di servizio ordinario. Dette modifiche rispetteranno comunque il numero di giorni e di ore di servizio totali e la fascia oraria massima consentita per lo svolgimento del servizio civile stesso cioè dalle ore 6.00 alle ore 23.00. Nelle giornate di formazione le ore eventualmente svolte in più rispetto alla media saranno recuperate nell’arco del servizio: questa fattispecie si applica anche nei casi in cui la formazione generale e specifica siano di tipo residenziale.
- Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio
- Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Elenchiamo alcuni possibili disagi: il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali; il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti per prevenire rischi legati alla sicurezza pubblica e sanitaria, con particolare riferimento al contesto caratteristico della frontiera nord dell’Ecuador, molto vicina alla città di Ibarra, sede del presente progetto.
In particolare nella sede di Quito, si entrerà in contatto con beneficiari vittime di violenza e in alcuni casi ancora sotto minaccia. Si richiede quindi riservatezza e particolare attenzione nelle relazioni.
È buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…).
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD indistintamente nella modalità sincrona e/o nella modalità asincrona.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder. – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento. – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari. – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie – Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona – Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
-Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione Organizzazione della prevenzione aziendale -Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali -Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: -La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi -I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto -La sicurezza come processo di miglioramento continuo -I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) -Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali -Percezione del rischio e propensione al rischio -Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio -La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “2024 INCLUSIONE, EDUCAZIONE E SVILUPPO RURALE IN SUDAMERICA”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 2 Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
Obiettivo 10 Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese
Per maggiori informazioni sui progetti clicca qui