ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO | NYUMBA YETU – LA NOSTRA CASA |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO | Settore: Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
PAESE | TANZANIA |
NUMERO OPERATORI VOLONTARI | 18 |
DURATA DEL PROGETTO | 12 MESI |
“Negare alle persone i loro diritti umani
è sfidare la loro stessa umanità”
Nelson Mandela
Il presente progetto verrà realizzato nella Repubblica di Tanzania e prevede interventi assistenziali nei confronti di:
- 55 bambini orfani del villaggio “Tumaini” di Mtwango;
- 95 bambini orfani del Villaggio “Renato Grandi” di Ilembula;
- 750 persone con disabilità del distretto di Wanging’ombe e delle aree territoriali limitrofi;
- 440 bambini con disabilità della cittadina di Mbeya;
- 110 disabili del quartiere di Kawe a Dar Es Salaam.
che vivono nelle seguenti aree della Tanzania:
Regione | Città / Villaggio | BENEFICIARI |
Njombe | Wanging’ombe | Persone con disabilità |
Mtwango | Minori orfani | |
Ilembula/Ilunda | Minori orfani | |
Mbeya | Mbeya | Persone con disabilità |
Dar Es Salaam | Dar Es Salaam | Persone con disabilità |
ENTI ATTUATORI E PARTNER ESTERI
Il CESC Project in collaborazione con le associazioni Gondwana e Comunità Solidali nel Mondo, opera da 14 anni in Tanzania collaborando alla gestione di progetti di cooperazione e progetti di servizio civile nella Regione di Njombe, dal 2013 nella Regione limitrofa di Mbeya e dal 2014 anche nella metropoli di Dar Es Salaam.
Nel corso di questi anni il contributo si è sviluppato in tre direzioni:
- Sostegno al Villaggio Orfani Tumaini di Mtwango che ospita 55 minori orfani di genitori morti a causa dell’AIDS; sostegno al Villaggio Orfani “Renato Grandi” di Ilembula che ospita attualmente 95 minori orfani e con famiglie in difficoltà.
- Sviluppo di un’azione diretta alla promozione di iniziative per e con i disabili a Wanging’ombe nella Regione di Njombe e nella cittadina capoluogo di regione di Mbeya.
Esso si inquadra in una strategia più ampia di azione locale fondata sull’approccio della Community Based Rehabilitation – Riabilitazione su base comunitaria, un sistema di intervento sulla disabilità che valorizza le relazioni del tessuto sociale più prossimo (la comunità, il villaggio) e tende a rendere competenti le famiglie, insegnando loro le tecniche riabilitative e non solo, per un efficace intervento riabilitativo sui bambini con disabilità.
- Sostegno a un centro diurno per bambini con disabilità, nel quartiere di Kawe a Dar Es Salaam, adiacente al Centro socio sanitario avviato dalla Comunità religiosa delle Suore di Ivrea.
Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare
Gondwana è un’associazione senza fini di lucro operante a favore di gruppi sociali in situazione di svantaggio per promuovere i diritti umani, sociali e civili, attraverso la cooperazione allo sviluppo, interscambi, ed esperienze di servizio civile a Sud del Mondo. Nasce nel 2008 e ha orientato il suo intervento di cooperazione in due aree geografiche: la Tanzania e l’Ecuador.
In Tanzania negli ultimi 10 anni è stato avviato un centro di riabilitazione, Inuka, a Wanging’ombe; 9 centri diurni nelle regioni di Njombe e Mbeya; un laboratorio per la costruzione di ausili; un oleificio per la produzione di olio di girasole che oggi impiega 5 ragazzi con disabilità e in parte contribuisce al sostegno dei centri di riabilitazione.
Comunità Solidali nel Mondo
Fondata nel 2007 come ONLUS, è poi stata riconosciuta come ONG dal Ministero degli Affari Esteri dal 2016. Collabora con CESC Project, attraverso l’invio di volontari di servizio civile in Tanzania e con Gondwana nell’ambito di progetti di Cooperazione decentrata in Tanzania e Ecuador.
In questi 10 anni Comunità Solidali ha sostenuto le attività di cooperazione decentrata in Tanzania supportando il centro di riabilitazione Inuka CBR a Wanging’ombe, e i 4 centri diurni del programma Simama CBR a Mbeya.
Inoltre dal 2014 collabora con la Congregazione delle Ivrea Sisters a Dar Es Salaam nel quartiere di Kawe, supportando le attività del dispensario.
Dal 2017 è partner e gestore nel progetto triennale finanziato dall’AICS denominato “All Inclusive” che prevede la costruzione e l’avvio di un centro di riabilitazione nel quartiere di Kawe a Dar Es Salaam.
Diocesi Di Njombe
La Diocesi di Njombe conta una popolazione di 660.000 mila abitanti e 31 parrocchie tra cui la Parrocchia Cattolica di Mtwango e la Parrocchia Maria Aiuto Dei Cristiani di Ilembula.
- Cattolica Mtwango
La parrocchia Cattolica di Mtwango accoglie il “Villaggio orfani Tumaini”, la prima sede in Tanzania accreditata per accogliere volontari di servizio civile.
Il “Villaggio Tumaini” ha iniziato la sua attività nel 2002 e attualmente accoglie 55 bambini dagli 0 ai 14 anni la maggior parte dei quali sono orfani di genitori, morti a causa dell’AIDS, alcuni anche sieropositivi. Il villaggio è formato da 9 case-famiglia; ciascuna di esse ospita non più di 9 o 10 bambini di età diversa. Sono assistiti da 2 o 3 “mamme-ragazze” che passano l’intera giornata con i bambini.
Qui, dal 2006 ad oggi sono stati realizzati 11 progetti di servizio civile per un totale di 61 operatori che hanno svolto servizio civile.
- Parrocchia Maria Aiuto Dei Cristiani Ilembula
Il “Villaggio orfani Renato Grandi” è stato avviato nel 2013 e ospita 95 bambini orfani, bambini con problematiche familiari e ragazze madri. I minori vengono accolti in un clima che è lontano dall’idea di orfanotrofio, un clima molto più simile a quello di una grande famiglia allargata. I bambini sono suddivisi nelle 8 casette presenti, costruite riprendendo il modello di abitazione tanzaniana, in ognuna delle quali sono presenti anche due o tre “mamme” che si prendono cura dei bimbi e fanno loro da madri.
Qui, dal 2011 ad oggi sono stati realizzati 3 progetti di servizio civile per un totale di 12 operatori che hanno svolto servizio civile.
Gondwana Tanzania Inuka Cbr
INUKA Southern Highlands CBR è un centro di riabilitazione con l’obiettivo di fornire servizi di alta qualità alle persone con disabilità e ad altri pazienti con bisogni di riabilitazione, coinvolgendo le loro famiglie e le comunità in cui si stanno inserendo, secondo la metodologia della riabilitazione su base comunitaria.
La sede è presso il villaggio di Wanging’ombe nella regione di Njombe in Tanzania. Nel compound sono presenti, oltre alla palestra di riabilitazione: un ufficio di coordinamento; gli alloggi dei referenti e dei volontari; un ostello, per ospitare i pazienti e i loro familiari; un laboratorio di ausili ortopedici; e un oleificio di olio di girasole di alta qualità e un laboratorio di artigianato i quali proventi sostengono il centro di riabilitazione.
Qui, dal 2011 ad oggi sono stati realizzati 6 progetti di servizio civile per un totale di 27 operatori che hanno svolto servizio civile.
Diocesi Di Mbeya Caritas
La Diocesi di Mbeya si estende su un’area di 60.348 kmq con una popolazione di oltre 1.800.000 abitanti.
Nel 2013 in partenariato con CESC Project, Gondwana e Comunità Solidali nel Mondo, la Caritas e la Diocesi di Mbeya, ha promosso il programma SIMAMA CBR, Riabilitazione su Base Comunitaria, dando vita a 4 centri diurni frequentati da circa 350 bambini che svolgono le terapie nei centri medesimi o sono raggiunti a casa dai servizi.
Le attività prevedono l’impegno di un coordinatore locale, un terapista occupazionale, due fisioterapisti, uno psicologo, un assistente sociale e 10 operatori comunitari.
Qui, dal 2013 ad oggi sono stati realizzati 4 progetti di servizio civile per un totale di 15 operatori che hanno svolto servizio civile.
Comunità Solidali Nel Mondo Tanzania
Comunità Solidali Tanzania è un’organizzazione nata nel 2017 con lo scopo di sostenere e supportare programmi di cooperazione internazionale a favore di persone con disabilità, famiglie con disabili a carico e donne in situazione di disagio.
Ha sede a Dar Es Salaam, nel quartiere periferico di Kawe e sin dal principio ha intrapreso una collaborazione con la Congregazione delle Suore di Ivrea grazie alla quale ha avviato – adiacente al dispensario delle Suore – un centro diurno che accoglie 110 bambini disabili e sostiene le famiglie con disabili a carico attraverso interventi di riabilitazione, di animazione e di sostegno psicologico, per un totale di 350 beneficiari.
Presso questa sede, nel 2017/2018 è stato realizzato il primo progetto di servizio civile con l’impiego di 2 operatori.
CONTESTO TERRITORIALE E AREA D’INTERVENTO
Regione di Njombe:
La Regione di Njombe, già Distretto di Njombe della Regione di Iringa sino al 2009 e istituita Regione con Decreto del Governo della Tanzania del 2010, si trova nel sud-ovest della Tanzania (area delle Southern Highlands), ad una altitudine media di m. 1.600 s.l.m. La regione ha un’area complessiva di 10.668 chilometri quadrati. Circa 7.680 chilometri quadrati della Regione sono adatti all’agricoltura e all’allevamento (Fonte da qui in avanti: National Bureau of Statistics of Tanzania, Njombe Regional Profile, 2016).
La città di Njombe, che dà il nome alla Regione e alla Diocesi, conta 40.000 abitanti, mentre il numero complessivo di residenti nella Regione è di 702.097 individui (329.359 uomini e 372.738 donne), con un tasso di crescita annuo del 2,1%. Circa il 40% della popolazione è cattolica.
La popolazione è prevalentemente distribuita in numerosissimi villaggi rurali, sparpagliati sull’intero territorio, che rendono la Regione di Njombe un contesto a bassa urbanizzazione e concentrazione di servizi, e a bassa densità abitativa: 536.189 individui, cioè più del 76% del collettivo, risiede nelle campagne, mentre poco più del 23% abita nei piccoli e medi centri urbani del territorio: Njombe, Makambako, Wanging’ombe.
Nella Regione di Njombe l’89,4% del PIL è dato dalle attività agricole e di allevamento, seguite dai servizi (9,7%) e in ultimo da industrie e infrastrutture con un solo 0,8%. L’agricoltura, prevalentemente organizzata sul modello familiare (shamba) e con forme produttive estremamente arretrate, assorbe da sola più dell’80% dei lavoratori. Evidenti appaiono quindi l’estremo ritardo del settore industriale e il sorprendente aumento dei servizi, nei quali sono inclusi la telefonia mobile e la ristorazione. Tra le maggiori coltivazioni vi sono: banane, mais, fagioli, grano, patate, pomodori, arachidi, tè, caffè, piretro, soia e girasole. Caratteristiche a livello industriale sono la produzione e la lavorazione del tè e lo sfruttamento del legname, condotte da grandi compagnie estere dedite all’esportazione. La seconda attività è l’allevamento che impiega nel distretto 7.600 allevatori, principalmente di bovini. L’allevamento di polli, maiali, capre e bovini è diffuso a livello familiare.
Regione di Mbeya:
La città di Mbeya conta oltre 300.000 abitanti è la capitale della circostante regione rurale di Mbeya (la popolazione, con Mbeya, ammonta a circa 2 milioni).
Mbeya è il primo grande insediamento urbano che si incontra venendo dallo Zambia. Si trova a un’altitudine di 1.700 metri e si estende attraverso una stretta valle dell’altopiano circondata da alte montagne. La lingua principale è lo swahili colloquiale e la lingua inglese è ampiamente insegnata nelle scuole.
Dopo la corsa all’oro del 1905, Mbeya fu fondata come città mineraria d’oro negli anni ’20. La ferrovia di TAZARA in seguito attirò migranti agricoli e piccoli imprenditori nella zona. Mbeya e il suo distretto sono stati amministrati dagli inglesi fino al 1961. La città di Mbeya è ora una metropoli in crescita e centro commerciale per le regioni meridionali e i paesi limitrofi del Malawi, dello Zambia e del Congo. La città ha diverse etnie tra cui Safwa, Nyakyusa, Nyiha e Ndali, tutte prevalentemente agricoli.
Dar Es Salaam:
La metropoli è la città più importante della Tanzania sia per affari che di governo con oltre 5 milioni di abitanti (censimento 2015) meta di una significativa immigrazione interna, specialmente dalle zone rurali. Poiché molti immigrati hanno difficoltà a trovare lavoro qualificato e ben stipendiato, la crescita della popolazione genera anche un aumento progressivo della povertà urbana.
La popolazione povera di Dar è in gran parte costituita da giovani, che devono affrontare una varietà di problemi.
Le aree periurbane povere sono sempre più caratterizzate da abitazioni fatiscenti, affollamento, e scarse condizioni igieniche; le latrine sono comuni, a pozzo nero (e soggette a straripare nella stagione delle piogge) e la raccolta dei rifiuti avviene in modo irregolare. I rifiuti vengono spesso bruciati o sotterrati, con i conseguenti pericoli legati all’inquinamento dell’aria e del suolo e alla diffusione nell’ambiente di sostanze tossiche.
ANALISI CRITICITA’ E BISOGNI RILEVATI NEL CONTESTO
Focus persone con disabilità sedi di Wanging’ombe, Mbeya, Dar Es Salaam
In Tanzania secondo l’Integrated Labor Force Survey 2014 le persone con disabilità presenti rappresentano il 7,2% della popolazione totale. Limitate nell’accesso all’educazione primaria ed emarginate da adulte dalla partecipazione attiva all’economia del Paese, spesso finiscono ai bordi della società, condizionando anche il benessere socio-economico delle loro famiglie. Povertà e carenza di strutture sanitarie specializzate limitano l’accesso ai servizi di riabilitazione, accentuando i disagi. A questo si aggiungono pregiudizi e stigma sociale che portano alla loro esclusione dai processi decisionali nella comunità, dalla politica e dalle occasioni di socialità.
Nel Distretto di Wanging’ombe il numero di disabilità accertate sono 10.252, di cui 3.014 disabilità motorie. Il tasso di partecipazione sociale all’istruzione e al lavoro delle persone con disabilità, e in generale il loro livello di qualità di vita, è estremamente basso. Il 25% delle persone con disabilità non prende parte in alcun modo al lavoro, alla scuola o ad altre attività di tipo sociale; appena il 38% frequenta le scuole. Il 40% non può utilizzare alcun mezzo di trasporto sia pubblico che privato ed è di fatto semiconfinato nel proprio domicilio, interamente dipendente dai propri familiari.
La città di Mbeya è capoluogo della regione omonima. La città conta oltre 300.000 abitanti e si trova a un’altitudine di circa 1700 m s.l.m., in una stretta valle circondata da monti. Fu fondata negli anni venti come insediamento minerario.
Le persone con disabilità presenti nella regione di Dar Es Salaam sono circa 300.000 di cui oltre 90.000 bambini con disabilità gravi o medio-gravi.
In riferimento ai bambini disabili, tra i 3 e i 18 anni presenti nel villaggio di Wanging’ombe e villaggi circostanti, nella città di Mbeya e nella città di Dar Es Salaam la situazione di estremo disagio che vivono le famiglie con un minore disabile ha avuto una risposta parziale con l’apertura di 6 CSR – Centri Socio Riabilitativi- equivalenti ai nostri Centri diurni per disabili – avviati dalla nostra associazione con la collaborazione dei partner locali nel Distretto di Wanging’ombe, l’apertura di 4 CSR nella citta di Mbeya e zone limitrofe, l’avvio di un primo centro diurno nel quartiere di Kawe a Dar Es Salaam. In totale sono 350 i bambini che frequentano attualmente i CSR – Centri Socio Riabilitativi. Per gli altri 980 c’è una risposta saltuaria attraverso visite che vengono effettuate da volontari della Parrocchia nostra partner del progetto e da volontari della Caritas Diocesana e dai soci di Gondwana Tanzania e dalle suore di Ivrea. Pur avendo tutti bisogno di un trattamento riabilitativo personalizzato solo per 150 di loro è possibile intervenire attraverso un programma di riabilitazione domiciliare.
Focus bambini orfani, sede Mtwango e Ilembula
A fronte di un forte investimento dello Stato tanzaniano nell’istruzione sono evidenti le contraddizioni sul piano della istruzione e del sistema educativo tanzaniano.
La Tanzania ha investito molto nel corso degli anni nella scolarizzazione primaria rispetto al resto dell’Africa. A partire dal 2004, circa l’85% della popolazione è stata iscritta alla scuola primaria per cinque anni, circa il 57% continua attraverso tutti i sette anni; tuttavia, solo il 6% degli studenti continuano la loro formazione entrando nella scuola secondaria.
In effetti il calo del tasso di istruzione ha evidenti cause:
- La qualificazione degli insegnanti. Durante le visite alle scuole si possono valutare le fortissime carenze di insegnanti nelle lezioni di inglese e matematica e geografia;
- La numerosità delle classi scolastiche (fino a 70 alunni per classe) a seguito di una cronica carenza di insegnanti;
- La forte percentuale di espulsione scolastica degli alunni che hanno difficoltà di apprendimento;
- La conseguente mortalità scolastica e l’abbandono degli studi anche durante la scuola primaria.
La qualità della formazione è un importante indicatore del potenziale di sviluppo di un Paese perché il miglioramento dell’istruzione è uno strumento che può perpetuare la crescita in termini di qualità della vita. Una formazione migliore può aumentare il potenziale di giovani tanzaniani rimuovendo un ostacolo verso il raggiungimento di progresso e sviluppo.
Inoltre, contribuendo ad una buona istruzione per i minori ospiti degli orfanotrofi si intende agevolare il loro reinserimento nell’ambito della propria comunità di origine, nonché negli istituti delle scuole secondarie che i ragazzi devono frequentare per poter completare gli studi.
I villaggi orfani Tumaini e Renato Grandi hanno potuto fruire nelle annualità precedenti dell’apporto di progetti di servizio civile.
I due centri, in cui le operatrici presenti hanno una qualificazione molto bassa e garantiscono una presenza con tempi molto brevi e con un turn-over piuttosto accentuato, mostravano forti carenze nelle attività di sostegno scolastico specialmente in alcune materie come l’inglese la matematica e l’informatica. Inoltre è stato particolarmente proficuo l’impegno dei giovani nelle attività culturali e di animazione.
Nell’ultimo progetto si servizio civile i giovani hanno così offerto il loro contributo garantendo assistenza integrativa ma anche attivando corsi di inglese e informatica e laboratori ricreativi e teatrali.
DESTINATARI
Visto la stretta connessione fra strutture proponenti e le comunità, consideriamo destinatari del progetto:
- le famiglie dei disabili che abitano nella cittadina di Mbeya, nel villaggio e nei villaggi circostanti di Wanging’ombe, nel quartiere di Kawe di Dar Es Salaam;
- le famiglie allargate degli orfani presenti nei loro villaggi di origine e nel quartiere della Metropoli;
- gli educatori che hanno in carico i ragazzi che frequentano le scuole secondarie;
- gli educatori e le educatrici del Villaggio Tumainidi Mtwango, e del Villaggio “Renato Grandi” di Ilembula;
il territorio del Distretto di Wanging’ombe che, attraverso le attività generatrici di reddito (azienda agricola, oleificio sociale e attività artigianali), fruirà di uno sviluppo economico adeguato alle necessità dei suoi abitanti e delle famiglie dei disabili in particolare.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
OBIETTIVO 1: Implementare l’accoglienza offerta ai bambini delle strutture “Villaggio Tumaini” e Villaggio Renato Grandi
OBIETTIVO 2: Migliorare l’organizzazione dei Centri di riabilitazione di Wanging’ombe e di Mbeya e il Centro diurno “Kawe” di Dar Es Salaam implementando le attività della Riabilitazione su base comunitaria
OBIETTIVO 3: Contribuire allo sviluppo socioeconomico della comunità locale offrendo ai genitori dei bambini disabili opportunità lavorative e di produzione di reddito compatibili con la cura dei figli.
ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI
L’area di intervento in cui i volontari in Servizio Civile opereranno sarà quella dell’assistenza ai minori in stato di bisogno, in particolare orfani e disabili e il supporto nelle attività finalizzate alle attività di sviluppo locale e comunitario.
Data la delicatezza di un intervento in un contesto extra-italiano e extra-europeo e data l’importanza dell’esperienza di servizio civile in quanto esperienza formativa per il giovane o la giovane che vi aderiscono, il compito dei volontari in Servizio Civile è principalmente quello di supportare il personale locale delle varie strutture in cui opereranno all’interno del progetto.
Queste figure contribuiranno all’inserimento graduale dei volontari nelle singole attività secondo le fasi del seguente schema temporale:
- osservazione delle attività, della durata di circa un mese, che permetterà ai volontari di conoscere in maniera più diretta e approfondita la nuova realtà;
- affiancamento, anch’essa della durata di un mese, durante la quale il volontario parteciperà attivamente alle attività, accompagnato da un tutor locale, che possa dargli indicazioni qualora risulti necessario;
- sperimentazione, in cui il volontario, sulla base dell’esperienza svolta nei due mesi precedenti, sarà sufficientemente pronto per offrire un contributo personalizzato alla realizzazione delle attività previste, mettendo in gioco la propria formazione e le proprie conoscenze, arricchite dall’approfondimento della realtà locale acquisito nelle propedeutiche “fasi conoscitive”.
A tutti i volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali.
I volontari avranno, pur nella divisione dei compiti, spazi di incontro, di scambio e di verifica periodici.
Area di intervento | Attività del progetto | Attività previste per gli operatori volontari SCU |
Assistenza e animazione minori | Supporto alle mamme nella cura e assistenza di neonati | · Supporto alle operatrici nella gestione quotidiana dei bambini
· Assistenza nella gestione dei pasti |
Organizzazione di momenti ludico
ricreativi per i bambini orfani |
· Organizzazione di passeggiate,
· creazione di spazi ricreativi, |
|
Supporto nella gestione quotidiana delle case
dei Centri orfani |
· Supervisione degli spazi dei centri,
· Collaborazione nella cura degli orti |
|
Organizzazione di classi di studio mirate al recupero delle carenze scolastiche | · Affiancamento all’insegnante durante le attività di sostegno scolastico. | |
Elaborazione di percorsi individuali sulla base dei bisogni individuati nei colloqui con gli insegnanti delle scuole di riferimento | · Accompagnamento della responsabile del villaggio durante i colloqui con i direttori delle scuole. | |
Studio dei testi utilizzati nelle scuole pubbliche | · Supporto nell’elaborazione dei progetti individuali di studio | |
Preparazione di lezioni di inglese e di alfabetizzazione informatica commisurate alle difficoltà dei ragazzi | · Collaborazione nella preparazione e nello svolgimento delle lezioni di informatica e inglese. | |
Preparazione di attività e laboratori di tipo espressivo (teatro, canto, danza, attività manuali…) | · Partecipazione all’organizzazione e alla realizzazione di laboratori di teatro, musica, danza, etc.
· Affiancamento agli operatori durante le prove per le recite. · Supporto nell’organizzazione delle rappresentazioni |
|
Organizzazione di gite e di attività ricreative coerenti con un piano educativo e formativo concordato con l’équipe dei responsabili del Villaggio | · Partecipazione all’organizzazione e alla realizzazione delle uscite didattiche con i bambini orfani | |
Assistenza Socio Sanitaria per i DISABILI | Partecipazione alle settimane di riabilitazione intensiva nel centro di riabilitazione di Wanging’ombe | · Affiancamento all’equipe riabilitativa nella organizzazione e gestione delle settimane di riabilitazione intensiva |
Partecipazione alle attività dei centri diurni di Wanging’ombe, Mbeya e Dar Es Salaam | · Supporto agli operatori/alle operatrici durante le attività quotidiane dei CSR | |
Partecipazione all’elaborazione dei piani riabilitativi individuali | · Partecipazione alle riunioni di equipe per la compilazione dei piani riabilitativi individuali | |
Programmazione delle visite domiciliari con l’equipe di lavoro | · Supporto alla programmazione delle visite domiciliari | |
Partecipazione agli incontri di equipe per la compilazione dei piani riabilitativi individuali rispetto alle visite domiciliari | · Partecipazione alle riunioni di equipe per la compilazione dei piani riabilitativi individuali | |
Interventi riabilitativi domiciliari specifici nei villaggi limitrofi a Waning’ombe, Mbeya e Dar Es Salaam | · Accompagnamento degli operatori/ operatrici durante le attività domiciliari | |
Partecipazione alle riunioni di equipe per la programmazione degli interventi di inserimento scolastico | · Supporto alla programmazione delle visite | |
Partecipazione agli incontri nelle scuole di riferimento | · Accompagnamento degli operatori/ operatrici durante le visite alle scuole di riferimento | |
Inserimento e monitoraggio dei bambini disabili nelle scuole | · Supporto agli operatori e partecipazione alle varie fasi dell’inserimento scolastico | |
Sviluppo comunitario e locale | Produzione e acquisto animali da allevamento e mangimi | · Accompagnamento operatori/ operatrici locali nell’acquisto dei materiali per l’erogazione del microcredito |
Erogazione di microcredito per l’avvio di microimprese familiari | · Partecipazione agli incontri con le famiglie per erogazione del microcredito | |
Produzione di manufatti artigianali: batik, cesti ecc | · Collaborazione nella gestione dei gruppi di lavoro di artigianato | |
Supporto durante la produzione dell’olio | · Collaborazione durante la produzione dell’olio con particolare riguardo ai giovani disabili inseriti | |
Supporto all’organizzazione e gestione dei materiali | · Supporto agli operatori/ operatrici dell’oleificio per organizzare gli spazi e i materiali | |
Supporto alla rendicontazione | · Collaborazione con il referente dell’oleificio nella rendicontazione | |
Partecipazione agli incontri di produzione | · Partecipazione attiva ai gruppi di produzione del sapone | |
Supporto all’organizzazione e gestione dei materiali | · Collaborazione con i gruppi di lavoro per la conservazione dei materiali |
POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI E SEDI DI SVOLGIMENTO
Sedi di attuazione del progetto di appoggio in Italia
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA | INDIRIZZO SEDE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
GONDWANA | Via Cariati 12, Roma | 128569 | 16 |
COMUNITÀ SOLIDALI NEL MONDO | Via Lungro 1, Roma | 135471 | 2 |
Sedi di attuazione del progetto all’estero e relativi enti attuatori
ENTE ATTUATORE | CITTÀ | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
PARR. CATTOLICA MTWANGO- DIOCESI DI NJOMBE | MTWANGO | 27334 | 4 |
GONDWANA TANZANIA INUKA CBR | WANGING’OMBE | 128581 | 5 |
PARROCCHIA MARIA AIUTO DEI CRISTIANI ILEMBULA | ILEMBULA | 105238 | 4 |
DIOCESI DI MBEYA-
CARITAS |
MBEYA | 119975 | 3 |
COMUNITÀ SOLIDALI NEL MONDO KAWE (PAL. B) | DAR ES SALAM | 135472 | 2 |
Modalità di fruizione del vitto e alloggio
Gli operatori volontari del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri.
CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI
I 18 volontari in SC saranno impiegati con vitto e alloggio e il servizio si articolerà su 6 giorni la settimana, per complessive 1145 ore di servizio annue.
La formazione iniziale e intermedia si svolgerà a Roma.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
- Minimo 10 mesi di servizio all’estero
- Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali;
- Stile di vita essenziale;
- Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali);
- Flessibilità oraria dei turni di servizio;
- Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque il riposo settimanale previsto;
- Disponibilità a frequentare un corso di lingua e cultura swahili
Particolari condizioni di rischio
Rispetto agli altri Paesi confinanti, la Tanzania ha goduto – negli anni che hanno seguito la sua indipendenza e fino ai nostri giorni – di una situazione di pace e di tranquillità interna, conservando la sua visione stabile e moderata che ha caratterizzato il suo sviluppo negli ultimi 40 anni. Nella zona del progetto non sussistono particolari rischi riguardanti la sicurezza.
Saranno evitati i viaggi nella regione di Kigoma, ovest di Kagera, nelle aree a nord e a nord-ovest del Paese, nei pressi dei campi profughi e ai confini con il Ruanda, il Burundi e la Repubblica Democratica del Congo, a causa della presenza di bande armate.
Rischi sanitari quali la malaria o il colera, non vengono segnalati nell’altipiano in cui si trovano il Villaggio Tumaini, il Villaggio Renato Grandi, il Villaggio di Wanging’ombe, la città di Mbeya e Dar Es Salaam. Alcuni bambini del Villaggio Tumaini in cui si svolge il progetto di SC sono sieropositivi.
In generale, la maggior parte dei rischi sono ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale.
Particolari condizioni di disagio
Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per i volontari.
Per la persona che proviene da Paesi Europei le condizioni di disagio sono legate sostanzialmente a quelle di una “normale” permanenza in un paese africano: i piccoli accorgimenti trasmessi da chi ha esperienza pluriennale di vita in Africa (solo acqua filtrata ad es.) sono sufficienti a eliminare rischi seri di malattie e/o di inconvenienti. La malaria non viene segnalata nell’altipiano in cui si trovano le Regioni di Mbeya e di Njombe; al contrario vanno prese le precauzioni del caso quando si dovessero programmare spostamenti all’interno del Paese (ad esempio visite nella zona della costa o sulle Isole).
Requisiti che favoriranno un andamento efficace dell’esperienza: conoscenza essenziale della lingua inglese; esperienza e/o predisposizione ed interesse alla vita di comunità e allo svolgimento anche di compiti semplici e umili (pulizie, preparazione pasti…)
MODALITÀ DI COLLEGAMENTO E COMUNICAZIONE CON LA SEDE ITALIANA
Tramite e-mail, Skype, telefonia fissa e mobile. Nelle sedi degli enti partners è presente la connessione ad internet. |
MODALITÀ E TEMPI DI EVENTUALI RIENTRI IN ITALIA
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto, intervallati da un rientro nella sede italiana necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e soprattutto per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. La prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo può variare tra i 3 e i 6 mesi. A questo periodo fa seguito un rientro in Italia di 2/3 settimane e poi una successiva partenza per l’estero. |
EVENTUALE ASSICURAZIONE INTEGRATIVA DI COPERTURA DEI RISCHI
Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE
Si rinvia al sistema di selezione verificato dal DPGSCU in sede di accreditamento. |
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI
Requisiti che favoriranno un andamento efficace dell’esperienza: conoscenza essenziale della lingua inglese; esperienza e/o predisposizione ed interesse alla vita di comunità e allo svolgimento anche di compiti semplici e umili (pulizie, preparazione pasti…) |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI
Agli operatori volontari verrà consegnato un attestato specifico. L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (16h) |
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Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (23h) |
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Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale con i minori e disabili (8h) |
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Modulo 4:Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (8h) |
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Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (8h) |
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Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) |
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Durata della Formazione Specifica
71 ore. Il 70% delle ore sarà erogato entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore sarà erogato entro e non oltre il terz’ultimo mese del progetto.
Utilizzando una metodologia esperienziale, riteniamo opportuno poter trattare alcuni degli argomenti previsti, successivamente, nel momento in cui i volontari potranno arricchire le dinamiche d’aula con i loro personali vissuti, grazie alle esperienze che avranno fatto durante la prima parte del servizio. Si specifica che il modulo sul tema “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” sarà erogato entro i primi 90 giorni dall’avvio del progetto. |
Per informazioni:
E-mail estero@cescproject.org
Tel. 06 71280300
Guarda il video Twendeni Tanzania
Per candidarti a questo progetto vai al link:
https://domandaonline.serviziocivile.it/?CodiceProgetto=NAZNZ0008119102471ENAZ