ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO | TUGENDE NEL CUORE DELL’AFRICA |
SETTORE E AREA DI INTERVENTO | Settore: promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.
Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi. |
PAESE | RWANDA |
NUMERO OPERATORI VOLONTARI | 4 |
DURATA DEL PROGETTO | 12 MESI |
Il presente progetto si sviluppa nel continente africano, precisamente in Rwanda. Con questo progetto si prevede un intervento di assistenza ai minori, disabili e non, che vivono in condizioni di vulnerabilità nel distretto di Kigali.
ENTE ATTUATORE Il CESC Project è presente in Rwanda, attraverso la partnership con ANYMORE ONLUS, ente attuatore del progetto. Anymore Onlus nasce nel 2003 a Messina dopo una forte esperienza vissuta in Bosnia Erzegovina con il Progetto Sarajevo dell’AGESCI. La Onlus si costituisce con lo scopo di promuovere i valori della pace, della giustizia e dei diritti umani, attraverso iniziative di sensibilizzazione e solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal conflitto Balcanico. Negli anni successivi si allargano gli orizzonti e, singolarmente o in gruppo, si vivono nuove esperienze di volontariato Internazionale. Progetti di cooperazione vengono attivati in Eritrea e Rwanda, ed in ultimo in Gambia, mentre continua in Italia l’impegno sui temi dell’integrazione, dell’intercultura e della lotta alle mafie. Nel 2017 diventa partner del CESC Project con l’obiettivo di sviluppare progetti di servizio civile sia in Italia che all’estero. Negli ultimi anni numerosi sono stati i volontari italiani che hanno contribuito allo sviluppo di azioni a favore dei bambini rwandesi, nel supporto alle attività di Anymore Onlus, durante esperienze medio-lunghe di volontariato, missioni e campi di lavoro/conoscenza. In Rwanda Anymore Onlus opera in particolare attraverso la propria sede operativa Amahoro House a Ndera nella provincia di Kigali e presso il Petit Seminaire Sant Vincent. Mission dell’associazione è “promuovere la pace e i diritti umani attraverso azioni concrete”. Anymore, attraverso la propria rete di partner locali, realizza progetti nel campo dell’animazione, del supporto scolastico, dell’assistenza e dello sport come strumento di integrazione e superamento dei conflitti.
DESCRIZIONE DELL’AREA IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO e PROBLEMATICHE EVIDENZIATE L’intervento si articolerà in Rwanda nella Provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale, in particolare nelle località di Ndera, Nyamirambo, Kicukiro, Nyamata, Rilima e Remera.
La località di Ndera, dove si trova la sede operativa di Anymore Onlus, è il capoluogo del distretto di Gasabo, si trova a circa 15 km dal centro della capitale, nelle vicinanze dell’aeroporto. Si tratta di un villaggio piuttosto popolato e mediamente urbanizzato, con la presenza di case (seppur di dimensioni e fattura modeste), scuole, un mercato, una parrocchia, un dispensario e un posto di polizia. Non sempre le strade sono asfaltate, ma non è comunque difficile da raggiungere. La popolazione locale vive soprattutto di agricoltura, praticata nei campi circostanti, e piccoli commerci (piccoli empori, qualche bar, …). La località di Kicukiro insiste nell’area urbana della capitale Kigali. Si tratta di una località urbanizzata e densamente popolata, non lontana dal centro della capitale. È facilmente raggiungibile grazie all’esistenza di un buon numero di strade asfaltate e facilmente percorribili ed alla presenza anche di qualche mezzo pubblico. A Kicukiro sono presenti scuole, uffici, attività commerciali e abitazioni di tipo residenziale. La località di Nyamata, abbastanza urbanizzata e densamente popolata, è situata a circa 39 km a sud di Kigali ed è facilmente raggiungibile sia con mezzi privati che pubblici, grazie alla presenza di una strada asfaltata che la collega alla capitale. La popolazione locale è dedita all’agricoltura nei campi circostanti, ma anche al commercio, con la presenza di un discreto numero di attività commerciali. Sono presenti scuole, un mercato, un dispensario, un posto di polizia, una parrocchia e anche uno dei più importanti e conosciuti memoriali sul genocidio. Il villaggio di Rilima è situato nel Distretto di Bughesera, provincia dell’est del Rwanda, a circa 60 km a sud di Kigali e a 20 km dal confine col Burundi. È facilmente raggiungibile per la presenza di mezzi pubblici e di una strada asfaltata. È una regione nella quale gli abitanti provenienti dalla provincia del Nord si sono rifugiati per motivi politici ed economici e si dedicano principalmente all’agricoltura (patata dolce) e pesca di sussistenza. Questa regione è stata caratterizzata da periodiche carestie dovute a mancanza di pioggia, nonostante questo si riscontra una costante crescita demografica. Masaka si trova nel distretto di Gasabo, nella provincia di Kigali, a circa 17 chilometri a sud-est. È un villaggio rurale scarsamente popolato e la sua economia, fondamentalmente di sussistenza, si basa su piccole attività di agricoltura e pastorizia e artigianato. È presente la Casa Fattoria realizzata da Holy Family che offre un’opportunità di autonomia lavorativa ai giovani uscita dalla Casa Famiglia. Remera è un quartiere decentrato caratterizzato dallo snodo autostradale nelle vicinanze dell’aeroporto, dello stadio e del mercato più grandi di Kigali. L’altissima densità abitativa abbassa notevolmente il livello della qualità della vita. La parrocchia diventa così centro di aggregazione socio-culturale e punto di riferimento soprattutto per i tanti giovani e le numerose famiglie.
In Rwanda la guerra civile ha reso orfani oltre 100 mila bambini e si contano a migliaia i bambini e i ragazzi che lavorano e vivono sulla strada nella capitale Kigali. Sebbene la situazione dei minori sia significativamente migliorata dagli Anni ’90 ad oggi, il Rwanda resta considerato tra i Paesi africani in cui c’è molto ancora da lavorare per migliorare le condizioni dell’infanzia. Il Governo ruandese ha investito molto per recuperare le ferite post-genocidio ma nonostante gli evidenti segnali di crescita, ancora oggi la popolazione rwandese soffre per il trauma della guerra. La scuola rappresenta ad oggi un’istituzione fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle comunità. Oltre alle scuole statali, che versano in condizioni spesso fatiscenti per la mancanza di risorse economiche che riparino i danni della guerra o il degrado del tempo, in Rwanda sono presenti numerosi istituti educativi gestiti da missionari religiosi che negli anni si sono radicati nelle comunità e rappresentano un punto di riferimento importante per le famiglie e un contributo significativo alle politiche educative del Governo. Nei contesti analizzati risulta urgente implementare le attività educative a favore dei minori, integrando i servizi routinari delle strutture (comunità di accoglienza e scuole) coinvolte nel progetto, aumentando: · il supporto alle attività assistenziali · il supporto per l’inserimento scolastico · le attività ricreative ed educative
DESTINATARI Sono destinatari del progetto circa 980 bambini e adolescenti in Rwanda, di cui · 750 minori tra i 12 e i 18 anni che frequentano le scuole o vivono nelle strutture residenziali · 230 minori e giovani tra i 0 e i 7 anni tra cui alcuni con disabilità (sordomuti, disabili fisici e con ritardo mentale) ospiti delle strutture di Kicukiro e delle scuole per sordomuti di Nyamata e Nyamirambo |
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Obiettivo generale
Favorire l’inclusione sociale dei minori presenti nelle sedi di attuazione del progetto, accolti nelle scuole e nelle strutture residenziali del distretto di Kigali.
Obiettivo Specifico 1): Migliorare il livello di assistenza ai minori, con disabilità e non, accolti nella casa famiglia “Holy Family” a Kigali e nelle scuole per sordomuti di Nyamata e Nyamirambo e incrementare il supporto all’accoglienza nelle tre sedi con 1.200 ore di attività. Azione 1.1: Assistenza alle strutture Azione 1.2: Corsi formativi e ricreativi Azione 1.3: Organizzazione di momenti ludici
Obiettivo Specifico 2): Aumentare di 1.500 ore l’offerta di attività educative, ludico ricreative e socializzanti in ciascuna sede di progetto Azione 2.1: Realizzazione di laboratori sportivi e ludici Azione 2.2: Preparazione e realizzazione di laboratori espressivi e creativi (teatro, musica, danza, attività manuali…) Azione 2.3: Supporto e gestione di attività esterne per gli utenti delle strutture residenziali (gite giornaliere, visite)
Obiettivo Specifico 3): Aumentare di 1.300 ore le attività di rinforzo scolastico rivolto ai minori in ciascuna sede di progetto Azione 3.1: Organizzazione di classi di studio mirate al recupero delle carenze scolastiche Azione 3.2: Laboratori didattici extra-curriculari Azione 3.3: Supporto nella realizzazione di attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con particolari necessità (es: esercizi per migliorare l’area della comunicazione e linguistica, sviluppo neuro-psicologico, comprensione verbale e non verbale) |
ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Data la delicatezza di un intervento in un contesto extra-italiano e extra-europeo e data l’importanza dell’esperienza di servizio civile in quanto esperienza formativa per i giovani che vi aderiscono, il compito dei volontari in Servizio Civile è principalmente quello di supportare il personale locale delle varie strutture in cui opereranno all’interno del progetto.
Queste figure contribuiranno all’inserimento graduale dei volontari nelle singole attività, distinguendo tra una fase iniziale di osservazione e affiancamento – che permetterà al volontario di conoscere in maniera diretta e approfondita la nuova realtà accompagnato dal tutor locale – e un secondo momento di sperimentazione – in cui il volontario, sulla base dell’esperienza svolta nei due mesi precedenti, sarà sufficientemente pronto per offrire un contributo attivo e personalizzato alla realizzazione delle attività previste, mettendo in gioco la propria formazione e le proprie conoscenze.
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POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI E SEDI DI SVOLGIMENTO
Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia
SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA | INDIRIZZO SEDE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
Anymore Onlus | Via Nazionale, Messina | 135491 | 4 |
Sede di attuazione del progetto all’estero e relativi enti attuatori
ENTE ATTUATORE | INDIRIZZO ENTE | CODICE SEDE | N. OP. VOLONTARI |
Anymore Onlus | Kigali – Rwanda | 135497 | 4 |
Modalità di fruizione del vitto e alloggio
Gli operatori volontari del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri. |
CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI
I volontari in SC saranno impiegati con vitto e alloggio e il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio.
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto in Rwanda intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. I volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri. Per i volontari in Servizio Civile in Rwanda è obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla.
Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità: – Circa 10 mesi di permanenza all’estero. – Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali; – Stile di vita essenziale; – Flessibilità negli orari di servizio, con esclusione degli orari notturni; – Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o in giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti; – Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali); – Disponibilità alla guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per attività di progetto per chi è in possesso di patente.
Particolari condizioni di rischio Il Rwanda è formalmente una democrazia presidenziale, che, però, conferma il proprio capo di stato dal 2000. Dalla nostra esperienza sul campo non ci sono, a livello sociale e politico, particolari situazioni di rischio per i volontari che possono muoversi ed operare liberamente nel paese. Il Paese condivide con il resto del mondo l’esposizione al rischio del terrorismo internazionale. Azioni terroristiche possono verificarsi in luoghi “sensibili” come aeroporti, reti di trasporto, centri commerciali e, in generale, luoghi ad elevata frequentazione, della capitale e di altre città del Paese. Si raccomanda pertanto prudenza, anche negli spostamenti, e di evitare se possibile luoghi di assembramento. Si sconsigliano i viaggi nelle aree ai confini con la Repubblica Democratica del Congo e con il Burundi. Sebbene nel Paese il tasso di criminalità sia relativamente basso, sono stati segnalati alcuni episodi di microcriminalità a danno di stranieri. Ai volontari è quindi raccomandato un ragionevole livello di attenzione e di adottare le precauzioni opportune (evitare spostamenti notturni, di esibire oggetti di valore, etc.). Nei pressi della sede operativa, inoltre è presente un presidio di polizia locale per il controllo del territorio che garantisce, come altri presidi sparsi per la capitale, la sicurezza di cose e persone. In generale, la maggior parte dei rischi sono ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale.
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MODALITÀ DI COLLEGAMENTO E COMUNICAZIONE CON LA SEDE ITALIANA
Tramite e-mail, Skype, telefonia fissa e mobile. Nelle sedi degli enti partners è presente la connessione ad internet. |
MODALITÀ E TEMPI DI EVENTUALI RIENTRI IN ITALIA
Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto, intervallati da un rientro nella sede italiana necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e soprattutto per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. La prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo può variare tra i 3 e i 6 mesi. A questo periodo fa seguito un rientro in Italia di 2/3 settimane e poi una successiva partenza per l’estero. |
EVENTUALE ASSICURAZIONE INTEGRATIVA DI COPERTURA DEI RISCHI
Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa. |
DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE
Si rinvia al sistema di selezione verificato dal DPGSCU in sede di accreditamento. |
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI
Conoscenza essenziale della lingua francese o inglese, lingua parlata nel Paese sede del progetto. |
CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI
Agli operatori volontari verrà consegnato un attestato specifico. L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
La Formazione Generale, della durata di 41 ore, si svolgerà in Italia all’avvio del servizio prima delle partenze per le sedi all’estero. |
FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Modulo | Contenuti formativi |
Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (12h) | – Esperienza, storia e attualità della realtà di Anymore Onlus
– Elementi essenziali della Storia del Rwanda; – Elementi essenziali di antropologia e sociologia del Paese; -Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi) -cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo. -elementi di conoscenza dell’AIDS: modalità di approccio al problema, i trattamenti antiretrovirali, le conseguenze psicologiche nei malati e nelle famiglie di origine ecc. – Le questioni sanitarie dei ragazzi che vivono sulla strada -Il ruolo dei servizi presenti nel Paese, la normativa di riferimento – la convezione ONU sui diritti delle minori |
Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (28h)
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– Divisione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento
– La gestione delle relazioni con il personale del progetto e con gli utenti – Multifunzionalità dell’animatore di sviluppo locale e territoriale – comunicazione verbale e non verbale – gli ostacoli nella relazione con la diversità: la gestione conflitti, emozioni e problematiche relazionali – l’osservazione e l’ascolto attivo, la sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta. – gli aspetti psicologici e sociali dei minori in stato di abbandono (a livello di individuo, famiglia e società); |
Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale con persone disabili e minori (8h) | -Conduzione di un gruppo e accoglienza dell’utenza
-Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo; – il ruolo della scuola africana nella integrazione sociale dei ragazzi – L’arte come elemento che facilita e incoraggia le interazioni umane. |
Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (8h) | -Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo, laboratori;
– I linguaggi artistico-espressivi nelle pratiche pedagogiche -Percorsi di Inclusione e coesione sociale |
Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (8h) | -Analisi contestuale: valutare e leggere le esigenze di fruizione del patrimonio territoriale
-Programmazione delle attività: obiettivi, metodi e risorse necessarie; -Progettazione di eventi funzionali alle caratteristiche e ai fabbisogni del contesto. |
Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h) | La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi
I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione |
Durata della Formazione Specifica
71 ore. Il 70% delle ore sarà erogato entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore sarà erogato entro e non oltre il terz’ultimo mese del progetto.
Utilizzando una metodologia esperienziale, riteniamo opportuno poter trattare alcuni degli argomenti previsti, successivamente, nel momento in cui i volontari potranno arricchire le dinamiche d’aula con i loro personali vissuti, grazie alle esperienze che avranno fatto durante la prima parte del servizio. Si specifica che il modulo sul tema “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” sarà erogato entro i primi 90 giorni dall’avvio del progetto. La Formazione Specifica potrà svolgersi in parte in Italia e in parte presso le sedi di progetto all’estero. |
Per informazioni:
E-mail estero@cescproject.org
Tel. 06 71280300
Per candidarti a questo progetto vai al link:
https://domandaonline.serviziocivile.it/?CodiceProgetto=NAZNZ0008119102496ENAZ