R.D.Congo
SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA
TITOLO DEL PROGETTO: FRAGILI E PERFETTI |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI |
CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO: Con questo progetto nella Repubblica Democratica del Congo, si prevede un intervento di assistenza ai minori che risiedono nelle strutture dell’Opera Don Guanella a Kinshasa, capitale della RDC, dove vivono in condizioni di particolare vulnerabilità a causa di condizioni socio-economiche o psico-fisiche invalidanti così da favorirne l’inclusione sociale e lo sviluppo di una vita degna. In particolare l’assistenza sarà rivolta a:
CONTESTO TERRITORIALE E AREA DI INTERVENTO LA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Il progetto prevede un intervento localizzato nella città di Kinshasa, che nel 2014 ha superato gli 11 milioni di abitanti, divenendo la terza area metropolitana dell’Africa e candidandosi a divenire in pochi anni, si dice nel 2020, la più grande città francofona del mondo. Situata a 280 m s.l.m., sulla riva sinistra del fiume Congo di fronte a Brazzaville, Kinshasa è anche un attivo centro industriale e costituisce il maggior porto fluviale dell’Africa, capolinea della ferrovia e dell’oleodotto per Matadi. La situazione socioeconomica allarmante e la guerra che ha imperversato nella R.D.C. dal 1998 hanno favorito un incremento considerevole del numero di bambini che vivono in strada nelle vie di Kinshasa. Da una stima molto fondata effettuata nel 2016 si ritiene che nelle strade di Kinshasa vivano non meno di 19.000 “shegué” – bambini e bambine di strada, che sopravvivono mendicando, di lavoretti nei mercati o anche prostituendosi – ma in tutto il paese sono oltre 600 i bambini che, ogni mese, finiscono in strada, in fuga dalla guerra, abbandonati dalle famiglie o alla disperata ricerca di una vita migliore. BISOGNI E CRITICITÀ RILEVATE NEL CONTESTO Per quanto riguarda la situazione dei minori, nell’Africa Subsahariana, circa 50 milioni di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, di cui quasi 15 milioni a causa dell’AIDS. Alcuni di loro sono costretti a crescere da soli, con il supporto limitato o nullo di adulti che li hanno seguiti. É la regione del pianeta con il più elevato tasso di lavoro minorile: più di un terzo dei bambini di età compresa tra 5 e 14 anni è sfruttato nelle forme più pericolose di lavoro. Ogni giorno migliaia di bambini in Africa subiscono violenze, sfruttamento e abusi. La situazione è particolarmente difficile per i bambini costretti a vivere e a lavorare per strada. La povertà diffusa, i conflitti, i cambiamenti climatici, l’HIV-AIDS, così come la violenza domestica, stanno costringendo sempre più i bambini ad abbandonare le proprie case per vivere e lavorare in strada, subendo abusi e sfruttamento. Molti altri finiscono in situazioni meno visibili di sfruttamento, di lavoro domestico, nelle fattorie, nelle miniere o anche in gruppi armati. Sul fronte della promozione dell’inclusione e dei diritti delle persone disabili, la questione risulta ancora più complessa e impegnativa da superare nel contesto africano. Su un territorio fortemente deprivato il problema della disabilità diminuisce significativamente le opportunità di integrazione sociale e lavorativa delle persone. Le stesse famiglie in cui sono presenti minori disabili, vivono il disagio dello stigma sociale e della difficoltà a trovare soluzioni alternative all’abbandono. La disabilità, infatti, è stata per anni marginalizzata nella cultura africana. La cultura tribale e la scarsa conoscenza delle cause delle patologie ha favorito l’ancestrale associazione della disabilità ad un sortilegio caduto su questa o quella famiglia. Queste credenze sono all’origine dell’esclusione sociale di questi bambini e del loro frequente abbandono da parte delle famiglie che li vedono come un peso o una sventura. È inoltre evidente che il problema della integrazione delle persone disabili nel contesto africano non possa essere affrontato solo attraverso iniziative, pure essenziali, di risposta diretta attraverso centri di riabilitazione e di formazione professionale. I gravi pregiudizi nei confronti delle persone disabili arrivano persino a individuare in questi soggetti potenziali pericoli per la società ovvero maledizioni che gravano sulla famiglia di origine. È essenziale allora accompagnare l’attività diretta nei diversi Centri con una più culturale ed educativa nei confronti della popolazione locale con l’obiettivo di superare i pregiudizi e favorire l’inclusione sociale di persone in difficoltà. Dai dati evidenziati emerge che le rare iniziative per i disabili fisici e mentali non riescono a coprire gli enormi bisogni che sono rilevati e che, soprattutto in ambito rurale, sono aggravati da un approccio culturale che emargina i soggetti colpiti da disabilità e di fatto li esclude qualsiasi tipo di integrazione sociale e lavorativa. In questo quadro di bisogni, la Congregazione guanelliana ha promosso due comunità di accoglienza:
Le comunità di accoglienza, infatti, dalla lunga esperienza della Congregazione, risultano le più idonee a innescare meccanismi di recupero, sanare le ferite dell’abbandono, valorizzare le capacità e potenzialità dei ragazzi che la vita di strada ha spesso offeso e nascosto. In particolare per quei ragazzi che, oltre le negatività della vita di strada, hanno il peso di un serio ritardo mentale, è sembrato opportuno offrire uno spazio lontano dalla città; un ambiente agricolo che offra loro la possibilità di recuperare la dimensione della relazione, del rapporto con la manualità, del rapporto con sé stessi. Il complesso di attività avviate nelle due comunità di accoglienza risponde alle esigenze educative e formative, ma la bassa qualità della formazione del personale locale e le gravi carenze di partenza degli ospiti non permettono un percorso educativo efficace per i ragazzi ospitati. Dal quadro che viene evidenziato sotto da una indagine interna promossa dalla stessa Congregazione risulta evidente che le attività educative, di rinforzo scolastico e quelle di animazione risultano complessivamente insufficienti sia nella quantità sia nel tempo dedicato. DESTINATARI Destinatari del progetto saranno i ragazzi ospitati nelle due strutture dell’Opera Don Guanella presenti nell’area di Kinshasa:
Beneficiari:
PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE L’Opera Don Guanella ha una mission che radica nella storia e nei profondi rapporti col suo fondatore, la presenza in Africa e nel Sud del Mondo. “Noi Servi della Carità abbiamo ricevuto dal fondatore l’amore e la cura dei poveri, specialmente dei più abbandonati, di “coloro che sono poveri nell’ingegno o nella salute o nelle sostanze” in particolare ci dedichiamo al ministero della carità tra i disabili mentali chiamati dal nostro fondatore i “buoni figli”, tra gli anziani, i fanciulli e i giovani… in America latina, India, Filippine e Africa. L’Opera Don Guanella è presente in Africa ormai da 10 anni. Ha realizzato e gestito già 6 progetti, attraverso cui ha creato la base per lo sviluppo di una progettualità condivisa e opportunità di crescita per il territorio. I precedenti progetti hanno infatti permesso di estendere ai disabili e ai ragazzi di strada una assistenza qualificata, di garantire loro il supporto scolastico e porre le basi per un inserimento sociale e lavorativo efficace. PARTNER ESTERI La Congregazione religiosa dei Serviteurs de la Charité è da anni inserita nel contesto di Kinshasa e da sempre opera per il reinserimento dei bambini di strada tanto da far nascere con altri Enti locali e stranieri un tavolo di coordinamento con focus particolare su questo fenomeno tanto che nel 2007 portò all’inserimento nella Costituzione della Repubblica congolese di articoli per la difesa dei minori. Con circa 20 confratelli e circa 30 operatori regolarmente a contratto attua i propri interventi in collaborazione con i servizi sociali della Commune di Limete e della Commune di Lemba (Municipi della città di Kinshasa). La Maison St. Joseph La Comunità religiosa guanelliana che risiede in questa struttura ospita da anni i minori che seguono il percorso residenziale e segue con religiosi e operatori a contratto locali, i due centri di primo intervento, maschile e femminile, ubicati in due quartieri con alta densità di presenza di minori di strada. Oltre a questo gestisce il Centro guanelliano di formazione professionale e due laboratori, panetteria e falegnameria, rivolti all’inserimento lavorativo dei giovani, per accompagnarli con l’apprendimento di un lavoro, inizialmente alla semi-autonomia dopo i 18 anni e poi all’autonomia dopo i 19. O.S.E.P.E.R. Acronimo di “Oeuvre de Suivi, et de Protection des Enfants de la Rue” organismo creato dall’Opera don Guanella per poter entrare direttamente in coordinamento con le realtà per bambini di strada della capitale congolese. L’Ente si occupa della parte progettuale insieme alle Case guanelliane che poi la realizzano, unitamente a fondi che vengono ottenuti attraverso il partenariato di vari Enti internazionali. |
OBIETTIVO DEL PROGETTO: Obiettivo del presente progetto è quello di favorire l’educazione, l’assistenza sociale e riabilitativa, e la formazione professionale dei giovani, con disabilità e non, accolti nelle istituzioni residenziali e nelle scuole di Kinshasa. Obiettivi Specifici 1) Migliorare il livello di assistenza ai minori, con disabilità e non, accolti nelle comunità del Don Guanella 2) Aumentare l’offerta di attività educative, ludico ricreative e socializzanti in ciascuna sede di progetto 3) Potenziare il grado di occupabilità dei ragazzi, disabili e non, tra i 15 e i 25 anni 4) Aumentare le attività di rinforzo scolastico rivolto ai minori in ciascuna sede di progetto |
ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI:
|
SEDI DI SVOLGIMENTO Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
Sedi di attuazione del progetto all’estero
|
POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI: Il progetto prevede 4 posti con vitto e alloggio. I volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri. |
EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI: Giorni di servizio settimanali ed orario Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto all’estero intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica del rilascio dei visti di permanenza nel paese la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e la durata del primo periodo di permanenza può variare dai 3 ai 6 mesi. Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia fissa e mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet. Eventuali particolari condizioni ed obblighi Obblighi: vaccinazione contro la febbre gialla. Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:
Particolari condizioni di disagio Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere. Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale. Eventuale assicurazione integrativa Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: I seguenti requisiti favoriranno un andamento efficace dell’esperienza di servizio:
Per poter svolgere le attività previste, in ragione dei requisiti richiesti per l’ingresso nel Paese, delle sedi di attuazione nonché delle caratteristiche dei destinatari, non si può escludere che, sia prima dell’avvio che durante il servizio civile, gli operatori volontari impegnati in questo progetto, si debbano sottoporre necessariamente a vaccinazione anti COVID-19. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto. Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI: Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio tramite attestato specifico. L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. |
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Metodologia: Le metodologie privilegiate sono riconducibili alle dinamiche non formali, alle lezioni frontali e alla formazione a distanza. La finalità è quella di favorire il coinvolgimento dei giovani e un loro attivo ed efficace apprendimento. Il giovane viene invitato a vivere una esperienza dove la dimensione formativa emerge dalla pratica quotidiana e pertanto anche la formazione generale, della durata di 30 ore, si configura come una formazione attiva e di carattere laboratoriale ed esperienziale, incentrata sul sapere, saper essere e saper fare degli operatori volontari. Sede di realizzazione Roma, Via Lungro 1 – Via Siderno 1 Moduli della formazione “Valori e identità del SCU”
“La cittadinanza attiva”
“Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
|
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI: Sede di realizzazione Roma: Via Lungro 1 – Via Siderno 1 – Via Amantea 51. Como: Via Tommaso Grossi 18; e presso le sedi di attuazione del progetto
Moduli della formazione e loro contenuti Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (12h) Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (28h) Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale con i minori e disabili (8h) Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (8h) Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (8h) Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale (8h) Durata 72 ore. |
TITOLO DEL PROGRAMMA CUI FA CAPO IL PROGETTO: AFRICA FRAGILE: ACCANTO A BAMBINI E DISABILI IN REP. DEM. CONGO E GHANA |
OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE 10. Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni |
AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA: Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese |
PER INFORMAZIONI
E-mail: estero@cescproject.org
Sportello telefonico Infobando:
Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.30
Martedì – Giovedì: 14.30 – 16.30
Tel: +39 3516881486