Ecuador                                                  

 

 SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

TITOLO DEL PROGETTO:

I COLORI DELL’ACCOGLIENZA 

SETTORE E AREA DI INTERVENTO:

ll progetto interviene a favore di minori, migranti e richiedenti asilo nelle province di Carchi, Imbabura, Pichincha per sostenerli e includerli nella realtà sociale dell’Ecuador.

DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:

IBARRA

131.856 abitanti, 181.175 con i migranti legali (2010), è una città eterogenea, con meticci, indigeni e afro-ecuadoriani. A questo si aggiunge la massiccia presenza di migranti e richiedenti asilo colombiani, 50.000 e l’arrivo, sempre più numeroso, di venezuelani in fuga dal loro paese. Soffre problemi che interessano i gruppi meno integrati nella comunità: disuguaglianze, violazione dei diritti umani, difficoltà di accesso ai servizi, criminalità. Le difficoltà del contesto rendono più fragili le condizioni della popolazione più vulnerabile, esponendo a maggiori rischi proprio coloro che avrebbero bisogno di protezione: minori e migranti

Il progetto interviene sula Regione Imbabura, 398.224 abitanti. Gli indicatori INEC 2020 mettono in evidenza alti indici di povertà (54,2%) e di analfabetismo (10,6%, 13,4% per le donne). Le zone rurali raggiungono picchi di indici di povertà preoccupanti. 

QUITO 

Capitale dell’Ecuador, capoluogo del Pichincha, con 2.239.191 di abitanti (2010). Il progetto si colloca nei quartieri marginali della città. A causa dell’impatto della violenza nella zona di confine con la Colombia, a Nord dell’Ecuador e della crisi politica, negli ultimi 4 anni, del Venezuela, la città è popolata da una grande quantità di migranti che fuggono da questi paesi in cerca di sicurezza e migliori condizioni di vita.

I report realizzati da Gondwana e dal SJR Servicio Jesuita a Refugiados, tra il 2012 e il 2019, hanno confermato come una delle criticità più rilevanti della zona periferica di Quito- e tutta l’area che va da Quito ad Ibarra fino a Tulcàn – è data dalla presenza di molti migranti.

TULCÀN

Capoluogo del Carchi, con 55.558 abitanti e 187.000 nella Provincia; confina con la Colombia. È una provincia dedita all’agricoltura e al commercio. La popolazione sotto la soglia di povertà è il 57,2%, 20% in povertà estrema. L’indice di disuguaglianza è oltre lo 0,5. Negli ultimi anni il Carchi risente dell’afflusso di migranti in fuga da conflitti dai paesi vicini o dallo sfruttamento. Pur con l’intervento dell’UNHCR e dello Stato, questa popolazione accresce il disagio, le situazioni di rischio (prostituzione, regolamento di conti ecc.) ed alimenta la conflittualità. Rappresenta la porta di entrata per i migranti, dal ponte di Rumicacha entrano tra i 1.000 e i 3.000 migranti al mese, a cui vanno aggiunti quelli che passano la frontiera illegalmente.

Bisogni rilevati e aspetti da innovare:

Le criticità rilevate sul territorio sono: l’abbandono, la povertà, la marginalità e discriminazione, la violazione di diritti, la violenza subita da minori e migranti. Da queste sono stati selezionati alcuni bisogni chiave: 

  1. Accompagnamento di bambine/i e adolescenti nell’inserimento e frequenza scolastica. 
  2. Necessità di integrare l’offerta educativa con un adeguato accompagnamento nello studio, nella realizzazione di attività integrative e corsi. 
  3. Accompagnamento e inserimento socio educativo dei minori migranti o rifugiati. 
  4. Salvaguardia della salute psico-affettiva e fisica dei bambine/i e adolescenti accolti (accompagnamento e integrazione sociale). 
  5. Bisogno di professionalizzazione e accompagnamento per la ricerca di lavoro adeguato o la creazione di attività produttrici di reddito autogestite 

L’intervento mira a supportare processi educativi e di apprendimento, la professionalizzazione e l’inclusione per settori vulnerabili.

ENTI DI ACCOGLIENZA e ENTI PARTNER:

-FUNDACIÓN CRISTO DE LA CALLE

La Fundación Cristo De La Calle è un’associazione riconosciuta dai Ministeri per la Politiche sociali e Giustizia dell’Ecuador è attiva nella provincia di Imbabura dal 1993, con priorità di intervento verso i minori a rischio e le loro famiglie. Ha realizzato accordi con lo Stato ecuadoriano aderendo a programmi pubblici, a cui ha fatto seguito il riconoscimento di alcune metodologie da essa stessa applicate. 

Cogestirà tutte le attività del presente progetto ad Ibarra, fornendo strutture, sedi, supporto tecnico-professionale.

Fonda il proprio intervento sulle seguenti azioni:

  1. Intervenire a favore di bambini, bambine e adolescenti e le loro famiglie a rischio, attraverso la fornitura di supporto, servizi, infrastrutture, risorse umane, tecniche e finanziarie.
  2.  Incoraggiare le Istituzioni, sia del settore pubblico che privato, a includere nei loro programmi e attività una maggiore attenzione ai bambini e alle loro famiglie a rischio.
  3.  Sensibilizzare, coinvolgere e collegare il lavoro delle istituzioni di settore con i soggetti privati.
  4. Cercare finanziamenti in ambito nazionale e internazionale al fine di garantire la sostenibilità dell’organizzazione e dei suoi progetti e programmi.

-SERVICIO JESUITA A LOS REFUGIADOS – SJR

È una ONG internazionale specializzata nell’accoglienza di migranti e rifugiati. 

Cogestisce tutte le attività del presente progetto a Tulcàn e a Quito, fornendo strutture, sedi, supporto tecnico-professionale; fornendo report e individuando minori e migranti da accogliere tra gli stranieri che arrivano nella Provincia; fornendo consulenze ad hoc per i minori stranieri accolti. 

 

ALTRI PARTNER 

FEPP

Grupo Social Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio, Il FEPP opera da cinquant’anni nelle realtà comunitarie, contadine, indigene e afrodiscendenti locali e nello specifico nella sede regionali di Ibarra.

Si occupa di: individuare e fornire report su alcune famiglie fragili e minori da accogliere e di supportare l’inserimento dei destinatari in procinto di avvicinarsi alla professionalizzazione e ricerca di lavoro nel settore rurale.

-UNHCR (Ufficio di Ibarra responsabile per tutto il nord dell’Ecuador) 

Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, offre orientamento e supporto nell’assistenza legale a richiedenti asilo per il riconoscimento dello status migratorio e nei casi più estremi la possibilità di viaggiare a un paese terzo per ricevere protezione nel caso in cui non sia possibile riceverla in Ecuador; coordina alcune aree di intervento della Fondazione Cristo de la Calle e di Gondwana Ecuador. Segnala tutti i casi nei quali i minori, non accompagnati o figli di richiedenti asilo e/o rifugiati, richiedano un’attenzione specifica per ciò che attiene alla vulnerabilità dei loro diritti o nel caso in cui arrivino nel paese non accompagnati o vengano abbandonati e supporta le pratiche degli stessi per rintracciare i genitori e per eventuali possibili ricongiungimenti.

MIES

Ministerio de Inclusion Economica y Social, è l’entità pubblica che coordina le politiche sociali a favore dei minori, collabora con gli enti attuatori sul territorio contribuendo alle spese di una parte del personale dipendente della Fondazione Cristo de la Calle e ai costi di gestione delle case famiglia.

-MUNICIPALIDAD DE IBARRA 

Partner storico di Gondwana e di Cristo de la Calle per l’intervento a favore dei minori realizza supporto legale e laboratori formativi .

COSDHI

Corporación de Solidaridad y Derechos Humanos de Imbabura, organizza su tutto il territorio nazionale laboratori formativi per gli operatori degli enti attuatori sul territorio sul tema della protezione dei diritti umani fondamentali sia per minori che per persone migranti, anche in collaborazione con la RADH (Rete Americana per i Diritti Umani).

FUDELA

Fundación De Las Americas, presente da più di 15 anni in Ecuador e in 6 differenti province, si occupa di sviluppare attività di integrazione tra i giovani ecuadoriani e la popolazione migrante (colombiana e venezuelana) attraverso laboratori artistici e lo sport come metodologia di formazione integrale. 

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

Promuovere lo sviluppo educativo e sociale, la formazione professionale e il rispetto dei diritti di bambine/i, adolescenti e migranti vulnerabili delle Province di Imbabura (Ibarra), Pichincha (Quito) e Carchi (Tulcan).

Il progetto è rivolto in primo luogo a dare un sostegno educativo, un’assistenza integrale e un accompagnamento per l’autonomia socioeconomica a minori e migranti vulnerabili, appartenenti a fasce deboli (in stato di povertà, rifugiati, appartenenti a gruppi etnici marginalizzati).

Nello specifico partendo dalle criticità individuate nel contesto e dai bisogni rilevati, sono stati individuati 5 obiettivi specifici:

  • Supportare l’inserimento nelle scuole primarie e secondarie esterne dei minori e dei ragazzi accolti nelle Case Famiglia e nei servizi;
  • Incrementare le attività di laboratorio, di doposcuola e corsi per tutti i bambini inseriti nei programmi delle 3 sedi e aperte a minori del territorio;
  • Sostenere l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti inseriti nei programmi delle 3 sedi;
  • Supportare le attività di prevenzione e cura della salute psicoaffettiva e fisica e di integrazione sociale dei bambini e degli adolescenti accolti;
  • Supportare il programma di professionalizzazione, inclusione lavorativa e micro imprenditorialità.

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

ATTIVITÁ 

Attività previste per i giovani dello SCU

Accompagnamento nelle scuole per l’entrata e l’uscita dei bambini.

Accompagnamento fisico, a piedi o con mezzi pubblici o predisposti dall’equipe di lavoro per portare o andare a prendere i bambini a scuola dalle o verso le Case famiglia.

Incontri di verifica con genitori, maestri, professori, psicologi delle scuole frequentate.

Riunioni periodiche (settimanali e mensili) per ricevere indicazioni, orientare l’intervento e monitorare le attività di servizio. I primi incontri saranno fatti insieme alle educatrici o le psicologhe, una volta che i volontari si saranno ambientati e inseriti nell’ambiente saranno realizzati dagli stessi che poi riferiranno al personale tecnico della Fondazione.

Riunioni con l’equipe del progetto

Incontri sull’andamento scolastico, sullo stato emotivo e comportamentale sia a scuola che nelle Case famiglia, per orientare l’attività pedagogica delle Case famiglia.

Incontri con genitori e attività sociali legate ad eventi specifici o alla frequenza scolastica.

I civilisti parteciperanno all’organizzazione e agli incontri periodici, alle attività sociali con i genitori dei compagni di classe dei bambini accolti nelle strutture.

Sostegno per compiti scolastici e recupero delle materie.

Supporto pomeridiano e nei periodi di vacanza per il corretto svolgimento dei compiti scolastici.

Realizzazione di n. 12 corsi (6 ad ibarra + 3 a quito + 3 a tulcan)

Realizzazione di n. 12 Corsi che gli stessi ragazzi delle Case Famiglia e degli altri programmi sceglieranno insieme ai volontari e all’equipe tra lingua italiana, supporto informatico, attività artistiche; lingua inglese; foto-video; chitarra; danza; interculturalità. I corsi saranno inseriti all’interno della metodologia pedagogica già utilizzata da Gondwana e realizzati in coordinamento con il personale della stessa.

Accompagnamento nei soggiorni con pernottamento fuori dalle strutture ospitanti, come da programmazione delle attività, durante le vacanze o le escursioni nei fine settimana.

I civilisti supporteranno l’equipe delle Case famiglia nell’organizzazione e realizzazione di escursioni con pernottamenti. L’attività prevede che anche campeggi; i civilisti pernotteranno insieme ai minori accolti.

Sostegno nell’inserimento e accompagnamento scolastico. (per migranti)

Supporto nella ricerca delle scuole, nell’accompagnamento, realizzazione dei compiti scolastici.

Incontro con equipe di sostegno e funzionari UNHCR. (per migranti)

I giovani volontari  inseriti nel progetto accompagneranno i migranti accolti nelle visite con UNHCR e le altre entità di supporto, aiutando poi i destinatari nel realizzare tutti i passi necessari per ottenere status, documenti e benefit.

Organizzazione e accompagnamento ad incontri per il sostegno psicologico e medico. (per migranti)

I volontari daranno il loro supporto nella cura fisica e psichica dei minori accolti, accompagnandoli alle visite e assicurandosi che le prescrizioni vengano poi messe in pratica.

Supporto nel recupero dei legami familiari (ove esistenti e compatibili) (per migranti)

I volontari supporteranno l’equipe nella ricerca di familiari in grado di riaccogliere ed educare i minori, li accompagneranno nelle visite e redigeranno report.

Accompagnamento nella professionalizzazione e ricerca di corsi e lavoro (per i più grandi) (solo a Quito) (per migranti, solo a Quito))

Supporto nella stesura di CV, lettere, ricerca di corsi e lavoro; preparazione e accompagnamento agli incontri.

Accompagnamento alle visite mediche e di controllo e fisioterapie per disabili

Accompagnamento alle visite mediche e, laddove risulti utile o necessario. 

Supporto attività quotidiane di cura dei minori

Supporto alle educatrici della casa famiglia nella preparazione delle attività quotidiane dei bambini più piccoli e nell’organizzazione scolastica, sportiva, contatti con amici e familiari degli altri accolti. Sostegno alle mansioni domestiche quotidiane, nella preparazione dei pasti, nel riordino delle stanze, nel risveglio e nel riposo.

Aiuto nella realizzazione degli esercizi riabilitativi e dei corretti comportamenti assegnati ai ragazzi nella vita comune

Affiancamento all’assistente sociale e all’educatrice nel realizzare, a casa e nella vita quotidiana, le indicazioni e i comportamenti indicati dal personale medico, terapisti, psicologi ecc.

Supporto all’organizzazione di iniziative di integrazione sociale: escursioni, visite culturali per la conoscenza del territorio

I civilisti supporteranno l’equipe delle Case famiglia nell’organizzazione e realizzazione di  escursioni, visite culturali di conoscenza del territorio visite didattiche, passeggiate.

Supporto per le pratiche di richiesta asilo o di domiciliazione, ottenimento servizi, documentazione e certificazioni (solo a Quito)

I civilisti affiancheranno e aiuteranno i migranti nei contatti con gli enti pubblici o sovranazionali per ottenere i documenti necessari per la domiciliazione, lo status di rifugiati, l’accesso ai servizi sanitari, educativi, anagrafici, i sussidi e tutti i diritti a loro riconosciuti.

Supporto all’organizzazione corsi di orientamento e/o laboratori e stesura CV, documentazione per il Visto (solo a Quito)  e realizzazione di 6 corsi ad hoc(2 ad Ibarra e 4 a Quito)

Supporto all’organizzazione corsi di orientamento e/o laboratori e stesura CV

Supporto all’organizzazione e ricerca di corsi professionali e/o di aggiornamento

Supporto all’organizzazione e ricerca di corsi professionali e/o di aggiornamento, iscrizione a corsi o Università

Accompagnamento nelle pratiche per l’avvio di attività microimprenditoriali e gruppi di risparmio e credito.

I civilisti accompagneranno i giovani più grandi, vicini o già entrati nella maggiore età, già inseriti nel processo di “autonomia” e “sgancio” dalle Case famiglia nella realizzazione di piccoli studi di mercato, valutazione su costi e rischi, possibilità di credito, recupero della documentazione necessaria, per avviare attività in proprio. Altra opzione sono in gruppi di risparmio per creare una cassa comune dove attingere, a turno, a un credito, sempre per avviare attività produttrici di reddito. Anche in questo caso i civilisti accompagneranno il processo.

 

 

SEDI DI SVOLGIMENTO

 

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare

Via Appia Nuova 983, Roma

214644

12

 

Sedi di attuazione del progetto all’estero

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO SEDE

PAESE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Gondwana Ibarra FCC

Maldonado y Guillermina Garcia 14-119

ECUADOR

193915

6

Gondwana Quito JRS – EC

Avenida Eustorgio Salgado y Avenida Universitaria N19-83

193916

4

Gondwana Tulcan JRS-EC

Avenida Rafel Arellano y Ayacucho snc

 

193918

2

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

  • Il vitto e l’alloggio per 6 operatori volontari sono assicurati da Gondwana FCC a Ibarra (Ecuador) sede Gondwana Ibarra FCC n. 193915.
  • Il vitto e l’alloggio per 4 operatori volontari sono assicurati dal Gondwana SJR a Quito (Ecuador) sede Gondwana Quito SJR n. 193916.
  •  Il vitto e l’alloggio per 2 operatori volontari sono assicurati dal Gondwana SJR a Quito (Ecuador) sede Gondwana Tulcan SJR n. 193918.

Per un totale di 12 operatori volontari in SCU nelle 3 sedi

Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari

Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero

Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in Ecuador intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

Tramite e-mail, Skype, whatsapp, telefonia fissa e mobile. Nelle sedi degli enti attuatori all’estero è presente la connessione ad internet. Lo sviluppo capillare della telefonia mobile, con 4 operatori che operano sul tutto il territorio nazionale, garantisce ormai una copertura pressoché totale anche in zone lontane dai centri abitati e la possibilità di accedere agevolmente anche alla linea internet

Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari

Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche a eventuali specifiche e saltuarie attività progettuali e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

  • Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
  • Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
  • Stile di vita essenziale
  • Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
  • Disponibilità a studiare individualmente la lingua spagnola qualora non la si conosca a fondo 
  • Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
  • Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto 
  • Predisposizione alle attività con l’utenza
  • Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
  • Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
  • Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
  • Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
  • Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
  • Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.

Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari

Non sono state riscontrate particolari situazioni di disagio per i volontari. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, è previsto che condividano la casa e vengano alloggiati in stanze multiple. Il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Proprio in questa ottica ai volontari verranno proposte attività di manutenzione, riciclo e ristrutturazione dei beni comuni. il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose;

Il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali.

Il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti per prevenire rischi legati alla sicurezza pubblica e sanitaria, con particolare riferimento al contesto caratteristico della frontiera nord dell’Ecuador, vicinissima a Tulcan e molto vicina alla città di Ibarra, sedi del presente progetto.

La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale.

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: 

Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto, c’è quella di non svolgere o intraprendere attività di studio, formazione, lavoro (subordinato o autonomo) se incompatibili con il corretto espletamento del servizio civile.  

 

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:

I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.

In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.

Ogni ente attuatore del progetto provvederà ad erogare la formazione specifica nella propria sede.

 

Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo:

 

MODULI IN PRESENZA

Modulo

Contenuti formativi

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h) 

-Esperienza, storia e attualità degli enti attuatori

-Elementi essenziali della Storia, dell’antropologia, sociologia e criticità dell’Ecuador e dell’America latina

-Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi)

-Cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo.

-La situazione delle fasce vulnerabili della popolazione nel contesto di intervento. I minori / i migranti.

Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h)

-Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento

-La gestione delle relazioni con il personale del progetto e con gli utenti

Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h)

Strumenti di comunicazione con i minori, disabili e migranti;

-Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza

-Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo;

-comunicazione verbale e non verbale

-gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione conflitti, emozioni e problematiche relazionali- l’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta.

Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h)

– Strumenti di animazione e educazione: attività di gruppo, laboratori;

– Percorsi di Inclusione e coesione sociale.

– Questioni tecniche relative alle attività di micro credito e inserimento socio-lavorativo

– Gruppi e minoranze etniche in Ecuador

Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h) 

– Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione dei servizi rivolti ai destinatari;

– Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie;

 – Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del della popolazione destinataria del progetto.

Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h)

– La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi;

– I rischi generici comuni connessi alle attività di progetto

– I rischi specifici connessi ai luoghi in cui svolge l’attività secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione.

 

Moduli e Contenuti in e-learning

Modulo

Contenuti formativi

ORE

Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h)

INTRODUZIONE ALL’EDUCAZIONE ALLA PACE Come valorizzare la pace che è in noi

3

PERCHÈ DIFENDERE LA PACE – Come un sistema globale può proteggere un diritto universale fondamentale

4

L’ITALIA E LA PACE – Come la Pace è integrata nel sistema istituzionale italiano

4

IL RUOLO DELLA SOCIETÁ CIVILE. Come si costruisce la Pace su fondamenta solide

4

LE DECLINAZIONI DELLA PACE. Come si riconoscono i testimoni di Pace

4

IL CONFLITTO TRA POPOLI E STATI. Come la violenza e le guerre non sono la risposta

4

IL CONFLITTO INTERPERSONALE E SOCIALE. Come una risposta possa arrivare dal senso di Cittadinanza Globale

4

ECONOMIA E SOCIETÁ. Come esperienze e modelli si possono mettere al servizio della Pace

4

LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. Come l’Italia intende la sua missione nello scenario globale

Conclusioni: Ci sarà nel prossimo futuro la Pace nel mondo? 

4

TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

TITOLO: 2022 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Sudamerica

OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE

Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Obiettivo 4:  Favorire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

Obiettivo 10: Ridurre le diseguaglianze all’interno di e fra le Nazioni

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00

Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00

Tel: +39 3516881486