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SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “IN RETE CON L’AFRICA PER L’INCLUSIONE DELLE PERSONE FRAGILI”
TITOLO DEL PROGETTO:
SOLIDARIETA’ E INCLUSIONE IN TANZANIA
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto si svolge in Tanzania con l’obiettivo di supportare l’inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità, attraverso la promozione di percorsi di riabilitazione e di inserimento scolastico e lavorativo nelle Regioni di Mbeya e di Njombe.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA
La legge tanzaniana del 2010 Disability Act è stata promulgata con lo scopo di “prendere disposizioni per l’assistenza sanitaria, il sostegno sociale, l’accessibilità, la riabilitazione, l’istruzione e la formazione professionale, la comunicazione, l’occupazione o la protezione del lavoro e la promozione dei diritti di base per le persone con disabilità e prevedere le questioni correlate”. Nonostante ciò, sia nell’ambito sanitario che in quello dell’inclusione educativa e lavorativa permangono gravi carenze di risorse, strutture, servizi e professionisti dedicati, con un forte stigma sociale.
Nella sede di Gondwana Mbeya, le attività progettuali verranno realizzate nel Distretto di Mbeya e in quello di Kyela, dove operano i partner locali in attività di supporto alla popolazione con disabilità della zona.
La sede di realizzazione del progetto Gondwana Inuka, si trova nel villaggio di Wanging’ombe, nella regione di Njombe. Qui l’attività economica prevalente è l’agricoltura e moltissime sono le famiglie che si sostentano proprio grazie al lavoro della terra, ma manca un’azione di sostegno rivolta proprio alla piccola agricoltura, alla quale è legata la sopravvivenza delle tante famiglie che nei villaggi rurali vivono solo attraverso quel poco che riescono a ricavare dai campi. E a mandare avanti la famiglia, lavorando nei loro Shamba – i campi familiari – sono soprattutto le donne, nel doppio ruolo di madri e di lavoratrici dei campi.
Relativamente ai giovani disabili, presso i territori in cui si trovano le sedi Gondwana Inuka, non ci sono spazi per la formazione dei ragazzi. Vi è inoltre una costante richiesta delle famiglie di accedere a servizi riabilitativi per i propri figli con disabilità che eccede l’offerta. L’ospedale di riabilitazione Inuka CBR (Community Based Rehabilitation), inaugurato nel 2011, e i relativi 5 centri diurni dislocati nella regione, sono le uniche strutture riabilitative della Regione in un contesto che non garantisce purtroppo nessuna alternativa.
CRITICITA’ RISCONTRATE
Inclusione scolastica
A causa dei problemi del sistema scolastico, come il sovraffollamento e il deterioramento della qualità dell’istruzione, il governo e le organizzazioni per la disabilità hanno dato la priorità alle scuole e alle unità speciali per favorire l’inclusione scolastica dei minori con disabilità. In Tanzania ci sono 29 scuole speciali e 239 unità annesse alle scuole tradizionali e si stima che circa il 3% della popolazione in età scolare abbia una disabilità. La maggior parte si trova nelle aree urbane o periurbane della Tanzania continentale, il che rende difficile per i bambini con disabilità delle aree rurali essere iscritti sia per lontananza che per i costi. Il censimento ha rilevato infatti che poco più della metà dei bambini con disabilità frequentava la scuola (51,5%).
Inoltre, a incidere negativamente sull’inclusione scolastica è la poca preparazione degli insegnanti, i quali non sono stati preparati adeguatamente né hanno strumenti e metodologie per favorire un’integrazione efficace in classe.
Inclusione lavorativa
Gli adulti con disabilità che riescono a far valere il loro diritto allo studio si trovano nuovamente discriminati e bloccati in un limbo dovendo lottare per far rispettare anche il loro diritto al lavoro,
anche perché lo stigma rimane una barriera significativa all’accesso al lavoro o ai mezzi di sussistenza. Questo include casi in cui le persone con disabilità sono state trattenute dal farsi coinvolgere in attività agricole a causa della preoccupazione dei loro famigliari per le critiche dei vicini.
Per quanto riguarda la possibilità di accedere a percorsi di formazione professionale, a livello nazionale solo 1.498 individui risultano iscritti, pari cioè allo 0,46% della popolazione in età scolastica 14-19 anni. Per quanto riguarda l’accesso alla formazione e al mercato del lavoro, le autorità locali svolgono un ruolo chiave nel collegare le persone con disabilità e i fornitori di formazione professionale, ma spesso mancano di risorse e capacità per indirizzare efficacemente i fruitori del servizio verso opportunità di formazione e di lavoro.
Accesso alle cure e alla salute
Uno studio della Tanzania Empowerment for Persons with Disability and Gender Health Organization (TEPDGHO) afferma che mentre il governo della Tanzania ha mostrato impegno nel garantire l’accesso all’assistenza sanitaria per le persone con disabilità da un punto di vista legale, riconoscendo e includendo le loro esigenze specifiche nelle politiche e nei quadri legali, rimane una grande sfida garantire che i suoi programmi sanitari siano più inclusivi.
A peggiorare il problema, è la scarsa distribuzione di servizi sanitari e riabilitativi: si evidenzia un quadro gravemente carente nell’intero Paese sia per quantità che per tipologia di servizi riabilitativi, i quali non sono in generale né standardizzati né strutturati, mostrando grandi limiti in termini di professionalità e accessibilità.
ENTI DI ACCOGLIENZA
GONDWANA ASSOCIAZIONE DI COOPERAZIONE E DIPLOMAZIA POPOLARE
L’Associazione Gondwana si occupa di Servizio Civile, Corpi civili di pace e cooperazione dal basso in Sudamerica e Africa. Gondwana è arricchita dalle esperienze e dai valori di tanti e tante giovani provenienti da tutta Italia, accomunati dalla scelta di servizio civile e Corpi civili di Pace o da un’esperienza di volontariato svolta nel sud del mondo, da esperienze di quella che è definita diplomazia popolare, un incontro tra popoli che si concretizza nella reciprocità dei rapporti e si manifesta come cambiamento dal basso possibile e necessario.
HAKUNA MATATA
Hakuna Matata è un ente di beneficenza registrato in Inghilterra e Galles (1135589) con sede legale e operativa in 1 St James’s Market, Londra, SW1Y 4AH Regno Unito. L’ente opera principalmente nella Repubblica Unita di Tanzania in collaborazione con i suoi partner, le diocesi di Njombe e Mbeya. I settori di intervento dell’organizzazione sono: Orfani e Bambini vulnerabili, Impatto verde, Socio-agroalimentare, Salute e Riabilitazione, Disabilità.
DIOCESI DI NJOMBE
La Diocesi di Njombe, suddivisa in 31 parrocchie, conta una popolazione di 660.000 abitanti di cui il 39,2% battezzati. Attualmente guidata dal vescovo Alfred Leonhard Maluma ed è da anni impegnata nella lotta a favore delle fasce più deboli della popolazione più deboli attraverso iniziative e progetti specifici. La Diocesi di Njombe può contare su un notevole numero di persone che svolgono un’attività di volontariato in ambito sociale di circa 260 persone.
OSPEDALE DI RIABILITAZIONE INUKA CBR
È un centro di riabilitazione, divenuto nel 2019 “Ospedale di riabilitazione” con l’obiettivo di fornire servizi di alta qualità alle persone con disabilità e ad altri pazienti con bisogni di riabilitazione, coinvolgendo le loro famiglie e le comunità in cui si stanno inserendo, secondo la metodologia della riabilitazione su base comunitaria. La sede è presso il villaggio di Wanging’ombe nella regione di Njombe in Tanzania. Nel compound sono presenti, oltre alla palestra di riabilitazione: un ufficio di coordinamento, gli alloggi dei referenti, un ostello, per ospitare i pazienti e i loro familiari, un laboratorio di ausili ortopedici, un oleificio di olio di girasole di alta qualità e un laboratorio di artigianato i quali proventi sostengono il centro di riabilitazione.
SHALOM, DEVELOPMENT ORGANIZATION /CARITAS DI MBEYA NGO TANZANIA
È una ONG tanzaniana che opera in tutto il Paese ed è un’organizzazione “sorella” della Caritas Mbeya. In coerenza con la normativa in vigore nel Paese la Caritas Mbeya è un organismo ecclesiale del Dipartimento di sviluppo dell’Arcidiocesi di Mbeya mentre SHALOM è stata registrata come ONG per promuovere iniziative esterne di sviluppo della Comunità. La Vision di SHALOM è quella di operare perché le Comunità abbiano risposte adeguate ai problemi della salute, abbiano accesso facilitato alle informazioni, siano rispettose dell’ambiente ed indipendenti a livello economico e in questo quadro il Programma Mbeya CBR – Simama è stato promosso attraverso progetti di cooperazione internazionale e decentrata in partenariato con Gondwana. In collaborazione con Hakuna Matata dal 2023 supporta 3 unita’ riabilitative nel Distretto di Kyela.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
Supportare l’inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità attraverso la promozione di percorsi di riabilitazione e di inserimento scolastico e lavorativo, nelle Regioni di Mbeya e di Njombe in Tanzania.
Obiettivi specifici:
– Supportare l’inclusione scolastica ed educativa dei minori con disabilità dei dipartimenti di Mbeya e Kyela e della zona rurale di Wanging’ombe, nel distretto di Njombe
– Promuovere l’inclusione professionale e lavorativa di giovani e adulti con disabilità dei dipartimenti di Mbeya e Kyela e della zona rurale di Wanging’ombe, nel distretto di Njombe
– Incrementare l’accesso e la qualità dei servizi di riabilitazione forniti sul territorio d’intervento in un’ottica di CBR
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Di seguito sono riassunte le attività previste per gli operatori del servizio civile, in affiancamento al personale e ai volontari dell’ente, per entrambe le sedi.
Azione 1: Supporto educativo e all’inclusione scolastica dei minori con disabilità
- Partecipazione alle riunioni di equipe e supporto nella programmazione degli interventi;
- Partecipazione agli incontri nelle scuole di riferimento;
- Supporto alle attività di inserimento e monitoraggio dei bambini con disabilità nelle scuole.
- Supporto nella realizzazione di materiale informativo/educativo
Azione 2: Promozione dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità
- Collaborazione nella gestione dei gruppi di lavoro di artigianato
- Collaborazione durante le attività produttive con particolare riguardo ai giovani con disabilità inseriti
- Supporto agli operatori/ operatrici locali per organizzare gli spazi e i materiali
- Collaborazione con i gruppi di lavoro per la conservazione dei materiali
- Supporto nelle attività di inserimento lavorativo dei giovani con disabilità
- Supporto nella realizzazione di materiale informativo/educativo
Azione 3: Sostegno e assistenza minori e adulti con disabilità
- Affiancamento all’equipe durante gli interventi riabilitativi
- Partecipazione alle riunioni di equipe e supporto per la compilazione dei piani riabilitativi individuali
- Affiancamento e supporto nella realizzazione di attività socio-educative per bambini con disabilità
- Affiancamento e supporto alla programmazione delle visite domiciliari
- Supporto nell’organizzazione e realizzazione dei corsi di formazione
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
Gondwana Coordinamento SCU Italia | VIA APPIA NUOVA 985 – 00178 ROMA | 214644 | 4 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
Gondwana Mbeya | Hospital Hill snc | TANZANIA | 153341 | 2 |
Gondwana Inuka | Mbeya road – Wanging’ombe snc | TANZANIA | 153137 | 2 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 4 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo si conclude entro il sesto mese.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, WhatsApp, Zoom e programmi simili. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
Agli operatori volontari vengono richiesti:
- Disponibilità ad un periodo di 11 mesi di permanenza all’estero;
- Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali;
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali;
- Abitare nelle strutture indicate dall’ente;
- Partecipare alle situazioni di vita comunitaria;
- Stile di vita essenziale;
- Flessibilità negli orari di servizio;
- Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (garantendo i riposi settimanali e recuperi previsti dal regolamento);
- Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto;
- Predisposizione alle attività con l’utenza;
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio;
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese;
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente;
- Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto;
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio;
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o da remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti;
- Disponibilità a frequentare un corso di lingua e cultura swahili;
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica, in modalità residenziale o FAD, anche in momenti non coincidenti (sia in termini di fasce orarie di impegno che di giorni di servizio) con quanto previsto dal piano di servizio ordinario. Dette modifiche rispetteranno comunque il numero di giorni e di ore di servizio totali e la fascia oraria massima consentita per lo svolgimento del servizio civile stesso cioè dalle ore 6.00 alle ore 23.00. Nelle giornate di formazione le ore eventualmente svolte in più rispetto alla media saranno recuperate nell’arco del servizio: questa fattispecie si applica anche nei casi in cui la formazione generale e specifica siano di tipo residenziale.
- Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto.
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per i volontari. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, è previsto che condividano la casa e vengano alloggiati in stanze multiple.
Per la persona che proviene da Paesi Europei le condizioni di disagio sono legate sostanzialmente a quelle di una “normale” permanenza in un paese africano: gli accorgimenti trasmessi da chi ha esperienza pluriennale di vita in Africa (ad es. solo acqua filtrata) sono sufficienti a eliminare rischi seri di malattie e/o di inconvenienti.
La malaria non viene segnalata nell’altipiano in cui si trovano le Regioni di Mbeya e di Njombe; al contrario vanno prese le precauzioni del caso quando si dovessero programmare spostamenti all’interno del Paese (ad esempio visite nella zona della costa o sulle Isole).
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder. – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento. – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari. – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie – Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona – Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
-Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione Organizzazione della prevenzione aziendale -Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali -Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: -La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi -I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto -La sicurezza come processo di miglioramento continuo -I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) -Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali -Percezione del rischio e propensione al rischio -Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio -La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “In rete con l’Africa per l’inclusione delle persone fragili”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
Obiettivo 10 Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese
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