Ghana    

SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

TITOLO DEL PROGETTO: Siamo comunità

SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione

della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi.

DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO

Il presente progetto denominato Siamo comunità prevede un intervento di assistenza ai minori, disabili e non, che vivono ad Adidome e Abor, in Ghana.

Il progetto prevede un intervento di assistenza ai minori che risiedono nelle strutture dell’Opera Don Guanella ad Abor e Adidome (Ghana), che vivono in condizioni di particolare vulnerabilità a causa di condizioni socio-economiche o psico-fisiche invalidanti. La località di Abor, dista 190 km a est dalla capitale Accra e a poco meno di 60 Km. dal confine togolese e si situa nella regione politica del “Volta Region”. La sua posizione ha un’importanza fondamentale perchè è situato in una delle vie commerciali più importanti dell’Africa Occidentale: Aflao Road. Questa via, che inizia e termina in Costa d’Avorio, successivamente alla costituzione dell’COWAS (Economic Comunity of West African State) ha svolto e continua a svolgere un’importanza fondamentale per il commercio dal e per il Ghana. ECOWAS è stata fondata per promuovere l’integrazione economica in una zona che allora comprendeva 15 paesi, oggi diventati 16 (Mauritiana dal 2000) dove risiedono circa 340 milioni di persone. Intorno ad Abor vive poi una popolazione di circa 12.000 persone. La località di Adidome – seconda sede del progetto è una piccola città di 7800 abitanti in un Distretto di circa 45.000 di North Tongu nella Regione dell’alto Volta del Ghana.

Una ricerca promossa dagli operatori e dai volontari dell’Opera don Guanella nelle 4 aree del progetto, ha evidenziato questi risultati:

nel territorio di Abor vivono almeno 850 disabili di cui 250 sono minori (0-17 anni);

nel territorio di Adidome (Ghana) almeno 2.300 disabili di cui 700 minori;

Se restringiamo il target del nostro intervento ai 25.750 minori disabili, meno del 10% hanno complessivamente accesso ai servizi per la disabilità (2.750 ragazzi).

CRITICITÀ RILEVATE

Per quanto riguarda la situazione dei minori, nell’Africa Subsahariana, circa 50 milioni di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, di cui quasi 15 milioni a causa dell’AIDS. Alcuni di loro sono costretti a crescere da soli, con il supporto limitato o nullo di adulti che li hanno seguiti. É la regione del pianeta con il più elevato tasso di lavoro minorile: più di un terzo dei bambini di età compresa tra 5 e 14 anni è sfruttato nelle forme più pericolose di lavoro. Ogni giorno migliaia di bambini in Africa subiscono violenze, sfruttamento e abusi. La situazione è particolarmente difficile per i bambini costretti a vivere e a lavorare per strada.

La povertà diffusa, i conflitti, i cambiamenti climatici, l’HIV-AIDS, così come la violenza domestica, stanno costringendo sempre più i bambini ad abbandonare le proprie case per vivere e lavorare in strada, subendo abusi e sfruttamento. Molti altri finiscono in situazioni meno visibili di sfruttamento, di lavoro domestico, nelle fattorie, nelle miniere o anche in gruppi armati. L’UNICEF sta collaborando con i governi in tutto il continente per creare un ambiente protettivo tramite programmi di promozione del benessere sociale e impegnandosi in iniziative di sensibilizzazione per proteggere i bambini dallo sfruttamento e dall’abuso. Attualmente il numero di Paesi che hanno messo in bilancio i diritti dell’infanzia è alquanto esiguo.

Sul fronte della promozione dell’inclusione e dei diritti delle persone disabili, la questione risulta ancora più complessa e impegnativa da superare nel contesto africano. Su un territorio fortemente deprivato il problema della disabilità diminuisce significativamente le opportunità di integrazione sociale e lavorativa delle persone. Le stesse famiglie in cui sono presenti minori disabili, vivono il disagio dello stigma sociale e della difficoltà a trovare soluzioni alternative all’abbandono. La disabilità, infatti, è stata per anni marginalizzata nella cultura africana. La cultura tribale e la scarsa conoscenza delle cause delle patologie ha favorito l’ancestrale associazione della disabilità ad un sortilegio caduto su questa o quella famiglia. Queste credenze sono all’origine dell’esclusione sociale di questi bambini e del loro frequente abbandono da parte delle famiglie che li vedono come un peso o una sventura.

Il 21 Agosto 2012 il Ghana ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità, classificandosi come 119esimo stato a farlo. Il paese, che conta 5 milioni di abitanti con disabilità fisiche e mentali, circa un quinto della popolazione, era stato tra i primi firmatari del trattato nel marzo 2007, ma ha impiegato più di 5 anni per rendere effettiva la ratifica. Purtroppo a tutt’oggi le azioni dello stato africano non sono state fedeli all’impegno. Human Right Watch ha denunciato ripetutamente gli abusi a danno dei disabili quali: violazione delle libertà fondamentali, impossibilità di accedere alle cure primarie e gravi discriminazioni da parte delle autorità medesime. Nel 2011 e nel 2012 sono stati registrati centinaia di questi episodi che hanno avuto per teatro ospedali psichiatrici e campi di preghiera nel sud del Ghana. In un paese dove l’aspettativa di vita si aggira intorno ai 60 anni e dove i disabili sono circa 5 milioni, meno dell’1% del budget sanitario viene speso per questo tipo di servizi assistenziali. Il governo sembra lentamente voler dare un taglio a questa ingente problematica. Dopo la ratifica della Convenzione, il Ghana ha promosso una legge specifica sul tema della Salute mentale dimostrando l’intenzione di tutelare i disabili pur consentendo ancora la detenzione arbitraria e la rimozione della capacità giuridica di queste persone. Il quadro che ne risulta è piuttosto ingarbugliato: da un lato i passi avanti verso un’affermazione dei diritti umani fondamentali delle persone disabili, dall’altro il substrato culturale che mantiene delle note di discriminazione e di visione distorta della disabilità.

Attualmente in Ghana vengono attuati i seguenti interventi a favore delle persone con disabilità: il programma RBC nel nord est del Ghana ha sede a Garu e con esso si assiste una popolazione di circa 350.000 persone. Dipende dalla chiesa presbiteriana del Ghana ed era originariamente un programma di agricoltura per persone cieche. Nel frattempo è diventato un programma di RBC – Riabilitazione su Base Comunitaria – complesso per persone con tutti i tipi di handicap. Si collabora con il reparto di oftalmologia e di ortopedia del vicino ospedale di Bawku, dove vengono trasferiti i pazienti per operazioni oculistiche e ortopediche. Inoltre offre servizi per pazienti epilettici, un programma per l’integrazione di bambini disabili nelle scuole locali e formazione professionale per giovani. Nella Regione dell’Alto Volta le iniziative per i disabili sono legate a singole ONG che operano offrendo supporto alle famiglie dei disabili in 5 villaggi e fornendo ausili utili alla mobilità a circa 45 bambini/ragazzi ogni anno.

I problemi del Ghana relativi all’infrastruttura sanitaria e sanitaria in generale sono numerosi e gravi. La nazione concorda gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) derivanti dalla Dichiarazione del Millennio dell’ONU del 2000 e, infatti, ha compiuto passi da gigante per raggiungere alcuni di essi. I più notevoli sono probabilmente i risultati ottenuti per gli obiettivi per affrontare sia l’estrema povertà che la fame, nonché l’istruzione. Tuttavia, il Ghana è caduto sul raggiungimento di diversi altri obiettivi legati alla salute. La mortalità infantile, una delle questioni affrontate nel Millennio, rimane elevata, così come la mortalità materna – infatti le circostanze delle madri in attesa sono in peggioramento verso la fine dell’ultimo decennio. Altri gravi problemi non affrontati nell’Ordine del Millennio rappresentano rischi ancora più gravi per la salute della popolazione ghanese. La malaria, trasferita dalla zanzara Anopheles, è una delle malattie più gravi.

 

La Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza racchiude in un intero trattato l’intera gamma dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei minori, riconoscendolo non soltanto come oggetto di tutela e assistenza ma anche come soggetto di diritto e quindi titolare di diritti in prima persona. Rispetto alla specificità dei bambini con disabilità, l’art.23 impegna gli Stati a garantire che anche i bambini con disabilità abbiano effettivamente accesso all’educazione alla formazione, alla preparazione al lavoro e alle attività ricreative e “che possano beneficiare di questi servizi in maniera atta a concretizzare la più completa integrazione sociale e il loro sviluppo personale, anche nell’ambito culturale e spirituale”. La Convenzione è stata ratificata da 196 Paesi inclusi Ghana e Congo, ma è evidente – dai dati fin qui riportati – che in entrambi i Paesi la strada verso il pieno riconoscimento e tutela dei diritti dei minori è ancora molto lunga.

Anche la Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità nasce da decenni di lavoro e campagne di sensibilizzazione all’approccio alla disabilità: guardare al disabile non è come “oggetto” da curare, ma come “soggetto di diritto”, essere umano nella sua interezza che deve poter prendere decisioni sulla propria vita e ha diritto a una partecipazione piena e attiva alla società. La convenzione, con il conseguente protocollo opzionale, è stata adottata il 13 dicembre 2006 alla sede ONU di New York. Il protocollo è inteso come un vero e proprio ramo della tutela dei diritti umani. In quanto tale indica quali sono le zone dove i diritti fondamentali di chi soffre di disabilità vengono violati e dove è necessario intervenire per rafforzare diritti esistenti semplicemente sulla carta.

Purtroppo, se guardiamo alla situazione delle regioni oggetto del nostro intervento, emerge che le guerre civili, la povertà e l’instabilità politica di questi Paesi rendono ancora oggi molto difficile fronteggiare la vastità dei problemi che coinvolgono minori e disabili sotto tutti i punti di vista, dall’educazione alla salute alla protezione dalla violenza.

Nel contesto africano, la povertà economica, l’isolamento dei villaggi o la discriminazione, espongono molti bambini e adolescenti – in particolare i disabili – a forme molto violente e radicate di abuso ed emarginazione. Contro lo stigma vanno intraprese iniziative specifiche che saranno accompagnate da una strategia di prevenzione.

In questo quadro di bisogni urgenti e in crescita, l’attività del Don Guanella in Ghana è particolarmente apprezzata.

In particolare, l’analisi del contesto, dei bisogni e delle risorse presenti nei territori, motiva la necessità di migliorare ed incrementare i servizi già presenti nelle sedi di progetto, aumentando:

  • l’accoglienza residenziale
  • il supporto per l’inserimento scolastico
  • le attività ricreative ed educative realizzate nelle scuole e nelle strutture residenziali
  • il monitoraggio delle condizioni educative, sanitarie e familiari dei minori
  • la sensibilizzazione e la partecipazione delle famiglie e della comunità scolastiche

In entrambi i contesti risulta quanto mai urgente implementare le attività assistenziali ed educative a favore dei minori, integrando i servizi routinari delle strutture (comunità di accoglienza e scuole).

Il problema di partenza su cui nello specifico il presente progetto intende intervenire è, infatti, lo squilibrio rilevato tra attività meramente routinarie e assistenziali e attività invece progettuali, orientate allo sviluppo del soggetto, alla crescita delle sue competenze il cambiamento dell’ecosistema sociale in cui vive e, in ultima analisi, alla fuoriuscita dal bisogno.

 

DESTINATARI DEL PROGETTO

Sono destinatari del progetto bambini e adolescenti ospitati nelle strutture per disabili di Abor e Adidome.

 

Abor: 40 minori e ragazzi disabili fisici (da 15 a 23 anni) che partecipano anche a corsi di formazione di sartoria, elettronica, elettrotecnica, tipografia, allevamento (maiali e galline e altri animali da cortile), attività agricole nell’azienda agricola, manifattura del cuoio per la costruzione di scarpe anche ortopediche fabbricazione di stampelle e arti in legno e metallo

 

Adidome: 30 ragazzi con disabilità cognitiva medio grave (sindrome di Down, autistici e paralisi celebrale), recupero autonomie (dai 6 ai 23 anni).

In totale i destinatari del progetto sono:

·       70 minori e giovani tra i 3 e i 26 anni con disabilità (sordomuti, disabili fisici e con ritardo mentale) ospiti delle strutture di Abor e Adidome e della comunità di Plateau.

 

Tipologia di DESTINATARI

PAESE

Località

Tipologia di struttura

N. DESTINATARI

MINORI DISABILI

Adolescenti e giovani 15 – 23 anni con disabilità fisica

Ghana

Abor

St. Theresa Centre for Handicapped

40

Bambini, adolescenti e giovani con disabilità grave (6- 23 anni)

Adidome

Good Samaritan House

30

TOTALE

70

Di fatto dei 70 ragazzi accolti, almeno 30 risultano fortemente carenti nelle nozioni scolastiche di base. Risulta altresì problematico l’alto numero di minori accolti che presentano significative carenze scolastiche tali da compromettere gli stessi apprendimenti della formazione professionale. É assai probabile che questi ragazzi saranno fuori dal circuito lavorativo se non seguiranno dei percorsi di recupero e avranno più difficoltà nella socializzazione e nella integrazione sociale.

 

PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE

CESC Project, attraverso l’ente di accoglienza Opera Don Guanella, è presente in Ghana e nella Repubblica Democratica del Congo ormai da 10 anni. Ha realizzato e gestito già 8 progetti di servizio civile in Ghana e 6 in Congo, attraverso cui ha creato la base per lo sviluppo di una progettualità condivisa e opportunità di crescita per il territorio. I precedenti progetti hanno infatti permesso di estendere ai disabili e ai ragazzi di strada una assistenza qualificata, di garantire loro il supporto scolastico e porre le basi per un inserimento sociale e lavorativo efficace.

Il progetto si appoggia in particolare a 2 strutture dell’Opera don Guanella che operano con giovani disabili all’interno della Viceprovincia religiosa di Nostra Signora della Speranza, in Ghana:

  • St. Theresa Centre for Handicapped di Abor
  • Good Samaritan House Adidome– Volta Region 

Dal 1996 la Congregazione prende in carico il St. Theresa Centre for Handicapped di Abor e nel 2008 la Good Samaritan House di Adidome.

I 2 Centri sono diventati punto di riferimento, educativo e di formazione professionale, non soltanto per i soggetti disabili fisici e mentali ma anche per i giovani dei due territori che non hanno la possibilità di accedere ad una istruzione di secondo livello con indirizzo professionale

 

PARTNER ESTERI

 

La Congregazione religiosa dei Servants of Charity è da anni inserita nel contesto ghanese della Regione del Volta nell’ambito della disabilità sia cognitiva che fisica. Offre due realtà di servizio, una scuola di formazione professionale in arti e mestieri di vario tipo, residenziale e non, ed una seconda residenziale per diversamente abili cognitivi e fisici medio gravi.

 

Il St. Theresa Center di Abor   Ghana

Scuola professionale integrata situata nel Volta Region nell’est del Paese vicino alla frontiera con il Togo, è retta da una comunità guanelliana composta da 4 religiosi e 9 giovani religiosi in formazione ed il corpo decente che conta 14 persone fra professori e personale non docente. La struttura offre la possibilità al termine del ciclo formativo di accedere al politecnico. Accreditata presso il Ministero del Welfare ghanese, nacque come realtà per diversamente abili con una piccola quota di giovani senza risorse economiche per procedere con gli studi. Con gli anni e l’avvento della vaccinazione antipolio, il numero dei diversamente abili è passato dal 80% al 25% circa. Attualmente ospita in forma residenziale circa 80 giovani fra ragazze e ragazzi su di un totale di più di 200 studenti. Vi sono corsi di sartoria, tipografia, informatica, riparazione radio TV, riparazione apparecchiature informatiche, calzoleria per diversamente abili e non e protesica.

 

La Good Samaritan Home di Adidome   Ghana

Comunità guanelliana composta da 4 religiosi e da 5 operatori a contratto. La struttura si occupa in forma residenziale di 20 diversamente abili cognitivi e fisici lievi e medio gravi di ambo i generi. Offre loro un percorso di scuola speciale, riabilitazione ed inserimento per color che ne hanno possibilità, in piccole attività agricole.

La comunità si occupa della parte progettuale insieme ad altre realtà e si occupa della realizzazione, unitamente a fondi che vengono ottenuti attraverso il partenariato di vari Enti internazionali.

·       ASCI « DON GUANELLA » ONLUS – Chiavenna/Como    Italy

·       CONGREGAZIONE DEI  SERVI DELLA CARITA’ – Rome  Italy

·       PRESENZA MISSIONARIA GUANELLIANA – Roma Italy

·       MISSIONPROKURA GUANELLIANERDE – Pforzheim   Germany

·       PUENTES ONGD – Palencia Spain

·       LILIANE FOUNDATION – ‘s-Hertogenbosch  Holland

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

Nell’ambito del programma “2021 Africa fragile”, obiettivo del presente progetto sarà quello di incrementare l’attenzione e l’offerta formativa rivolta ai ragazzi con disabilità accolti nelle istituzioni residenziali e nelle scuole di Abor e Adidome.

Tale obiettivo risponde in maniera coerente agli obiettivi del Programma nonché al suo ambito d’azione, visto il sostanziale contributo che darà nell’acquisire capacità occupazionali per i disabili, favorire l’accesso all’istruzione per i minori, e supportare processi di inclusione sociale ed economica in aree svantaggiate e remote.

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

 

LE ATTIVITÀ DEGLI OPERATORI VOLONTARI SONO LE STESSE IN TUTTE LE SEDI.

ATTIVITA’

Attività previste per gli operatori volontari

1.1   Supporto agli operatori nella gestione quotidiana delle strutture residenziali e nell’assistenza dei bambini delle scuole dell’infanzia

1.2   Realizzazione di attività finalizzate all’aumento dell’autonomia degli utenti (igiene personale, alimentazione, cura e gestione degli spazi comuni, attività socio-affettive,…)

1.3   Attività di sensibilizzazione della popolazione rispetto alla questione della disabilità e dei diritti dei minori

·   Supporto agli insegnanti e agli operatori nella gestione quotidiana dei minori (supporto logistico, distribuzione dei pasti, supporto nelle attività di autonomia, cura degli spazi e delle strutture,…)

·   Supporto alla programmazione delle visite domiciliari per l’individuazione dei bambini e delle famiglie più bisognose

·   Promozione di eventi di informazione e sensibilizzazione aperti al territorio  sui diritti dei bambini e delle persone con disabilità

2.1   Realizzazione di laboratori sportivi, ludici e creativi

2.2   Realizzazione di laboratori espressivi (teatro, danza, musica,…)

2.3   Organizzazione e gestione di attività esterne per gli utenti delle strutture residenziali (gite giornaliere, visite, …)

2.4   Supporto nella realizzazione di attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità

·   Laboratori per la promozione del “diritto al gioco e allo sport”

·   Formazione all’attività motoria di base [5-10 anni] e rudimenti tecnici discipline sportive (calcio, pallavolo, basket, atletica, hockey) per i più grandi

·   Creazione e gestione di spazi ricreativi (formazione dei gruppi di attività, accoglienza e gestione dei partecipanti, cura e preparazione degli spazi e dei materiali,…)

·   Reperimento materiali e supporti per le attività laboratoriali

·   Supporto alle attività manuale e di piccolo artigianato

·   Supporto all’organizzazione e alla realizzazione di laboratori di teatro, musica, danza, etc.

·   Supporto nell’organizzazione e realizzazione di tornei sportivi/spettacoli/eventi finali

·   Organizzazione di passeggiate, gite, uscite esterne per gli utenti delle strutture e gli alunni delle scuole

·   Realizzazione di attività volte a favorire lo sviluppo dell’area socio-affettivo-relazionale (autostima, rapporto con i compagni e con gli adulti, rispetto delle regole, rispetto della collaborazione, partecipazione, autocontrollo, autonomia sociale, capacità emozionale, etc.)

3.1   Progettazione di percorsi per l’autonomia e l’avvio al lavoro

3.2   Attività di sostegno allo studio, attività di tirocinio lavorativo, stage formativi, formazione professionale per le attività agricole e artigianali

3.3   Analisi e aggiornamento della progettazione educativa individualizzata degli utenti

3.4   Avvio e monitoraggio dei percorsi di formazione professionale individuali

·   Mappatura delle risorse presenti sul territorio (scuole e corsi professionali, attività economiche prevalenti, possibili enti per stage formativi…)

·   Supporto nella profilazione degli utenti e nell’elaborazione di piani formativi individualizzati

·   Accompagnamento degli operatori locali nell’acquisto dei materiali per le attività

·   Collaborazione nella gestione dei gruppi di lavoro di artigianato, attività agricole e micro imprenditorialità

·   Supporto agli operatori nella programmazione, gestione d’aula e accompagnamento dei corsi di formazione professionale

4.1   Inserimento e monitoraggio dei bambini nelle scuole

4.2   Supporto agli insegnanti durante lo svolgimento delle lezioni nelle scuole (gestione aula, preparazione materiali, sostegno ai ragazzi con difficoltà di apprendimento,…

4.3   Rinforzo scolastico

4.4   Laboratori didattici extra-curriculari (inglese, informatica,…)

4.5   Attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità (es: esercizi per migliorare l’area della comunicazione e linguistica, sviluppo neuro-psicologico, comprensione verbale e non verbale, etc.)

·   Accompagnamento degli operatori/ operatrici durante le visite alle scuole di riferimento

·   Supporto agli operatori e partecipazione alle varie fasi dell’inserimento scolastico

·   Accompagnamento a sostegno del percorso scolastico e consegna materiali didattici primari

·   Affiancamento all’insegnante durante le attività di sostegno scolastico (gestione dell’aula, preparazione e svolgimento delle lezioni, supporto individualizzato ai bambini con difficoltà di apprendimento..)

·   Supporto nell’elaborazione dei progetti individuali di studio

·   Attività di doposcuola per i soggetti più deboli

·   Realizzazione di attività innovative ludico-educative che stimolino l’apprendimento

 

 

SEDI DI SVOLGIMENTO

 

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Congregazione Servi Della Carita’ Opera Don Guanella

VIA TOMMASO GROSSI, COMO

153176

6

 

Sedi di attuazione del progetto all’estero

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Good Samaritan House

Adidome – Volta Region

153140

2

Opera Don Guanella – Centre For Handicappated – Ghana

P O BOX 37 ABOR

153173

4

 

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

I 6 volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, non lontane dalle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Giorni di servizio settimanali ed orario

Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio.

Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri

Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet.

Eventuali particolari condizioni ed obblighi

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

·       Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero;

·       Rispetto degli usi, costumi e della realtà locale

·       Rispetto della cultura locale

·       Stile di vita essenziale

·       Vaccinazione obbligatoria per la febbre gialla

·       Attitudine al lavoro d’equipe

·       Buone capacità di adattamento (clima, alimentazione, usanze,…)

·       Non avere preclusioni con le attività di enti religiosi

·       Disponibilità a partecipare ai momenti istituzionali dei Centri, siano essi di tipo civile che religioso, al pari del personale locale

 

Particolari condizioni di disagio

Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere.

Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo.

Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco.

Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale.

Eventuale assicurazione integrativa

Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa.

 

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio.

La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto.

Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato.

 

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Attestazione specifica che indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

 

MODULI IN PRESENZA

Sede di realizzazione

Roma: Via Lungro 1, e presso le sedi di attuazione del progetto all’estero.

Moduli della formazione

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)

Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h)

Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h)

Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h)

Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h)

Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale (8h)

MODULI E CONTENUTI IN E-LEARNING

Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h)

 

Durata: 72 ore.

TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

2021 AFRICA FRAGILE: ACCANTO A BAMBINI E DISABILI IN REP. DEM. CONGO, GHANA E NIGERIA

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE

Obiettivo 10: ridurre l’ineguaglianza di e fra le Nazioni

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.00 – 12.30

Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00

Tel: +39 3516881486