Sono atterrata in Ecuador qualche mese fa…
In effetti l’Ecuador è dall’altra parte del mondo e poi cosa sono due mesi in tutta la vita?! La strada è ancora lunga. Bè, trovo che ogni momento di questa esperienza fino ad ora vissuta sia interessante e valido da ricordare, tanto dal punto di vista personale che professionale. L’Ecuador è un bellissimo paese, ricco di una natura diversa tutta da scoprire e una cultura di tradizioni e credenze importanti. In due mesi ho già imparato molte cose e molte altre mi aspettano. I bambini sono un mondo fantastico, possono lasciarti a bocca aperta in qualsiasi momento, sempre quando meno te lo aspetti e nonostante tutte le possibili incomprensioni e imprevedibilità sono persone semplici e disinibite, questo mi piace di loro!
Uno dei momenti per me particolarmente significativi è stato quello del “campamento” svoltosi a circa un mese di distanza dal nostro arrivo, una settimana di vacanza in cui i bambini non andavano a scuola. Loro sono difficili da gestire soprattutto quando sono tanti ma nei momenti liberi dove non si hanno compiti da eseguire o regole da rispettare è proprio lì che ci si diverte e si può avere uno scambio. Quella settimana è stata per me un punto di svolta. Dopo un primo periodo intenso e difficile finalmente ho potuto godere di un aspetto più piacevole. Durante quei giorni sono state organizzate una serie di attività alle quali tutti partecipavamo, volontari, educatrici e bambini e si ha avuto così l’occasione di stare tutti insieme. Una mattina ci siamo proposte io e Valentina per una lezione di “danza – terapia”. Eravamo nel cortile della fondazione, all’aperto, abbiamo fatto spazio e preparato una scaletta di canzoni, da lì il via alla musica e alle danze. Noi facevamo dei passi e loro dietro ci seguivano. Era divertente voltarsi a guardarli di tanto in tanto e trovarli affannati, con le loro espressioni curiose, allegre, perplesse, confuse e concentrate. Tutti ci stavamo divertendo al ritmo della musica. Tutti si sfogavano e allo stesso tempo si ricaricavano di energia. La danza è un grande mezzo di unione.
Oltre a questo episodio tante sono state le giornate divertenti; abbiamo fatto passeggiate, giochi di gruppo, falò e tanto altro. E’ stato interessante e utile per me avere modo di vedere i bambini in “panni diversi”, non quelli usuali della vita quotidiana come andare a scuola, fare i compiti, mettere in ordine la casa etc. E’ stato in un certo senso un punto di svolta perché da lì in poi tra me e loro si è rotto il ghiaccio.
Monica Moroni
Volontaria in Servizio Civile in Ecuador
Sede di Ibarra