Cara aspirante operatrice volontaria,
Caro aspirante operatore volontario…
Lettere dagli operatori in servizio all’estero 2020/2021
C’è chi dice che quello del Servizio Civile sia un viaggio interiore, di quelli che alla fine, quando si ritorna, ci si ritrova cambiati in meglio. Poi dicono anche che sia un viaggio rivolto al futuro, come un cammino lungo, di cui non è dato sapere la meta già da subito. È tutto questo di sicuro, e anche molto altro troverai lì nascosto in questa esperienza. Io credo che il servizio civile vada preso innanzi tutto come una meravigliosa occasione di trasformazione. Ma niente paura, perché con le cose belle della vita è sempre così, bisogna lasciarsi andare e farsi catturare per capirci alla fine qualcosa.
Poi c’è un altro aspetto, credo, che va considerato. Questo aspetto è importantissimo e di solito si esprime con una parolina che risuonerà spesso, e che non ti lascerà lungo il cammino, che sentirai appiccicata ai vestiti, e che ti ritroverai spesso tra le mani. Questa parola è responsabilità. Quando ci penso la ritrovo sempre legata all’atto della scelta di impegnarsi in qualcosa. Tutto ciò implica sforzo, certo, perché la decisione di conoscere e avere cura di alcune cose, implica non solo un atteggiamento di costante attenzione al mondo e alle persone, una volontà di sapere e un desiderio di amore, ma anche e soprattutto un’etica, cioè una pratica quotidiana diretta a fare il meglio che si può lì dove si è. Dopo tutto è un servizio, infatti.
Però buona parte di ciò che vivrai sarà dalla parte dell’essere più che in quella del servizio. Il servizio civile ti permetterà di sperimentare una precisa modalità del tuo essere quello che sei, la modalità più strana e meravigliosa che puoi essere, e cioè l’essere volontario. C’è infatti tutta una potenza da scoprire insita nella volontarietà, e non c’è bisogno che siate pronti preparati invincibili per poter iniziare, perché basta semplicemente avere voglia di sperimentare e non fare i pigri, e convincervi che sì, in effetti per una volta volete esserci anche voi.
Innanzitutto, vorrei che tu riceva le mie congratulazioni. Partecipare al Servizio Civile Universale non è affatto una scelta scontata. È una scelta che implica farsi carico di una dose non trascurabile di incertezze, sacrifici e fatiche. Implica compiere degli sforzi e delle assunzioni di responsabilità che non sono mai direttamente collegate ad un tornaconto personale, ma sono sempre rivolte alla cura degli altri e del mondo che ci circonda. Il Servizio Civile non rappresenta un ciclo chiuso, ma è invece l’inizio di un percorso che può durare potenzialmente per tutta la vita. È una riflessione che inizia. È una pratica che induce a pensare al proprio posto nel mondo e al ruolo che possiamo avere in esso.
Se c’è un augurio che mi sento in diritto di offriti, è che tu possa partire con un grande bagaglio pieno di aspettative e un ancor più grande valigia di incertezze e di ospitalità verso l’ignoto. Cerca tanto di mettere in pratica le tue competenze quanto di far emergere le tue inesperienze, le tue perplessità, e la tua voglia di imparare.
Ti scrivo nonostante non abbiamo mai avuto occasione di incontrarci.
Prima di scegliere a quale progetto inviare la tua candidatura, cerca di visualizzare più progetti e conoscere più enti possibili, di capire se il progetto in questione è quello più adatto a te e non focalizzarti solo sul Paese di destinazione in base alle conoscenze che possiedi su quest'ultimo. Concentrati sulle attività che andrai poi a svolgere una volta arrivato in quel paese e cominciato il tuo progetto.
La scelta alla fine spetterà a te e molte cose “purtroppo” le scoprirai solo una volta iniziato il progetto. La resistenza è data dal sapere affrontare i problemi che ti si presenteranno davanti, nulla sarà perfetto, perché ti troverai in un luogo diverso a quello cui sei abituato, con una cultura differente, dove conoscerai persone diverse.
In base alla mia esperienza maturata fino ad ora, alle persone conosciute, alla formazione ricevuta, alle mansioni svolte, alle mie aspettative iniziali, ed al mio carattere personale posso dire di ritenermi molto soddisfatto del luogo dove mi trovo e dove sto svolgendo il servizio. Credo che ciò vari molto in base al tipo di persona e alle sue aspettative, consiglio di tenerle basse per non rimanere delusi, di creare rapporti più stretti possibili con i tuoi futuri colleghi, gli altri operatori volontari con cui svolgerai il servizio e conviverai, appena avrai occasione investi tempo per coltivare quei rapporti perché dovrete stare insieme per molto tempo e converrà avere fiducia reciproca tra di voi.
Se stai prendendo in considerazione la possibilità di dedicare un anno della tua vita ad un progetto, ad una causa, allora posso supporre che quest’idea ti frulli in mente già da diverso tempo.
Indipendentemente da quali siano stati gli avvenimenti o le circostanze che hanno smosso qualcosa dentro di te facendoti maturare questa consapevolezza, continua a seguire questo richiamo perché ha una strada nuova da mostrarti.
Il Servizio Civile Universale è un’esperienza sorprendente e rivelatoria. Ti insegnerà molto, non sempre nel modo in cui ti aspetteresti di imparare qualcosa, e ti offrirà continuamente opportunità e spunti per evolvere, tanto come individualità quanto come elemento della società. Posso anche anticiparti che gran parte delle occasioni di crescita e scambio si paleseranno nel modo più spontaneo e casuale possibile, spesso in contesti dai quali non ti aspettavi niente. Conoscerai modi diversi dai tuoi di lavorare, scherzare, affrontare la vita, mangiare, superare un ostacolo, analizzare una situazione. Potresti ritrovarti a pensare che, dopo tutto, un cambio di prospettiva è ciò che serve per rimettere ordine e dare il valore adeguato a tutto.
Se non hai ancora scelto per quale progetto presentare la tua candidatura ti invito ad individuare quali sono le tue caratteristiche/competenze personali ed in quale settore preferiresti operare, in modo da vivere le attività del tuo servizio civile nel modo più attivo, responsabile e consapevole possibile.
Nel mio caso queste considerazioni sono state fondamentali sia durante la ricerca del progetto per cui candidarmi sia poi, come promemoria, ogni giorno prima di affrontare la giornata di servizio.
La scelta che hai d’innanzi è probabilmente una scelta a cui sei abituat@ a trovarti di fronte: un bando, una selezione e una prospettiva di vita/impegno di un anno. Fin qui nulla di nuovo. Anzi, per noi gente bandita – ovvero, avvezza ai bandi – trovarsi dinnanzi ad una prospettiva di un anno è già un grande risultato che ricorda quasi il famigerato “posto fisso”.
Una delle cose che fin da subito mi ha aiutato ad orientarmi e a proiettarmi in qualche modo fuori da questo orizzonte di precarietà – “bando” significa “segno” qualcosa di precario per definizione – l’ho ritrovata nella storia del Servizio Civile. Una storia incredibile fatta di lotte e sacrifici che le generazioni passate hanno attraversato per ottenere un diritto apparentemente semplice e scontato dell’uomo: il diritto di poter scegliere, o meglio e in questo caso, il diritto di poter scegliere una non cosa: la non violenza.
Ma che c’entra tutto questo con il Servizio Civile Universale? Beh, non sarò certo io a risponderti data la fatica che mi è costata tale risposta. Quello che qui posso accennarti è che quella lotta e quei sacrifici in qualche modo ci sono ancora, forse non più così esterni e visibili come all’inizio di questa straordinaria storia ma pur sempre e a loro modo ben presenti.
Dunque, se ora ti stai chiedendo perché ti trovi qui e perché non sei altrove, beh questo è già un presupposto sufficiente per prendere questo – ennesimo – bando con i denti e buttarcisi a capofitto. Il resto, in base alla mia esperienza, verrà da sé.
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Se sei qui a leggere questa lettera ti dico che sei nel posto giusto. Significa che sei arrivato a conoscere o a sentire di questa cosa chiamata Servizio Civile Universale. Ti invito a tenere aperta questa pagina, prendila, lasciala e riprendila ma non dimenticarla, se per un motivo o l’altro ci sei arrivato sappi che ad approfondirla non sbaglierai.
Mi sono ritrovata anch’io dall’altra parte dello schermo a leggere e informarmi sul servizio civile, a sognare alla lettura di alcuni progetti, a chiedermi se fosse il caso iniziare questa esperienza. Avevo paura di sbagliare, avevo il timore che non fosse il momento giusto. Ascoltati, così riuscirai meglio ad individuare di cosa hai bisogno, e di conseguenza a trovarlo nei progetti presentati. E poi, buttati, è l’unica cosa da fare, perché anche una volta iniziato non saprai come andrà e cosa ti aspetterà. Neanch’io lo so per certo ma quello che finora ho incontrato mi piace e mi dà voglia di continuare.
Ho incontrato il mettersi alla prova, ho incontrato lo spirito di adattamento, ho incontrato la scomodità e l’uscire dalla comfort zone, ho incontrato il mettersi a disposizione.
Ho incontrato la vita di comunità quando individualità diverse si intrecciano per un obiettivo e valore comune, e il prendersi cura del gruppo significa prendersi cura di una parte di sé.
Ho incontrato la diversità che allontana e la diversità che avvicina e ho capito che la differenza sta nel paio di occhiali che indossi e decidi di indossare.
Ho incontrato il confronto, che inevitabilmente arriva e ti travolge e che, con impegno, lascia visibile una traccia da cui ripartire.
Ho incontrato me stessa, in molteplici forme e in molteplici pezzetti.
Non ti voglio nascondere le ansie i turbamenti e le insicurezze che tutti prima o dopo abbiamo avuto in questo primo mese, la paura di sbagliare nell'approccio con l'utenza, e dall'altra quella di fare troppo poco per essere davvero la differenza, perchè in fondo il servizio civile a mio avviso non ha la presunzione di cambiare radicalmente nè la tua di vita nè quella delle persone presso cui svolgi servizio, la differenza che puoi fare sta nelle piccole cose che sommate diventano aiuto, scambio, crescita reciproca con il risultato che il proprio bagaglio personale si ingrandisce e se lo fai bene, con tutto te stesso anche il cuore più assumere forme più ampie.
Ti consiglio di fare tesoro di questa grande opportunità, in quanto tutto è così soggetto al cambiamento che non ci resta che cambiare anche noi, rinnovarci ogni giorno, spingerci sempre un po’ più in là dal limite che ci siamo messi ieri. Ti auguro di lasciarti sorprendere dall'incredibile opportunità che il servizio civile universale ha da offriti.
Vorrei prima di tutto rassicurarti, probabilmente sarai confuso e indeciso riguardo la tua scelta, come lo siamo stati tutti noi nel momento della presentazione della domanda.
Il Servizio Civile ha un significato in se stesso, per questo non importa se darai il tuo contributo in Spagna, Francia, in un paese africano, in Brasile, se fornirai assistenza ad anziani, persone disabili o bambini. L'importante è che tu faccia questa esperienza per un buon motivo e che ci metta passione. Se così sarà non potrai rimanerne deluso.
É difficile indirizzarsi verso una scelta, sicuramente più ti informi sull'associazione, sul progetto, sugli utenti del servizio, più avrai criteri su cui basare la tua decisione, quindi potrei consigliarti di prenderti del tempo, di non avere fretta. Al tempo stesso credo che un aspetto importante in questa fase riguardi l'istinto, ovvero dare peso alle sensazioni che provi leggendo il progetto e immaginando di fare quello che viene descritto. Non voglio dire che questa linea assicuri una scelta giusta, ma per me ha funzionato. Concentrandomi sugli obiettivi, su quello che avrei avuto l'occasione di vedere e provare mi ero sentita emozionata, e così mi sono decisa.
Penso che ognuno abbia capacità e predisposizioni differenti, non esiste il volontario perfetto per il progetto, l'importante è mettere se stessi totalmente, consapevoli dell'importanza del percorso, sia per noi stessi che per gli altri.
Una parola che per me può rappresentare il significato del servizio è: opportunità.
Il Servizio Civile è un’occasione da non perdere, che ti permette di crescere sotto molti punti di vista ed è fatta di tanti piccoli momenti preziosi e speciali.
È un’opportunità per fermare il tempo e concentrarsi sulle priorità e fare tesoro di ogni cosa che ti accade.
Sono grata di questa possibilità che mi è stata concessa e che mi sono concessa, accettando di partecipare.
Ti consiglio calorosamente di cogliere anche tu la palla al balzo e buttarti in questa avventura, ti assicuro che ne rimarrai entusiasta.
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