ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO | STORIE DI COMUNITÀ |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO | Settore: Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
PAESE | BOLIVIA |
NUMERO OPERATORI VOLONTARI | 6 |
DURATA DEL PROGETTO | 12 MESI |
“Il Buen Vivir è basato sulla vita dei nostri popoli,
un Ben Vivere che significa vivere in comunità, in fratellanza e soprattutto in complementarità, vale a dire condividere e non competere, vivere in armonia tra le persone e come parte della natura” David Choquehuanca
Il presente progetto “STORIE DI COMUNITÀ” interviene a supporto di donne, bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità, residenti nelle aree rurali dell’altipiano andino dello Stato Plurinazionale della Bolivia, in particolare nel Comune di Huatajata, ad 80 km circa dalla città di La Paz, sulle rive del lago Titicaca, e di Batallas limitrofa a Huatajata.
ENTI ATTUATORI Il CESC Project ha una lunga esperienza con il servizio civile in America del Sud. Con il supporto di Gondwana – Associazione di cooperazione e diplomazia popolare, dal 2014 è stato deciso di valutare la realizzazione di progetti anche in Bolivia. Gondwana infatti è presente in Bolivia dal 2010 attraverso una serie di collaborazioni all’interno dei progetti realizzati dall’Associazione Terre Madri Onlus a supporto dell’Asociación Mujeres en Acción Bolivia. A partire dal 2015 è stata accreditata la prima sede di Servizio Civile e nel settembre del 2017 è partito il primo progetto di Servizio Civile in partenariato con l’Asociación Mujeres en Acción Bolivia e il Centro di Educazione Permanente (CEP) Taypi Warminaka, sede principale di Servizio presso il quale svolgono le attività gli Operatori del Servizio Civile.
La Asociación Mujeres en Acción Bolivia è nata nel 2008 ed il suo obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni di vita delle donne in campo economico, sociale, formativo, sanitario e nell’ambito culturale e spirituale, coinvolgendo i nuclei familiari di appartenenza con particolare attenzione ai bambini e agli adolescenti. Nel corso degli anni ha realizzato numerose attività che hanno visto il coinvolgimento di circa 2000 donne del Municipio di Huatajata e circa 200 bambini generalmente figli o familiari delle donne beneficiarie dei progetti. Nel 2015 l’Asociación Mujeres en Acción Bolivia ha deciso di costruire una struttura comunitaria di 2 piani finalizzata alla realizzazione di azioni educative e formative per la popolazione del Comune di Huatajata. È stato così creato il Centro Taypi Warminaka – Huatajata, che ha ottenuto successivamente dal Ministero dell’Educazione il titolo di Centro di Educazione Permanente (CEP), riconoscimento del lavoro ausiliare al servizio di educazione pubblica. Il Centro Taypi Warminaka è uno spazio fornito di stanze per accoglienza, biblioteca, sala mensa, cucina, sala di informatica, aule formative e un piccolo nido. La struttura è situata al centro di Huatajata in una posizione favorevole per la realizzazione di laboratori e attività che coinvolgano la popolazione locale. La proposta sociale e formativa del Centro è in continua evoluzione e il suo carattere comunitario fa sì che le attività coinvolgano sempre più donne, bambini e adolescenti di Huatajata e che il proprio lavoro si connetta anche in rete con altre realtà socio-educative del territorio. Infatti, l’Associazione ha sempre più ampliato la sua rete nel territorio avviando collaborazioni e partenariati con altre associazioni comunitarie della zona e con le istituzioni locali, in particolare con il Comune di Huatajata e le unità educative presenti nelle dieci Comunità, nello specifico, con la scuola elementare Antonio Chiriotto, con il Collegio di Huatajata e con l’Istituto Tecnico Superiore Winay Marka. Grazie anche al supporto di Gondwana e CESC Project, l’Associazione ha iniziato attività di promozione e supporto delle persone con disabilità presenti sul territorio, in particolare tramite collaborazioni con il Centro di Educazione Alternativa (CEA) di Battallas e con l’Associazione di Inclusione Sociale per le Persone con Disabilità (ASISDIS) di La Paz.
CONTESTO TERRITORIALE La Bolivia è situata al centro del subcontinente dell’America del sud, si estende su un territorio la cui superficie misura 1.098.581 km² e possiede una grande varietà climatica e territoriale nonostante non abbia sbocchi sul mare. Huatajata, sede del progetto, si trova ad una altezza di 3.840 metri sul livello del mare e riunisce 10 comunità rurali appartenenti prevalentemente al gruppo etnico Aymara, per una popolazione totale di 5.792 abitanti, di cui 2.753 uomini e 3.039 donne. Le principali attività produttive sono rappresentate dall’agricoltura e dalla pesca. Per la maggior parte degli abitanti della regione queste attività rappresentano il loro sostentamento principale. Non sono presenti fabbriche e, fatti salvo piccoli progetti di turismo comunitario, anche il settore dei servizi non è molto sviluppato. Infatti, l’area su cui interviene il progetto presenta una domanda molto alta di servizi educativi, ricreativi, per bambine, bambini, di riabilitazione per disabili, di supporto alla professionalizzazione e al miglioramento della qualità di vita per l’intera popolazione e di supporto allo sviluppo di attività produttrici di reddito, in particolare per le donne e i giovani. Gli interventi sostenuti dalle istituzioni locali non sono sufficienti e/o idonei ad incrementare e migliorare il benessere e il ruolo sociale di donne, bambini e disabili, solitamente i più svantaggiati e discriminati, e le uniche entità attive socialmente sul territorio sono i Centri di Educazione Alternativa o Permanente (di Huatajata e Batallas) con cui l’Asociaciòn Mujeres en Acciòn e il presente progetto realizzano le diverse attività.
PROBLEMATICA EVIDENZIATA Da una ricerca realizzata dalla Asociacion Mujeres en Accion tra il 2013 e il 2015 sono stati evidenziati problemi e necessità delle donne locali a cui, con il presente progetto, si vuole contribuire per fornire risposte e soluzioni. Le donne dell’area, tutte di cultura indigena aymara, vivono e lavorano in attività di sussistenza in ambito agricolo ed hanno pochissime opportunità di sviluppare e mettere in pratica le proprie capacità e di arricchire la parte culturale e formativa. In generale emergono problemi legati alla mancanza di opportunità nel settore educazionale, professionale, culturale e sanitario nonché limitate possibilità di accedere al credito per avviare o sviluppare attività generatrici di reddito. Simultaneamente alla mancanza di opportunità per le donne adulte, dall’analisi emergono anche problematiche riguardante i bambini e i giovani di Huatajata. La mancanza di un asilo e di una scuola materna per esempio risulta un problema riguardante sia il diritto a ricevere un’educazione primaria per i bambini, quanto il diritto per le madri sole a poter lavorare o svolgere altre attività oltre alla cura dei figli. In maniera analoga, le poche opportunità professionali incidono anche sui giovani, che spesso, per far fronte alle gravi condizioni economiche si trovano obbligati a lasciare la propria terra in cerca di lavoro nelle città di La Paz o El Alto. Un dato rilevante riguarda anche i livelli molto bassi di autostima sia tra i giovani che tra le donne che pongono l’attenzione sula necessità di fornire alla comunità dei servizi legati anche agli ambiti sociali, culturali e ricreativi. I disabili vengono tenuti nascosti nelle case senza servizi e sostegno in grado di poter contribuire al loro inserimento sociale e al rispetto dei diritti loro riconosciuti dalla legislazione.
Il presente progetto intende rispondere alle necessità rilevate supportando le azioni e il lavoro condotto da circa dieci anni dell’Associazione Mujeres en Accion, grazie all’ampio seguito e fiducia di cui gode nel territorio e nella regione di attuazione.
DESTINATARI Il presente progetto si propone di raggiungere come destinatari diretti circa 250 donne appartenenti alle 10 Comunità di Huatajata, partecipanti alle attività del Centro Taipy Warminaka, 250 bambini e adolescenti della stessa area e circa 50 tra bambini, adolescenti e adulti con disabilità nelle zone di La Paz e di Battallas. Consideriamo anche come beneficiari indiretti tutti i familiari, le istituzioni pubbliche e le persone che si relazioneranno con le attività potenziate e realizzate con il presente progetto e con le varie attività a livello comunitario (feste, fiere, eventi, etc). |
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Obiettivo Generale
L’obiettivo generale del presente progetto è quello di contribuire al miglioramento della qualità di vita e delle condizioni sociali delle donne, dei bambini, bambine, adolescenti e persone con disabilità del territorio di Huatajata attraverso l’ampliamento e il rafforzamento delle opportunità formative, culturali, riabilitative, pedagogiche e ricreative presenti nel territorio.
Obiettivi specifici – Sostenere 250 donne della comunità di Huatajata in percorsi di formazione professionale nel settore della gastronomia, sartoria e informatica e nel supporto alle attività produttive familiari e alla partecipazione comunitaria e associativa. – Rafforzare l’organizzazione associativa e istituzionale dei gruppi comunitari di donne del comune di Huatajata e sostenere le attività sociali, culturali e ricreative che svolgono nel territorio. – Supportare e valorizzare la cultura locale del territorio di Huatajata, legata alla etnia indigena aymara, attraverso la realizzazione e la promozione di attività culturali e ricreative comunitarie. – Potenziare l’offerta socio-educativa per 250 minori e disabili del territorio attraverso la realizzazione di laboratori pedagogici, formativi e ricreativi e il potenziamento di un asilo comunitario. – Partecipare all’ausilio pedagogico degli istituti scolastici del territorio attraverso l’attivazione di attività ludiche e di formazione tecnica all’interno delle unità educative di Huatajata e Batallas. |
ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Gli operatori in servizio civile svolgeranno un ruolo di supporto, collaborazione e affiancamento delle operatrici e operatori locali in tutte le attività previste dal progetto. A tutti i volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locale. I destinatari o beneficiari con cui si entrerà in contatto saranno persone appartenenti al gruppo etnico aymara, i cui usi e costumi sono ancora più radicati rispetto ai centri urbani come La Paz o El Alto e dove, per esempio, si parla con più frequenza la lingua aymara, mentre lo spagnolo, seppur praticato da tutti per la comunicazione di base, è considerato come una seconda lingua. I volontari avranno spazi di incontro, di scambio e di verifica periodici con lo staff locale del progetto.
Il ruolo del servizio civile sarà soprattutto quello di incrementare l’offerta di servizi a favore dei destinatari, di migliorare la qualità di quelli esistesti (corsi di lingue, informatica, panetteria, sartoria, ecc.) attraverso l’aumento delle ore a disposizione (quantità) e dando qualità all’operato del Centro di aggregazione attraverso il supporto per variare e ampliare l’offerta di laboratori formativi e ricreativi e le attività culturali della zona. In particolare, verrà anche supportato un intervento pilota a favore delle persone con disabilità presenti sul territorio che si sta sviluppando a partire dal CEA di Batallas e dall’Associazione di Inclusione Sociale per le Persone con Disabilità (ASISDIS) di La Paz, e che vedrà impegnati i volontari in attività di riabilitazione, inserimento ed accompagnamento scolastico e promozione socio culturale.
Nello specifico: N. 4 operatori volontari di servizio civile svolgeranno principalmente le attività di accompagnamento comunitario presso il CEP di Huatajata. N. 2 operatori volontari di servizio civile svolgeranno principalmente le attività di riabilitazione e accompagnamento delle persone con disabilità presso i partner di Batallas, Huatajata e La Paz.
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POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI E SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA | INDIRIZZO SEDE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
GONDWANA | Via Cariati 12, Roma | 128569 | 6 |
Sede di attuazione del progetto all’estero e relativi enti attuatori
ENTE ATTUATORE | INDIRIZZO ENTE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
Asociación Mujeres en Acción Bolivia | Carretera a Copacabana snc, Huatajata, Provincia di Omasuyos, Dipartimento di La Paz | 128873 | 6 |
Modalità di fruizione del vitto e alloggio
Gli operatori volontari del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri. |
CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
I volontari in SC saranno impegnati 5 giorni la settimana per 1145 ore complessive di servizio annuale. Il vitto e l’alloggio per i 6 volontari operatori del servizio civile sono assicurati dalla Asociación Mujeres en Acción Bolivia, con modalità e stile del luogo.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità: · Flessibilità oraria dei turni di servizio; · Guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per chi è in possesso di patente; · Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti; · Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali; · Stile di vita essenziale; · Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali e comuni) anche con i locali; · Disponibilità ad effettuare brevi servizi e/o trasferimenti e/o periodi di soggiorno fuori sede, in accordo e debitamente autorizzati dal DPGSCU, in occasione di eventi e laboratori sul campo.
I seguenti requisiti favoriranno il buon successo dell’esperienza di servizio: – Conoscenza di base della lingua spagnola o facilità nell’apprendimento delle lingue con particolare riferimento a quelle neo-latine. – Esperienza e/o predisposizione ed interesse alla vita in comune ed allo svolgimento anche di compiti semplici e umili – Adattabilità a contesti, pratiche e culture diverse, a volte in contrasto con quelle dell’operatore; capacità di risoluzione dei conflitti e di mediazione culturale
Per le attività presso i centri di attenzione alle persone con disabilità: – competenze specifiche nel campo della disabilità (fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti domiciliari ed educatori) o pregresse esperienze con persone con disabilità, adulti e minori.
Per le attività comunitarie ed educative: – esperienze pregresse in ambito educativo e formativo, antropologi, sociologi, turismo comunitario, etc.
I 6 volontari saranno ospitati in una struttura gestita e organizzata dal partner locale in forma di comunità di convivenza vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio. Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, è possibile che i volontari condividano la casa con dei referenti locali del progetto e siano alloggiati in stanze multiple; il vitto viene preparato collettivamente o nelle case dove i volontari sono alloggiati, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nella città di La Paz, a poco più di un’ora dalla sede di servizio, è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto alimentare o di altro genere. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto a dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Proprio in questa ottica ai volontari verranno proposte attività di manutenzione, riciclo e ristrutturazione dei beni comuni.
Particolari condizioni di rischio o disagio Le condizioni dei territori in cui presteranno servizio i volontari sono critiche rispetto alla povertà diffusa e al disagio sociale che ne deriva ma non si evidenziano particolari rischi grazie alla connessione e all’assoluta integrazione dei partner sul territorio e il forte contatto con la comunità che ne conosce e supporta l’operato. È comunque buona prassi che i volontari seguano, anche e soprattutto nel tempo libero, comportamenti adeguati che verranno loro esposti durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali). La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che, nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale. A livello sanitario non ci sono indicazioni specifiche connesse all’area di intervento. Tuttavia a seguito del verificarsi di casi di febbre gialla nella regione amazzonica del Paese, la vaccinazione sarà fortemente raccomanda ai volontari oltre ad essere consigliate anche le vaccinazioni da considerarsi come “profilassi basica” in preparazione di una lunga permanenza in un paese estero. Una situazione di disagio potrebbe essere relazionata all’altitudine del luogo in cui si vivrà, in quanto il territorio di Huatajata si trova a 3.840 metri sopra il livello del mare. A questa altitudine si potrebbero riscontrare alcune difficoltà di adattamento fisico e di affaticamento derivante dalla minore presenza di ossigeno nell’aria. In questo senso si chiede di fare attenzione se si avessero problemi di tipo digestivo e soprattutto di circolazione sanguigna.
Rischi politici e di ordine pubblico In Bolivia è consigliabile osservare una condotta particolarmente vigile e prudente. La micro criminalità in Bolivia è in aumento, specialmente nelle maggiori città anche nei quartieri centrali e durante le ore diurne. Molti i casi di furto di denaro e documenti che avvengono sui mezzi pubblici che effettuano la tratta da e per La Paz-Oruro-Salar de Uyuni. Si registra inoltre un considerevole aumento di furti nella strada che collega le città di Santa Cruz e Cochabamba, in particolare nelle zone dove sono installati dossi per il rallentamento del traffico. Si suggerisce quindi la massima cautela, di evitare di percorrere il tragitto tra Santa Cruz e Cochabamba di notte, di lasciare incustoditi i propri effetti personali (fra cui cellulare, tablet, computer, macchina fotografica) o di ostentare oggetti di valore. Si sconsigliano viaggi nella zona di frontiera con il Cile fuori dalle strade pubbliche, lungo i sentieri ed i valichi di confine ufficiali per la possibile presenza di mine. È opportuno evitare anche la regione del “Chapare” dove il programma di eliminazione delle piantagioni di coca può provocare scontri tra le forze dell’ordine ed i coltivatori. La valle delle “Yungas” (da La Paz a Coroico), il circuito verso “Rurrenabaque”, nonché l’adiacente regione della foresta vergine, meta di gran numero di turisti, hanno visto un incremento di furti ed aggressioni. Si consiglia, pertanto, di visitare questi luoghi possibilmente in gruppo. Si consiglia inoltre molta prudenza nel visitare alcune aree più sensibili, come le zone minerarie, quelle isolate dell’Altopiano andino, nonché le aree rurali del Dipartimento di S.Cruz e Pando. Particolare cautela va inoltre adottata se si intende visitare le località di Muela del Diablo e Palca vicino a La Paz in quanto si sono verificate rapine a mano armata. Sono state segnalate alcune rapine violente e sequestri-lampo a scopo di estorsione a danno di stranieri e turisti in particolare nei dintorni del Lago Titicaca, in alcune zone turistiche del centro di La Paz e nella città di Santa Cruz. A causa del persistere della siccità e della carenza di risorse idriche, permane lo stato di emergenza dichiarato dal Governo boliviano il 21 novembre 2016. In connessione con le misure di razionamento dell’acqua possono verificarsi in ogni momento manifestazioni di protesta. Si raccomanda di tenersi informati sugli sviluppi della situazione sui media, di evitare di bere acqua corrente privilegiando il consumo di acqua in bottiglia, anche per l’igiene personale, di contattare i propri alberghi prima di mettersi in viaggio per informazioni sullo stato della distribuzione dell’acqua. In generale, a causa del rischio di manifestazioni politiche, con possibili improvvisi scioperi, blocchi stradali, ferroviari ed aeroportuali, si raccomanda cautela negli spostamenti nel Paese, in particolare al confine con il Perù. Si consiglia una preventiva verifica delle condizioni di accessibilità e di sicurezza anche attraverso gli organi di informazione locali ed internazionali, oltre che con il proprio albergatore. Si rammenta, inoltre, che in Bolivia, tale tipo di manifestazioni hanno una durata che varia in funzione dello stabilimento di una trattativa con il Governo centrale. Durante la permanenza nel Paese si raccomanda di evitare eventuali manifestazioni o assembramenti che potrebbero improvvisamente degenerare, tenendosi informati sulla situazione anche attraverso gli organi d’informazione locali ed internazionali. Si raccomanda inoltre di evitare spostamenti non necessari, soprattutto la sera. Si segnala che le precauzioni dovranno essere accentuate in vista delle elezioni presidenziali di fine 2019. Si segnala infine l’elevato pericolo di incidenti dovuto alla situazione dei trasporti interni: mezzi in pessime condizioni, autisti poco preparati, mancanza di controlli e di rispetto delle norme di circolazione, elevato traffico e cattivo stato delle strade. |
MODALITÀ DI COLLEGAMENTO E COMUNICAZIONE CON LA SEDE ITALIANA
Tramite e-mail, Skype, telefonia fissa e mobile. Nelle sedi degli enti partners è presente la connessione ad internet. |
MODALITÀ E TEMPI DI EVENTUALI RIENTRI IN ITALIA
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto, intervallati da un rientro nella sede italiana necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e soprattutto per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. La prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo può variare tra i 3 e i 6 mesi. A questo periodo fa seguito un rientro in Italia di 2/3 settimane e poi una successiva partenza per l’estero. |
EVENTUALE ASSICURAZIONE INTEGRATIVA DI COPERTURA DEI RISCHI
Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE
Si rinvia al sistema di selezione verificato dal DPGSCU in sede di accreditamento.
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EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI
I seguenti requisiti favoriranno il buon successo dell’esperienza di servizio:
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CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI
Non sono riconosciuti eventuali crediti formativi né eventuali tirocini.
All’operatore di servizio civile sarà riconosciuto l’attestato che indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
La Formazione Generale, della durata di 41 ore, si svolgerà in Italia all’avvio del servizio prima delle partenze per le sedi all’estero. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI
MODULO | CONTENUTI FORMATIVI |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (12h) | – Storia mission e vision di CESC Project e Gondwana;
– Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi); – Cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo; – L’approccio con la questione di genere e la progettualità riguardante minori e disabili. |
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (28h) | – Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento
– La gestione delle relazioni con il personale del progetto e con gli utenti – Multifunzionalità dell’animatore di sviluppo locale e territoriale – Metodologia della diplomazia popolare e risoluzioni pacifica dei conflitti |
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (7h) | – Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza
– Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale – Metodi di comunicazione interpersonale verbale e non verbale – Gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione dei conflitti, emozioni e problematiche relazionali; – Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo e laboratoriali; – L’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta. |
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (8h) | – Elementi essenziali della Storia, dell’antropologia e sociologia della Bolivia e dell’America latina;
– La questione di genere e la situazione dei bambini e adolescenti in Bolivia – Metodi e pratiche dello sviluppo sostenibile: economia solidale, agricoltura sociale, movimenti sociali in Bolivia; – Percorsi di inclusione e coesione sociale – Tecniche relative alle attività di microcredito e all’inserimento socio-lavorativo – Questioni di genere, gruppi, minoranze etniche in Bolivia |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (8h) | – Analisi del contesto: valutare e leggere le esigenze di fruizione del patrimonio territoriale;
– Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; – Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del contesto – Progettazione, sviluppo e questioni di genere. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | – La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi
– I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto – I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione. |
Durata della Formazione Specifica
71 ore. Il 70% delle ore sarà erogato entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore sarà erogato entro e non oltre il terz’ultimo mese del progetto.
Utilizzando una metodologia esperienziale, riteniamo opportuno poter trattare alcuni degli argomenti previsti, successivamente, nel momento in cui i volontari potranno arricchire le dinamiche d’aula con i loro personali vissuti, grazie alle esperienze che avranno fatto durante la prima parte del servizio. Si specifica che il modulo sul tema “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” sarà erogato entro i primi 90 giorni dall’avvio del progetto. La Formazione Specifica potrà svolgersi in parte in Italia e in parte presso le sedi di progetto all’estero. |
Per informazioni:
E-mail estero@cescproject.org
Tel. 06 71280300
Guarda il video Jallalla Bolivia
Per candidarti a questo progetto vai al link:
https://domandaonline.serviziocivile.it/?CodiceProgetto=NAZNZ0008119102461ENAZ