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SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2024 COMUNITÀ RESILIENTI NELLA PENISOLA IBERICA”
TITOLO DEL PROGETTO:
SVILUPPO RURALE SOSTENIBILE IN SPAGNA E PORTOGALLO
SETTORE E AREA DI INTERVENTO:
Settore: G-Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo
Il progetto “Sviluppo rurale sostenibile in Spagna e Portogallo” intende sviluppare azioni di protezione ambientale e sviluppo locale, per valorizzare il patrimonio naturale e rendere più dinamiche le aree rurali, spesso spopolate o in abbandono, stimolando la partecipazione civica delle comunità che abitano i territori di intervento in Portogallo.
Il progetto è inserito all’interno del programma “2024 Comunità resilienti nella penisola iberica”, volto a promuovere processi di resilienza nelle comunità attraverso una serie di azioni sinergiche e complementari in grado di agire su problematiche di ordine ambientale, sociale e educativo.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:
Il Portogallo è stato tradizionalmente terra d’emigrazione. La povertà di risorse naturali e la generale debolezza dell’economia hanno fatto sì che molti cittadini portoghesi abbandonassero il loro paese per raggiungere i possedimenti coloniali (soprattutto il Brasile) e, in tempi più recenti, i paesi più industrializzati dell’Europa. Nonostante l’emigrazione, il Portogallo si presenta relativamente popolato, anche se i suoi abitanti sono distribuiti in modo molto disomogeneo.
NORDEST TRASMONTANO
L’area del Nordest Trasmontano si caratterizza per un paesaggio molto vario, con zone di montagna e altopiano sfruttate per l’agricoltura. Con la meccanizzazione in agricoltura e contestualmente con il declino della pratica agricola anche la popolazione si è molto ridotta e invecchiata e questi fenomeni stanno deprimendo il contesto. Molti sono emigrati lasciando i campi incolti a trasformare il paesaggio. Ora ci sono piccoli appezzamenti coltivati a cereali, olivi, vigneti e orti in una logica di agricoltura di sussistenza. Questo abbandono ha prodotto un impoverimento a livello ecologico con la diminuzione della biodiversità della fauna della regione, nonostante quest’area del Paese sia attraversata dal Parco Naturale del Douro Internazionale.
Il distretto di Bragança è l’ultima frontiera del Portogallo prima di approdare in terra spagnola e il fiume Douro ne costituisce la caratteristica geografica più importante, marcando il confine del distretto lungo tutta la frontiera meridionale e la maggior parte di quella orientale. La città di Bragança, capoluogo del distretto, era l’antica capitale della regione di Trás-os-Montes.
- Miranda do Douro
Questo comune sorge alla sorgente del fiume Douro e si trova esattamente sul confine spagnolo. Per questa particolare posizione la popolazione locale parla il mirandês, una lingua asturiano-leonese, seconda lingua ufficiale del Paese. Intorno a Miranda ci sono piccoli villaggi di contadini che vivono di pastorizia e di coltivazione dell’ulivo.
Il paesino di Atenor (sede dell’associazione partner AEPGA) è la frazione più a sud, abitata da poche decine di persone, la gran parte con età superiore ai 50 anni, che praticano una agricoltura di sussistenza di piccola scala. Atenor dista 25 km da Vimioso, 30 km da Miranda do Douro, e 22 Km da Cacarelhos.
- Vimioso
Il comune di Vimioso è attraversato dalle profonde valli dei fiumi Angueira, Maçãs e Sabor. Nel secolo XX ha subito dei profondi flussi migratori verso il Brasile e la Francia, con un conseguente invecchiamento molto pronunciato della popolazione.
Il paesino di Uva (sede dell’associazione partner Palombar) ha due frazioni, Mora e Vila Chã da Ribeira, e conta poche decine di abitanti principalmente anziani. Ha un microclima molto particolare che, oltre alla buona produzione agricola, favorisce la permanenza di molti colombi accolti nelle storiche colombaie che nei secoli gli abitanti di questo territorio hanno costruito per la loro accoglienza.
ALENTEJO
Con una densità di abitanti tra le più basse d’Europa, è la regione del Portogallo con maggior superficie e quella di gran lunga meno abitata. Questa regione si caratterizza per l’estensione e la varietà del suo paesaggio: dalla costa marittima all’entroterra di grandi latifondi, dai vigneti ai sughereti, dai monumenti megalitici alle testimonianze del passato romano. L’Alentejo vanta un ricco patrimonio storico ed è considerata una delle zone più autentiche del paese.
Capoluogo del distretto omonimo, la città di Évora è la più grande della regione e sede di un’università, fondata nel 1559 e seconda per antichità in Portogallo solo a quella di Coimbra. Per la numerosa presenza di testimonianze architettoniche negli stili più vari è considerata una città-museo e dal 1986 è Patrimonio dell’umanità UNESCO.
- Montemor-o-Novo
È il settimo concelho (comune) con la maggiore estensione del Portogallo. Il suo territorio si estende per monti e colline, fiumi e bacini ed estesi campi coltivati e con allevamento di bestiame. L’economia si basa infatti principalmente sulla produzione di carne, di cui Montemor-o-Novo è il principale produttore del Paese. Il municipio è noto per la diversità di paesaggi tra la parte settentrionale, dove predominano laghi e bacini artificiali, e quella meridionale, che presenta una straordinaria abbondanza di vegetazione possibile solo grazie ai corsi d’acqua e alle fonti sotterranee esistenti. Il paesaggio è profondamente caratterizzato dai sughereti. L’importanza del sughereto nella socioeconomia è innegabile, come dimostra il settore sughericolo, con aziende di trasformazione, e i prodotti derivati da questo tipo di bosco, come la produzione di legna, il miele, la cacciagione o l’artigianato. Recentemente l’attività turistica, associata al patrimonio e ai prodotti dei sughereti, si è più sviluppata. La biodiversità è elevata, data la presenza di varie specie di fauna e flora d’interesse comunitario. Montemor-o-Novo possiede un patrimonio ricco e molto ampio, essendo da millenni un luogo d’incontro e testimonianza di culture.
SERRA DEL BUSSACO
La Serra del Bussaco è una catena montuosa del Portogallo continentale, con altitudine fino a 549 m. I Carmelitani Scalzi vi costruirono anche il Convento di Santa Cruz do Bussaco, destinato ad ospitare questo ordine monastico esistito tra il 1628 e il 1834, data dell’estinzione degli ordini religiosi in Portogallo. La foresta che ancora oggi esiste in quell’area fu piantata dai Carmelitani nel primo quarto del XVII secolo.
- Mata Nacional do Bussaco
La foresta nazionale del Bussaco, considerata un’area protetta, possiede specie vegetali provenienti da tutto il mondo, alcune di dimensioni gigantesche. Amministrativamente, appartiene alla frazione di Luso, nel comune di Mealhada e distretto di Aveiro (regione Centro) situandosi nell’estremo nordovest della Serra do Bussaco, a 40 km dalla costa Atlantica. La sua posizione geografica le conferisce un microclima molto particolare, con temperature miti, alte precipitazioni e frequenti nebbie mattutine, che favoriscono l’insorgere di una grande biodiversità. Di conseguenza, sui versanti esposti a sud risalta una vegetazione tipicamente mediterranea e sui versanti più a nord una vegetazione con piante caducifoglie, caratteristica del clima temperato.
La foresta nazionale di Bussaco fornisce cibo, riparo e rifugio a più di cento specie vertebrate, alcune di grande valore per la conservazione, quali specie protette o esclusive del territorio iberico. Attualmente occupa circa 105 ettari e vanta una delle migliori collezioni dendrologiche d’Europa, con circa 250 specie di alberi e arbusti fra cui esemplari notevoli, rappresentando una delle più ricche foreste nazionali per patrimonio naturale, architettonico e culturale.
I territori rurali portoghesi di intervento si caratterizzano per i seguenti aspetti critici:
- rischio di perdita della biodiversità
- desertificazione, erosione, frequenza di incendi forestali
- invecchiamento della popolazione e spopolamento
- mancanza di offerta socio-culturale e isolamento sociale
- scarsa differenziazione economica (focalizzazione nel settore primario)
- mancanza di opportunità di impiego, in particolare per i giovani
- emigrazione della popolazione giovanile (fuga di talenti verso le zone urbane in cerca di migliori opportunità)
Questi luoghi, tendenzialmente isolati e in abbandono ma ricchissimi in termini ambientali e culturali, necessitano di azioni in raccordo tra loro in grado di:
- preservare la biodiversità
- favorire la gestione sostenibile del paesaggio
- promuovere la trasmissione dei saperi e delle tradizioni della cultura locale
- recuperare il patrimonio rurale
- implementare la partecipazione comunitaria e civica
- promuovere il dialogo intergenerazionale
- rivitalizzare e dinamizzare le comunità rurali
- incentivare e qualificare l’offerta turistica
- sostenere e potenziare l’occupabilità dei giovani
- potenziare le opportunità di permanenza nei territori rurali
ENTI DI ACCOGLIENZA
AEPGA (Associazione per lo studio e la protezione della razza asinina) nasce nel 2001 per la ricerca, difesa e valorizzazione di una razza d’asino locale, il burro de Miranda, non solo in quanto patrimonio genetico quanto piuttosto come patrimonio culturale che attraversa le tradizioni dell’altipiano trasmontano. A partire da questa prima esperienza l’associazione ha in seguito allargato le sue attività alla protezione dell’ambiente e alla riscoperta delle tradizioni popolari locali intervenendo in tutto il Nordest Trasmontano, in particolare nel Planalto Mirandês (municipi di Miranda do Douro, Vimioso e Mogadouro), zona di diffusione della razza asinina di Miranda. Si organizzano pertanto iniziative di carattere ricreativo e comunitario (festival, eventi turistici, campi di lavoro, visite didattiche per e nelle scuole, azioni di sensibilizzazione attraverso i media e i social media), dando però sempre più maggiore peso alla componente (in)formativa, attraverso incentivi alla ricerca e all’attivazione di corsi e seminari per la sensibilizzazione su vari temi ambientali. L’associazione attualmente gestisce 3 centri di accoglienza per asini locali (Centro de Valorização do Burro de Miranda, Centro de Acolhimento do Burro, Centro de Atividades Lúdico-Pedagógica) oltre a offrire appoggio e consulenza agli allevatori di tutto il Portogallo, con un lavoro dal forte impatto sociale e comunitario, visto che la popolazione è in rapido e forte invecchiamento.
PALOMBAR (Associazione di Preservazione della natura e del patrimonio rurale) è un’associazione senza finalità di lucro nata nel 2000, che ha come principali obiettivi la conservazione dell’ecosistema agricolo e faunistico del nordest trasmontano, così come dell’edificazione e delle relative tecniche di costruzione tradizionali. In particolare la Palombar nacque quando il Parco nazionale PNDI avviò un programma di recupero delle colombaie, costruzioni tipiche del paesaggio rurale molto diffuse nella zona di Miranda do Douro, identificando oltre 3.450 edifici.
L’obiettivo dell’associazione è quello di ristabilire un equilibrio tra quanto creato dall’uomo e dalla natura: le colombe, riparate e protette, diventano cibo per i rapaci della zona. A partire dall’ esperienza di catalogazione e manutenzione delle colombaie tradizionali, l’associazione ha in seguito allargato il suo campo d’azione operando per la protezione e il censimento di rettili, anfibi, rapaci e mammiferi (anche tramite il fototrappolaggio), la prevenzione di incendi, la piantumazione, la gestione di un vivaio, il recupero dei sistemi di costruzione dell’architettura tradizionale, l’organizzazione di corsi di formazione e campi di lavoro giovanili internazionali.
MARCA ADL (Associazione di Sviluppo Locale) è una organizzazione senza scopo di lucro a cui è riconosciuto lo status di ENGO-organizzazione non governativa nel campo dell’ambiente. La sua mission è la promozione dello sviluppo socio-economico di regioni rurali in un’ottica di sostenibilità con particolare attenzione all’ambito sociale, culturale, di preservazione dell’ambiente e di promozione del patrimonio naturale e architettonico. Gli obietti dell’azione dell’organizzazione, che opera nello specifico nel municipio di Montemor-o-Novo, sono: contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio e della comunità rinforzando le risorse locali, attraverso la cura del patrimonio culturale e naturale; incoraggiare la partecipazione delle persone a differenti livelli del processo di sviluppo, con speciale attenzione ai più giovani e agli adulti con difficoltà di integrazione nel mercato del lavoro, rinforzando la partecipazione civica; rivitalizzare le attività tradizionali per uno sviluppo della sfera socio-economica locale e dell’occupazione. Il target delle azioni svolte dall’organizzazioni è la comunità locale, i giovani e gli adulti in generale e in particolare i disoccupati e le associazioni locali. I progetti più rilevanti realizzati dall’associazione si sono realizzati nelle seguenti aree: Giovani e volontariato, Inclusione sociale e sviluppo comunitario, Ambiente, Educazione e Conservazione della natura, Turismo e promozione di prodotti locali.
PLANTAR UMA ARVORE
L’idea iniziale dell’associazione è nata nel 2009 da un gruppo di persone che ha sentito la necessità di contribuire alla protezione ambientale a livello locale partendo dal parco forestale di Monsanto (Lisbona). Hanno iniziato nella giornata di celebrazione della Foresta Autoctona con un evento di piantumazione che ha portato alla nascita di 1000 nuovi alberi. Le azioni dell’associazione sono incentrate sul volontariato dei giovani europei per l’adattamento ai cambiamenti climatici e si ispirano ai valori della cittadinanza europea come promotori di sviluppo e innovazione, nei settori della conservazione della natura, del ripristino delle aree naturali e dell’empowerment delle comunità.
Plantar uma arvore mira a coinvolgere i giovani e la comunità in opere concrete di protezione ambientale, includendo un’ampia gamma di attività pratiche, con l’obiettivo di ripristinare aree ecologiche degradate attraverso la restituzione di foreste autoctone, consentendo ai giovani di essere coinvolti in azioni che mirano a aumentare la consapevolezza socio-ambientale; migliorare la partecipazione inclusiva dei cittadini; sensibilizzare e formare le persone sul tema dei mutamenti climatici; promuovere il ripristino e la conservazione del patrimonio naturale; consentire alle comunità di beneficiare dei servizi ecosistemici; affrontare i cambiamenti climatici e riconoscere il pieno diritto ad un ambiente sano come base di tutti i diritti umani. L’associazione attua nel territorio della Foresta Nazionale di Bussaco (comune di Mealhada, distretto di Aveiro) e in quello del Parco Naturale di Sintra-Cascais (comune di Sintra, distretto di Lisbona).
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
OBIETTIVO DEL PROGETTO:
Promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori rurali attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale, sociale e culturale.
Obiettivi specifici:
- promuovere la conservazione delle risorse naturali in raccordo allo sviluppo socioeconomico, come strategia per uno sviluppo sostenibile delle aree rurali;
- recuperare e preservare le tradizioni culturali, salvaguardando e divulgando il patrimonio rurale e promuovendo l’incontro intergenerazionale per riscattare tradizioni, memoria e identità;
- incentivare la partecipazione civica e l’inclusione sociale, contribuendo al miglioramento della qualità della vita delle comunità in particolare a livello di fragilità sociali come l’isolamento sociodemografico
RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
L’articolato complesso di attività degli enti partecipanti ha reso opportuno prevedere sia attività condivise e trasversali in sedi diverse, che complementari e specifiche per ciascuna sede.
In entrambi i casi dette attività sono poste in essere per un più efficace contributo al raggiungimento dell’obiettivo di progetto.
Tutte le attività degli operatori volontari si possono svolgere in presenza ma è possibile prevedere che una parte di esse siano realizzate, non nelle sedi di attuazione del progetto, ma “da remoto” attraverso adeguati strumenti in possesso dell’operatore volontario e/o forniti dall’ente. Questa modalità potrà essere attivata in situazioni di emergenza che non consentano l’operatività presso le sedi o per altre opportunità di servizio e il suo utilizzo non andrà mai oltre il 30% del totale delle ore di servizio in termini di monte ore.
Il lavoro di campo, da realizzarsi in tutto il territorio delle Province coinvolte, prevede uscite, visite e in alcuni casi sporadici pernottamenti presso le aree rurali sede delle attività di supporto alle comunità locali.
Di seguito sono riassunte le attività previste per gli operatori del servizio civile, in affiancamento al personale e ai volontari dell’ente.
1.Azione Conservazione e rigenerazione ambientale
- Sede di Atenor
Preservazione dell’asino di Miranda
-sostegno agli asini (nutrizione; monitoraggio del loro stato di salute; interventi di medicamento e supporto alle cure veterinarie) e manutenzione nei 3 Centri
-supporto nelle visite agli abitanti locali per la cura degli asini e altri animali tenuti in casa
-gestione del libro genealogico della razza Asinina de Miranda e gestione del sostegno a distanza degli asini
– accompagnamento dei veterinari nelle visite agli allevatori
-visite didattiche e guidate al pubblico nei 3 Centri
-passeggiate con gli asini e trekking someggiato
- Sede di UVA
Preservazione delle colombaie tradizionali, monitoraggio rapaci e fauna, riforestaizone
-manutenzione periodica delle colombaie (rifornimento di grano e acqua)
-avvistamento e monitoraggio uccelli (nel periodo estivo è prezioso anche come attività di prevenzione incendi)
-monitoraggio della flora e fauna selvatica per il programma europeo LIFEPLAN
-semina con metodo tradizionale dei campi gestiti dall’associazione per poi contribuire ad alimentare la fauna locale
-riforestazione (piantagione di piante autoctone come querce, lecci, sugheri, ecc.)
-censimento di rettili, anfibi e rapaci
-fototrappolaggio (apporre camere professionali nei boschi per catturare immagini di mammiferi, tale attività prevede l’utilizzo di strumenti come il GPS)
-manutenzione dei campi di alimentazione per rapaci necrofagi (come avvoltoi e grifoni) e delle unità di alimentazione artificiale per conigli e pernici – CAAN
-restauro di strutture architettoniche tradizionali
- Sede di Mata do Bussaco
Supporto preservazione foreste autoctone
– identificazione e rimozione di specie esotiche associate al rischio di incendio e di degrado ecologico;
– piantumazione;
– identificazione della flora nativa per la conservazione e la raccolta di semi da produrre in vivaio;
– riabilitazione ecologica delle foreste native attraverso la piantagione di specie autoctone, la diversificazione della flora esistente e la reintroduzione di specie localmente estinte;
– monitoraggio degli esiti della piantumazione e della rigenerazione naturale autoctona;
– riabilitazione ecologica delle foreste native attraverso la piantagione di specie autoctone, la diversificazione della flora esistente e la reintroduzione di specie localmente estinte;
– ripristino di gallerie ripariali temporanee e torrentizie con particolare attenzione alla ritenzione del suolo e al ripristino della vegetazione ripariale;
– attività di intervento forestale e percorsi interpretativi con i turisti;
– manutenzione, ripristino e valorizzazione ecologica dei sentieri
- Sede di Montemor-O-Novo
Manutenzione del CCEM: vivaio di piante autoctone, dove si producono piante per la vendita e si realizzano azioni di piantumazione e di controllo e contrasto alle specie invasive
– coltivazione di sementi e gestione della serra (preparazione terreno, semina, coltivazione, raccolta, trasporto)
– piantumazione
– controllo e contrasto alle specie invasive
– divulgazione e promozione sul territorio
– gestione visite alla serra
-partecipazione alle fiere locali
Azione 2 Promozione culturale e animazione territoriale
ATTIVITA’ COMUNI A TUTTE LE SEDI
– Sostegno organizzazione di eventi tradizionali (feste tipiche del territorio e festival di ecologia, arti, musica e tradizioni popolari, che promuovono e divulgano la cultura rurale portoghese);
– Supporto e promozione di eventi e attività di animazione territoriale e comunitaria: ad es. attività di birdwatching e passeggiate naturalistiche aperte alla comunità, progetti fotografici, cicli di presentazione di documentari, rappresentazione di spettacoli teatrali con particolare attenzione al tema dell‘ecologia, fiere di prodotti locali
– collaborazione alla gestione della sensibilizzazione attraverso i media e i social media
Azione 3 Sensibilizzazione e Formazione
ATTIVITA’ COMUNI A TUTTE LE SEDI
-realizzazione di attività di promozione con cicli di incontri nelle scuole o per del territorio
-campi di lavoro giovanili estivi e scambi di volontariato internazionale
-organizzazione di corsi e workshop con un focus specifico sullo sviluppo rurale sostenibile
- Sede di Montemor o Novo
-orientamento sulle opportunità e le iniziative europee di mobilità presso lo sportello informativo giovanile Punto Eurodesk dedicato aorganizzazioni e giovani interessati
-realizzazione di sessioni informative nelle scuole locali sulle opportunità di volontariato e sulle iniziative europee di mobilità
- Sedi di Uva, Atenor, Montemor
-Potenziamento delle attività ricreative e comunitarie nell’ambito della realizzazione dei campi di lavoro
-collaborazione alla promozione delle iniziative
-tutoraggio peer to peer ai giovani che partecipano alle iniziative
-provvedere alla programmazione e gestione dei nuovi percorsi didattici
- Sede di Uva
-Interventi di educazione ambientale nelle scuole
- Sede di Mata do Bussaco
-Sostegno alle iniziative di volontariato ambientale: si realizzano iniziative con i gruppi delle comunità locali, come le organizzazioni sociali e ambientali, gli scout, le scuole e le università, le istituzioni sociali e il settore aziendale.
-accogliere i partecipanti all’avvio delle attività e monitorare l’andamento delle stesse
-raccolta di materiale fotografico
SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto in Italia
Sede di attuazione del progetto in Italia | Indirizzo sede | Codice sede | N. Volontari |
CESC Project Via Giglioli Roma | Via Enrico Giglioli 54 F – Roma | 215293 | 12 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero
Sede di attuazione del progetto all’estero | Indirizzo | Paese | Codice Sede | N. Volontari |
CESC Project Montemor Portogallo | Rua Luís Camões 16, Montemor-o-Novo – Evora | PORTOGALLO | 194161 | 2 |
CESC Project Mata do Bussaco Portogallo | Casa da feiteira snc, Mata Nacional do Bussaco | PORTOGALLO | 228863 | 2 |
CESC Project Uva Portogallo | Antiga Escola Primaria De Uva, Uva – Vimioso | PORTOGALLO | 153525 | 4 |
CESC Project Atenor Portogallo | Largo Da Igreja, Atenor – Miranda do Douro | PORTOGALLO | 153524 | 4 |
TOTALE POSTI DISPONIBILI: 12 POSTI CON VITTO E ALLOGGIO
Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari
Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza si conclude entro i sei mesi.
Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana
Tramite e-mail, Skype, WhatsApp, Zoom e telefonia mobile. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet.
Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari
Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:
– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;
– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie…);
– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);
– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;
– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;
– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.
Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.
Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.
Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.
Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di permanenza presso la sede di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.
L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
- Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
- Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
- Abitare nelle strutture indicate dall’ente
- Partecipare alle situazioni di vita comunitaria
- Stile di vita essenziale
- Flessibilità negli orari di servizio
- Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (garantendo i riposi settimanali e recuperi previsti dal regolamento)
- Attitudine al lavoro d’equipe
- Disponibilità a studiare individualmente la lingua portoghese qualora non la si conosca
- Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
- Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
- Predisposizione alle attività con l’utenza
- Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
- Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
- Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
- Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto
- Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
- Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica, in modalità residenziale o FAD, anche in momenti non coincidenti (sia in termini di fasce orarie di impegno che di giorni di servizio) con quanto previsto dal piano di servizio ordinario. Dette modifiche rispetteranno comunque il numero di giorni e di ore di servizio totali e la fascia oraria massima consentita per lo svolgimento del servizio civile stesso cioè dalle ore 6.00 alle ore 23.00. Nelle giornate di formazione le ore eventualmente svolte in più rispetto alla media saranno recuperate nell’arco del servizio: questa fattispecie si applica anche nei casi in cui la formazione generale e specifica siano di tipo residenziale.
- Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
- Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto.
Come previsto dal contratto di servizio civile la partecipazione alla formazione generale e obbligatoria e pertanto non sarà possibile prendere permessi durante quelle giornate.
La formazione, generale e specifica, potrà essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e/o asincrona (su piattaforma e-learning).
L’erogazione online avverrà previa verifica dell’ente della disponibilità da parte degli operatori volontari dell’adeguata strumentazione, per intervenire di conseguenza in caso di mancanza della stessa.
Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari
Gli operatori volontari dovranno saper sopportare l’isolamento dettato dalle particolari caratteristiche dei territori dove sono ubicate le sedi e dalla scarsità dei mezzi pubblici per gli spostamenti nel tempo libero, adattandosi agli aspetti che connotano questi territori rurali abitati in massima parte da una popolazione tendenzialmente anziana e con una dimensione comunitaria molto ristretta e raccolta. Queste caratteristiche dei contesti di servizio risultano particolarmente evidenti e marcate nel periodo autunnale e soprattutto invernale, anche per il clima rigido, mentre nei restanti mesi dell’anno si possono trovare più facilmente opportunità e occasioni di socializzazione a livello più ampio, anche grazie agli eventi che si svolgono in diverse località limitrofe ai territori di intervento.
Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per gli operatori volontari ulteriori a quelle descritte. Dal presente progetto di servizio civile potranno imparare molto ma dovranno essere consapevoli di affiancare, a seconda delle specificità delle sedi di progetto, il lavoro di veterinari, biologi, agricoltori, allevatori, operatori di campo e di svolgere attività principalmente molto pratiche e manuali, che si realizzano perlopiù all’aria aperta.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
No.
CRITERI DI SELEZIONE: I criteri di selezione sono pubblicati sul sito www.cescproject.org
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:
Le competenze acquisite dagli operatori volontari attraverso lo svolgimento delle suddette attività verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI anche denominata “Aliante studio di formazione e consulenza” C.F. 09413931008, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. L’attestato sarà anche sottoscritto dal CESC Project (ente titolare proponente il progetto) e dall’ente di accoglienza e verrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del SCU o che ne abbiano svolto almeno il 75%. Detto attestato spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili.
In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.
La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD indistintamente in forma sincrona o asincrona.
Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:
-per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
-per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
-per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.
Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo
MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)
– Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio – Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder. – L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione – Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU |
Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)
– Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento. – Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari. – Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto – L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie – L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)
– Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie – Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie – Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione – La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo – Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale – Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari – La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)
– Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie – Personalizzazione del percorso di accoglienza – Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali – metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi – strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona – Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia – Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento – Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio. – Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari |
Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona.
-Concetti di: rischio, danno, prevenzione, protezione Organizzazione della prevenzione aziendale -Diritti, doveri e sanzioni dei vari soggetti aziendali -Organi di vigilanza, controllo e assistenza Ed in particolare: -La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi -I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto -La sicurezza come processo di miglioramento continuo -I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione) -Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali -Percezione del rischio e propensione al rischio -Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio -La gestione delle emergenze e delle criticità |
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:
TITOLO PROGRAMMA “2024 Comunità resilienti nella penisola iberica”
OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:
Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
Obiettivo 15 Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Crescita della resilienza delle comunità
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